2
Queste commedie, come ho già detto, sono state da me
presentate in ordine cronologico; The Vortex, scritta negli anni
Venti (1924) appartiene agli esordi della carriera dell’autore;
Private Lives, è di dieci anni più recente (1930) e, Blithe Spirit è
degli anni Quaranta (1941).
Seguendo un ordine cronologico, nella carriera di uno scrittore
si assiste di solito a dei cambiamenti di stile e di poetica, più o
meno significativi, tra i lavori giovanili e quelli frutto di un’età un
po’ più matura. Questo non vale nel caso di Noël Coward. Nelle sue
opere non c’è traccia dell’avanzare dell’età. Ciò non rappresenta
semplicemente una scelta fatta in campo professionale, ma,
rispecchia il suo carattere, la sua personalità. Coward visse la sua
vita fermandosi ad un’età non ben definita, scrivendo però opere
sempre altamente professionali. Tuttavia, pochi drammaturghi
hanno subito meno cambiamenti di lui. Proprio perché è abbastanza
insolito trovare un autore, molto prolifico tra l’altro, che affronta
quasi sempre le stesse tematiche, anche se raramente esse vengono
sviscerate tutte all’interno di una sola opera, questa può costituire
una delle tante particolarità di Noël Coward. Come afferma J. C.
Trewin: “there are no periods. We never know what will come next:
a drama, a flicker – comedy, a sub – Wildean comedy, a revue, a
musical play…”
1
. Le tematiche di Coward, non cambiano seguendo
una sua evoluzione professionale dunque, ma intuendo il gusto, le
attese del pubblico. Utilizzando la contemporaneità come metodo
per scegliere quale tema trattare, Coward acquistò la fama di essere
un autore al passo con i tempi.
Numerosi sono i suoi temi e, oltre ad analizzarli volta per volta,
nei singoli capitoli della mia tesi, li riproporrò in chiave riassuntiva
e più generale nella conclusione.
Perché dunque ho selezionato proprio queste tre opere? Come
ho già detto sono partita da un criterio cronologico, ma più avanti
mi sono resa conto del fatto che in queste commedie compaiono i
temi più cari a Coward; essendo gli stessi in tutte e tre le commedie,
essi offrono la possibilità di un confronto tra le modalità con cui
vengono di volta in volta trattati. Inoltre sono anche le opere più
cowardiane dal punto di vista della loro incredibile comicità. Non a
1
Trewin J.C., The plays of Noël Coward, in Adelphi, XXVII, no.4, 1951, pagg. 312, 313.
3
caso tutte e tre sono state riprese in versione cinematografica e
anche per serie televisive.
L’incredibile genio di Coward, lo scopriremo leggendo il primo
capitolo della mia tesi, quello che prova a illustrare una buona parte
della sua vita, che egli stesso ha voluto farci conoscere tramite
l’Autobiography, oltre a fornire una panoramica del teatro inglese
del novecento, prendendo in considerazione gli autori più vicini a
Coward. Di certo, però, non basta un capitolo per raccontare Noël
Coward.
Se è vero che per lo più la sua fama, sia in Gran Bretagna che
in America, è dovuta alle sue commedie e quindi al lavoro di
drammaturgo, Coward, bruciando molte tappe e accelerando così di
molto i tempi, sin da giovanissimo, a circa venti anni, fu attore di
teatro, attore di serie televisive e attore cinematografico. Tra i film
da lui interpretati si ricordano Around the World in Eighty Days,
prodotto negli Usa nel 1956, per la regia di Michael Anderson e The
Italian Job, film inglese del 1969. Coward fu anche produttore
cinematografico, nonché autore di musical, riviste, canzoni, short
stories, romanzi, e scritti autobiografici, la già citata Autobiography
e i Diaries. Alla sua morte lasciò cinquanta commedie, venticinque
film e un centinaio di canzoni, tra cui la più famosa è sicuramente
Mad dogs and Englishmen, inclusa nella mia appendice. Tra i
successi della sua brillante carriera è degna di nota anche
l’assegnazione di un Oscar in seguito alla produzione di In Which
We Serve. La sua carriera durò trentuno anni e per ben ventisette
Coward ebbe un incredibile successo che gli permise di instaurare
rapporti di amicizia sia con il presidente americano Roosevelt, sia
con la famiglia reale inglese, che nel 1970 lo nominò cavaliere e da
allora divenne Sir Noël Coward. Ancora oggi, inoltre, è possibile
ammirare il suo ritratto in Clarence House. In suo onore, poi, venne
anche eretta una statua posta accanto a quella di Shakespeare
all’interno del Royal Drury Lane Theatre.
