Introduzione
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così via. La questione ambientale quasi sconosciuta, nei suoi riflessi
etici, fino agli inizi degli anni cinquanta dell’ultimo secolo, diviene, via
via una delle tematiche che coinvolgono sempre più l’opinione
pubblica. Tra queste assume una particolare importanza il sistema tra i
sistemi. Quanto più studiamo i problemi più seri del nostro tempo,
tanto più ci rendiamo conto che non è possibile comprenderli
isolatamente. Sono problemi sistemici, il che significa che sono
interconnessi e interdipendenti.
Il sistema che garantisce ad ogni forma di vita la possibilità di nascere,
crescere e riprodursi; il sistema che permette all’uomo, creatura sopra
le creature, di nascere, crescere e conoscere. Si inizia a parlare di
“ecosistema”, termine relativamente nuovo e sempre più presente nei
nostri giorni, nelle nostre discussioni, nella nostra cultura.
L’ecosistema ambiente è costantemente minacciato dalle emergenze
ambientali, dalle diverse forme di inquinamento, e da continui
cambiamenti climatici, che hanno portato all’attenzione generale una
sensibilità ambientale mai conosciuta nella storia dell’uomo e con sé
un’evoluzione sociologica del fenomeno che solo la storia futura potrà
concretamente valutare. Il nascere dei movimenti ambientalisti, il
Introduzione
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proliferare di riviste e pubblicazioni in materia o di discipline
“prossime” ad essa sono il sintomo di un profondo bisogno dell’uomo,
che trae origine dagli squilibri che l’era consumistica ha prodotto sulle
componenti sociali, biologiche, climatiche, del nostro pianeta. Per la
prima volta l’uomo si pone di fronte alla necessità di trovare nessi che
razionalizzino il suo rapporto con l’ambiente. Il concetto di sviluppo,
in una lettura più moderna, include nel processo di crescita una serie di
categorie non strettamente economiche, quali gli aspetti sociali;
abbandonando una visione economicistica, che misurava
originariamente lo sviluppo solo attraverso i valori del PIL (Prodotto
Interno Lordo) pro capite e poneva l’accento unicamente sul benessere
economico dell’uomo. Il capolinea, non solo nominalistico, del
processo è lo sviluppo sostenibile. L’espressione “sviluppo sostenibile”
è diventata molto popolare sul finire degli anni ottanta con la
pubblicazione del “Rapporto Brundtland”, elaborato nell’ambito delle
Nazioni Unite, nel cui volume viene data la prima e fondamentale
definizione di sviluppo sostenibile: “Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i
bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le
generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. Tale affermazione di
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principio, a distanza di oltre venti anni, è ancora largamente disattesa
tanto che si è finito per parlare di crisi ambientale come crisi
economica. Ciò significa che è necessario allargare la nozione di
benessere e di sviluppo economico sino a comprendere il valore
ambientale. Nessuno ci salverà se non noi stessi, il nostro senso di
responsabilità verso le generazioni future, verso il “prossimo del
futuro” di cui non conosceremo mai il volto, ma la cui vita, la felicità,
dipendono da quello che noi decideremo di fare o di non fare
domani e nei decenni futuri.
Un valido contributo ad uno sviluppo sostenibile può provenire da
diversi settori dell’economia e, soprattutto, da quello energetico.
Gli effetti devastanti dell’energia prodotta da combustibili fossili sono
riconosciuti e verificati dalla comunità mondiale. Piogge acide, effetto
serra, inquinamento atmosferico, sono alcune delle alterazioni
ambientali provocate dai processi di combustione. Diventa pertanto
necessario ed urgente intervenire con una strategia basata su un
sistema energetico sostenibile dal punto di vista ambientale ed
economico, promuovendo il ricorso alle fonti rinnovabili. La necessità
di promuovere le fonti alternative di energia è stata affermata
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ufficialmente dalla Commissione Europea fin dal 1997, e gli impegni
assunti dal Governo Italiano nei confronti del protocollo di Kyoto
prevedono una riduzione del 6,5% nel 2008 - 2012 delle emissioni di
gas serra rispetto ai valori del 1990.
