le richieste degli alberghi affiliati e le altre branche dell’azienda,
importantissime per comprendere la strategia di diversificazione
intrapresa. Sono elencate le operazioni di marketing, la gestione
commerciale e si è posta l’attenzione sopratutto sulla cura nella
gestione dei vari marchi.
La Leading Hotels of the World, infatti, fa scuola da questo
particolare punto di vista, da più di mezzo secolo infatti è leader
nel settore incorporando tra le sue file anche alcuni tra i più
importanti alberghi del mondo come il Bellagio a Las Vegas o il
Ritz a Parigi.
La terza parte concerne il controllo degli standard qualitativi
richiesti. Questa analisi si focalizza su di una serie di canoni
valutativi contenuti in un manuale curato e appartenente alla
Leading Quality Assurance: un’azienda, con la quale la Leading
Hotels of the World ha intrapreso una joint venture, e a cui è
affidato il compito di effettuare i controlli sulle strutture. Questo
manuale è custodito gelosamente dall’azienda, che però si è
dimostrata molto gentile ad inviarmene un estratto. Attraverso
questo estratto ho elencato tutte le aree interne all’albergo
specificandone, brevemente, i canoni da rispettare.
Simulando quindi una “ipotetica” visita di uno dei mistery guest
inviati dall’azienda, si è passato in rassegna tutte le aree
dell’albergo partendo da quelle di primo contatto, fino a quelle di
back office, analizzando e annotandone scrupolosamente ogni
minimo dettaglio; questo indispensabile esercizio ha lo scopo di
evidenziare i processi interni ad ogni struttura per
comprenderne la complessità e per evidenziarne i punti chiave.
5
CAPITOLO I: IL SETTORE DEL LUSSO
1.1 Evoluzione storica del settore del lusso
Il settore del lusso, storicamente parlando, è sempre esistito,
ma ha subito, come un pò tutti i settori del resto dei
cambiamenti importanti.
Partendo dalle definizione stessa della parola, trovata su di un
dizionario che è “sfoggio di ricchezza, sfarzo” e “cosa o spesa
1
eccessiva, superflua”, definizioni che accostano il lusso a quella
che è quella, spesso vista con un accezione negativa di consumo
elitario legato allo status e correlato spesso a comportamenti
ostentativi.
Dando uno sguardo al passato sono facilmente individuabili
esempi di quella che è da sempre stata l’immagine del lusso: a
partire dalle ville romane, il cui simbolo di sfarzo più importante
era rappresentato dalle fognature; o passando alle grandi ville
del XIX secolo inglese in cui l’acqua corrente cominciava ad
essere presente. Successivamente, la presenza di luce,
riscaldamento, la radio e cosi via.
Per quanto riguarda il turismo la situazione è del tutto simile: a
partire dai famosi “Grand Tour”, viaggi culturali attraverso
l’Europa, prerogativa dei facoltosi rampolli, delle famiglie
dell’antica nobiltà europea; passando poi nel periodo del boom
economico alla nascita dei primi super alberghi di catena quali
Ritz – Carlton o Hilton; passaggio obbligato, a volte ancora oggi,
1
Fonte: dizionario della lingua italiana Zannichelli
6
per chi dovesse ostentare una posizione di benessere
economico, meglio ancora se acquisito; in questo particolare
periodo la ricchezza era rappresentata da strutture imponenti,
con saloni immensi e i primi esempi di servizio standardizzato.
L’etimologia però ci riporta ad un significato originario diverso,
che meglio si confà a quello che è diventato il concept del lusso
moderno; il termine proviene infatti da luxu(m), voce dotta
latina che significa “lussato, spinto con eccesso” quindi spostato,
deviato.
Il lusso quindi è sempre relativo a ciò da cui si vuole essere
differenti; una deviazione da tutto ciò che è conformismo,
riferito sia all’individuo ma anche ad un epoca.
Il neo lusso nasce come diretta conseguenza del cambiamento
avvenuto all’interno dei consumatori stessi.
1.2 Evoluzione storica del “turista”
E’ pertanto di fondamentale importanza, per definire queste
nuove propensioni al consumo, mettere in evidenza un
cambiamento profondo nella struttura comportamentale del
consumatore, dettato da un maggiore e più approfondito grado
di istruzione.
E’ proprio in questo periodo, infatti, che gli esperti del settore
2
iniziano a parlare di turisti di “III generazione”, e vale a dire
una definizione che racchiude in se tutte le sfumature
caratteriali che caratterizzano i turisti nati a cavallo tra gli
ultimi anni del ‘900 e i primi anni 2000 che si caratterizzano per
una sempre maggiore consapevolezza e informazione sul
2
G.Dall’Ara nuove frontiere del marketing applicato al turismo (F.Angeli)2001
7
viaggio, che si distinguono dai soliti turisti molto “passivi” e
poco critici.
