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A. LO SFONDO STORICO-CULTURALE DEL BATTISMO:
L'EREDITA' DELLA RIFORMA.
1. LA RIFORMA IN INGHILTERRA
Contrariamente alla Riforma Protestante nell'Europa centro-settentrionale, la quale fu
essenzialmente un'imponente risveglio spirituale che sostanziò la fede e la vita del
Cristianesimo Occidentale del ' 500,
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anche se ebbe influenti ripercussioni socio-politiche ed
economiche sulla vita europea, quella inglese, almeno nella sua fase iniziale, fu motivata da
ragioni politiche.
Infatti, la protesta religiosa antiromana ebbe luogo per iniziativa del re Enrico VIII (1491-
1547), motivata da interessi dinastici e politici ( la richiesta insoddisfatta al Papa Clemente
VII di annullare il matrimonio con Caterina D'Aragona per contrarre un nuovo matrimonio
con Anna Bolena ).
Enrico VIII ottenne dal Parlamento una legge per la quale veniva investito del potere di
giurisdizione sulla Chiesa inglese, l'Atto di Supremazia, approvato dal Parlamento nel 1534,
la quale sancì la separazione della Chiesa d'Inghilterra da Roma, costituendo il Re
d'Inghilterra "Capo Supremo sulla terra della Chiesa d'Inghilterra".
Tale decreto legislativo è considerato l'atto di nascita della Chiesa Anglicana. Tuttavia, le
vicende personali di Enrico VIII non furono il fattore scatenante della Riforma, ma crearono i
presupposti per la Riforma
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intesa come revisione dei principi dottrinali, liturgici, e
devozionali della chiesa istituzionale. Influenzato da teologi come Thomas Cranmer(1489-
1556) e Hugh Latimer(1485/90-1555) , Enrico VIII attuò una riforma in cui traspaiono
influenze erasmiane e luterane attraverso i dieci articoli di fede pubblicati nel 1536 ("Book of
Articles" approvato dal Parlamento): la Bibbia, le confessioni di fede e le decisioni dottrinali
dei primi 4 concili ecumenici costituiscono la base costitutiva della fede, viene affermato il
carattere sacramentale del battesimo, dell'eucaristia, e della penitenza, è sostenuta la presenza
reale del corpo e del sangue di Gesù sotto la forma del pane e del vino nell'eucaristia, si
enfatizza l'importanza
delle opere oscurando la fede nella giustificazione per la sola fede, si proibisce l'adorazione
delle immagini, sono mantenute le cerimonie cattoliche in suffragio dei defunti, la preghiera
1
Paolo Ricca - LA RIFORMA PROTESTANTE, in STORIA DELLE RELIGIONI, 2. EBRAISMO E
CRISTIANESIMO - LATERZA , BARI, 1995, PAG. 364
2
Estep William . R.- RENAISSANCE REFORMATION – WILLIAM WILLIAM B. EERDMANS
PUBLISHING GRAND RAPID, MICHIGAN, 1986, PAG. 249
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per i morti e la fede nel purgatorio, il sistema episcopale.
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Nel 1537 fu introdotto l'uso
liturgico della Bibbia in inglese ( fu utilizzata la traduzione della "Tyndale") e l'uso liturgico
della lingua inglese.
Scomunicato dal Papa Paolo III nel 1538, Enrico VIII si riavvicinò alla fede cattolica, facendo
approvare dal Parlamento nel 1539 la "Legge dei 6 articoli" detti anche "Articoli di sangue",
minacciando la pena capitale ai dissidenti. Essi reintrodussero la fede nella transustanziazione,
la comunione sotto una specie, il celibato del clero, le messe private e la confessione
auricolare. Inoltre, fu pubblicato uno scritto redatto da una commissione di teologi "A
Necessary Doctrine and Erudiction of any Christian Man", di orientamento cattolico teso
all'indottrinamento della massa popolare, a completamento della restaurazione cattolica.
