Effetti dell’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione: il caso del Comune di Porto Torres
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CAPITOLO I
La digitalizzazione nella pubblica
amministrazione:
normativa di riferimento
Effetti dell’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione: il caso del Comune di Porto Torres
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1.1 Linee guida in materia di digitalizzazione dell’amministrazione
pubblica
La “prima fase della digitalizzazione della pubblica amministrazione”, nasce
con la legge 15 marzo 1997 n. 59 (legge Bassanini uno), per poi ulteriormente
svilupparsi nel periodo 2001/2004 attraverso diversi provvedimenti amministrativi ed
atti normativi che hanno consentito la successiva affermazione dell’e-Government
1
,
ovvero dell’amministrazione elettronica (o digitale) nel nostro Paese. In questa prima
fase l’impegno del governo e delle amministrazioni è stato rivolto, soprattutto, al
riorientamento ai servizi, allo sviluppo delle infrastrutture di base, alla diffusione di
competenze informatiche e di una crescente familiarità con gli strumenti informatici tra
i dipendenti e, nel periodo più recente, all’attivazione di siti web come canali di
informazione ed in alcuni casi di erogazione di servizi online agli utenti. In questa fase
si è, quindi, pervenuti ad una maggiore diffusione, negli uffici e nei processi di lavoro
dell’uso della ICT.
La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’Innovazione e le
Tecnologie ha emanato, il 4 Gennaio 2005, una direttiva sulle “Linee guida in materia
di digitalizzazione dell’amministrazione”
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. Rivolta alle amministrazioni dello Stato ed
agli enti locali, essa si prefigge l’obbiettivo di offrire delle indicazioni di massima su
quella che lo stesso Ministro definisce la “seconda fase della digitalizzazione della
pubblica amministrazione”.
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Il termine inglese deriva da “government”, che può significare sia “governo” che “amministrazione”,
mentre il prefisso “e” sta per “eletronic” ed è utilizzato per designare determinate attività svolte tramite
internet. Per “e-Government” s’intendono tutte le politiche che attengono all’introduzione dell’ICT nelle
pubbliche amministrazioni al fine di migliorare i servizi resi al cittadino, aumentandone la funzionalità.
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Direttiva pubblicata il 12 febbraio 2005 nella Gazzetta Ufficiale n. 35.
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L’obbiettivo è quello di implementare l’utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (o Information & Communication
Technology, c.d. ICT), attraverso la valorizzazione degli investimenti già realizzati, la
razionalizzazione del sistema informatico e telematico, l’ampliamento dei servizi on-
line e la completa interconnessione tra la digitalizzazione, l’organizzazione delle
amministrazioni, i processi ed i servizi già resi ai cittadini.
La finalità è quella di dotare le pubbliche amministrazioni di un sistema
completamente digitalizzato, in linea con i continui sviluppi dei servizi telematici ed
informatici, in grado di contemperare le esigenze di certezza e trasparenza con quelle di
celerità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Il tutto ovviamente,
all’insegna del buon andamento della macchina burocratica ed organizzativa della
pubblica amministrazione, della sua imparzialità e della sua economicità.
Il passaggio dalla prima alla seconda fase della digitalizzazione trova la sua
cornice normativa nell’approvazione di due riforme che costituiranno la base per
l’evoluzione dell’e-Governement nei prossimi anni.
La prima riforma è contenuta nel decreto legislativo sul Sistema Pubblico di
Connettività e Cooperazione
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, ormai vicino alla definitiva adozione e che sostituirà,
nello spirito di una visione pienamente condivisa di Stato, Regione ed Enti Locali, la
Rete Unitaria delle Pubbliche Amministrazioni. Il nuovo sistema raccorderà tutte le
pubbliche amministrazioni statali, regionali e locali.
La seconda riforma è costituita dal “Codice dell’Amministrazione digitale”, che
darà un assetto unitario ed organico al complesso di diritti dei cittadini e delle imprese,
agli istituti giuridici ed ai doveri delle amministrazioni in materia di digitalizzazione
delle pubbliche amministrazioni.
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L’insieme di strutture organizzative, infrastrutture tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la
condivisione, l’integrazione e la circolarità del patrimonio informativo della pubblica amministrazione,
necessarie per assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei
flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni.
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1.2 Il Codice dell’amministrazione digitale
Ai fini del passaggio dalla prima alla seconda fase della digitalizzazione della
pubblica amministrazione, e per il progressivo sviluppo dell’e-Government, il 16
Maggio 2005 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 112 il decreto legislativo 7
marzo 2005 n. 82: si tratta del cosiddetto “Codice dell’amministrazione digitale” che è
entrato in vigore il primo gennaio 2006.
