Lo slang degli SMS italiani e spagnoli: comunicazione e creatività
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giovani tendono a creare un proprio gergo, un codice comunicativo, che nasce dall'esigenza di
marcare la propria identità e i propri valori che li porta a distinguersi, anche linguisticamente,
dagli altri gruppi: l'elemento di coesione è rappresentato piuttosto dalla volontà di rafforzare e di
confermare l'identità del gruppo rispetto all'esterno.
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Con questo proposito creano nuove parole,
le deformano o danno nuove accezioni a quelle già esistenti, o addirittura le prendono
direttamente dai socioletti emarginati o dalle lingue straniere, creando così un linguaggio
ermetico, fatto di frasi asciutte.
“Il linguaggio con cui i giovani si esprimono, non è solo il frutto di un'esperienza personale che
il ragazzo fa all'interno della comunità scolastica, della famiglia o dei luoghi che frequenta ma
anche e soprattutto della sua capacità di assemblare le varie esperienze e coniare in tal modo dei
termini strani, spiritosi ma principalmente che facciano effetto e rimangano in mente”.
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In modo
relativamente rapido il modello di identificazione sociale è passato cioè da una causa ideologica,
“Soy lo que pienso y creo”, a una causa estetica del sensibile, “Soy lo que parezco”.
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Oggi ci troviamo in una continua rivoluzione dell'informazione, i cambiamenti, tecnici o sociali
sono ogni volta sempre più rapidi e in questo contesto sono i giovani coloro che incontrano una
maggiore predisposizione ad adattare il loro linguaggio di fronte a tutte le novità tecnologiche. I
linguaggi giovanili si nutrono oggi, più che mai, di proposte televisive particolarmente
congeniali, provenienti soprattutto dall'area della comicità, ma non sono da tralasciare gli aspetti
legati ai linguaggi delle nuove tecnologie (degli SMS, delle Chat-lines, dell'E-mail), il cui
impiego è evidentemente massiccio ed entusiastico proprio da parte delle giovani generazioni.
Si richiede uno strumento comunicativo @gile, veloce, semplice nelle forme, al quale si può
anche sostituire un codice di squilli che sembra poter soddisfare le loro esigenze comunicative
più impellenti, dal dire “Ti amo” al chiedere “Quando ci vediamo?”.
Secondo Dan Tapscott
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, sociologo canadese, “i ragazzi della net generation
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, invece di seguire
un modello televisivo, disporranno di un ambiente molto aperto, interattivo, verbale, riflessivo. Il
tempo passato al computer, impiegato a scapito della più passiva visione della tv, produrrà
5
L. COVERI, Prospettive per una definizione del linguaggio giovanile in Italia, in G. Holtus – E. Radtke,
Varietätenlinguistik des Italienischen, Tübingen, 1983, p.136.
6
Testimonianza di un giovane liceale: da E. BANFI – A. A. SOBRERO (a cura di), Il linguaggio giovanile degli
anni Novanta. Regole, invenzioni, gioco, Roma - Bari, Laterza, 1992, p.86.
7
Cfr., F. RODRÍGUEZ GONZÁLEZ (coord.), El lenguaje de los jóvenes, Barcellona, Ariel, 2002, p.18.
8
Sociologo canadese che identifica la popolazione internauta tra i 13 e i 19 anni con il termine Net generation:
http://mouse.latercera.cl/1999/protagonista/0705/index_protag.html.
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Nel linguaggio giornalistico definisce la giovane generazione che ha una particolare familiarità con i computer e la
rete.
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persone più critiche e capaci, e cambierà il modo in cui saranno adulti, nella famiglia e nel
lavoro. Domineranno il ventunesimo secolo”.
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Nella loro conquista però si osserva con crescente allarme che la lingua usata dai giovani è
sempre più povera e sciatta, sia nelle realizzazioni orali sia in quelle scritte, sia sul piano
lessicale, sia su quello morfosintattico, sia su quello della costruzione testuale. Un campanello
d'allarme questo che indica una tendenza che sembra consolidarsi anche nelle zone di
“benessere” culturale e che può dunque intaccare profondamente il rapporto della comunità
nazionale con la sua lingua. Il diffondersi di una lingua appiattita, monocorde, senza
modulazioni, senza emozioni, fatta di poche parole, sempre le stesse, e di pochissimi schemi
strutturali.
Secondo la stampa, le nuove generazioni sono colpite da una miseria espressiva che si avvicina
al grado zero del linguaggio. In Inghilterra si parla già di analfabetismo da informatica, le cause:
troppa tv, SMS, internet, videogiochi, ecc. In particolare Ernesto Galli della Loggia, in un
articolo pubblicato sul settimanale «Sette», afferma che i giovani non sanno più parlarsi o, se
vogliono, lo fanno solo ricorrendo ad un cellulare, attingendo da esso una verbalità che li sta
ormai abbandonando.
