2
MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLA SCELTA DELL’ANALISI RIGUARDANTE LO
IAS 19
La scelta di svolgere uno studio che ha come oggetto lo Ias 19 deriva da due ordini
di considerazioni:
a) Comprendere appieno le dinamiche, estremamente attuali, che permettono ai
Paesi emergenti di attuare una forte concorrenza improntata sul basso costo
del lavoro, e allo stesso tempo, di attirare investimenti esteri da parte di quelle
società che ancora decidono di delocalizzare la loro attività produttiva.
b) Meglio interpretare i fattori alla base di una modifica dei sistemi di previdenza
sempre più orientati verso forme private a capitalizzazione, le quali
dovrebbero risolvere i problemi dei sistemi a ripartizione derivanti da un
generalizzato invecchiamento della popolazione.
Qui di seguito verranno trattati alcuni aspetti salienti dello Ias 19, utili ai fini di una
migliore comprensione dell’analisi svolta nelle pagine successive. Tale principio
contabile si preoccupa di disciplinare il trattamento degli employee benefits
classificandoli in cinque diverse categorie. Per questo lavoro ci si soffermerà
principalmente sulla categoria riguardante i benefici successivi al rapporto di
lavoro quali: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e
assistenza medica successive al rapporto di lavoro. I piani a benefici successivi
alla cessazione del rapporto di lavoro si costituiscono sulla base di accordi che
obbligano le imprese ad erogare benefici ai propri dipendenti al termine del
rapporto lavorativo. Tali piani possono essere classificati come :
i) Piani a contribuzione definita: in base ai quali l’impresa versa dei contributi
prefissati ad un’entità distinta; di conseguenza l’obbligazione legale o
implicita derivante sarà limitata al solo ammontare dei contributi versati.
Dunque il derivante rischio attuariale e di investimento sarà a carico
dell’entità che gestisce i fondi.
ii) Piani a benefici definiti: categoria residuale rispetto a quella sopra trattata. Qui
l’impresa deve erogare i benefici concordati ai dipendenti assumendo in
prima persona i rischi di investimento e attuariali .
3
In merito alla rappresentazione in bilancio delle componenti derivanti dal costo del
lavoro, in caso di piani a benefici definiti, si rileva:
a) La passività nei confronti del dipendente: intesa come il valore attuale
dell’obbligazione alla data di bilancio eventualmente rettificato da utili e perdite
attuariali, al netto del fair value delle attività a copertura del piano.
b) L’onere economico, comprensivo del costo per le prestazioni lavorative
correnti (service cost) nonché degli interessi passivi maturati dal dipendente
come effetto del trascorrere del tempo sull’obbligazione in essere alla data di
riferimento del bilancio, eventualmente modificato da utili e perdite attuariali, e
al netto del rendimento derivante dagli assets a copertura del piano.
Per quanto riguarda la valutazione dell’obbligazione a benefici definiti si utilizza il
metodo della proiezione dell’unità di credito con cui si considera ogni periodo di
lavoro fonte di una unità aggiuntiva di diritto ai benefici e determina distintamente
ogni unità ai fini del calcolo dell’obbligazione finale. Lo Ias 19 ha previsto
l’applicazione di tale modalità di calcolo per l’obbligazione, la quale prende in
considerazione la stima dell’ultimo salario percepito dal dipendente, sulla base di
ipotesi contrattuali. Inoltre ai fini del calcolo del valore attuale dell’obbligazione nei
confronti del dipendente vengono utilizzate sia ipotesi demografiche sia ipotesi
finanziarie. Merita particolare attenzione l’eventuale rilevazione di utili o perdite
attuariali le quali nascono come effetto delle variazioni delle ipotesi prima citate. Ai
fini della rilevazione di tali componenti positive o negative di reddito, lo Ias 19
permette l’utilizzo del cosiddetto metodo del corridoio. Tale approccio permette di
mantenere più stabile la valutazione della passività in essere, andandola a
modificare solo qualora tali utili o perdite eccedano il 10% del maggiore tra il valore
attuale dell’obbligazione e il fair value delle attività a copertura del piano. Tale
eccedenza, tuttavia, dovrà essere imputata a conto economico in base alla speranza
di vita lavorativa degli aderenti al piano.