Detto Codice è stato promosso dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie
ed è il frutto di oltre due anni di lavoro e d’interazione con ogni livello istituzionale, in
collaborazione con tutte le amministrazioni statali interessate, le regioni e le altre
autonomie locali. È stato redatto con la collaborazione del Centro Nazionale per
l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), con il contributo degli organi
professionali, delle associazioni di categoria e di numerosi esperti del mondo
universitario ed imprenditoriale.
Ci si trova di fronte alla nascita di una legislazione specifica in materia di diritto
amministrativo e utilizzo di nuove tecnologie, una legislazione che nasce con una serie
di norme “cardine”, le quali costituiscono le fondamenta d’ogni successiva
elaborazione.
1.3. Il testo unico sulla documentazione digitale
L’irreversibile volgere dei tempi verso un progressivo predominio della rete
telematica ed informatica nei rapporti tra i cittadini non poteva di certo non coinvolgere
anche la pubblica amministrazione. Di fatto, non vi è attività pubblica, esercizio di
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pubbliche potestà, prestazioni di servizi etc…, che non sia interessata dalla rivoluzione
informatica. In questo senso, le amministrazioni sono sempre più destinate ad usare le
tecnologie informatiche per la formazione e la conservazione dei propri atti e per la
raccolta delle informazioni necessarie alle decisioni da assumere.
Su questa linea, fondamentale è stata l’emanazione del testo unico sulla
documentazione amministrativa (t.u.d.a.) con il decreto del Presidente della Repubblica
del 28 dicembre 2000, n. 445 che ha disciplinato la formazione e la conservazione dei
documenti amministrativi in previsione di una loro progressiva digitalizzazione.
Proprio a questo fine, parti importanti di tale disciplina erano state dedicate alla
definizione giuridica del documento informatico, alla firma digitale elettronica, alla
gestione informatica dei flussi documentali (protocollo), alla tenuta e conservazione dei
documenti, alla semplificazione della documentazione amministrativa. Tali strumenti,
originariamente pensati per affiancare i tradizionali modelli di gestione dei
procedimenti amministrativi, come semplici possibilità aggiuntive per le pubbliche
amministrazioni, sono destinati progressivamente a costituirne il solo ed unico modus
operandi.
2.1 Il CNIPA
Con il D.Lgs. 12 Febbraio 1993, n. 39, è stata istituita in Italia l’Autorità per
l’informatica nella pubblica amministrazione, AIPA, con il compito di curare la
progettazione, lo sviluppo e la gestione dei sistemi informativi automatizzati delle
amministrazioni dello Stato, anche a ordinamento autonomo, e degli enti pubblici non
economici nazionali.
L’AIPA ha svolto in un decennio un’attività intensa nella definizione delle linee
generali e particolari del piano di informatizzazione della pubblica amministrazione.
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Con il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, è stato istituito il Centro Nazionale per
l’Informatica nella pubblica amministrazione, CNIPA, che sostituisce l’AIPA.
Il CNIPA opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per l’attuazione
delle politiche del ministro per l’innovazione e le tecnologie, con autonomia tecnica,
funzionale, amministrativa, contabile e finanziaria e con indipendenza di giudizio. Il
CNIPA ha assunto le competenze in precedenza attribuite all’AIPA per lo sviluppo e la
gestione dei sistemi informativi automatizzati nella pubblica amministrazione.
A decorrere dal gennaio 2004 sono state accresciute le competenze del CNIPA
diventando titolare dei compiti, delle funzioni e della attività esercitate dal Centro
Tecnico della Presidenza del Consiglio creato nel 1997 per l’assistenza ai soggetti
utilizzatori della Rete Unitaria della pubblica amministrazione, RUPA, per il controllo
dei contratti con le società fornitrici dei servizi di trasporto unificato e per
l’interoperabilità e l’assistenza delle pubbliche amministrazioni.
L’attività del CNIPA è rivolta alla definizione degli assetti di base, concordati nel
documento della visione condivisa per l’e-government utilizzando i processi e gli
strumenti per governare la fase di trasformazione e sviluppo delle pubbliche
amministrazioni. Spetta al CNIPA redigere annualmente piani triennali rivolti a
coordinare il processo di pianificazione e i principali interventi di sviluppo, e dettare
norme tecniche in materia di ICT.
Il Centro Nazionale per l’informatica opera nell’ambito della Comunità Europea
e per le materie di competenza e per gli aspetti tecnico-operativi, cura i rapporti con le
istituzioni comunitarie e con gli organismi internazionali.
Per comunicare conoscenze e esperienze, il CNIPA promuove convegni di
studio, anche in collaborazione con le industrie, le università e le istituzioni, organizza
seminari e corsi di formazione, su argomenti tecnici e informatici, per i dipendenti
pubblici e mette a disposizione pubblicazioni e documenti inerenti all’innovazione nella
pubblica amministrazione.