I. Introduzione
1.2 Obiettivo del tirocinio
Oggetto di studio del mio tirocinio svolto nell’azienda O.ME.FA. S.p.A. facente parte
del gruppo FASSI GRU IDRAULICHE S.p.A. è stato la gestione delle scorte della
minuteria metallica utilizzata nella produzione delle gru. Tale studio si poneva, come
finalità, il dimensionamento di un magazzino verticale automatizzato. Attualmente tutta
la minuteria metallica e gli altri componenti di piccole dimensioni come raccordi e
valvole, utilizzati per la produzione, sono stoccati in un magazzino tradizionale a
scaffalature. Tale soluzione ha però evidenziato negli ultimi anni le seguenti
problematiche:
- lentezza nel reperire i materiali;
- presenza di discordanze fra i valori indicati nel gestionale aziendale ed il materiale
effettivamente stoccato. In più di una occasione, infatti, si è purtroppo riscontrato come
alcuni codici si trovassero in condizioni di stock-out, nonostante ne risultassero in
giacenza a magazzino, con conseguenti emissioni di ordini urgenti e fermi di alcune
linee di produzione.
Tutto ciò premesso, l’intenzione di volersi dotare al più presto di un magazzino
automatizzato, si è vieppiù rafforzata all’interno dell’attuale staff dirigenziale di
O.ME.FA..
1.3 Descrizione aziendale
1.3.1 Storia aziendale
Alle spalle una tradizione famigliare consolidata nel settore dei trasporti e del
commercio di legname. Dentro di sé il desiderio di mettere a frutto la passione per la
meccanica. Hanno inizio così i primi passi di Franco Fassi nel mondo dell’impresa. In
Val Seriana, ad Albino, da decenni cuore delle attività di famiglia, Franco Fassi inizia a
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I. Introduzione
costruire ribaltabili su camion. Trovati alcuni operai specializzati, in pochi mesi si
sviluppa un buon lavoro. Nel 1958 viene assunto come tecnico Alberto Passera,
dimostratosi però subito più portato all’attività di vendita. Franco Fassi, così, gli affida
il compito di organizzare la struttura commerciale. La scelta si rivela vincente, come
testimonia il forte impulso che registrano le vendite. In breve tempo Passera diviene
direttore commerciale della Fassi, carica che manterrà fino al 1973, allorché fonda la
Grucar, diventando concessionario Fassi per le province di Bergamo e Brescia. Intanto
l’azienda cresce di dimensioni, raggiungendo agli inizi degli anni Sessanta i cento
dipendenti.
Figura 1.1 Uno dei primi ribaltabili a marchio Fassi.
1964
Nella fabbrica di Albino nasce la prima gru idraulica a marchio Fassi.
In questo contesto Franco Fassi si rende conto di poter soddisfare con i propri prodotti
una clientela troppo limitata, anche a causa della presenza in ogni provincia di
concorrenti agguerriti. Occorreva pensare ad una strategia diversa e a prodotti diversi.
Cominciavano ad arrivare allora in Italia le prime gru idrauliche della svedese Foco.
Franco Fassi decide quindi di iniziare a commercializzarle. La positiva accoglienza da
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I. Introduzione
parte del mercato porta l’imprenditore bergamasco ad iniziarne la costruzione in
proprio. Franco Fassi affida così al proprio ufficio tecnico, sotto la direzione competente
dell’Ing. Ermen Campanella, il compito di progettare un primo modello di gru,
migliorandone l’insieme dei diversi componenti rispetto al prodotto svedese. Dopo un
primo prototipo, nell’autunno 1964 esce così dallo stabilimento di Albino la prima gru
idraulica retrocabina a marchio Fassi: un modello ben centrato che durerà per diversi
anni. Nel 1969 la produzione delle gru soppianterà totalmente la costruzione di altri
prodotti.
Figura 1.2 La prima gru idraulica Fassi.
1968
In Francia il primo importatore estero Fassi: oggi oltre 50 i Paesi in cui è presente.
Forte del successo dei suoi primi modelli di gru in Italia, Fassi sperimenta nel 1968
anche la via dei mercati oltre frontiera. È francese la prima società estera importatrice di
gru Fassi. L’occasione viene offerta all’azienda bergamasca da un gruppo di
italofrancesi, originari proprio di Albino, che producevano champignon nelle gallerie
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I. Introduzione
vicino a Parigi. In uno dei loro viaggi in Italia notarono che le gru Fassi impiegate qui
per il rottame erano idonee, se dotate di speciali benne, per raccogliere nelle stalle
equine il letame che veniva da loro utilizzato come concime per la produzione dei
funghi. Furono loro, nel 1968, a proporre alla Diami di Pontoise di importare in Francia
le prime gru Fassi, orgogliosi di poter acquistare un prodotto costruito nel loro Paese.
L’intensificarsi, negli anni successivi, del rapporto tra la Fassi e la Diami portò
quest’ultima a diventarne l’importatrice ufficiale per tutta la Francia. Da allora la Fassi
ha sempre guardato con un occhio d’attenzione allo sviluppo del mercato
internazionale: oggi sono oltre 50 i Paesi in cui è rappresentata da un proprio
importatore, e il fatturato all’estero supera il 75 per cento del totale.
1972
Robuste affidabili: le gru Fassi conquistano il mercato.
