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Che la si definisca societ post-industriale, post- moderna, post-
materialistica, complessa o altro, la nostra Ł comunque una societ in cui il
consumo ha assunto una dimensione centrale, che sovrasta le altre.
Lo scopo del seguente lavoro Ł quello di fare una sorta di resoconto sulla
storia del consumo e del comportamento del consumatore, sulle modalit
con cui Ł possibile prendere coscienza del fenomeno che riguarda il
consumismo, l inflazione, la crisi energetica, l in quinamento: argomenti
sempre piø all’ordine del giorno nella saggistica e nel giornalismo
contemporanei.
Punto di partenza del lavoro Ł stata la volont di capire quando questa
sensibilit Ł diventata una variabile concreta, spingendo milioni di persone a
rivedere i propri stili di vita e la propria concezione del mondo, nonchØ il
proprio ruolo.
Da qui la necessit di ripercorrere le fasi della n ascita della societ dei
consumi. Nel Seicento gli afflussi di nuovi beni dalle colonie hanno portato
ad una trasformazione dei modi di vita europei, ma soprattutto hanno dato
origine alla disuguaglianza che vede, da un lato, i paesi del Sud, produttori
ed esportatori di materie prime e, dall altro, i paesi del Nord, produttori ed
esportatori di beni manufatti. Questa situazione si traduce in una riduzione
delle prospettive di crescita economica, ma anche, e soprattutto, in una serie
di costi sociali a danno dei produttori. Situazione che, purtroppo, persiste
tutt oggi.
Gi sul finire dell 800 in Europa, parallelamente a lla metamorfosi
determinata dal processo di rapida industrializzazione, si assiste all avvio di
un processo di forte stratificazione della societ in ceti cui corrisponde una
progressiva differenziazione dei comportamenti sociali, tra cui l agire di
consumo.
Nel corso del Novecento, invece, il fenomeno del consumo assume una
portata di importanti dimensioni. ¨ attraverso le n uove tecnologie, con la
prima e la seconda rivoluzione industriale, che si pu parlare di
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democratizzazione dei consumi . Vedremo poi la nas cita della societ dei
consumi in Italia.
Argomento del secondo capitolo Ł stato il passaggio da un consumo
euforico alla sobriet come stile di vita. Passaggi o legato ad una serie di
macro-eventi che negli anni Novanta ha ulteriormente suscitato l attenzione
dell opinione pubblica internazionale riguardo alla sostenibilit sociale e
ambientale dello sviluppo economico in atto.
Dopo un excursus sui gravi incidenti provocati da alcune attivit
industriali, come il disastro nucleare di Chernobyl e l incendio di un
impianto della Dow Chemicals a Bhopal, vedremo cosa vuol dire consumo
critico e come questa nuova modalit di consumo Ł diventato uno stile di
vita per un numero sempre crescente di persone, condizionando di
conseguenza la condotta delle aziende. Anche per quanto riguarda la nascita
della societ del consumo responsabile, particolare attenzione sar dedicata
al caso italiano.
Qui finisce la prima parte dell elaborato in cui si analizza l evoluzione
dell atteggiamento del consumatore sin dalla nascita della societ dei
consumi, fino ad arrivare agli ultimi cinquanta anni. Ci si accorge che la
domanda Ł andata spostandosi da un approccio prettamente consumistico,
negli anni Cinquanta e Sessanta, a un orientamento verso prodotti di qualit
negli ani Settanta, mentre negli anni Novanta la richiesta si Ł rivolta a
prodotti compatibili con l ambiente, mentre attualmente il mercato chiede
alle aziende un comportamento socialmente responsabile, in un ottica di
sviluppo sostenibile.
Nella seconda parte, prendendo come riferimento lo schema di S. Tosi
(2006, 62) sul repertorio della protesta sul consumo, ho tentato di catalogare
la variet delle possibili pratiche, analizzando va rie iniziative dal basso che
contestano, attaccano e cercano di modificare il modello di consumo
dominante.
