turistica e con i diversi aspetti culturali di carattere gastronomico,
storico, artistico e folkloristico, specifici di ogni area linguistica.
Abbiamo suddiviso il nostro studio in due parti principali: nella prima
parte, comprendente i primi due capitoli, l’attenzione è stata rivolta
ad uno studio generale del linguaggio del turismo come lingua
speciale. La seconda parte, costituita dal terzo capitolo, è stata
oggetto di un’analisi riguardante l’aspetto culturale del linguaggio in
questione.
Il primo capitolo di questo lavoro affronta il tema della collocazione
della lingua del turismo all’ interno dei linguaggi specialistici
fornendo un ventaglio di interpretazioni e teorie che interessano tale
ambito e delineandone le caratteristiche generali delle lingue speciali.
Particolare interesse è stato rivolto all’importanza e diffusione della
lingua specialistica spagnola cui è dedicato il secondo paragrafo di
questo capitolo.
Nel capitolo successivo l’indagine si sposta sul versante della lingua
speciale spagnola del turismo ai fini di individuarne le principali
caratteristiche lessicali. In seguito alla citazione di un breve
excursus, riguardante la componente tematica del turismo,
particolare attenzione è stata rivolta ai fenomeni di interferenza
linguistica e di formazione delle parole corrispondenti ai fenomeni di
derivazione, composizione, uso di prestiti, sigle ed acronimi. E’ stato
opportuno, inoltre, delineare i principali generi testuali che
caratterizzano questo ambito professionale, delineandone le
caratteristiche e le principali finalità.
5
Il terzo ed ultimo capitolo approfondisce l’aspetto culturale che
caratterizza questa lingua speciale, soprattutto in fase di traduzione.
Particolare interesse è stato rivolto allo studio dei realia, termini
appartenenti alla cultura spagnola e portatori di un colorito
nazionale. Attraverso l’analisi di alcuni testi turistici sono state
individuate le principali strategie impiegate per la traduzione dei
realia all’interno della comunicazione turistica, quali la trascrizione,
la traduzione effettuata attraverso l’utilizzo di un iperonimo,
l’esplicita definizione del termine in questione ed infine l’utilizzo di un
equivalente culturale. In seguito, come fase conclusiva della nostra
analisi, sono stati individuati i principali fattori che determinano la
scelta di una delle modalità sopra elencate. Questa risiede, infatti, in
tre fattori ben precisi riscontrabili nella appartenenza del testo ad
una specifica tipologia testuale, nel grado di conoscenza del realia
all’interno della cultura d’arrivo ed infine nell’importanza che questo
assume all’interno del contesto letterario.
Tale lavoro, nel suo insieme, rappresenta una delle molteplici
modalità di studio che può essere adottata per l’analisi del linguaggio
del turismo visto sotto un duplice aspetto: quello specialistico e
quello culturale.
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PRIMA PARTE
7
I Capitolo
El lenguaje de especialidad: teorie e interpretazioni
Per introdurre il nostro discorso riguardante il linguaggio specialistico
del turismo è necessario in primo luogo formulare una definizione del
concetto di linguaggio specialistico e la sua distinzione dalla lingua
comune.
In generale per linguaggio specialistico si intende il “linguaggio
utilizzato in discipline specialistiche o in settori particolari dell’attività
umana che appare caratterizzato da un patrimonio lessicale
specialistico e impiegato da specifici gruppi di parlanti”
1
.
Attraverso l’analisi del concetto di linguaggio specialistico si può
constatare l’assenza di una definizione chiara e precisa data dal
proliferare di termini che fanno riferimento a questa realtà:
tecnoletctos, lenguajes especiales, lenguas de especialidad, lenguas
para fines especificos, lenguajes sectoriales e tanti altri ancora. Tali
termini corrispondono alle diverse dimensioni attraverso le quali si
può analizzare lo studio dei linguaggi specialistici. La scelta del
termine da utilizzare per designare l’area di studio in questione è
stata negli ultimi venti anni ed è tuttora oggetto di accese discussioni
1
MIGLIORINI, B. Enciclopedia Italiana Treccani [in linea]. Disponible sul Web:
<http://www.treccani.it/site/www/index.htm> [ref. novembre 2007]
8
e grandi dibattiti e pertanto tale proliferazione di termini è stata
causa di molteplici interpretazioni.
La caratteristica di specialistico è basata sulla selezione e
combinazione dei mezzi linguistici per il raggiungimento di un fine
specifico, quale la comunicazione all’interno di ambiti tecnici e/o
professionali.
L’interesse per i linguaggi specialistici risale ai primi decenni del ‘900
e precisamente intorno agli anni ’30 , quando gli studiosi
appartenenti alla cosiddetta Scuola di Praga, considerando la lingua
della scienza e della tecnica come un sistema funzionale, quindi
secondo il suo funzionamento reale, si occuparono di individuare gli
aspetti caratterizzanti questi linguaggi individuando in essi delle
differenze morfologiche e soprattutto lessicali in confronto alla lingua
comune.
Come afferma Ángel M. Felices Lago, all’interno del suo articolo “El
español para fines específicos y su desarollo en España durante la
última década” , tra la fine degli anni 70 ed inizio anni 80 sono state
formulate diverse interpretazioni riguardo tale argomento che si
ritengono avere un valore complementario e non divergente tra loro.
