2. Oggetto della ricerca
La ricerca si sviluppa attorno al ruolo che rivestono nella società
contemporanea le organizzazioni non governative e la cultura organizzativa
all’interno di queste ultime.
In questo campo di ricerca il livello di analisi si focalizza sul ruolo ricoperto
dai membri che verranno posti in connessione con l’organizzazione di cui
fanno parte, in modo tale da analizzare l’influenza della cultura su questi e
sulle dinamiche interne e pertinenti le ONG.
L’approccio adottato adotta la cultura dell’organizzazione come una
variabile interna all’organizzazione stessa e che da quest’ultima può, quindi,
dipendere, derivare o modificarsi. Nel capitolo 4 ci si soffermerà su ciò che
si intende per cultura, le sue implicazioni pratiche e epistemologiche.
Non disponendo di sufficiente bibliografia sul tema dell’influenza della
cultura organizzativa delle organizzazioni non governative sui membri, per
approfondire l’argomento si è proceduto attraverso un approccio originale e
sperimentale al tema.
Il fulcro della ricerca è stata la ONG Intermón Oxfam (IO) analizzata come
si vedrà meglio nel capitolo 5, sotto due livelli differenti: i valori riscontrati
in un campione di membri e un’analisi organizzativa dell’istituzione.
Come termine di paragone per confrontare le conclusioni ottenute si è
proceduto all’analisi dei valori di un campione di soggetti che seguivano al
tempo dell’investigazione un master in amministrazione di ONGs
nell’Università Complutense di Madrid.
Gli studenti del master vengono reputati nella ricerca possibili soggetti da
mettere a confronto con i membri già attivi all’interno della ONG per
comprovare o meno l’influenza della cultura organizzativa sui valori dei
membri. Il master è legato alla ONG per le finalità perseguite, il lavoro nel
campo socio-umanitario di aiuto a persone svantaggiate, ma diverso negli
scopi, la specializzazione appunto degli studenti che lo frequentano per la
risoluzione di problematiche pratiche di cooperazione. Gli studenti vengono
reputati futuri attori nel campo delle ONG e per questo in parte portatori di
una forte inclinazione nel campo socio-umanitario paragonabile, ma non per
questo simile o necessariamente coincidente, a quella dei membri che
lavorano nella ONG. Per un lato si cerca dunque di limitare le variabili
esistenti proponendo soggetti che si considerano simili come inclinazione;
per altro lato si considerano esenti dalla possibile influenza di una ONG in
quanto non membri di questa.
Il secondo livello di analisi riguarda un’analisi sociologico-istituzionale
dell’organizzazione, necessaria per carpire le varie sfaccettature sociali e del
lavoro e il contesto nel quale agiscono le ONG (e questa in particolare).
E’ necessario infine proporre l’ipotesi centrale, da cui si dirama la ricerca e
la confutazione o meno di questa, senza soffermarci sugli obiettivi e sugli
sviluppi in cui si è incorsi nella critica dell’ipotesi.
Si ritiene che i valori dei membri della ONG IO differiscano rispetto a quelli
degli studenti del master in gestione e promozione di ONG. Questo poiché
all’interno di una organizzazione come IO si creano determinati valori
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relativi alla cultura propria della ONG che secondo le valutazioni
preliminari sono differenti rispetto a quelli dei membri del master.
Le implicazioni pratiche verranno esposte nelle conclusioni risaltando
l’importanza dell’identità solidale dei membri all’interno di ONG di grandi
dimensioni che si avvalgono di settori specializzati nella ricerca di fondi.
Il progetto di ricerca in sè, rappresenta un primo approccio alle tematiche
socio-metodologiche, per il quale si sono seguiti i riferimenti indicati dalla
comunità scientifica internazionale in materia di ricerca. Lo schema usato si
compone di varie fasi che vengono riportate anche in questo testo, come:
studio dei precedenti in letteratura, scelta del percorso epistemologico e
connessione alle teorie macro delle conclusioni a cui si è giunti a livello
empirico.
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3. Obiettivi e metodologia
3.1. Obiettivi
L’obbiettivo di carattere generale è stato identificato nel confronto fra la
cultura dei membri delle organizzazioni non governative, che sono l’oggetto
pressoché centrale dello studio in questione, in relazione alla cultura della
ONG.
E’ possibile riscontrare una cultura univoca e ben definibile all’interno delle
ONG? Vi è una cultura propria dei membri e una propria
dell’organizzazione? Se si, vi è coincidenza fra la cultura dei membri e
quella della ONG? Differiscono? E in ultimo ma non meno importante;
quali sono le implicazioni pratiche di una coincidenza o di una non
coincidenza delle due?
Il confronto fra la cultura della ONG e quella dei membri, ammesso che
divergano e che quindi si sia in presenza di una pluralità di culture, verrà
effettuato studiando se, come e in che maniera, la cultura della ONG
influenzi percezioni e opinioni dei membri che vi lavorano attivamente.