Come si intuisce già dalla produzione di Coward, la sua vita
insieme al suo lavoro furono da sempre divise tra Gran Bretagna e
America, così come la sua fama. Per mantenere viva la sua
memoria è stato istituito anche un club di suoi ammiratori chiamato
The Noël Coward Society. Ẻ certo che mentre Coward era ancora in
4
vita godeva di un’incredibile popolarità. Dall’uscita di The Vortex,
infatti, il pubblico impazzì per lui. Noël Coward divenne un vero e
proprio idolo per i suoi fan che aspiravano a imitarlo;
his fans were hanging out of the scarves over the theatre balcony,
imitating their idol’s dress, and repeating each ‘Noelism’ with glee.
[…] Coward’s style was imitated everywhere, as quite normal
Englishmen donned dressing gowns, stuck cigarettes in long holders
2
.
Era dai tempi di Oscar Wilde che l’aspetto di un autore non aveva
impressionato in questo modo il pubblico. Sia con Wilde che con
Coward, invece, il loro stile assume quasi la stessa importanza delle
opere agli occhi dei fan. Se con The Vortex, Coward raggiunse il
vero successo, dopo aver scritto Private Lives divenne uno degli
autori più pagati della scena teatrale del mondo occidentale. Anche
in relazione a tale fenomeno, queste due commedie sono
particolarmente significative all’interno dell’opera cowardiana ed è
questo un motivo in più per prenderle in considerazione. Dopo la
morte la sua fama, almeno inizialmente, aumentò. Tuttora le sue
opere vengono continuamente riproposte in teatro, ovviamente in
Gran Bretagna molto più che in Italia. Per i cento anni dalla nascita
di Coward, quindi nel 1999, vennero rappresentate nei teatri inglesi
quasi tutte le sue opere, tra cui Private Lives al National Theatre,
Present Laughter al West Yorkshire Playhouse, The Young Idea al
Chester Gateway, Cavalcade al Glasgow Citizens etc.
Le sue commedie sono scritte per essere recitate, se ci si limita
a leggerle non sono altrettanto significative. Il suo linguaggio è
perlopiù basato su nonsense e brevi battute, scritte in un inglese
piuttosto semplice e quotidiano, che perdono molta della loro
efficacia sulla carta. Come sostiene Robert Greacen: “Words are
important only as far as they reveal character, emphasize and build
up situation, and lead to climax and resolution”
3
.
In fondo la grandezza di Coward sta proprio nelle sue battute
che tentano continuamente di strappare delle risate ad un pubblico
forse non troppo allegro all’epoca delle due guerre mondiali, e nei
2
Biography for Noël Coward, www.imdb.com, pag. 1.
3
Greacen Robert, The Art of Noël Coward, Aldington, Hand and Flower Press, 1953, pag. 18.
5
personaggi assolutamente ben tratteggiati, anche se non molto
differenziati gli uni dagli altri, come del resto non lo sono le trame,
come ho già rilevato.
Per concludere questa introduzione, ora, mi concentro sul vero
motivo che ha reso davvero importante quest’appassionante autore
nel panorama del teatro inglese, oltre al suo genio. Il suo teatro è
sicuramente un teatro di intrattenimento che proprio grazie a questa
caratteristica ha avuto anche una significativa funzione sociale,
come vedremo sia nel primo capitolo che nell’ultimo, quello
relativo a Blithe Spirit. Proprio con la sua produzione, il teatro
cesserà di avere questa funzione. Mentre Coward era alle prese con
le sue commedie, dall’altra parte del mondo stava nascendo il
cinema. Se la sua data di nascita viene stabilita a cavallo tra il 1895
e il 1896, poco prima della nascita di Coward quindi, visto che
quest’ultimo nacque nel 1899, i primi lungometraggi vennero
realizzati tra il 1909 e il 1910. Con l’avvento del cinema il
pubblico, in particolare quello popolare, per distrarsi si recava nelle
sale cinematografiche e non più a teatro. Come vedremo nel primo
capitolo, molti teatri vennero chiusi mentre altrettanti cinema
furono costruiti. Ecco la ragione per la quale molte delle commedie
di Noël Coward, da The Vortex a Private Lives, vennero trasposte in
versione cinematografica: le loro tematiche si sposavano molto
bene con il ruolo che il cinema iniziava a ricoprire proprio in questo
periodo. Con Noël Coward termina dunque una grande stagione
teatrale; le opere leggere e divertenti non saranno più destinate al
teatro.