In tale periodo, infatti, la concezione della lingua subisce un
cambiamento divenendo uno strumento di comunicazione utilizzabile
in numerosi contesti diversi. Nasce inoltre l’interesse e la scelta degli
studiosi di concentrarsi soprattutto sull’ aspetto lessicale dei
linguaggi specialistici.
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Tale discorso affronta un intenso e polemico dibattito storico che ha
riguardato proprio il concetto di linguaggio specialistico, concetto che
è ben presentato all’ interno delle opere di Maria Teresa Cabrè e che
può essere considerato uno tra i più validi per aver ricevuto maggior
consenso.
Cabrè (1993) definisce los lenguajes de especialidad attraverso tre
aspetti importanti:
ξ sono insiemi specializzati dal punto di vista della tematica,
esperienza, ambito di uso ed usuari;
ξ si presentano come un’ unità di linguaggi e non come fenomeni
isolati;
ξ la funzione comunicativa è predominante rispetto alle altre
funzioni complementarie.
Cabrè, inoltre, riguardo alle funzioni
2
appartenenti ai linguaggi
specialistici ne identifica tre in particolare:
ξ la funzione referenziale: in cui il messaggio è incentrato
sull’oggetto del discorso, quindi la descrizione, la spiegazione
ed l’argomentazione;
ξ la funzione regolativia-strumentale: centrata sul processo da far
eseguire o da regolare, quindi il suo scopo è quello di guidare il
ricevente nell’esecuzione di un evento;
2
Ci riferiamo alla tradizione pragmatica, in particolare a Jakobson; il termine funzione individua macro-scopi
generali di uso linguistico che si rispecchiano nelle funzioni pragmatiche o intenzioni comunicative;
10
ξ la funzione metalinguistica: quella indirizzata alla definizione di
un termine, alla scelta di un neologismo, quindi alla
descrizione di un oggetto non verbale con il fine di far capire al
ricevente l’esatta intenzione comunicativa.
Aggiunge inoltre che altre funzioni della lingua comune, come quella
emotiva e poetica, caratterizzate da polisemia ed ambiguità a suo
giudizio saranno poco presenti all’interno dell’ambito dei linguaggi
specialistici.
In generale Cabrè, M.T. (1993) afferma che può essere considerato
speciale qualsiasi tipo di linguaggio che presenti almeno una delle
caratteristiche seguenti:
ξ la specificità della tematica;
ξ la specificità della situazione comunicativa;
ξ caratteristiche specifiche degli interlocutori;
In primo luogo il linguaggio specializzato si sviluppa in funzione di
una tematica specifica: ossia sono speciali in quanto il contenuto
trasmette una conoscenza specifica. Inoltre tale linguaggio verrà
utilizzato da professionali per trasmettere informazioni specifiche ad
un pubblico ricevente all’interno di un contesto specifico. Affinché il
messaggio vada a buon fine bisogna tener in conto che tipo di
pubblico si ha davanti ed una volta identificato bisogna utilizzare un
linguaggio adeguato a questo. Ciò implica oltre a un maggior grado di
11
esattezza nell’espressione, una selezione maggiore dal punto di vista
grammaticale, semantico e sintattico.
Per una descrizione dettagliata del concetto di linguaggio specialistico
possiamo suddividere il piano di analisi in due dimensioni, come
afferma Calvi, M.V. all’interno del testo Lengua y comunicación en el
español del turismo (2006), idea, questa, condivisa anche da altri
studiosi.
Calvi distingue all’interno di ogni linguaggio specialistico una
dimensione orizzontale ed una dimensione verticale.
La dimensione orizzontale si relaziona con il componente tematico,
più nello specifico fa riferimento al sapere condiviso tra gli esperti del
settore.
La dimensione verticale si riferisce ai vari livelli di comunicazione,
componente sociologico e pragmatico dei linguaggi specialistici, più
comunemente all’uso di un determinato linguaggio come strumento
di comunicazione tra i membri di un determinato gruppo
professionale o tra questo e il pubblico.
Con ciò si arriva alla distinzione dei linguaggi specialistici in tre
gruppi fondamentali, concetto condiviso anche dalla stessa M.T.
Cabrè (1993).
ξ Il livello maggiormente specializzato rappresentato dalla
comunicazione tra professionisti; in questo senso come
12
esempio nell’ambito del turismo possiamo riportare il
linguaggio utilizzato tra addetti all’interno di un
aeroportoÆdiscurso especializado;
ξ Il secondo livello dei linguaggi specialistici è costituito dalla
comunicazione rivolta al personale in formazione o ad un
pubblico espertoÆdiscurso didáctico;
ξ Infine, il terzo ed ultimo livello è quello riguardante la
comunicazione con un pubblico generale e non esperto; è a
questo livello che numerosi termini appartenenti alla
comunicazione specialistica entrano gradualmente a far parte
della lingua comuneÆ discurso divulgativo.
1.1 Le caratteristiche del linguaggio specialistico
I linguaggi specialistici non presentano limitazioni o semplificazioni
rispetto alla lingua comune, ma sono in realtà dotati di tutte le
potenzialità di natura lessicale, fonetica, morfosintattica, retorica e
testuale tipiche della lingua comune.
Inoltre, un linguaggio specialistico è il mezzo di riconoscimento tra
membri della comunità scientifica e/o professionale che permette loro
una comunicazione chiara e veloce. Per questo motivo, si possono
incontrare frequentemente da un punto di vista lessicale molti
termini tecnici, ma le regole di formazione e la loro realizzazione non
saranno diverse da quelle della lingua standard.
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