Fin dagli inizi della sua attività, Fassi si segnala per lo studio e la costruzione delle
prime gru per rottame destinate al mercato italiano: si tratta di gru con uno o due sfili
idraulici, universali e molto robuste. Con questi prodotti - noti come M1, M3 ed M5 -
Fassi conosce un’importante fase di sviluppo, che la porta progressivamente anche a
progettare e realizzare gru con portate particolarmente significative per quegli anni:
come la M6 da 15 t/m, la M7 da 24 t/m e la M9 da 30 t/m. Grande successo incontrano
poi le gru con tre articolazioni, come la F5 del 1975 e la F8 del 1977, che si segnalano
per la grande versatilità e potenza. La F5 è poi anche la prima gru che, a partire dal
1977, viene costruita con basamento in fusione d’acciaio. Una novità che sarà in seguito
applicata a tutti i modelli di gamma medio-pesante, mentre il basamento delle gru di
gamma piccola sarà realizzato in ghisa.
1982
L’innovazione della ralla e le nuove gru per il mercato dell’edilizia.
Con il lancio nel 1982 della F10, evoluta due anni dopo nella F340, Fassi si affaccia sul
mercato delle gru pesanti: un segmento allora considerato poco più di una nicchia, in
seguito però divenuto di grande importanza. A favorire questo ingresso è soprattutto
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I. Introduzione
l’innovazione della rotazione continua su ralla che il nuovo modello di gru allora
progettato e costruito introduce. Il meccanismo della ralla, azionata da uno o due
motoriduttori, viene mutuato dal mercato delle autogru e consente la costruzione di gru
ripiegabili retro cabina di portata sempre maggiore. Ma è soprattutto con la
progettazione e la realizzazione, due anni dopo, di una serie di gru di nuova concezione,
che Fassi riesce a imporre il proprio marchio sul mercato. Le migliori performance le
ottiene nel settore dell’edilizia: un mercato dove si richiedono sbracci lunghi e la
possibilità di utilizzare prolunghe idrauliche ripiegabili in modo razionale.
L’approfondita conoscenza delle macchine a tre articolazioni, prodotte già da un
decennio, costituisce un ottimale punto di partenza per realizzare gru potenti, robuste e
particolarmente flessibili.
Figura 1.3 Gru Fassi su camion destinati al mercato dell’edilizia.
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I. Introduzione
1987
L’impegno Fassi nel settore delle gru per impieghi militari.
La svedese Volvo sceglie, nel 1987, la Fassi Gru per una importante fornitura di mezzi
per le forze armate del Belgio destinate ad essere impiegate in ambito ONU. È il debutto
per Fassi in questo mercato in cui è oggi significativamente impegnata. Fassi collabora
infatti abitualmente con le più importanti case costruttrici di veicoli ed ha al suo attivo
numerose forniture di mezzi, in particolare per gli eserciti dei paesi NATO, oltre che per
le esigenze della protezione civile. Sue sono, ad esempio, le speciali gru utilizzate
dall’esercito statunitense per le operazioni di sminamento in Iraq e Afghanistan. Ma è
soprattutto nel corso degli Anni Novanta che Fassi registra alcune tra le più importanti
commesse in questo settore: dai carri soccorso per mezzi militari carriarmati, dotati di
speciali gru e verricelli, realizzate per l’esercito belga, alla grande fornitura di quasi 700
gru su veicoli Tatra per gli Emirati Arabi.
Figura 1.4 Gru Fassi destinate all’utilizzo nel settore militare.
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I. Introduzione
1989
Con la F750, Fassi vara la nuova serie di gru pesanti.
Il lancio, nel 1989, della F750 coincide con un’altra importante tappa dell’evoluzione
Fassi: l’espansione nella gamma di gru pesanti. La F750 rappresenta infatti la prima
maxi gru con doppia biella-forcella: una soluzione tecnica che consente di accrescere lo
sbraccio della gru, garantendo un momento costante in ogni angolo di sollevamento dei
bracci, oggi applicata a tutte le gru Fassi della gamma medio pesante. L’altra novità
risiede nella dotazione, di serie, dei comandi a distanza e del telecomando sulla gru.
Anche in questo caso si tratta di una naturale conseguenza della politica di attenzione
alla sicurezza dell’operatore che da sempre connota le scelte aziendali Fassi. E, al tempo
stesso, la prima tappa di un processo che porterà, in meno di un decennio,
all’introduzione dell’utilizzo del radiocomando di serie come unico mezzo di controllo
delle funzioni della gru.
1991
Sfili sempre più rapidi per sbracci sempre più estesi.
Con l’introduzione, nel 1991, sulla F300 dei bracci esagonali e dei martinetti di
sfilamento indipendenti in sostituzione dei martinetti coassiali telescopici, Fassi crea le
condizioni per accrescere il numero degli sfili delle proprie gru, raggiungendo quindi
sbracci ed estensioni sino a pochi anni prima davvero impensabili. Un processo che
Fassi prosegue fino ad arrivare, nel 1994, a realizzare la F460, il primo modello di gru a
otto sfi li, equipaggiabile con prolunga idraulica ripiegabile. A gettare le basi per questa
innovazione è la convention commerciale Fassi che si svolge in Sicilia nel 1990. Si
tratta di una tappa fondamentale nel processo di evoluzione dell’azienda bergamasca
che, sempre in quell’anno, ottiene un importante riconoscimento internazionale alla
propria politica orientata alla sicurezza del prodotto. Fassi, infatti, partecipa in
rappresentanza dell’Italia e sotto l’egida dell’Anfia, al primo meeting del comitato
incaricato di elaborare le norme tecniche che porteranno alla stesura dell’attuale
normativa europea EN 12999 relativa alle gru per autocarro.
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