IV
L’intervento tempestivo e qualificato è costituito dalla mortalità evitabile e dagli
esiti prevedibili, che rappresentano un campo d’azione efficace.
Un sistema di allarme in grado di attivare i soccorsi di elevata qualità,
coordinandoli con la rete di emergenza intraospedaliera, realizza l’integrazione tra
le fasi extra ed intraospedaliera.
L’emergenza sanitaria costituisce l’ambito di azione in cui la collaborazione
maggiore avviene da parte dei Medici, degli Infermieri e del Personale Sanitario
di supporto e dei Servizi Sociali.
Per tale motivo la preparazione degli operatori comprende aree di interesse
comune.
In particolare, nell’ambito del presente lavoro, articolato in tre capitoli, si
prenderà in considerazione il ruolo dell’infermiere, divenuto, nel corso del tempo,
di estrema importanza.
Essi attualmente utilizzano apparecchiature ad alto contenuto tecnologico ed
interagiscono a vari livelli con altri operatori del Sistema di Emergenza. Gli
infermieri necessitano di una preparazione specifica, in quanto stabiliscono il
primo contatto con l’utente che richiede soccorso, iniziando, quindi, il processo
assistenziale che continua fino all’arrivo dell’equipaggio all’eventuale trasporto
ed accettazione in un Presidio Ospedaliero.
Il primo capitolo del presente elaborato focalizza l’attenzione proprio sulla
centrale di Pronto Soccorso. Infatti, partendo da un breve excursus storico sulla
nascita di tale sistema, si potrà notare come è divenuta rilevante la presenza
dell’infermiere, nonché il suo ruolo all’interno di esso, ponendo in particolare
rilievo, le responsabilità acquisite tramite la Legge del 26 febbraio 1999, n. 42 che
abolendo il mansionario, ha definito la professione infermieristica, non più come
ausiliaria bensì come sanitaria. Dopodiché si passerà al fulcro del capitolo,
evidenziando il modo in cui opera la centrale 118. Si seguirà passo dopo passo
l’iter che seguirà il paziente, quindi l’accettazione amministrativa, quella
informatica, il passaggio alla sala visita di competenza per la visita e l’eventuale
pagamento del ticket. Infine, si traccerà un breve quadro sulla gestione
informativa ed informatica dell’attività di pronto Soccorso.
V
Il secondo capitolo, invece, verte sul Triage che rappresenta un sistema utilizzato
per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo
classi di Emergenza/Urgenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate
o del loro quadro clinico. Si traccerà un breve quadro sulla sua nascita e sugli
aspetti giuridici per poi passare alle caratteristiche e ai requisiti che deve
possedere un infermiere di Triage. Dopo aver esaminato i processi si passerà alla
trattazione dello stesso, che comprende la valutazione sulla porta, la raccolta dei
dati, l’assegnazione dei codici di gravità (rosso, giallo, verde, bianco, ecc..), la
rivalutazione del processo e la definizione dei codici.
Il terzo, ed ultimo, capitolo sarà incentrato sul ruolo dell’infermiere all’interno del
Pronto Soccorso, analizzando e confrontando (tra il suo ruolo nel passato e quello
di oggi) la sua posizione e le competenze affidategli. Per concludere, si prenderà
in esame l’Osservazione Breve Intensiva della Regione Lazio, osservando le sue
peculiarità e le analisi svolte all’interno della struttura, nonché la formazione del
personale.
1
CAPITOLO I
IL PRONTO SOCCORSO
2
1.1 BREVE EVOLUZIONE STORICA DEL PRONTO SOCCORSO IN
ITALIA
Negli anni sessanta si era sviluppata fortemente l’assistenza e la cultura
intraospedaliera ossia il paziente era considerato bisognoso di assistenza sanitaria
solo nel momento in cui varcava la soglia del pronto soccorso.
Il livello assistenziale extraospedaliero fornito dalle ambulanze era pressoché
nullo, si limitava a trasportare in fretta il malato all’ospedale a volte con solo
l’autista.
I cittadini avevano a disposizione diversi numeri telefonici per chiedere soccorso
sanitario, questo faceva sì che a volte arrivassero due ambulanze ed altre
nemmeno una, senza alcuna garanzia o tutela per il cittadino stesso.
