4RIASSUNTO
L obiettivo del presente lavoro Ł analizzare la rappresentazione degli immigrati e del
fenomeno immigrazione nella stampa quotidiana di destra e sinistra, focalizzandosi
sulle strategie utilizzate nel legittimare il discorso xenofobo.
Nel primo capitolo sono discussi e presentati diversi contributi teorici su xenofobia e
nuovo razzismo .
Nel secondo capitolo Ł introdotta l analisi critica del discorso.
Il terzo capitolo tratta il ruolo dei media nel processo di legittimazione del discorso
xenofobo: le strategie adottate, il rapporto con il potere e le rappresentazioni dello
straniero veicolate dagli stessi.
Il quarto capitolo Ł dedicato alla ricerca, offre un analisi della rappresentazione dello
straniero nei quotidiani italiani: la Padania, il Secolo, l Unit , Liberazione e il Corriere
della Sera e di come il fenomeno immigrazione Ł stato trattato e affrontato nei due
periodi inerenti la discussione della Legge Turco-Napolitano
(settembre/ottobre/novembre 1997) e della Legge Bossi-Fini (maggio/giugno 2002).
5INTRODUZIONE
Vari studi di natura sociologica, linguistica e psicologica, dall’inizio degli anni
Ottanta, hanno affrontato l’intricata questione degli effetti delle rappresentazioni del
fenomeno migratorio mediate dai mezzi di comunicazione di massa, quali stampa e
televisione. Al di l della peculiarit delle singo le ricerche condotte in diversi paesi
europei, si pu dire che Ł generalmente condivisa l’idea che i messaggi mediati dai
mezzi di comunicazione abbiano forti influenze sulla percezione sociale del fenomeno
migratorio, che attualmente Ł vissuto come una minaccia nei paesi d’ingresso europei,
da quelli tradizionali come Gran Bretagna e Francia a quelli recenti come Italia e
Spagna.
Gli immigrati sono i protagonisti delle pagine di cronaca nera, nelle quali si ripropone
insistentemente il legame tra immigrazione e violenza e delle pagine di politica
nazionale, nelle quali si consolida il legame tra immigrazione e invasione.
Parlare di razzismo nel contesto dell’odierno clima politico-culturale delle societ
occidentali significa riferirsi ai fenomeni di diffidenza, rifiuto e intolleranza connessi
all’incontro tra popoli di diversa estrazione etnica, causato dal grande flusso migratorio
degli ultimi due decenni.
Le persone che praticano il nuovo razzismo cre dono nei valori della democrazia e
dell uguaglianza, e negano di essere razzisti (Van Dijk, 1993) pur parlando e agendo in
modo tale da distanziarsi dalle minoranze etniche .
La xenofobia Ł dunque un complesso sistema di esclusione da cui discende
l ineguaglianza sociale tra diversi gruppi etnici, tale sistema Ł prodotto attraverso le
pratiche sociali dei gruppi dominanti, mediante i loro discorsi e la formazione di
rappresentazioni sociali. (Moscovici 1981)
PoichØ di natura subdola e simbolica, le nuove forme di razzismo si manifestano
primariamente nei discorsi: attraverso le conversazioni quotidiane, nelle leggi, nelle
propagande politiche, nei film, nei libri, nei giornali e in molti altri modi; sono lontane
dalle vecchie forme di razzismo, ma hanno in comune lo scopo di marginalizzare ed
escludere le minoranze (van Dijk, 1993).
Diventa dunque fondamentale capire come il discorso legittima questi sistemi di
ineguaglianza sociale, il tentativo del presente lavoro Ł proprio quello di analizzare il
ruolo dei quotidiani italiani e in particolare il ruolo delle Ølite simboliche, rappresentate
dai diversi orientamenti politici, nella riproduzione di idee xenofobe nella societ .
6 Si propone una verifica e un confronto della rappresentazione dello straniero veicolata
da una raccolta di articoli dei seguenti quotidiani italiani: La Padania, il Secolo, l Unit ,
Liberazione e il Corriere della Sera, e di come il fenomeno immigrazione Ł stato trattato
e affrontato nei due periodi inerenti la discussione della legge Turco-Napolitano
(settembre, ottobre, novembre 1997) e della legge Bossi-Fini (maggio, giugno 2002).
Come sottolinea Van Dijk (1998), quando il potere si estende su discorsi pubblici che
alimentano il sapere collettivo, come lo sono i media, in assenza di fonti di
informazioni alternative, si genera una condizione di abuso di potere, di dominio
dell opinione pubblica, che alimenta la produzione di idee xenofobe.
Quanto detto Ł tipicamente riscontrato per quanto riguarda il fenomeno immigrazione,
poichØ la maggior parte delle persone non ha contati quotidiani con le minoranze, i
gruppi minoritari non hanno il potere di opporsi a quanto riportato nelle notizie e le
argomentazioni dei media ruotano attorno immagini e idee sullo straniero gi
consolidate.
¨ ipotizzabile che le idee e opinioni delle pers one dipendono dai mass media, i quali a
loro volta dipendono da politici o altre forme di autorit .
Per questo la rappresentazione dell immigrazione offerta dai media Ł spesso oggetto
di studio e di indagine.
Sofisticate analisi del discorso ci consentono di comprendere le motivazioni
sottostanti alle scelte dei media e come queste contribuiscano a influenzare le
rappresentazioni delle persone.