L’adozione delle fonti energetiche rinnovabili si configura oggi come
una delle azioni maggiormente coerenti con il perseguimento del
complesso obiettivo dello sviluppo sostenibile ciò implica una
“trasformazione strutturale” dei sistemi industriali che contribuiscono
alla costituzione di sistemi economici in cui la sostenibilità diviene
endogena al processo di sviluppo. In altri termini ciò che appare
centrale nelle nuove strategie dello sviluppo è la capacità di
“progettare” dei sistemi economici in cui le leve dello sviluppo siano
intrinsecamente collegate ai requisiti di sostenibilità.
Capitolo 1
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Capitolo 1
I nuovi scenari energetici tra presente e futuro
1.1 La tecnologia in aiuto ad energia e ambiente
Il mondo ha un bisogno crescente di energia per sostenere la crescita e
lo sviluppo economico. La pressione sulle risorse energetiche, tuttavia,
è già elevata e le odierne emissioni di biossido di carbonio (CO2)
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Biossido di carbonio noto anche come diossido di carbonio, mentre il termine anidride carbonica è obsoleto dalla
nomenclatura
legate al consumo di energia stanno mettendo a rischio il clima.
Diventa oggi sempre più immediato il bisogno di individuare le
alternative per impedire questo trend al fine di costruire un futuro
energetico più pulito e più efficiente. Numerosi studi, sulle
problematiche energetiche, di importanti agenzie internazionali
evidenziano come un futuro energetico più sostenibile sia alla nostra
portata e come la tecnologia ne sia l’elemento chiave. Una migliore
efficienza energetica, la cattura e il confinamento del biossido di
IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry) , in quanto il termine anidride è
riservato ai composti organici, è un ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È
una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È inoltre, dopo il vapore acqueo, il
principale gas serra presente nell'atmosfera terrestre.
Capitolo 1
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carbonio
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Il principale metodo per smaltire enormi quantità di biossido di carbonio è la
, le fonti rinnovabili e l’energia nucleare saranno tutti
elementi di fondamentale importanza. È necessario agire con urgenza
per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili ed il suo effetto sulla
sicurezza energetica e sull’ambiente, sfruttando il notevole potenziale
delle tecnologie esistenti e di quelle emergenti. Il settore energetico è
posto di fronte a delle sfide importanti con l’economia mondiale
destinata a quadruplicare tra oggi ed il 2050; una crescita che potrebbe
decuplicare in paesi emergenti come Cina ed India. Questo sviluppo
promette benefici economici ed un miglioramento notevole della
qualità della vita, ma implica anche un maggior consumo di energia.
La pressione sulle risorse naturali e sull’ambiente è inevitabilmente
non sostenibile, a meno che la domanda di energia non venga
disgiunta dallo sviluppo economico e dalla riduzione della domanda
di combustibili fossili. Nel quadro di un’offerta complessiva che stenta
ad adeguarsi alla domanda di energia, diventa importante uno
sguardo ai diversi studi sui possibili scenari energetici che dovremmo
fotosintesi clorofilliana svolta dai
vegetali Questo è il modo più semplice, economico e spontaneo, che praticamente avviene naturalmente sul nostro
pianeta. Sono allo studio metodi artificiali per catturare la CO2 al fine di contrastare l'innalzamento della
concentrazione di questo gas serra. In tal caso la cattura del biossido di carbonio si ha nei siti ove viene prodotta in
grande quantità: fumi di combustione (es. centrali termoelettriche a carbone o a gas) o da residui di raffinazione; il
"confinamento" consiste nell'iniezione nel sottosuolo ove l'anidride carbonica può rimanere segregata grazie a
diversi meccanismi chimico-fisici.
Capitolo 1
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affrontare in un tempo non troppo lontano. A tal fine è di particolare
interesse lo studio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE)
3
sulle
prospettive delle tecnologie al 2050, nel prendere atto della continua
crescita delle emissioni di gas serra
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stima, entro il 2050, un incremento
del 70% della domanda di petrolio e del 130% delle emissioni di CO2
(scenario base). Questo, naturalmente, in assenza di modificazioni delle
politiche attualmente vigenti e senza particolari restrizioni per gli
approvvigionamenti delle risorse. Secondo quanto indicato dal
Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC)
5
3
International Energy Agency, Energy Technology Perspectives (2005-2050) , Tokyo 6 June 2008.