Enrico VIII non fu un riformatore, né un protestante. Egli fu un cattolico scismatico, "che, suo
malgrado, favorì contro le sue intenzioni l'opera di riforma evangelica in seno alla cristianità
inglese.
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La Riforma inglese ebbe un forte impulso in senso protestante con l'ascesa al trono di
Edoardo VI ( 1537- 1553), il cui tutore, il Lord protettore Edoardo Seymour duca di
Somerset, a cui fu affidata la direzione della politica essendo Edoardo VI ancora bambino,
favorì la riforma calvinista e la teologia riformata.
Rilevante fu anche l'apporto dei teologi continentali rifugiati in Inghilterra come Martin
Bucero, Bernardino Ochino, Pietro Martire Vermigli, i quali contribuirono ad accelerare
l'evoluzione della Chiesa di Stato inglese a tipo episcopale verso il radicalismo calvinista.
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Nel 1549 fu pubblicato il "Book of Common Prayer" , il libro della fede e spiritualità
anglicana, contenente concezioni calviniste, revisionato ed edito definitivamente nel 1562. In
aggiunta al libro liturgico del Prayer Book furono adottate nuove forme cerimoniali: la
reintroduzione della comunione sotto le due specie, l'abbandono della teologia della
transustanziazione e ell'eucaristia intesa come sacrificio. La Riforma del culto e l'adozione del
"Book of Common Prayer" furono imposte per legge con L'Atto di Uniformità (Act of
Uniformity) il 21 Gennaio 1549.
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L'ascesa al trono della cattolica Maria Tudor (1516-1558)
ebbe conseguenze drammatiche per i sostenitori della Riforma. Coadiuvata dal vescovo
Stefano Gardiner, pianificò la riconciliazione pubblica con il Papa per mezzo del suo legato
Cardinale Pole. Durante il Regno di Maria Tudor furono revocate tutte le leggi ecclesiastiche
promulgate da Enrico VIII e da Edoardo VI, ad eccezione dell'Atto di Supremazia. Il tentativo
di reintroduzione della spiritualità e della teologia cattolica determinò una forte opposizione
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Bendiscioli Mario - LA RIFORMA PROTESTANTE, in NUOVE QUESTIONI DI STORIA MODERNA -
Marzorati, Milano, pag. 326; cfr. Estep william R.-OP. CIT.- pag. 257
4
Vinay Valdo- LA RIFORMA PROTESTANTE- Paideia. Brescia, 1970 pag. 236
5
Bendiscioli Mario- OP CIT.- PAG, 326
6
VINAY VALDO- OP. CIT.- PAG. 245
5
dei dissidenti protestanti soppressa nel sangue (Latimer e Cranmer, i maggiori fautori della
riforma, furono arsi) dal quale si affermò definitivamente il
Protestantesimo, concretizzando le ultime e toccanti parole di Latimer: "Oggi per grazia di
Dio, accendiamo in Inghilterra una face, che, come confido, non si spegnerà mai".
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Il
Protestantesimo fu definitivamente adottato dalla chiesa Anglicana con l'ascesa al trono di
Elisabetta I (1533-1603). Nel 1559 furono approvate due leggi rilevanti , l'Atto di Supremazia
e l'Atto di Uniformità. La prima legge consolida la supremazia regia con una variante nella
formula: il sovrano era detto il Governatore Supremo (Supreme Governator) della Chiesa
d'Inghilterra e non più "il Capo Supremo" (Supreme Head), mettendo in risalto l'aspetto
temporale delle sue funzioni;L'Atto di Uniformità legalizzò il secondo Prayer Book del 1552.
Ebbe un carattere più apertamente protestante, "sebbene fosse stato ritoccato per non urtare la
sensibilità dei Cattolici". Accanto al Book of Common Prayer il documento più importante
della Riforma inglese è la Confessione di fede o Articoli di Religione. Approvati il 12 giugno
1553 constavano di 42 articoli ridotti a 39 durante il Regno di Elisabetta I (1563) dal vescovo
Matthew Parker (1504-1575). Nel 1571 essi ebbero validità legale , considerati dal
Parlamento inglese Suprema Confessione di Fede della Chiesa d'Inghilterra.
