La delegazione di cui ho preso parte era impegnata con i governatori della
Vojvodina nella conclusione del progetto noto come INePS. (Italian Negotiated
Programming in Serbia) che sorto successivamente ad una serie di contatti portati
avanti sin dall’Ottobre 2004 tra il Ministero dell’Economia e l’UNDP,
un’organizzazione delle Nazioni Unite, si pone l’obiettivo di favorire lo sviluppo
di organi specializzati nelle mediazione negoziata.
In effetti il viaggio in Serbia mi ha consentito di dare una forma definita e
determinata al presente lavoro, il quale non si pone un unico obiettivo preciso e
nasce per fornire degli spunti da cui partire per migliorare ed incrementare i flussi
che già esistono tra la regione Puglia e la Serbia.
L’analisi qui di seguito si compone di quattro parti suddivise in capitoli.
La prima parte cerca di offrire un’analisi esaustiva del contesto, concentrandosi
nell’offrire dati di carattere geografico e politico-amministrativo, di necessaria
importanza per capire la solidità istituzionale di una paese che vive di una
stabilità politica da soli pochi anni.
Nel capitolo successivo si cerca di evidenziare come il contesto potrebbe
cambiare in vista della candidatura del paese ad entrare a far parte dell’Unione
Europea e di una serie di strumenti finanziari che vedrebbero la Serbia come
principale destinataria.
L’elaborato prosegue con una dettagliata fotografia del quadro macroeconomico
rilevato in Serbia che, visti gli elevati tassi di crescita realizzati nel corso del
2006, stupirebbe chiunque. Il quadro evidenzia l’esistenza di flussi economici
molto vivi e sviluppati, i quali godono di fiorenti indici di crescita e sono orientati
sia ad esportate che ad importare e che nelle esportazioni vedono l’Italia come il
primo paese acquirente.
Le due parti finali dell’elaborato cercano di individuare alcune aree in cui
intervenire con il solo obiettivo di migliorare e rendere più agevoli i flussi oggi
esistenti tra molte imprese pugliesi e la Serbia. Di fatto l’analisi relativa al quadro
infrastrutturale presente in Serbia consente di individuare un settore d’intervento
in cui poter ipotizzare forme di miglioramento nell’ambito della logistica, il quale
costituisce un settore strategico di fondamentale importanza e che se ben
pianificato e gestito consentirebbe una miglior gestione dei numerosi flussi
6
commerciali, oggi troppo spesso ostacolati dalle difficoltà tecniche esistenti nelle
reti di comunicazione.
Le ipotesi di intervento potrebbero realizzarsi se si riuscisse a sfruttare al meglio i
punti di forza individuati, i quali associati alla presenza di zone franche
localizzate in posizioni strategiche e ben garantite da una stabilità di tipo
istituzionale fortemente migliorata anche mediante le negoziazione intercorsa per
il progetto INEPS, addurrebbero un notevole sviluppo e la possibilità di crescita a
molte delle imprese che popolano il contesto industriale pugliese.
L’ultimissima parte del lavoro è incentrata sulle diverse forme di collaborazione
realizzate tra il nostro Paese e la Serbia, nel settore della logistica e dei trasporti;
un settore che vede fiorire diversi progetti e studi di fattibilità per cercare di
rendere più efficienti le reti di trasporto esistenti.
Si presenterà il progetto ideato e presentato dal Patto Nord-Barese Ofantino in
seguito a questo studio ed una serie di altri progetti italiani in via di conclusione
che mirano ad ottimizzare i flussi commerciali mediante sia lo sviluppo del
trasporto intermodale che, agevoli e ottimizzi gli spostamenti, e sia la ricerca di
partner italo serbi interessati ad affacciarsi sul mercato dell’Europa dell’Est, oggi
fortemente attrattivo.
MariaElena Giannattasio
7
I. IL CONTESTO
1. La Repubblica di Serbia
1.1. Inquadramento geografico
La Repubblica di Serbia
1
è uno stato del sud-est dell’Europa che nel cuore della
penisola Balcanica confina a nord con l’Ungheria, a nord-ovest con la Croazia, a
ovest con la Bosnia-Erzegovina e il Montenegro, a sud con la Repubblica ex-
Iugoslava di Macedonia, a sud-ovest con l’Albania, ad est con la Bulgaria e
Romania.