Verranno indicate due tendenze: da una parte si diffonde una vasta
mobilitazione del consenso su questioni legate al consumo che implica una
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mobilitazione privata , basata su strategie indivi duali di antagonismo
economico, nella direzione di una maggiore presa di coscienza da parte dei
singoli; dall altra, verr presa in considerazione una militanza attiva
variamente impegnata contro le derive del modello di consumo dominante,
secondo la logica della testimonianza e del danno materiale.
La logica del mercato si basa sul principio di produrre qualsiasi cosa
venga richiesta secondo la legge della domanda e dell’offerta. Ma tale legge
pone nelle nostre mani una forza enorme: il potere del consumatore.
Un potere di cui spesso non siamo consapevoli, perchØ il sistema
economico della nostra societ ci abitua ad usare e sfruttare i beni di
consumo non educandoci all’acquisto.
A fronte di risorse limitate Ł necessario sviluppare una capacit critica
negli acquisti, assumendo un atteggiamento responsabile e consapevole.
Nel terzo capitolo ho esposto il repertorio delle possibilit che ogni
consumatore ha di cambiare lo stato delle cose, facendo sentire la propria
voce attraverso nuove modalit di consumo.
Verranno prese in considerazione le forme di buycottaggio (dall inglese
to buy) che spaziano dalla possibilit di fare acquisti c ollettivi (GAS), al piø
famoso commercio equo e solidale, fino ai servizi etici, come ad esempio la
finanza e il turismo.
Altra forma di protesta Ł la spesa sociale, che va da forme violente, come
gli espropri proletari, fino al piø moderno modo di appropriarsi di materiale
coperto da copyright attraverso la condivisione dei file su internet (il sistema
peer to peer).
Nel terzo paragrafo mi sono occupata del boicottaggio, come l astensione
dall acquisto di prodotti la cui produzione non Ł coerente con principi
morali ed etici. Nello specifico ho trattato i casi di due grandi
multinazionali: la NestlØ e la Coca Cola.
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Infine ho preso in considerazione il sabotaggio come forma violenta di
protesta, in due forme specifiche: il sabotaggio ecologico (ecotage) e il
sabotaggio alimentare (tampering).
Il quarto capitolo Ł finalizzato ad indagare l altro lato della protesta sul
consumo: il consumo visto il relazione all immagine o alle politiche del
prodotto o dell azienda produttrice. Alla base di queste modalit di
espressione c Ł la convinzione che la libert di scegliere Ł conseguenza di
una libert di informazione.
La prima forma presa in considerazione Ł il culture jamming. Con questo
termine si indica l interferenza o sabotaggio culturale: una sorta di
antipubblicit attraverso i mezzi e gli strumenti u tilizzati dalla pubblicit .
Non potevo quindi non citare il collettivo di AdBusters, i sabotatori culturali
che dal Canada si sono fatti conoscere in tutto il mondo per il carattere
sovversivo dei loro messaggi contro i marchi piø potenti a livello mondiale.
Nel secondo paragrafo mi sono occupata di quelle forme di protesta al
limite della legalit . Lo stickering, cioŁ la pratica di attaccare degli adesivi
nei centri urbani o come strumento di sensibilizzazione all interno di
campagne sociali, come nel caso di Greenpeace. I Billboard Bandits, invece,
prendono di mira i grandi manifesti pubblicitari allo scopo di creare un
effetto di straniamento e capovolgere il significato del messaggio, con
risultati a grande effetto.
Per quando riguarda le performance radicali, ho effettuato una
distinzione tra quelle che avvengono in rete, il cosiddetto hacktivism, e
quelle che si affidano a modalit violente di manif estare il proprio dissenso
verso la societ in cui vivono, come nel caso dei B lack Bloc.