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Attualmente, il mondo di internet (inet) e degli SMS ha dato enorme spazio alla comunicazione
scritta nella quale, fenomeni caratteristici come le abbreviazioni, l’uso del grafema k per
l’occlusiva velare e delle sostituzioni che sottintendono una lettura endofasica (il tipo italiano 6
3mendo o spagnolo salu2), sono necessarie e pertanto molto frequenti. Sebbene le codifiche
possano avere un distinto ambito, iniziano ad essere usuali: DDDD, per indicare risa in entrambe
le lingue; in spagnolo troviamo XFA invece di “por favor”, md per dire “me despido” o bsit2
invece di “besitos”; frequente è l’utilizzo di espressioni inglesi, okis indica l'accordo sia per i
giovani italiani che spagnoli; ths abbrevia thanks per indicare “grazie” in italiano o “gracias” in
spagnolo, w/b (write back)
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per “rispondimi”, sono modalità di scrittura rapida imposte dallo
sviluppo di tecnologie informatiche, ma che difficilmente potranno generalizzarsi e diventare
norma stabile di ogni tipo di scrittura.
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Sono segni del tempo, eredità di dipendenze tecnologiche e di stili di vita, dove la conoscenza
dell'inglese, generalizzato e in aumento nell'educazione secondaria, permette forme di utilizzo
10
V. BOCCI, Ragazzi nella rete: chi sono, e come comunicano:tutti alle prese con tv, videogiochi, internet, e-mail,
telefonini, chat, sms e mms, Leumann (TO), Elledici, 2007, pp. 3-26.
11
E. GALLI DELLA LOGGIA, Quel catalogo di ‘sms’ che fa capire perché i giovani non sanno più parlarsi, in
«Sette», 31 luglio 2003, p. 15.
12
in: http://www.urbandictionary.com
13
Cfr., P. CAPANAGA – F. SAN VIGENTE, EL lenguaje juvenil español: consolidación de tendencias, in F. Fusco
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meno riverenti rispetto al passato e pertanto più disinvolte e più libere. Lo stesso presidente della
Real Academia Española
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, Victor García de la Concha, considera che queste nuove forme di
espressione linguistica “no afecterán de manera importante a la lengua” perché “sabemos
destinguir perfectamente el nivel y el medio en el que nos comunicamos”
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, e difende la validità
di usare differenti tipi di linguaggi in funzione del contesto nel quale si produce la
comunicazione.
L’informazione si è trasformata oggi in un oggetto di valore che bisogna consumare
compulsivamente e gestire a proprio beneficio, oggi abbiamo bisogno di raccontare cose,
dobbiamo essere connessi (on-line), il che equivale a dire identificati.
Tutti utilizzano questa forma di comunicazione: donne, uomini, giovani e meno giovani. In un
articolo di Márius Serra apparso in «La Vanguardia Digital» del 16 maggio 2006, a proposito di
telefoni cellulari, dice:
Los móviles han colonizado nuestras vidas. Nos llamamos más que nunca, aunque sólo sea para
decirnos que ya nos volveremos a llamar. Intercambiamos mensajes. Usamos el móvil de navaja
suiza: cámara, agenda, calculadora, videoconsola. No vamos a ninguna parte sin el móvil y cuando
nos lo dejamos en casa o donde sea nos sentimos más perdidos que un ciclista en Montmeló.
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Nella comunicazione a distanza con gli SMS avvertiamo un vago senso di onnipotenza e di
ubiquità, che ci permette di regolare e aggiustare le nostre distanze a quelle degli altri. Se il
telefono di chi riceve è acceso e non ci sono problemi di comunicazione, un SMS arriva in più o
meno sei secondi, creando un’illusione di sincronia tra chi lo manda e chi lo riceve. Per questo
motivo, è un mezzo abbastanza economico che produce un piacere innegabile perché sembra
eliminare qualsiasi distanza fisica e ricorda una comunicazione quasi faccia a faccia, come se
potessimo ascoltare le parole della persona che ci scrive e non, come succede nella realtà, di
leggerle.
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Inoltre la sincronia non si realizza di solito solo per un ritardo nella ricezione, per
esempio perché il cellulare è spento, per non esserci resi conto dell’arrivo del messaggio, per
problemi di linea o per la perdita del messaggio stesso a causa di fattori di tipo tecnico.
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– C. Marcato, Forme della comunicazione giovanile, Roma, “il Calamo”, 2005, p. 82.
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Istituzione culturale responsabile di elaborare le regole linguistiche della lingua spagnola, concretizzate nel
dizionario, la grammatica e l’ortografia garantiscono uno standard linguistico comune.
15
EFE, Defiende adeguar el lenguaje al contexto:la RAE minimiza la influencia de los SMS y chats sobre la lengua,
in elmundo.es, 18 ottobre 2003: http://www.elmundo.es/elmundo/2003/10/18/cultura/1066489939.html (consultato
30/11/2007).
16
M. SERRA, Los otros mensajes de móvil, in La Vanguardi Digital, Barcelona, 16/05/2006, in:
www.lavanguardia.es (consultato 16/11/2007).
17
G. COSENZA, "Vicini e lontani. Il piacere della corrispondenza", Il ritorno del Golem, n. 2, febbraio 2003, in:
http://www.golemindispensabile.it (consultato 30/11/2007).
18
Cfr., G. ZARANTONELLO, Nuovi media ed italiano parlato: gli sms, IV anno Comunitazione.it, 2001 in:
http://www.gianluigizarantonello.it/ (consultato 30/11/2007).