L’analisi cerca di mettere in evidenza per un lato i valori acquisiti, ove
questo avvenga, durante il lavoro all’interno della ONG e per altro lato se si
possano riscontrare modificazioni di quel set pressoché duraturo di valori
ereditari-intrinseci, definiti anche propri, di ogni soggetto osservato.
Dalla scomposizione dell’obiettivo generale procedendo per gradi si giunge
a obiettivi operativi e pragmatici che è possibile valutare e discutere.
L’ONG Oxfam viene analizzata per poter valutare l’organizzazione
istituzionale, le politiche e i valori cardinali. Maggiore attenzione si pone
all’analisi della sua cultura attraverso sia fonti primarie che secondarie.
I valori acquisiti e quelli propri dei membri durante il lavoro nella ONG e
quelli degli studenti del master vengono studiati, confrontati e accomunati,
cercando ove e per quanto possibile l’influenza della ONG nei lavoratori di
questa.
Infine si tenterà di giungere a un criterio che definisca quali siano gli aspetti
maggiormente rilevanti nell’assunzione di personale all’interno di una
organizzazione non governativa orientata allo sviluppo.
3.2. Metodologia utilizzata
La prima fase dell’investigazione è basata sulla revisione bibliografica in
tema di sociologia dell’organizzazione e in particolare sul tema della cultura
organizzativa. Poiché la tematica si presentava lacunosa sotto gli aspetti
indagati si è proceduto a un ampliamento dei criteri di ricerca includendo
testi trattanti temi di sociologia industriale, economica e psicologia sociale.
Varie pubblicazioni inerenti all’argomento sono state consultate per avere
una traccia epistemologica all’argomento. Da questo primo passo emerge la
forte esigenza di un approccio multi-disciplinare all’argomento per
soddisfare la buona riuscita del progetto di ricerca.
Dopo aver consultato la letteratura esistente si è valutata la necessità di
ricorrere a fonti primarie, in particolare interviste e osservazione
partecipante, e a fonti secondarie, soprattutto documenti ufficiali e
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documenti pubblici della ONG in esame. Per ciò che riguarda le fonti
secondarie sono stati utilizzati diversi opuscoli, relazioni di ricerca e
attestazioni economiche, statuti e altri documenti di minore importanza
pubblicati da parte di IO; in questi per un lato si descrivevano i progetti
realizzati e le varie iniziative svolte e in atto, per altro lato si descrivevano le
sue strutture e l’organizzazione.
Per ciò che riguarda le fonti primarie è stato utilizzato un metodo di ricerca
qualitativo attraverso, in primo luogo, interviste in profondità per tutti i
soggetti che hanno partecipato alla ricerca e, in secondo luogo, due
settimane e mezzo di osservazione partecipante che hanno seguito le
interviste e l’analisi di queste integrandone i risultati ottenuti.
L’intervista in profondità è stata utilizzata come metodo principale di analisi
qualitativa poiché si è ritenuto necessario considerare individualmente i
soggetti cercando di cogliere nella storia della loro vita l’influenza esercitata
dalla ONG come da altre variabili: per esempio, la famiglia e l’educazione
ricevuta, nonché il contesto sociale dove hanno vissuto dall’infanzia, e la
classe sociale di appartenenza. Per ciò che riguarda invece l’osservazione
partecipante è stata svolta in una seconda ONG durante un periodo di tempo
limitato in cui si sono ricercati i discorsi già prodotti durante le interviste e
si è cercato in un certo qual senso di integrarle giungendo a una saturazione
del discorso mista grazie a una commistione di tecniche qualitative.
Per le interviste in profondità abbiamo utilizzato il seguente schema di
domande:
TABELLA 1: SCHEMA DELLE DOMANDE PER LE INTERVISTE IN PROFONDITÀ.
1. Vita, passato, famiglia e composizione, ambiente e educazione.
2. Valori personali.
3. Aspirazioni personali per il futuro. Aspettative.
4. Aspirazioni per la società nel complesso.
5. Le ONG nel futuro.
6. Eliminazione della povertà, strategie che possono essere adottate.
7. La solidarietà.
La seconda fase di ricerca è stata centrata sull’analisi dei discorsi prodotti da
parte di un campione composto da 5 soggetti.
I temi trattati nelle interviste sono stati selezionati considerando le
complesse sfaccettature della tematica di ricerca. Si è considerato
importante trattare come primo argomento la famiglia e l’educazione, la
composizione del nucleo familiare e le influenze nella formazione cercando
di estrapolare i valori comuni ai membri della famiglia e all’ambiente nel
quale hanno vissuto. Conoscendo quindi i valori trasmessi e che di fatto un
individuo interiorizza nella vita di tutti i giorni è possibile passare a
analizzare gli atteggiamenti e gli assetti morali in relazione al lavoro.
Il tema dell’eliminazione della povertà si presenta come uno dei temi
cardine dell’analisi (punto 6.); si è proceduto analizzando come il campione
percepisce il ruolo delle attività assistenziali nei suoi vari significati, in
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