Infine mi sono occupata delle performance di tipo artistico. Le Guerrilla
Girls che effettuano veri e propri happening mascherate da gorilla per
manifestare il disaccordo verso il mondo del cinema e dell arte, o il
fenomeno Luther Blissett che Ł diventato un vero e proprio caso letterario.
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Parte prima
STORIA DEL CONSUMO: DALL EUFORIA ALLA
SOBRIET
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Capitolo primo
NASCITA DELLA SOCIET DEI CONSUMI
In questo primo capitolo mi occupo di approfondire il momento in cui le
scelte di consumo assumono una portata rilevante, il momento in cui
consumare diventa un fenomeno di massa, e ho cercato di non tralasciare i
significati che queste hanno portato con sØ.
Solitamente per societ dei consumi si intende lo stile di vita e di
consumo affermatosi nel mondo occidentale nel secondo dopoguerra.
Vedremo, per , che i primi cambiamenti nelle modali t del consumo si sono
avuti gi a partire dal Seicento, in quanto Ł in questo periodo che cresce
esponenzialmente la disponibilit materiale dei pae si dell’Europa, quando
una serie di illustri navigatori ha portato dalle nuove terre prodotti che non
rientravano nella cultura europea ma anche il modo in cui questi beni si
sono diffusi e i significati che hanno assunto.
Nel terzo paragrafo ho analizzato i diversi punti di vista relativi alla
nascita dei consumi di massa come effetto del capitalismo (teorie
produzioniste) e come fenomeno a sØ (teorie antiproduzioniste).
Mi sono poi occupata di un altro periodo, gli inizi del Novecento e la
seconda rivoluzione industriale, analizzando i cambiamenti che questa ha
apportato ai processi produttivi e di vendita.
Infine ho esaminato gli anni del cosiddetto «boom economico» che
dall America hanno coinvolto tutto l Occidente, sof fermandomi al caso
italiano.
1. E nel 600 nacque la societ dei consumi
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Un evento che sembra costituire un vero e proprio spartiacque nella storia
della disponibilit di risorse materiali per il con sumo Ł rappresentato
dall espansione coloniale europea.
Sin dal Quattrocento illustri navigatori provenienti dalla penisola iberica
andarono alla scoperta di gran parte della costa occidentale dell Africa allo
scopo di ricercare oro e spezie indiane, le quali grazie al loro prezzo elevato
venivano usate spesso nelle transazioni economiche al posto del prezioso
metallo (Capuzzo 2006, 19). Nel 1492, grazie ad un errore di calcolo di
Cristoforo Colombo, vennero scoperte le Americhe, le quali a partire da
questo momento ricopriranno un ruolo molto influente in tutto il globo.
«Il punto di partenza per l espansione europea al di fuori del
Mediterraneo [ ] non ha avuto nulla a che fare con la
religione o lo sviluppo del capitalismo, ma ha avuto molto a che
fare con il pepe. Le Americhe sono state scoperte come effetto
non previsto della ricerca del pepe.» (H. Hobhouse 1985, in
Sassatelli 2004, 19).
L espansione del commercio mondiale favor una specializzazione delle
attivit produttive, cos il caffŁ proveniva dall A frica, il cacao e il tabacco
dalle Americhe, il tŁ dall Asia. Di seguito una breve esposizione di due
prodotti molto diffusi in Europa a seguito dei commerci oltreoceano e che
oggi sono entrati nella quotidianit degli europei.
Tabacco
Giunti a Cuba, due membri dell equipaggio di Colombo videro degli
indigeni che fumavano delle foglie arrotolate: era un usanza comune su
tutto il territorio americano. La diffusione in Europa di questo prodotto fu
abbastanza rapida, anche se per tutto il Cinquecento rimase una curiosit
sperimentata da pochi fortunati.
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In seguito, intorno alla met del XVII secolo, il t abacco divenne il primo
dei prodotti esotici ad essere consumato dalle masse. Data l alta
concentrazione di nicotina, dava effetti depressivi in grandi dosi mentre, a
basse dosi, levava lo stimolo della fame e questo poteva essere un buon
motivo per consumarlo in momenti di difficolt (Cap uzzo 2006, 46).