La sua capitale è Belgrado, città situata nella zona settentrionale del Paese e
all’interno della quale confluiscono i fiumi Sava e Danubio; essa contando una
popolazione di 1.576.124
2
abitanti costituisce un importante nodo di
comunicazioni sia stradali sia ferroviarie e fluviali tra oriente ed occidente.
Altre città importanti per numero di abitanti sono Novi Sad (situata nel nord) con
299.294 abitanti, Nis (sud ovest) conta 250.518 abitanti, Kragujevac (zona
centrale) con una popolazione di 175.802 abitanti; invece la popolazione stimata
nella città di Pristina varia tra i 200.000 e i 206.686 abitanti
3
.
Il territorio serbo si caratterizza per la sua varietà che è contraddistinta
principalmente da zone montuose ed in una misura minore da altre pianeggianti.
La vetta più alta in Serbia è la cima del monte Daravica (alta 2656m), parte
integrante della catena montuosa Prokletija e si rileva la presenza di altre 15 cime
montuose che raggiungono i 2000 metri.
Solo la Regione della Vojvodina, situata nel nord della Serbia, presenta una vasta
pianura alluvionale che è particolarmente adatta all’agricoltura, invece sono
scarse le zone montuose e collinari localizzate principalmente nel sud-est.
1
Di seguito “Repubblica di Serbia” e “Serbia” saranno utilizzati indistintamente.
2
Cfr. United Nations, Economic Commission for Europe, Environmental Performance Review:
Republic of Serbia: Second Review, 2007, p.7.
3
Ivi, p. 8.
8
La Vojvodina copre quasi un quarto della Serbia del nord, si consideri che la
distanza tra due punti estremi nell’asse nord-sud è 169 km mentre quella tra due
punti estremi est-ovest è di 217 km.
Novi Sad è sede amministrativa, economica e culturale di tale provincia.
Il Kosovo e Metohija (il secondo termine è il nome tradizionale serbo per la parte
occidentale della provincia) è la seconda provincia autonoma indipendentista,
esso è situato nel sud-ovest della Serbia, il suo territorio si estende su di una
superficie di 10.849 km quadrati ed è fondamentalmente collinare, circondato da
catene montuose innescate tra canyon ed estese valli.
Pristina è sede amministrativa, economica e culturale della provincia
MAPPA 1: LA SERBIA
9
Gran parte del territorio serbo fa parte del bacino del Mar Nero, solo nella parte
sudoccidentale il fiume Beli Drim alimenta il Mar Adriatico e nella Parte
sudorientale il fiume Pcinja fa parte del bacino egeo.
I principali corsi d’acqua della Serbia attraversano la fertile pianura settentrionale
della Vojvodina, all’interno della quale i fiumi Sava e Tibisco confluiscono nel
Danubio che è il maggiore fiume del paese. Infatti il Danubio attraversando il
confine con l’Ungheria giunge in territorio serbo, percorre la terra della
Vojvodina, sino a giungere nei pressi della capitale Belgrado e muovendosi in
direzione sud-est,dopo aver realizzato una tratta di 588 km ed oltrepassando i
Monti Balcani, giunge a delineare il confine con la Romania.
Il fiume Morava bagna le regioni meridionali e centrali prima di confluire a sua
volta nel Danubio.
Altri principali corsi d’acqua che attraversano la Serbia sono il Sava (206km), il
Drina (220km), il Tisa (168km) e il Morava (308km).
Dal punto di vista climatico la parte settentrionale del paese ha un clima di tipo
continentale influenzato dalle masse d’aria provenienti dal nord est europeo, con
inverni freddi e estati calde e umide, le precipitazioni sono distribuite lungo tutto
l’anno.
Nella parte meridionale e sud-occidentale del paese, invece, il clima subisce delle
influenze da parte del Mediterraneo anche se le Alpi Dinariche formano uno
sbarramento per le masse d’aria calda; il clima è prevalentemente caldo e secco in
estate ed autunno e relativamente freddo e ricco di precipitazioni nevose in
inverno.
La normale temperatura a Belgrado, nella Serbia centrale, durante il mese di
Giugno è di 21°C mentre a nel mese di gennaio si rileva una temperatura di 0°C.
Nelle aree montuose, le elevate altitudini moderano le temperature estive e
rendono gli inverni più severi, con basse temperature e intense nevicate.