Le due definizioni che riporto di seguito, mi sembra possano
riassumere, infine, l’importanza di Noël Coward nel panorama del
teatro anglo – americano: “Noël Coward virtually invented the
concept of Englishness for the 20
th
Century” e “was indeed the first
Brit Pop star, the first ambassador of ‘cool Britannia’
”4
.
Prima di passare al primo capitolo, tenevo a fare ancora una
precisazione. Generalmente quando si affronta la biografia di un
autore, si è soliti dividerla in due paragrafi, uno relativo alla vita
vera e propria e uno alle opere. Personalmente non ho ritenuto
opportuno seguire tale criterio in quanto, a mio avviso, fare questa
4
Biography for Noël Coward, pag. 1.
6
distinzione per Noël Coward sarebbe tanto complicato quanto
artificioso. Noël infatti, come vedremo, dedicò interamente la sua
vita al lavoro. Nascendo con una fortissima ambizione al successo,
incrementata dall’educazione della madre, ritenne che l’unico modo
per raggiungere il principale scopo della sua vita fosse scrivere
continuamente così da indurre il pubblico ad amarlo sempre più,
impedendogli, al contrario, di farlo cadere nel dimenticatoio. Anche
durante i numerosissimi viaggi alla scoperta del mondo, Coward
non lasciò un luogo, senza aver prima scritto qualcosa.
Riproponendo questo aspetto nel primo capitolo penso che possa
esser sufficientemente chiaro il legame tra la vita e le opere di
questo autore e il motivo per cui non ho voluto dividere in paragrafi
il capitolo sulla sua biografia.
7
Capitolo I: Biography of Noël Coward
Noël Peirce Coward nacque il 16 Dicembre 1899 a Teddington,
nel Middlesex, secondo figlio di Sir Arthur Sabin Coward e Violet
Agnes Veitch. Il primogenito, Russel, morì a soli sei anni per
meningite; diciotto mesi dopo la sua scomparsa nacque Noël e nel
1905 venne alla luce Eric. Sir Arthur Coward era un venditore di
articoli musicali i cui magri proventi lo fecero ammalare di
depressione e costrinsero la famiglia a numerosi traslochi ( Sutton,
Battersea, Thence…) e ad un’umile esistenza. La mamma,
proveniente da una buona famiglia, rimasta orfana di padre, si era
trasferita con le sorelle a Teddington, dove aveva conosciuto il
futuro sposo, Arthur. Il loro incontro avvenne nella chiesa di St.
Alban, dove entrambi erano membri del coro. Noël nella sua
autobiografia si dilunga molto nella descrizione della famiglia
materna, essendone evidentemente molto fiero. Questo è già un
chiaro segnale di quanto conterà nella sua vita la madre e quanto
poco influirà invece il padre.
Fin dalla nascita di Russel, Violet volle offrire ai suoi figli la
possibiltà di riscattarsi socialmente tramite la scelta del padrino più
influente di Teddington e lo stesso fece con Noël. La mancata
rassegnazione di Violet alla loro situazione economica è all’origine
dell’ambizione di Noël, che fu una potente molla per il
raggiungimento del successo. Egli stesso afferma che sin da
bambino il suo massimo desiderio era quello di diventare famoso,
pur consapevole che la celebrità, oltre a portare infiniti vantaggi,
arreca anche degli svantaggi che nel corso della vita affronterà in
prima persona, come viaggiare in incognito, essere frainteso dalla
stampa etc…
Da sottolineare, come elemento positivo della sua personalità,
il costante riferimento alle sue condizioni economiche prima del
successo. Mentre infatti la maggior parte delle persone famose finge
o cerca di dimenticare le proprie origini, Coward le evidenzia e dice
di esser orgoglioso di aver saputo cambiare la sua sorte.