I nuovi turisti, in poche parole, non si lasciano quasi più irretire
dalla semplice apparenza, se non è correlata ad una altrettanto
consistente “ sostanza” dell’offerta.
L’impatto dell’elevata istruzione non porta pertanto unicamente
alla possibilità in un’ottica futura, di percepire maggiori
guadagni garantendo una professione di livello superiore, ma
tende ad aumentare in generale nel corso della vita, il valore
che si da all’apprendimento.
I nuovi consumatori fanno, quindi, dell’apprendimento uno dei
principali fattori di attrazione per certe categorie di beni e servizi
consumati.
Essi vogliono conoscere a fondo la cultura che permea il brand,
la sua storia, e conoscere meglio il prodotto-servizio offerti e
l’azienda che lo produce.
Proprio grazie a questa curiosità e a questa propensione
culturale all’apprendimento, che i consumatori del neo lusso
vedono nel viaggio uno strumento insostituibile di
arricchimento; questo infatti è sempre più visto come
esperienza formativa, piuttosto che come semplice vacanza.
Per il consumatore sempre stressato e troppo preso dal lavoro, il
viaggio offre la possibilità di sperimentare culture e stili di vita
che propongono un atteggiamento diverso, magari basato su
ritmi più lenti, con una maggiore enfasi sul divertimento, sul
tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia, con conseguente
senso di appagamento e autorealizzazione.
E’ per questo che molte strutture del neo lusso puntano sulla
loro storia, mirando a farsi conoscere non solo per la
8
particolarità o la qualità del servizio offerto, ma anche
attraverso la loro missione e la loro cultura aziendale.
Al loro ritmo questi viaggiatori avranno appreso nuove cose, e
avranno imparato ad apprezzare comportamenti fino ad allora
sconosciuti, desiderando incorporarli nella loro vita privata per
gratificarsi e rafforzare la propria autostima; essi
giustificheranno la spesa ingente per la vacanza come mezzo
necessario per raggiungere un fine molto più alto, quale il senso
di sicurezza e protezione. Lo sviluppo del sé o l’approfondimento
e il miglioramento dei rapporti con gli altri.
Abbiamo già visto come oggi il consumatore, con più reddito,
maggiore consapevolezza d’acquisto e più beni da comprare, si
senta più entusiasmato da tutte le possibilità che ha, e come
voglia trarre il meglio dalla vita, sperimentandone ogni aspetto;
la sua aspirazione è di vivere bene e in buona salute,
realizzandosi nel lavoro per raggiungere un buon livello di
prosperità per sé stesso e per la propria famiglia.
Ma tutti questi cambiamenti portano con sé, come diretta
conseguenza, un retaggio negativo, con molteplici stress.
L’incertezza del vivere in un periodo carico di tensioni di guerre,
lo stile di vita caratterizzato da un’estrema competitività, la lotta
per eccellere i per migliorarsi continuamente, gli orari sempre
più lunghi e logoranti portano con sé delle conseguenze
spiacevoli che invadono con sempre maggior frequenza la vita
privata, con tante scelte da fare che aggiungono ansie e ulteriori
preoccupazioni.
In un esistenza così caratterizzata da forti pressioni, i
consumatori cercano di entrare in connessione con ambienti e
situazioni che li aiutino a formulare una serie di affermazioni
9
positive su ciò che sono o su ciò che vorrebbero essere, e che li
aiutino a gestire lo stress del quotidiano.
E’ di fondamentale importanza dunque il tempo che essi
dedicano alla cura del proprio benessere psicologico, passando
per il relax fisico, in quanto questo rigenerarsi e gratificare i
propri sensi gli consentirà, prendendosi cura di sé, di migliorare
il proprio relazionarsi con gli altri.
E’ in questo senso pertanto che i clienti intendono coccolarsi,
giustificando le loro ingenti spese. Ad esempio per lussuosi
servizi di “cura del sé”, arrivando a spendere per un trattamento
3
nell’esclusiva SPA di un hotel di lusso fino a tre volte più
rispetto al prezzo di un ottimo quanto anonimo centro estetico.
Per molti consumatori, questo tipo di spesa “non rappresenta
più un indulgenza al piacere, qualcosa per cui sentirsi in colpa,
(...) bensì fare in modo di stare il meglio possibile rappresenta
4
per loro un diritto e talvolta un dovere.
Su questa componente giocano le strutture, facendo leva su
quelle che sono oramai diventate necessità per i clienti, e
arricchendo il servizio con degli extra che offrano ulteriore
valore emotivo aggiunto (biancheria di tessuti pregiati,
atmosfera curatissima nei minimi dettagli, completa disposizione
del personale, tempi rallentati e rilassanti ad esempio)
regalando l’effettiva “emozione” di sentirsi al centro di un modo
ovattato e protetto, creato esclusivamente per sé e per la
propria “rinascita”.
