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alla combinazione concettuale, alle relazioni tra elementi lessicali e
ai composti, viene avanzata, nella seconda parte, una proposta per
studiare la semantica delle preposizioni in modo computazionale
ed ottenere i significati predominanti per ciascuna preposizione
semplice dell italiano. Questi significati vengono trattati come
relazioni tra elementi lessicali e non come riferimenti o etichette,
come avviene ad esempio per i nomi o i verbi. La semantica delle
preposizioni viene studiata solo all interno dei contesti nominali di
tipo nome-preposizione-nome, prescindendo da altri tipi di contesti
della lingua, ad esempio quelli in cui le preposizioni ricorrono con
elementi verbali o con altri elementi preposizionali. I risultati di
questo studio sono riportati al paragrafo II.4.
La numerazione delle sezioni e dei paragrafi adotta il seguente
criterio: con numero romano maiuscolo (I e II) sono indicate le
sezioni, con numero arabo (1, 2, 3, 4, 5) sono indicati i paragrafi
inclusi in ciascuna sezione e con numero romano minuscolo (i, ii,
iii, iv, v, vi.. ecc..) sono numerati gli esempi, i grafici e le tabelle di
ciascun paragrafo.
I miei ringraziamenti per gli aiuti piø svariati ricevuti durante
l elaborazione di questo lavoro vanno indistintamente a maestri e
persone care tra cui, in ordine alfabetico: Anna Cardinaletti,
Claudio Cecchetto, Emiliano Guevara, Giulia Negrini oltre,
ovviamente, alla relatrice Nicoletta Caramelli e ai correlatori Fabio
Tamburini e Vito Pirrelli.
Bologna, febbraio 2008
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Parte I
I.1. Quadro di riferimento teorico
Recentemente alcuni autori (Baroni, Guevara, Pirrelli 2007, p. 265)
hanno notato una convergenza tra la classificazione dei composti
(compounds) proposta, tra gli altri, da Bisetto e Scalise (2005) e
quella delle combinazioni concettuali data da Wisniewski (1996).
Si consideri lo schema (I.1.i):
tipi di composti tipi di combinazioni concettuali
subordinativi
Composti che mostrano una relazione
di dipendenza sintattica tra i
costituenti, il modificatore Ł
subordinato all elemento testa.
(Esempi: capo stazione; lava piatti).
attributivi
Composti di tipo N+N o A+N in cui
il modificatore esprime un attributo
dell elemento testa.
(Esempi: pesce spada; mano lesta)
coordinativi
Composti derivati da una relazione di
congiunzione tra costituenti
coordinati sul piano sintattico.
(Esempi: pittore-poeta; ragazza
madre)
relazionali (relation linking)
CN che vengono interpretati per
mezzo di una relazione tra i concetti
combinati.
(Esempi: apartment dog, cane che
vive in appartamento; apple-juice
seat, posto davanti al succo di mela)
attributivi (property combination)
CN di tipo N+N o A+N che vengono
interpretati trasferendo una o piø
propriet del modificatore (A o N) al
nome con funzione di testa.
(Esempi: ball fish, pesce palla; black
board, lavagna)
ibridi (hybridization)
CN interpretati come un incrocio tra i
due concetti.
(Esempi: musician painter, musicista-
pittore; robin canary, canarino-
pettirosso)
Schema (I.1.i). Convergenza tra la classificazione dei composti e
le combinazioni concettuali nei nominali complessi inglesi.
In Costello, Estes, GagnØ, Wisniewski (2004) gli ibridi vengono chiamati
conjunctive (coordinativi).
Si noti che nell interpretazione delle combinazioni concettuali di
tipo relazionale compaiono in traduzione italiana delle preposizioni
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(sottolineate nello schema) che esplicitano le relazioni tra i due
costituenti. In questo lavoro mi propongo di studiare la semantica
delle preposizioni sfruttando le relazioni che queste esprimono
nell interpretazione delle combinazioni concettuali italiane.
Prima di parlare delle preposizioni, argomento del paragrafo (I.5),
Ł necessario fare luce sui problemi riguardanti i composti, trattati
al paragrafo (I.2); i concetti e la combinazione concettuale, trattati
al paragrafo (I.3); le relazioni, argomento del paragrafo (I.4).
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I.2. Composti
I composti sono elementi linguistici al confine tra la morfologia e
la sintassi. Gli aspetti piø discussi in letteratura riguardano la loro
distinzione da altre formazioni linguistiche, come le parole o i
sintagmi, e la loro classificazione.
La tipologia di composti ammessi nelle lingue Ł molto varia: si
consideri la tabella (I.2.i), nella quale Ł riportata la variet dei tipi
di composti riscontrata nell italiano.
classi lessicali produttivit esempi
[N+N]N
[A+A]A
[V+N]N
[V+V]N
[N+A]N
[N+V]V
[A+N]N
[P+N]N
[Adv+A]A
[V+Adv]N
si
si
si
no
no
no
no
no
no
no
crocevia, pescecane
dolceamaro, verde-azzurro
scolapasta, cantastorie
saliscendi, giravolta
camposanto, cassaforte
crocefiggere, manomettere
biancospino, gentiluomo,
sottopassaggio, oltretomba
bendisposto*
buttafuori*
Tabella (I.2.i). Tipi di composti dell italiano ordinati per
classe lessicale e produttivit . Tratto dai dati in Scalise (1994, p.124).
* Questi tipi di composti si trovano in numero esiguo in italiano.
Nonostante questa variet molti approcci si sono co ncentrati
soltanto sui composti di tipo [N+N]N e [A+N]N, chiamati anche
nominali complessi (complex nominals), per il fatto che la loro
semantica Ł connessa in inglese a quella delle combinazioni
concettuali e ha suscitato maggiore interesse rispetto a quella degli
altri tipi di composti.