La passione per il teatro Noël la deve probabilmente a sua
madre, poiché sin da bambino appena poteva, Violet lo portava nel
8
West End per assistere agli spettacoli e come regalo di Natale una
volta gli donò un teatro in miniatura. Non essendo affatto
interessato alla studio, fu incitato dalla madre a prendere lezioni di
danza nella scuola di Miss Janet Thomas nel 1910. Soprattutto,
Violet fu la responsabile del debutto di Noël come attore. Nel 1910
rispose a un avviso, apparso nel Daily Mirror del 7 settembre, in cui
si richiedevano cinque o sei giovani attori maschi che recitassero in
The Goldfish di Miss Field. Noël debuttò il 27 gennaio 1911 nel
ruolo di Prince Mussel.
Poi Sir Charles Hawtrey, grande attore e scrittore edoardiano lo
ingaggiò in altre tre produzioni: Where the Rainbow Ends nel 1911,
A Little Fowl Play nel 1912 e The Saving Grace nel 1917. Coward
apprese tutto da Hawtrey e lavorò per lui fino a quando non compì
venti anni, ereditandone la tecnica e il linguaggio. Così ne parla in
Autobiography :
….Hawtrey knew a whole lot of things that other managers never even
suspected. He knew how to bring out young talent without storming and
bullying [...] He had humour and kindliness, and a sure expert
knowledge of the theatre, and he managed, without apparent effort, to
be much beloved. It is one of my lasting regrets that he died before I
had time to justify a little his faith in me.
5
Per seguire costantemente Noël che si stava avviando al
successo, la mamma trascurò il piccolo Eric che visse
costantemente all’ombra del fratello, fungendo da principale fan. A
parte la menzione della perenne salute cagionevole del fratello, che
si ammalerà di cancro e morirà precocemente, nel 1933, Noël lo
cita talmente poco in Autobiography che egli stesso dice: “I think
my relationship with Eric requires a little explanation, principally
because he played such a small part in my life that many people
would have been surprised to know that I had a brother at all”.
6
Forse l’unico consiglio che Noël diede a suo fratello fu quello di
trasferirsi a Ceylon per dedicarsi alla piantagione del tè.
5
Coward Noël, Present Indicative, in Autobiography, London, Mandarin, 1992, pag. 51
6
Coward Noël, Past Conditional, in Autobiography, pag. 283.
9
Nel 1913, “In November I satisfied a long-cherished desire to
be in Peter Pan, which was the Mecca of all child actors”
7
. Il
precoce Noël a diciotto anni fece anche la sua prima apparizione
cinematografica, recitando in Hearts of the World diretto da D. W.
Griffith.
Queste esperienze lavorative, oltre a procurare un po’ di soldi
molto utili alla sua famiglia e tanta soddisfazione, portarono al
giovane Noël amicizie importanti. In Where the Rainbow Ends
incontrò Esme Wynne che dopo sua madre diventò la donna più
importante della sua vita. Noël stesso ne parla a lungo
nell’Autobiography:
Esme and I became inseparable. Almost at the outset we gave each
other nicknames […] I was Poj and she was Stoj. We alternated
between childishness and strange maturity. The theatre had led us far in
precocity and we discussed life and death and sex and religion with
sublime sophistication [...] She wrote poems [...] Very soon I began to
write short stories[...] We read a lot of Oscar Wilde….
8
Un altro importantissimo incontro Noël lo fece nel 1914,
quando conobbe Philip Streatfield, un pittore più grande di lui, che
lo introdusse nell’alta società e alla sua precoce morte lo affidò alle
cure di Mrs.Astley Cooper che a sua volta lo inviterà a trascorrere
numerosi fine settimana nella sua casa di campagna a Rutland,
ignorando i lamenti di chi non tollerava la presenza di un ragazzo
non aristocratico tra loro. Coward visitò talmente spesso casa
Cooper che in molte sue commedie la userà come sfondo per le sue
trame.
Nel 1917 poi, oltre ad avere scritto la sua prima canzone, Noël
conobbe Ivor Novello, di cui parlerà in Autobiography in questi
termini: “I envied thoroughly everything about him. His looks, his
personality, his assured position, his dinner clothes, his bedroom
7
Coward Noël, Present Indicative, pag. 31.
8
Ibidem, pagg. 32-33.
10
and bath, and above all, the supper party […] A sense of frustration
oppressed me”.