L analisi critica del discorso Ł un tipo di analisi che studia soprattutto il modo in cui
l abuso di potere, la supremazia e l ineguaglianza sono messi in atto, riprodotti e
rafforzati per mezzo di testi scritti e orali nel contesto politico e sociale. Attraverso
questa indagine critica i ricercatori prendono una posizione esplicita, e di conseguenza
desiderano comprendere, mostrare e in ultima analisi contrastare l ineguaglianza
sociale. (Van Dijk 2001)
Tale tipologia di analisi si caratterizza dall esplicita ammissione di voler dimostrare
come il linguaggio venga usato per dirigere e controllare la societ , in una prospettiva di
critica alla egemone cultura capitalista.
Le strategie semantiche tipicamente usate nei discorsi ideologici si riassumono nel
enfattizzare le caratteristiche positive dell ingroup e quelle negative dell outgroup. (Van
Dijk 2000b).
7 L analisi del discorso consente di esaminare non solo le caratteristiche dei diversi tipi
di discriminazione sociale, ma anche di comprendere approfonditamente in che modo il
discorso si esprime e influenza la percezione delle persone.
¨ proprio questa faccia cognitiva del discorso c he spiega come i pregiudizi etnici e le
ideologie sono espressi, cambiati, formati e riprodotti nella societ .
Gli articoli selezionati a costituire il corpus sono stati classificati secondo le 3
variabili seguenti: la variabile periodo con le due modalit , primo in riferimento alla
discussione alla Camera della legge Turco-Napolitano e secondo alla discussione
della legge Bossi-Fini; la variabile testata con le cinque modalit corrispondenti alle
cinque testate dei quotidiani selezionati; la variabile periodo-testata con le rispettive
modalit definite dall incrocio delle due precedent i variabili.
Al fine di studiare il contenuto e la struttura di base delle rappresentazioni veicolate
dai diversi quotidiani, il corpus Ł stato sottoposto all analisi delle corrispondenze
lessicali e all analisi tematica dei contesti elementari, realizzate con il supporto di T-Lab
(Lancia, 2004).
T-LAB Ł un software costituito da un insieme di strumenti linguistici e statistici che
consentono l’esplorazione, l’analisi, la comparazione, la rappresentazione grafica e
l’interpretazione dei contenuti presenti in testi di vario tipo.
Attraverso l analisi delle corrispondenze Ł possibile estrarre un numero ridotto di
dimensioni entro le quali i dati possono essere rappresentati ed esplorati, con l’obiettivo
di evidenziare somiglianze e differenze tra unit d i contesto.
L analisi tematica dei contesti elementari consente invece di costruire ed esplorare
una rappresentazione dei contenuti del corpus attraverso pochi e significativi cluster
tematici.
La ricerca qui presentata si concentra in particolare sulle caratteristiche semantiche dei
dati oggetto di studio. Come analizzato da Van Dijk (2000b) , le opinioni sono espresse
soprattutto attraverso le caratteristiche semantiche del discorso, mentre stile, retorica e
pragmatica sono aspetti particolarmente determinati dal contesto e usati per sottolineare
la dimensione semantica del discorso, nonchØ a migliorare la sua forza persuasiva.
8CAP. 1 CAP.1 XENOFOBIA E NUOVO RAZZISMO
Xenofobia, dal greco xenophobia, ossia "paura del diverso"; composto da xenos,
estraneo, insolito e phobos, paura, descrive la paura o l’avversione per ci che Ł
estraneo; quell insieme di sentimenti, atteggiamenti, discorsi accomunanti della visione
degli stranieri e degli estranei come insidia e minaccia alla propria collettivit , al
proprio ordine sociale, alla propria cultura, alla propria sicurezza, ai propri privilegi.
Non si esercita in modo uniforme verso tutti gli stranieri, ma generalmente privilegia
bersagli di volta in volta diversi a seconda delle congiunture storiche e sociali.
Sono due gli oggetti principali verso cui si manifesta la fobia: il primo Ł una
popolazione presente all’interno di una societ , che per non Ł considerata parte di
quella societ . Spesso di tratta di immigrati recen ti, ma la xenofobia pu anche essere
diretta verso un gruppo che sia presente da secoli. Questa forma pu provocare o
facilitare reazioni ostili e violente, come l’espulsione di massa degli immigranti o, nei
casi peggiori, il massacro.
La seconda forma Ł sostanzialmente culturale e l’oggetto della fobia sono alcuni
elementi culturali che vengono considerati alieni. Tutte le culture sono soggette a
influenze esterne, ma la xenofobia culturale Ł spesso ben indirizzata, ad esempio verso
parole straniere inserite nella lingua nazionale. Conduce raramente ad aggredire le
persone, pu portare a campagne politiche per la pu rezza della cultura e della lingua.
Il razzismo Ł una costruzione ideologica storicamente contestualizzata (Hall S., Dorothy
H.,1980), che cambia in funzione alla condizione economica, politica e socioculturale.
Martin Barker (1981), nello studio sul nuovo razzismo nel Regno Unito, ha esaminato
i cambiamenti, avvenuti nel dopoguerra, nella legittimazione ideologica di pratiche
razziste: la superiorit della propria cultura e na zione non sono piø sottolineati
apertamente, le pratiche razziste sono ora legittimato sulla base del cosiddetto
principio dell alterit .
Le presunte differenze genetiche, nel periodo post-bellico sono sostituiti da differenze
tra culture, religioni o nazioni rappresentate come entit omogenee. ¨ parte del nostro
istinto difendere il nostro modo di vita, le tradizioni e i costumi nei confronti di estranei
- non perchØ questi outsider sono inferiori, ma perchØ appartengono ad altre culture
(Barker, 1981).
Nelle societ occidentali, il razzismo assume un a forma nuova, si sviluppa come
sistema di ineguaglianze sociali, che si manifestano attraverso subdole forme di
discriminazione sottili e penetranti, praticate normalmente nella vita quotidiana e