Col passare del tempo e con il mutare del bisogno assistenziale richiesto
dall’utente si intuì che qualcosa era da rivedere nel sistema di soccorso.
Negli anni settanta si iniziò a parlare di coordinamento del trasporto infermi.
Per circa altri dieci anni il soccorso rimase affidato, nella maggior parte dei casi,
alla Croce Rossa o ad associazioni di volontariato nate spontaneamente.
Sul finire degli anni ottanta, sull’onda di diversi atti terroristici che videro
coinvolti un elevato numero di feriti emerse la necessità di una supervisione e un
coordinamento di queste associazioni, si iniziò concretamente a pensare alla
necessità di una risposta organizzata alle richieste di soccorso sanitario.
In questi ultimi anni la sensibilizzazione verso il problema dell’emergenza è
notevolmente aumentata, sono stati emanati i riferimenti legislativi in materia con
il tentativo di omogeneizzare le prestazioni sanitarie con carattere di emergenza e
urgenza. I riferimenti legislativi definiscono le caratteristiche strutturali ed
organizzative del sistema Emergenza-Urgenza.
La chiusura di alcuni presidi ospedalieri, l’invecchiamento della popolazione, il
ricorso crescente al medico specialista, la possibilità di ricorrere immediatamente
alla diagnostica strumentale e la crisi del ruolo di filtro dei medici di base hanno
causato un aumento della popolazione che si rivolge ai Servizi di Pronto
Soccorso.
3
Questa situazione generale ha posto l’esigenza di rivedere l’organizzazione del
Dipartimento Emergenza-Urgenza ed Accettazione, introducendo nella pratica
quotidiana la metodologia del Triage che, pur non risolvendo completamente la
problematica, contribuisce in maniera determinante a conservare entro certi limiti
l’efficienza delle strutture di Pronto Soccorso.
Il sistema del pronto Soccorso in Italia negli ultimi dieci anni è divenuto un punto
di riferimento per i cittadini con qualsiasi problema di carattere sanitario o
sociale. Si tratta di problemi non risolvibili in tempi brevi presso le altre strutture
sanitarie presenti.
Tale sovrabbondanza di accessi ha reso necessario l’apporto di alcune modifiche
alla struttura organizzativa del Pronto Soccorso, tra cui, la più rilevante, riguarda
la creazione del Triage, un sistema di “filtro” gestito da personale infermieristico
adeguatamente addestrato. Nel prendere in riferimento il Dipartimento di
Emergenza ed Accettazione del Policlinico Gemelli, è possibile notare come gli
accessi impropri ne condizionino pesantemente l’attività, aumentando i tempi di
attesa medi, e non garantendo una corretta distribuzione delle risorse umane,
strutturali ed economiche.
L’elevato afflusso di utenti non coinvolge solamente il Dipartimento di
Emergenza ed Accettazione ma influenza numerose unità operative a partire dal
laboratorio analisi e dalla radiologia passando per i reparti dove si effettuano le
consulenze specialistiche fino a giungere alle unità amministrative.
I D.E.A. vengono identificati in due diversi livelli, nel primo vengono garantite
prestazioni di Pronto Soccorso e accettazione, di osservazione continuativa e
degenza breve, di rianimazione e interventi diagnostici-terapeutici di medicina
generale, chirurgia generale,ortopedia e traumatologia, cardiologia con unità di
terapia intensiva cardiologia; nel secondo livello, oltre a quanto previsto nel
primo, devono essere presenti funzioni a più alta qualificazione legate
all’emergenza quali la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva
neonatale, la chirurgia toracica.
È un esempio di D.E.A. di secondo livello quello del Policlinico Gemelli,
costituito dalle seguenti unità operative complesse:
Pronto soccorso
4
Rianimazione con 18 posti letto
Medicina d’urgenza con 14 posti letto
Terapia Intensiva pediatrica con 6 posti letto
Terapia Intensiva post-operatoria con 13 posti letto
Tutte le unità operative del Dea sono interdipendenti ed è costante la ricerca
continua della condivisione e di protocolli diagnostici-terapeutici comuni.