ANTICIPAZIONE DEL LAVORO
Al fine di ottenere una comparazione del costo del lavoro in ambito internazionale,
saranno analizzate 10 società appartenenti a diversi contesti paese e di tali società,
quotate nelle rispettive Borse Valori, saranno esaminati il livello dei salari e i benefici
post-retirements nelle loro manifestazioni sia economiche che patrimoniali. Nelle
4
note metodologiche si illustrerà il percorso attraverso il quale sono stati individuati il
settore economico, i paesi e le società. Nelle successive schede paese si
esamineranno estratti delle varie normative locali in tema di benefici ai dipendenti
nonché i reports annuali delle società selezionate ai fini del lavoro. Per ogni società
analizzata si è scelto di calcolare i seguenti indici di bilancio:
- Fatturato medio pro-capite: rappresenta uno degli indici più significativi per la
comparazione dei risultati conseguiti dalla stessa azienda in tempi diversi o da
aziende concorrenti. Si ottiene rapportando i ricavi di vendita al numero medio di
dipendenti.
- L’incidenza del fattore produttivo lavoro, di particolare interesse se analizzata nel
tempo può essere calcolata rapportando il tolale degli oneri per il personale sia con
riferimento al totale dei costi del venduto che ai ricavi di vendita.
- Altrettanto significativo è il rapporto tra gli impieghi e il numero dei dipendenti.
Quale indicatore segnaletico della produttività può essere opportuno calcolare
l’indice che segue (impieghi per addetto), in cui vengono presi in considerazione i soli
impieghi nelle sole immobilizzazioni materiali che in gran parte coincidono con quelle
tecniche. Si ottiene rapportando il totale delle immobilizzazioni materiali al numero
dei dipendenti.
Oltre ai quattro quozienti sopra menzionati, verranno calcolati in alcuni paesi, in base
ai dati disponibili, ulteriori indicatori utili ai fini di un’analisi più accurata.
In coda alla fase di ricerca empirica, verranno elaborate alcune conclusioni
desumibili dai dati raccolti.
SCELTE METODOLOGICHE
La seguente ricerca empirica si pone come obiettivo l‘analisi del trattamento delle
componenti del costo del lavoro in ambito internazionale. Il primo passo effettuato ha
riguardato la scelta dei vari paesi da porre a confronto; a tale scopo si è cercato di
costruire un paniere di stati in cui, pur rimanendo all’interno di uno stesso settore
economico, fosse possibile evidenziare diversità e analogie sia in ambito di
rilevazione contabile sia per le diverse modalità di attribuzione dei benefici ai
dipendenti. I principi internazionali (Ias, Us gaap), permettendo infatti una
omogeneizzazione di trattamento che rende comparabile informazioni economico-
5
finanziarie provenienti da contesti diversi, rendono maggiormente percepibili le
differenti scelte effettuate dai legislatori dei vari paesi in tema di costo del lavoro.
SCELTA DEI PAESI
Sono stati esaminati i dati consuntivi riguardanti alcuni aspetti del costo del lavoro in
riferimento a Europa, America e Asia. All’interno delle citate aree geografiche sono
state privilegiate nazioni industrializzate e altre in via di sviluppo; di queste ultime si è
focalizzata l’attenzione su quei paesi che si caratterizzano per una forte
delocalizzazione produttiva. La scelta dei paesi con economia avanzata risulta
essere limitata a Italia, Usa e Giappone, ritenendole quali sufficienti esempi di un
contesto che altrimenti non avrebbe evidenziato particolari differenze di trattamento.
Non si è ritenuto, ad esempio, rappresentativa la rilevazione di dati riguardanti altre
nazioni europee quali Francia, Spagna ecc. considerandole come economie simili a
quella Italiana. A seguito di queste considerazioni si è elaborato il seguente elenco
di nazioni che saranno sottoposte ad analisi: Italia, Ungheria, Romania, Polonia,
Cina, Giappone, India, Stati Uniti, Brasile, Messico.
SCELTA DEI DATI
I dati riguardanti il 2006, non essendo ancora disponibili le rilevazioni per l’anno in
corso, sono stati reperiti dal Labour related establishment survey dove essi vengono
esposti per settore seguendo la classificazione proposta dall’ ISIC rev. 3 (2006) (23
sottoclassificazioni del settore manifatturiero). Di questa fonte, in particolare, si sono
analizzate le informazioni riguardanti: totale degli occupati, totale delle ore lavorate
(per settimana), salario orario e costo del lavoro orario. Volendo ottenere, quale
indicatore utile ai fini della nostra analisi, il costo del lavoro orario in Euro, ai dati così
come disponibili sono state effettuate delle operazioni di omogeneizzazione:
a) poiché la fonte forniva per alcuni paesi il costo del lavoro settimanale o
mensile, si è proceduto al calcolo di un indicatore orario tenendo conto delle
ore lavorate settimanalmente.
b) siccome per tutti i paesi il costo del lavoro era espresso in valuta locale, è
stata effettuata la conversione in Euro sulla base del cambio in essere al
31/12/2006 rilevato grazie all‘ Ufficio Italiano Cambi.