3
SPA: acronimo di Salus Per Acquam, locuzione nata dall’antica tradizione romana che vedeva nella
pratica termale la cura ideale per rinvigorire corpo e spirito.
4
Fiske, Silvestein, op.cit.
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Oggi come non mai quindi, in un contesto tanto articolato, la
vacanza non viene più percepita come tale. Ma viene rilevata e
re-interpretata alla luce dell’esperienza
Non esiste più la vacanza in quanto tale, ma essa deve essere
un veicolo che permetta di conoscere e quindi di arricchire e
migliorare la persona.
In un nuovo mondo del lusso dunque, in contrapposizione al
vecchio stile basato sull’approccio di avere e apparire, ci si rifà
prevalentemente alle dinamiche dell’essere e dell’esperire, del
fare.
L’essere è quel lusso interiore, strettamente collegato alla
distensione fisica e mentale, analizzato nel paragrafo
precedente, mentre l’esperire è quella dimensione del lusso più
elaborata, partecipativa. Il lusso di aver fatto delle esperienze
che contribuiranno in qualche modo a costruire una parte
speciale di noi, caratterizzandoci unicamente e differentemente
da chiunque altro, ed andando a costruire un’importante
percentuale del nostro stile personale.
Il Fare è un lusso d’esperienza, che permette sia la scoperta di
territori che l’esercizio di una qualunque attività che
“arricchisca” moralmente e faccia crescere culturalmente
l’individuo, tutto nelle migliori condizioni di confort possibili.
5
Esistono pertanto diversi tipi di esperienza:
SENSE experiences: esperienze che coinvolgono la percezione
sensoriale, che comprendono anche attività legate all’Essere;
5
Shmitt B.N, Experencial marketing, New York, The Free Press (1999)
11
FEEL experiences: esperienze che coinvolgono le emozioni e i
sentimenti;
THINK experiences: esperienze cognitive e creative, che
accrescano culturalmente e aiutano a pensare in maniera
creativa (ad esempio partecipazioni a mostre, eventi culturali
durante la vacanza);
ACT experiences: esperienze che coinvolgono la fisicità
mostrando ai consumatori stili di vita diversi per un
cambiamento fisico e mentale.
RELATE experiences: esperienze derivanti dalla relazione con
un gruppo o con una cultura, per migliorare le interrelazioni ed
essere maggiormente e meglio inseriti nel contesto in cui si
trovano.
Appoggiandosi a questa ricerca è facile percepire che in questo
conteso così frammentato anche l’hotel pertanto non è più un
posto in cui semplicemente stare: il cliente è un attore sul suo
palcoscenico, recatosi nella struttura per essere stimolato e
“manipolato” su tutti i precedenti livelli, pronto a conservare un
ricordo più nitido, ricco e carico di significati simbolici una volta
tornato a casa; l’intera vacanza, e l’hotel come sua componente,
saranno percepiti come fattori positivi, avendogli consentito di
provare nuove sensazioni e di ampliare il proprio bagaglio
cognitivo in un clima di familiarità rassicurante, senza aver
rinunciato a esperienze che l’hanno fatto sentire un viaggiatore
reale, piuttosto che un semplice turista.
Effettivamente quindi non si identifica più obbligatoriamente, o
più solamente il turismo di lusso come quello al prezzo più
elevato, alla location più prestigiosa. Al confort più assoluto o al
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servizio più impeccabile, quanto al fatto che esso debba
procurare:
• La personalizzazione del servizio (fino all’estremo su
misura);
• L’intimità (piccoli gruppi);
• L’esclusività e la rarità;
• L’esperienza inedita e l’insolito;
• L’autenticità, ma anche la possibilità di scelta per coloro
che non vogliono estraniarsi eccessivamente dalle proprie
abitudini;
• Una grande attenzione ai dettagli;
• Delle sorprese, non necessariamente materiali;
• Dei cadeaux unici nel loro genere
• La liberazione da tutte le preoccupazioni (le formalità del
viaggio, i transfer, i bagagli, le attese all’aeroporto etc.)
La somma di tutto ciò e che abbiamo visto fin d’ora non ci
riconduce che ad un’unica soluzione: il nuovo lusso è prima che
un consumo, un nuovo stile di vita, un atteggiamento, un modo
di porsi nella piccola realtà quotidiana, un’attitudine a vivere con
edonismo, con una raffinatezza e un gusto per il bello mia
ostentati né eccessivi ed opulenti.
E’ un modo di approcciarsi alla vita, di fare tutte le cose con uno
stile unico e particolare, che consenta al consumatore di
distinguersi dagli altri e di affermare la propria personalità.
Abbiamo precedentemente visto che il consumatore è disposto a
fare molti sacrifici, pur di affermarsi in questa nuova
prospettiva, mettendo quindi al centro del suo mondo il rapporto
con gli altri; l’immagine di sé che vuole trasmettere deve
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