Tale necessità nasce dal problema di sovraffollamento. La selezione e la decisione
delle priorità da parte dell’Infermiere di Triage rendono gli interventi più
eccellenti, identificando il malato critico attraverso un percorso metodologico
guida che oltre a garantire la tempestività dell’intervento, assicura qualità ed
intensità delle cure.
La maggior parte degli utenti che si rivolgono al Pronto Soccorso non sono
portatori di una patologia urgente, pertanto l’affollamento può comportare ritardi
per coloro che necessitano di cure immediate.
Dall’introduzione nel sistema del modello Triage non scaturisce una riduzione dei
tempi di attesa, ma una migliore distribuzione del tempo a favore di coloro più
bisognosi.
Tale attività è molto complessa ed articolata, ed è composta da un insieme di
attività infermieristiche decisionali e valutative, che si prefiggono l’obiettivo
fondamentale di identificazione delle condizioni pericolose e l’assegnazione di un
codice di gravità per ogni paziente che afferisce al Pronto Soccorso.
Da ciò scaturisce la necessità di personale infermieristico efficace e rapido,
adeguamento formato e supportato da protocolli operativi specifici.
La categoria infermieristica nel corso degli anni si è impegnata al fine di
sviluppare un'entità unica e specifica del sapere, fondata scientificamente, da
utilizzare nel fornire l'assistenza sanitaria ai pazienti.
Il corpo di conoscenze, specifico del nursing, può essere ampliato mediante la
ricerca e il sapere che da quest'ultima deriva, portando a mettere in pratica un tipo
di assistenza infermieristica fondata sulla conoscenza scientifica.
Oggi più che mai all'infermiere è richiesta la piena responsabilità della qualità
dell'assistenza fornita; in un'epoca come la nostra, di tipo consumistico, in cui ci
5
si interroga sulla qualità dell'assistenza sanitaria, i pazienti richiedono che gli
operatori sanitari documentino l'efficacia dei propri servizi.
La ricerca è parte integrante dei cambiamenti prodotti nel campo delle scienze
infermieristiche del nostro paese. Può essere considerata come uno strumento per
produrre conoscenze e gli infermieri, studenti o professionisti devono capirne
l'utilità nella quotidianità.
I risultati della ricerca infermieristica devono diventare la base sulla quale
sviluppare l'insegnamento del nursing ed essere utilizzati nella pratica clinica, nel
quotidiano, in tutti gli ambiti infermieristici.
6
1.2 L’IMPORTANZA DEL NURSING
Le informazioni sono alla base della professione infermieristica di qualità e
rappresentano una chiave di risoluzione efficace ed integrale.
Le informazioni coinvolgono l’infermiere in quasi tutto ciò che compie. Infatti,
esso svolge la propria professione in una fase di informazione/intensiva.
Durante gli ultimi venticinque anni, lo sviluppo della tecnologia
dell’informazione ha generato numerose occasioni significative per far sì che gli
infermieri siano informati tempestivamente in modo da poter prendere le
decisioni più idonee.
Si tratta, in particolare, di calcolatori veloci per far passare i dati, di software
specializzato per far diventare i dati informazioni utili e tecnologie di
comunicazione potenti, come ad esempio Internet, per poter permettere una
trasmissione sicura tra professionisti operanti in organizzazioni di servizio
medico/sanitario.
La tecnologia dell'informazione ha accelerato gli sforzi per la realizzazione di
sistemi d'informazione, tra cui l'annotazione di salute elettronica, che consiste in
un’interazione tra i sistemi sanitari, disponibile a tutti i professionisti del
territorio.
L'annotazione di salute elettronica ha il potenziale di aumentare i nurses di
risoluzione per ciò che riguarda la consegna di cura assicurando gli accessi alle
informazioni di salute sui clienti.
Gli avanzamenti nel campo dell’informazione tecnologica hanno generato nuovi
ruoli per gli infermieri, ponendo in risalto l'esigenza di tutti.
La maggior parte degli infermieri riconoscono l'informatica come area di
specializzazione per la professione.
Tuttavia, sussiste la necessità di integrare le competenze di informatica di
professione d'infermiere nella pratica di tutti i giorni.
Una definizione per l'informatica infermieristica è stata proposta nel 1999 dal
National Nursing Informatics Project: “La professione d'infermiera Informatica è
l'applicazione dell'informatica e della scienza dell'informazione nella professione
dell’infermiere.