, una
crescita di tale portata delle emissioni di CO2 potrebbe innalzare la
media delle temperature mondiali di 6 °C, o forse più, con
modificazioni rilevanti su tutti gli aspetti della vita e conseguenze
irreversibili sull’ambiente. Deriva da qui la necessità di una vera e
propria rivoluzione nel modo di produrre e consumare l’energia a
livello mondiale che implichi il netto miglioramento dell’efficienza
4
I gas serra principali dell’atmosfera terrestre sono il vapore acqueo (H2O), il biossido di carbonio (CO2), l'ossido di
diazoto (N2O), il metano (CH4) e l'ozono (O3).
5
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (foro intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il foro
scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (WMO) e
l'United Nations Environment Programme (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Esso è
organizzato in tre gruppi di lavoro:
il gruppo di lavoro I si occupa delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici;
il gruppo di lavoro II si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni
di adattamento e della loro vulnerabilità;
il gruppo di lavoro III si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di
gas a effetto serra.
Capitolo 1
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energetica, lo sviluppo delle tecnologie per le fonti rinnovabili,
l’energia nucleare, la cattura ed il confinamento della CO2 e lo
sviluppo di un sistema di trasporti a zero emissioni di carbonio. Un
mix di queste tecnologie è in grado di poter fare la differenza, tanto che
l’AIE introduce il concetto di “accelerazione tecnologica” ipotizzando
diversi gruppi di scenari futuri. Gli “Scenari ACT” (Accelerated
Technology Scenarios) mostrano come le emissioni di CO2 mondiali
possono essere riportate, nel 2050, ai livelli attuali. Ancora più spinti
sono gli “Scenari BLUE”
6
che hanno come obiettivo una riduzione del
50% delle emissioni di CO2 nel medesimo arco temporale.
Le tecnologie che già esistono, o che sono in una fase di sviluppo
avanzato, possono riportare le emissioni mondiali di CO2 ai livelli
attuali entro il 2050. In questo caso le emissioni devono raggiungere il
loro picco tra il 2020 ed il 2030. Lo scenario ACT Map presuppone
l’adozione di un’ampia gamma di tecnologie con un costo marginale
fino a 50 dollari per tonnellata di CO2 evitata, quando pienamente
Scenari ACT
6
A blue skies scenario uno scenario blue skies è un’espressione che rappresenta una situazione dove ogni cosa
funziona in modo ottimale.
Capitolo 1
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commercializzate. Un impegno di tale portata modifica profondamente
alcune attività legate all’utilizzo dell’energia. Porterebbe infatti ad un
raddoppio dei costi di generazione per una centrale a carbone non
dotata del sistema di cattura e confinamento della CO2.
L’IPCC è giunto alla conclusione che è necessario mitigare le emissioni
di CO2 di una percentuale compresa tra il 50% e l’85% entro il 2050 per
contenere il riscaldamento mondiale tra i 2 ed i 2,4°C. I leader dei G-8,
riunitisi nel Summit di Heiligendamm
Scenari BLUE
7
Nella figura 1.1 sono indicate le emissioni di CO2 nello scenario base e
negli scenari di accelerazione tecnologica con riferimento alle
percentuali di riduzione delle emissioni che corrispondono alle
nel 2007, hanno concordato di
prendere seriamente in considerazione un target di riduzione del 50%
delle emissioni totali di biossido di carbonio. Una riduzione delle
emissioni di CO2 del 50% (rispetto ai livelli attuali) entro il 2050 è un
compito impegnativo.
7
Vertice del G-8, Helingendamm (Germania) 6-8 giugno 2007.
Capitolo 1
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tecnologie adottate, indicando la cattura ed il confinamento della CO2
con (CCC).
Figura 1.1 – Emissioni di CO2 al 2050 secondo lo scenario base e gli scenari di
accelerazione tecnologica
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Questo scenario presuppone un netto cambio di direzione in tempi
molto brevi. I costi non solo sono sostanzialmente più elevati, ma
anche molto più incerti, e questo perché gli scenari BLUE richiedono la
diffusione di tecnologie ancora in fase di sviluppo, il cui progresso ed il
successo finale sono difficili da prevedere Mentre gli scenari ACT
richiedono un forte impegno, gli scenari BLUE richiedono una messa
in atto urgente di politiche nuove e lungimiranti per il settore
8
Idem pag.8