Ma l’introduzione e l’importazione del tabacco incontrarono una certa
resistenza e furono causa di controversie, innanzitutto, sul piano medico. Se
da un lato ci furono posizioni favorevoli (perchØ utile a combattere la peste,
le ulcere gastriche e le polmoniti, sembrava che le piaghe perdessero la loro
virulenza dopo essere state affumicate e che fosse miracoloso il suo effetto
sulle carie dentarie), dall altro molte furono, gi a quei tempi, le opinioni
contrarie.
Il re d’Inghilterra Giacomo I nel 1604 scrisse un famoso opuscolo
intitolato A Counterblast to Tobacco ("Una forte opposizione al tabacco"),
pubblicato per solo nel 1672. Nel suo saggio il re denunciava l’uso di
tabacco come:
"Un’abitudine spiacevole per l’occhio, odiosa per il naso,
nociva per il cervello, pericolosa per i polmoni, e che per le sue
nere e puzzolenti esalazioni ricorda l’orribile fumo che proviene
dal pozzo senza fondo dello Stige" (Nizzoli 2003, 140).
Nello stesso anno in Inghilterra entr in vigore un o statuto che imponeva
pesanti dazi doganali per l’importazione di ogni libbra di tabacco.
Dal punto di vista teologico il tabacco era visto con diffidenza per le sue
origini pagane, dal momento che questa pianta non esisteva in suolo
cristiano. Insieme a patate, pomodori e zucchero, fu bandito, nel mondo
ortodosso, dai seguaci dello scisma di Nikon, perchØ derivanti da prodotti
non citati nella Bibbia. Inoltre il tabacco veniva visto come esibizione di
lusso e sensualit e quindi minava la morale condot ta cristiana. Dopo una
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prima condanna della Chiesa Cattolica2, questa fin per riconciliarsi con la
nuova merce e nel 1725 Benedetto XIII ne autorizz il consumo dentro S.
Pietro per evitare il continuo viavai dei fedeli che uscivano fuori per fiutare
(Capuzzo 2006, 44).
Nonostante le controversie il tabacco non cess di circolare e continu a
rappresentare una ricca sorgente per le colonie della Virginia e del Nord e
Sud Carolina per tutti i secoli XVII e XVIII. I sovrani spagnoli ottennero
considerevoli somme dalle tasse sul consumo, nacquero, infatti, i monopoli
del tabacco con il sistema della privativa3 (Capuzzo 2006, 45).
CaffŁ
Sebbene il processo di acquisizione culturale del caffŁ in Europa
comincia nel Settecento, Ł solo nei primi anni del Novecento che si
raggiunge un vero e proprio consumo di massa, anche se i modelli di
consumo di questa nuova bevanda variano in base ai ceti sociali.
Nella corte di Luigi XIV il caffŁ costituiva un preciso rituale di
sociabilit che fin per contare piø della bevanda stessa. Durante questa
consuetudine si esponevano preziose porcellane stile Rococ , cineserie, che
favorivano la costruzione di un immaginario orientaleggiante. Da Versailles,
poi, questa usanza si diffuse a Parigi e in diverse corti europee.
La borghesia, invece, era piø legata all uso della bevanda in sØ e agli
effetti psicofisici che questa aveva. Permetteva di recuperare in fretta le
forze e restituiva lucidit ed Ł per questo che cominci ad essere utilizzata
per la colazione. Dallo spazio pubblico si trasferisce nelle case borghesi
sposandosi con la sociabilit femminile, essendo co nsumato durante le
riunioni pomeridiane, accompagnato da tŁ, pasticcini e numerose
chiacchiere.
2
Nel 1624 di Urbano VIII decret la scomunica per c hi consumasse tabacco nelle chiese.
3
L appalto della produzione e commercializzazione era in mano ad alcuni privati in cambio
di un canone in denaro.