9
Grazie anche a tutte queste conoscenze, Noël continua quasi
ininterrottamente a calcare il palcoscenico e la prima commedia che
gli diede un po’ di fama come attore fu The Saving Grace, che
recitò per diversi mesi.
Mentre Noël stava emergendo nel mondo del teatro, scoppiò la
prima guerra mondiale. A causa della tubercolosi che lo aveva
colpito tre anni prima, Coward non fu richiamato in guerra, ma
venne comunque mandato a Hounslow, in caserma; poi grazie alle
sue conoscenze, fu ammesso negli Artists Rifles O.T.C. da cui si
poteva tornare a casa più spesso. Qui i suoi compagni non si
trovavano male, ma lui ammette:
I couldn’t adapt myself to these new circumstances. It wasn’t that I
didn’t try. I did. I made tremendous efforts, but it was no use. My stage
life had ill-prepared me for any discipline other than that of the theatre,
and that discipline is peculiar to itself. In almost any branch of the
theatre it is individuality that counts. In the army it is exactly the
opposite.
10
Iniziò a stare male, non riusciva a non pensare:
I couldn’t wipe my mind clean of Mother and home [...] I twisted about
miserably inside my blankets of night wondering […] how Mother was
managing to pay Eric’s school expenses without the help of my weekly
salary. I was tortured with the thought that I was wasting time. It was a
matter of pressing urgency to me that I should become rich and
successful as soon as possible – soon enough, in fact, to be able to get
Mother out of that damned kitchen for ever.
11
Qui, più che altrove, si nota il quasi morboso affetto di Noël
per sua madre. In primo luogo spicca in tutta l’Autobiography
l’abitudine di scrivere il sostantivo comune mother con la lettera
9
Ibidem, pag. 48.
10
Ibidem, pag. 55.
11
Ibidem, pag. 56.
11
maiuscola. Poi il bisogno di lavorare non solo per la sua
gratificazione ma soprattutto per rendere più agevole la vita della
sua famiglia e in particolare della madre, colei che in ogni modo
tentava di far sopravvivere il marito e i figli. Anche con la guerra in
corso, che definisce soltanto un “background”, la sua maggiore
preoccupazione era la vita di sua madre. Fu talmente preoccupato
che non riusciva più a dormire a causa del fortissimo mal di testa,
tanto da essere ricoverato in ospedale per due mesi e poi esonerato
dal British Army.
Conclusasi così la parentesi della prima guerra mondiale,
Coward tornò a lavorare ma rimase deluso. Fece innumerevoli
provini, scrisse anche molte canzoni e short stories ma nessuno
sembrava interessato a lui. Quando sembrava aver trovato una parte
in Oh, Boy, un disguido lo fece tornare nuovamente disoccupato.
Compose allora le commedie The Last Trick poi, The Rat Trap che
fu “my first really serious attempt at psychological conflict”.
12
Finalmente qualcuno lo cercò; Gilbert Miller infatti ebbe una
buona idea per un’opera e chiese a Noël di metterla per iscritto.
Nacque così I’ll Leave It To You nel 1919, rappresentata a
Manchester nel 1920 e, che dopo due mesi e mezzo, ovvero nel
luglio 1920, arrivò a Londra al New Theatre. Questa fu la prima
commedia scritta e interpretata da Coward che vi vestì infatti i
panni di Bobbie.
Ripresa così la sua carriera teatrale, continuò a scrivere ed
ottenne un altro successo con The Young Idea ispirata da You Never
Can Tell di George Bernard Shaw ( 1856-1950 ). Pur intimandolo a
non prender più spunto dai suoi lavori, Shaw in persona dichiarò
che Noël possedeva tutte le caratteristiche per diventare un buono
scrittore. The Young Idea fu rappresentata in Gran Bretagna ( a
Bristol ) nel 1922 e nel 1923 in America. Questa commedia è
importante perché mette in luce la bellezza della giovinezza, tema
già affrontato anni prima da Oscar Wilde che a sua volta aveva
scritto “Youth has a kingdom waiting for it”. Così recita una delle
ultime righe della commedia di Coward: “ the only thing that
matters in the world is Youth”. Inoltre, questa è una delle sue poche
commedie in cui compare l’idea che un matrimonio può essere
12
Ibidem, pag. 75.