La lingua ufficiale è il serbo, quella scritta è il Cirillico, mentre l’utilizzo di altre
lingue e scritture è regolato dalla legge che garantisce agli appartenenti alle
minoranze nazionali l’utilizzo della proprio lingua e della propria scrittura.
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1.2. Inquadramento politico: il governo locale in Serbia
La Serbia era unita al Montenegro nell’Unione Statale di Serbia e Montenegro ma
in seguito al referendum del 21 Maggio 2006, il Montenegro ha optato per
l’indipendenza
4
. A seguito del referendum, la Confederazione è stata sciolta e la
Serbia (così come il Montenegro) è divenuta uno Stato sovrano.
L’attuale Costituzione della Serbia, che sostituisce quella del 1990, è stata
approvata tramite un referendum tenutosi il 28 e 28 Ottobre 2006 ed è stata
ratificata dal Parlamento l’8 Novembre dello stesso anno.
La Serbia è una Repubblica Democratica Parlamentare nella quale il Primo
Ministro è il capo del Governo e vige un sistema a pluralità di partiti.
Il sistema di Governo si basa sulla suddivisione dei Poteri in legislativo, esecutivo
e giudiziario.
Il potere esecutivo viene esercitato dal Governo della Repubblica di Serbia
5
guidato da un Primo ministro, comunemente abbreviato in premier. Il Primo
Ministro è scelto dall’Assemblea Nazionale; mentre i Ministri sono nominati dal
Primo Ministro e scelti dal Parlamento.
Il potere legislativo è detenuto dal Parlamento, conosciuto come Assemblea
Nazionale della Repubblica di Serbia composta da 250 membri, che vengono
eletti per un mandato quadriennale.
Il potere giudiziario è separato ed indipendente dall’esecutivo e dal legislativo.
4
21 Maggio 2006: il Montenegro vota (con un’affluenza altissima) per l’indipendenza dalla
Federazione con la Serbia con un margine di qualche decimale oltre quel 55% imposto
dall’Unione Europea per sancire la scissione. A partire dal 23 Maggio 2006, i risultati del
referendum sono stati riconosciuti dal cinque membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite. La Commissione per il referendum ha ufficializzato i risultati il 31 Maggio e la formale
dichiarazione di indipendenza è stata fatta dal Parlamento Montenegrino Sabato 3 Giugno 2006.
In risposta all’annuncio, il Governo della Serbia ha dichiarato che lo stato della Serbia sarebbe
stato legalmente e politicamente il successore della Confederazione di Serbia e Montenegro e che
il governo e il Parlamento della Serbia avrebbero dovuto adottare una nuova costituzione.
5
Il prossimo 11 Maggio i cittadini della Serbia eleggeranno il futuro governo serbo e la nuova
composizione del parlamento; in tale occasione i cittadini saranno chiamati ad esprimersi anche
per le elezioni amministrative.
Osservatorio Balcani: Danijela Nenadic, Un voto decisivo,Belgrado, 28-04-2008,Reportage.
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A capo dello stato c’è il presidente della repubblica che rappresenta la Nazione in
Patria e all’estero ed è eletto mediante votazione popolare per un mandato della
durata di cinque anni e non può essere rieletto dopo il secondo mandato; i suoi
compiti, secondo la Costituzione sono la promulgazione delle leggi, la nomina del
Capo del Governo designato dal Parlamento, l’accreditamento dei diplomatici in
Serbia e la nomina degli ambasciatori serbi all’estero. L’attuale presidente della
Repubblica di Serbia è Boris Tadic’,candidato del Partito democratico (DS)
rieletto al ballottaggio delle elezioni presidenziali tenutesi in data 3 Febbraio
2008. Il neo-eletto presidente ha battuto Tomislav Nikolic, il candidato del Partito
radicale serbo (SRS)
6
.
La Serbia è suddivisa in 29 distretti, dei quali 17 sono nella Serbia Centrale, 7 in
Vojvodina e 5 in Kosovo-Metojia (attualmente fuori dell’amministrazione del
Governo Centrale), a cui si aggiunge la Città di Belgrado.
6
Secondo i dati della Commissione elettorale della Repubblica, Tadic ha ottenuto il 50,57%
(2.257.105 voti) mentre per Nikolic ha votato il 47,7% degli elettori (2.129.043 voti). Osservatorio
Balcani: Danijela Nenadic, La Serbia europea di Tadic,Belgrado, 05-02-2008.
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