Chomsky e Halle (1968) hanno distinto i composti dai sintagmi
nella lingua inglese per mezzo di regole di composizione
(compound rules). Si considerino gli esempi in (I.2.ii) e (I.2.iii):
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(I.2.ii) [1[black]A
2
[board]N]N
lavagna
(I.2.iii) [2[black]A
1
[board]N]NP
tavola nera
L esempio in (I.2.ii) Ł un composto: ha un accento primario sul
primo costituente, il modificatore, e un intonazione discendente
mentre l esempio in (I.2.iii) Ł un sintagma ed ha l accento primario
sul secondo costituente, l elemento con funzione di testa. Questo
approccio ha il pregio di riuscire ad includere nella definizione di
composto costruzioni di tipo [N+N]N, [A+N]N e [S+N]N ma ha il
problema che la pronuncia varia da parlante a parlante e che Ł
limitato alla lingua inglese.
Downing (1977) definisce composti (novel N+N compounds) le
sequenze di tipo [N+N]N e conduce una serie di esperimenti in cui
richiede ai parlanti di interpretare il significato di alcuni composti
inglesi esistenti e di crearne di nuovi. Dagli esperimenti conclude
che le relazioni semantiche instaurate tra i costituenti di un
composto sono dipendenti dagli usi della lingua e non sono
riducibili ad una lista finita. Il lavoro di Downing Ł molto ristretto
dal momento che esclude le costruzioni di tipo [A+N]N e i
composti frasali di tipo [S+N]N.
Levi (1978, p. 50) definisce nominali complessi (complex
nominals) le formazioni dominate da un nodo N e derivate da
costruzioni sintattiche per cancellazione o nominalizzazione del
predicato. Questa definizione include i tipi di composti [N+N]N e
[A+N]N. Quando il verbo Ł nominalizzato in un nome deverbale, in
un participio o in una perifrasi contenente il nome e un CP
(sintagma del complementatore), il predicato viene comunque
espresso e, generalmente, non produce problemi di ambiguit
nell interpretazione del nominale complesso; almeno non piø di
quanti ne dia l interpretazione della formazione sintattica da cui il
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nominale deriva. I predicati cancellati durante la nominalizzazione
sono invece ricostruiti dal parlante sulla base delle informazioni
fornite dai costituenti espliciti del nominale complesso. Levi
include tra i modificatori dei nominali complessi anche gli
aggettivi non-predicativi, quelli che non possono essere interpretati
come l intersezione di due insiemi ma entrano in relazione con il
nome, ad esempio musical clock (radiosveglia). Non sono
incluse le costruzioni frasali [S+N]N. Questa definizione di
composto Ł stata usata in psicolinguistica da GagnØ e Schoben
(1997) per lo studio della combinazione concettuale.
Finin (1980), seguendo Levi (1978), chiama role nominals
(nominalizzazioni con ruoli-θ) le costruzioni [N+N]N sostenendo
che nella semantica dei nomi sono contenute informazioni sulle
strutture argomentali dei verbi con cui tali nomi sono
frequentemente in relazione. Il problema di questo tipo di
approccio, che si ritrova negli studi sulle relazioni trattati al
paragrafo (I.4), Ł la mancanza di consenso sulla definizione di una
lista dei possibili ruoli-θ instaurati tra elementi lessicali di una
struttura argomentale.
Selkirk (1982, p. 15) nota nell inglese l esistenza di costruzioni
di tipo [P+N]N, [V+N]N, [N+A]A, [A+A]A, [P+A]A, [P+V]V,
[V+P]V e di costuzioni ricorsive [[[N+N]N+N]N+N]N, oltre alle gi
note costruzioni nominali [N+N]N e [A+N]N. Vengono considerati
composti (compounds) le costruzioni morfologiche dove almeno
due costituenti sono radici lessicali. La loro semantica Ł studiata
per mezzo della nozione di testa, come mostra lo schema in figura
(I.2.iv): il costituente testa trasferisce a tutto il composto la
categoria lessicale e i tratti-φ o, almeno per l italiano, quelli di
numero e di genere.
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Figura (I.2.iv). La nozione di testa nei composti.
Tratto da Selkirk (1982, p. 22)
In primo luogo Selkirk (1982) distingue i composti verbali, che
hanno un nodo di tipo V e comprendono i deverbali [A+N]N e
[N+N]N, da quelli non-verbali; in secondo luogo distingue i
composti endocentrici, che mostrano un elemento testa, da quelli
esocentrici, che non lo mostrano. Gli elementi testa dei composti
che includono un elemento verbale proiettano le relazioni previste
dalla struttura argomentale del verbo all elemento non-testa, che
altrove, specialmente nella letteratura psicolinguistica, Ł chiamato
modificatore. Selkirk (1982) nota inoltre che il ruolo-θ di agente
non viene mai proiettato all elemento non-testa mentre vengono
proiettati altri ruoli-θ, come il tema. Si considerino gli esempi in
(I.2.v) e (I.2.vi):
(I.2.v) *[Ag[girl]N [[swimm-]V [-ing]Af]N]N
*nuoto delle ragazze
(I.2.vi) [Th[tree]N [[eat-]V [-er]Af]N]N
mangia alberi
I composti non-verbali possono essere invece interpretati per
mezzo di ogni tipo di relazione che sia pragmaticamente plausibile.
Questo approccio ha il pregio di introdurre alcune nozioni nuove,
come endocentricit ed esocentricit , e annoverare molti tipi di
composti che altri approcci non considerano, ma non riesce ad