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La Chiesa
Anglicana, in definitiva, fu una Chiesa ibrida, la quale con il suo cerimoniale, con la sua
organizzazione episcopale e con l'affermazione della successione apostolica dei suoi vescovi è
affine al Cattolicesimo, mentre dogmaticamente abbraccia un Calvinismo moderato.
2. IL PURITANESIMO
La Riforma elisabettiana risultò essere troppo accomodante nei confronti del
Cattolicesimo agli occhi di un folto gruppo di Anglicani, suscitando una vivida protesta,
dando vita a quel movimento che sarà etichettato come "puritano". I Puritani erano, infatti,
Cristiani anglicani, i quali consideravano la Chiesa Anglicana sovraccarica di elementi
cattolici, rivendicando una "purificazione dalle scorie del Cattolicesimo, in particolar modo
l'Episcopato. Essi si contraddistinsero per l'austerità dei costumi, in contrasto con quelli
sfrenati della società aristocratica e nobiliare. Il movimento puritano fu essenzialmente
unitario, benché si registrasse un differente modo di comprendere l'ecclesiologia. La sua
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VINAY VALDO- OP. CIT. PAG. 256
8
Campi Emidio- NASCITA E SVILUPPI DEL PROTESTANTESIMO (SEC. XVI-XVII), IN STORIA DEL
CRISTIANESIMO, a cura di Giovanni Filoramo, Daniele Menossi- Laterza, Bari,1997, PG. 68
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ragione d'essere fu quella di eliminare dalla Chiesa Stabilita(Estabilished Church) le
contaminazioni del Cattolicesimo Romano.
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Nel Puritanesimo coesistevano due anime, due forme di pensiero, quella che voleva affermare
una chiesa presbiteriana, l'altra più radicale, che è rappresentata dai Congregazionalisti, i
quali
respingevano l'organizzazione sinodale, a vantaggio di un sistema democratico, ossia
un'organizzazione ecclesiale la cui autorità spetta all'assemblea: le chiese sono indipendenti le
une dalle altre e separate dallo Stato.
Esponenti di spicco del Puritanesimo presbiteriano furono Thomas Cartwright (1535-1603),
Walter Trevers (1548-1643), John Field (1545-1588) e William Perkins (1558-1603), il cui
pensiero influì sui teologi e politici dissidenti durante il Regno di primi Stuart.
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Congregazionalisti furono Robert Browne (1550-1633),Henry Barrow (1550-1593), John
Greenwood (d.1593), John Perry (1559-1593).
E' ragionevole considerare il Puritanesimo come un movimento revivalistico sorto all'interno
della Chiesa d'Inghilterra. Esso assunse la forma di un movimento organizzato nel 1560 sotto
il Regno di Elisabetta I. Tuttavia, esaminando i suoi tratti è possibile cercare la radice nella
prima metà del XVI secolo in un ambiente spirituale e intellettuale in cui si mossero William
Tyndale, il traduttore della Bibbia inglese, Hugh Latimer, e Thomas Bacon e tutti coloro che
fuggirono in Europa durante la persecuzione attuata da Maria Tudor. I Puritani contrastarono
duramente il cosiddetto "Compromesso elisabettiano" (The elisabettian Settlement),
tratteggiato dogmaticamente dalla dottrina calvinista e liturgicamente da una forma di
adorazione cattolica e un governo ecclesiale episcopale.
Secondo il pensiero riformato la Chiesa d'Inghilterra rimase metà riformata.
Essi desideravano eliminare gli ultimi elementi del cerimoniale cattolico.