6
In merito alla classificazione proposta dall’ISIC rev. 3 si precisa inoltre che tale
indagine si concentra esclusivamente sul settore manifatturiero andando pertanto
ad escludere settore primario e terziario per i quali il costo del lavoro non risulta
essere un fattore determinante o comparabile.
RIEPILOGO DEI DATI
Si è giunti così alla costruzione di una tabella riepilogativa per ogni paese, che ci ha
permesso di meglio visualizzare la rilevanza relativa del costo del lavoro nei vari
settori. Si precisa infatti che l’indicatore utilizzato si riferisce al costo del lavoro orario
dell’intero settore; questo risulta un buon indice come conseguenza dell’ipotesi di
costanza di ore di lavoro all’interno delle varie classi identificate dall’ISIC.
IDENTIFICAZIONE DEL SETTORE DA ANALIZZARE
La scelta del settore che verrà preso in considerazione ai fini dell’analisi è in funzione
di tre criteri:
a) incidenza del costo del lavoro orario in euro per l’intero settore;
b) omogeneità delle imprese all’interno del settore;
c) specificità dei dati rilevati;
Il secondo fattore ci porta ad escludere, quale possibile scelta, l’ambito alimentare,
all’interno del quale andrebbero a confluire tipologie di impresa troppo eterogenee
che renderebbero il confronto distorto. Questa scelta è una conseguenza della
diversificazione che sempre più spesso porta imprese produttive a spostarsi dal
proprio core business ad attività collaterali. Il terzo criterio invece rende inutilizzabili
quei dati che vengono proposti sottoforma di aggregazioni tra più settori simili, non
essendo noi in grado di disaggregare tali informazioni nelle singole aree di attività.
Alla luce di queste considerazioni, fra i settori giudicati come comparabili, dopo
averne redatto una classifica in base all’incidenza del costo del lavoro, si individua il
settore tessile quale valida opzione ai fini della nostra analisi, risultando esso
sempre presente fra i primi dieci di ogni paese.
7
SCHEDE PAESE
SCHEDA ITALIA
Scelta della società
A seguito dell’entrata in vigore del Regolamento (CE) n. 1606/2002 emanato dal
Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo nel 2002, le società con titoli ammessi
alle negoziazioni in un mercato regolamentato degli stati membri dell’Unione
Europea devono redigere dal 2005 i loro bilanci consolidati conformemente ai principi
contabili internazionali emanati dallo IASB e adottati dall’Unione Europea. Per l’entità
selezionate, Ratti s.p.a., si è optato per l’analisi del bilancio consolidato come
espressione dell’intera attività di gruppo.
SISTEMA DI PROTEZIONE SOCIALE IN ITALIA
La tutela del lavoratore, in prevalenza, si realizza mediante assicurazioni obbligatorie
gestite da enti pubblici che, al verificarsi degli eventi assicurati, erogano al lavoratore
la sua spettanza. Il maggiore di tali enti è l’INPS ( Istituto Nazionale per la
Previdenza Sociale) che gestisce l’assicurazione di vecchiaia e superstiti, anzianità,
invalidità, malattia, maternità, disoccupazione involontaria, cassa integrazione
guadagni, mobilità e assegni per il nucleo familiare. LINPS eroga le prestazioni che
competono al lavoratore impiegando mezzi finanziari che raccoglie riscuotendo dal
datore di lavoro i contributi obbligatori che sono prevalentemente a carico del datore
di lavoro e in misura minore del lavoratore. L’INAIL, invece, gestisce l’assicurazione
contro gli infortuni e le malattie professionali che possono colpire i dipendenti durante
il periodo di lavoro. Il contributo in questo caso, è totalmente a carico del datore di
lavoro e questo viene calcolato applicando alla retribuzione un’aliquota percentuale
che varia in relazione al rischio specifico dell’attività svolta. Un ulteriore elemento del
costo del lavoro, che caratterizza il sistema di protezione italiano rispetto a quello
della maggior parte dei paesi europei, è rappresentato dal Trattamento di Fine
Rapporto. Questo si concretizza con l’erogazione dei benefici, accumulati durante la
vita lavorativa del dipendente, al termine del rapporto di lavoro. Il calcolo di tale
contributo è effettuato in base all’articolo 2120 c.c. e alla legge 297/82; l’imponibile,