"The Unspetted Lambs of the Lord" (Gli agnelli senza macchia del Signore)
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, come erano
chiamati con scherno e derisione i Puritani, si affermarono come un'organizzazione di
pastori che enfatizzavano alcuni aspetti del Cristianesimo: la fedeltà alle Scritture, la
predicazione espositiva, la cura pastorale, la santità personale, la devozione pratica applicata a
ogni aspetto della vita. Estremamente convinti che la Scrittura, quale rivelazione della Parola
di Dio, fosse la guida irrinunciabile dell'esistenza umana, essi erano sostenitori di una visione
della teologia integrata con le altre discipline, la quale visione non è pura speculazione, ma è
funzionale e al servizio della fede e della praticità della sua espressione. Non tutti i Puritani
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Dickens A.G.- THE ENGLISH REFORMATION- FONTANA-COLLINS, LONDON, 6^ ED., 1973, Pag. 426
10
Campi Emidio – Op. Cit. - pag. 69
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Errole Hulse- The Story of the Puritans in "Reformation and Revival" Puritanism I- Quarterly Jornual for
Church leadership vol. 5, number 2- Spring 1996, pag. 16
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desideravano rompere con la chiesa anglicana, ma riformarla. Essi volevano semplificare la
liturgia, modificare l'organizzazione ecclesiale, passando da una forma episcopale ad un
modello presbiteriano e adottare le dottrine calviniste.
3. IL SEPARATISMO
All'interno del movimento puritano si affermò un gruppo radicale, il quale, convinto che
era impossibile riformare la Chiesa Anglicana dall'interno, vagheggiò un modello ecclesiale
congregazionalista e la separazione tra Chiesa e Stato. Essi furono definiti anche Separatisti
perché formarono nuove conventicole ecclesiali. Inabili a purificare la Chiesa d'Inghilterra
molti uomini di chiesa considerarono inevitabile la separazione da essa, formando vere e
proprie chiese indipendenti dove essi erano abili ad istituire ciò che essi consideravano come
pratiche bibliche. Alcuni si separarono per pragmatismo allontanandosi temporaneamente da
essa per promuovere le riforme. Altri si separarono per principio, convinti che la chiesa
dovesse essere completamente libera dalle interferenze governative. E' possibile datare l'inizio
del Separatismo inglese tra il 1550 e il 1560. Infatti,durante il regno di Maria Tudor, si riuniva
a Londra una comunità indipendente, la "Marian congregation", considerata un gruppo
pioneristico dai gruppi separatisti affermatisi decenni più tardi;
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lo storico Battista H. Leon
Mc Beth parla di riunioni di due gruppi impegnati nella lode, nella preghiera, nella lettura
della Scrittura, riportando lo stralcio di una lettera del Vescovo Edmund Grindal a Heinrich
Bullinger, datata il 9 giugno 1568 e scritta a Londra, che testimonia l'esistenza del primo
separatismo.
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Probabilmente le due comunità erano la "Plumbers' Hall congregation" e la
"Richard Fitz's Privy church". Tuttavia, la "Plumbers' Hall congregation" non era pienamente
separata dalla Chiesa d'Inghilterra. Essa aveva rimosso le pratiche cattoliche che continuavano
a essere applicate nella Chiesa Stabilita, ma i loro membri consideravano la loro separazione
temporanea.
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La "Richard Fitz's Privy church" è una vera chiesa separatista, espressamente
rivendicata nella loro formale richiesta alla Regina Elisabetta: "We are a poore congregation
whom God hath separated from the churches of Englande and from the mingled and faulse
worshipping therin used...."
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Inoltre, "la Richard Fitz's church", dichiarandosi chiesa separata, manifestava anche i segni di
una chiesa separata consistenti nella predicazione biblica, nell'amministrare i sacramenti e
nella disciplina ecclesiale. Infine, essa possedeva una forma primitiva di Patto: il documento
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Jason K.Lee- THE THEOLOGY OF JOHN SMYTH - MERCER UNIVERSITY PRESS MACON,
GEORGIA USA, 2003, Pag.4
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MC Beth Leon H. - THE BAPTIST HERITAGE- BROADMANN PRESS, Nashville, Tennessee, Pag. 26
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Jason K. Lee- OP. CIT- PAG. 7
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Jason K. Lee- OP. CIT.- PAG 8