7Avremo una panoramica sugli strumenti derivati, su cosa sono, dove
vengono utilizzati ma soprattutto come vengono regolamentati con la nuova
normativa ed in particolare il mercato Sedex dove vengono scambiati i
coverei warrant.
Analizzeremo le variabili, le caratteristiche tecniche, l’importanza del timing
e strike, in pratica tutte i dati che vanno a formare il prezzo definitivo del
prodotto.
Inoltre essendo prodotti emessi da istituti finanziari, avremo anche una
valutazione su come gli emittenti si comportano e come espongono i prezzi a
mercato, quali sono gli obblighi che hanno e le normative che devono
rispettare.
L’importanza della volatilit e delle variazioni che questa determina sui
derivati verr evidenziata e valutata anche nel rischio. Infatti questa Ł una
componente determinante per l’attività operativa. A volte in assenza di
volatilit dai mercati si pu si avere un stabilit dei prezzi dei derivati ma
con il trascorrere del tempo di certo non si realizzeranno strategie speculative
forti, cioŁ con rendimenti maggiori. Invece in presenza di forte volatilit dei
mercati avremo un incremento delle variazioni dei prezzi con conseguente
aumento del rischio ma anche con un aumento del segmento speculativo.
8Analizzeremo con brevi cenni la formula del modello di Black & Scholes
utilizzata per la determinazione del prezzo delle opzioni e dei covered
warrant.
Questi strumenti sono composti da variabili che valutate tutte insieme vanno
a formare il prezzo dello strumento, e su questo si analizzer sia la
componente tecnica che la componente temporale.
Inoltre si vedr come gli emittenti si comportano a mercato esponendo i
prezzo nei book di immissione ordini, quali sono gli obblighi e cosa accade
in caso di operazioni straordinarie del relativo sottostante.
Si vedranno le norme che regolano la trasparenza e liquidit dello strumento
e anche le anomalie che a volte il prezzo stesso subisce anche con il favore
del corretto investimento del sottostante.
Infine analizzeremo un caso concreto riferito alla fusione dei due Istituti
bancario San Paolo e Banca Intesa con le inevitabili ripercussioni sui prezzi
dei due titoli ma soprattutto sui rispettivi strumenti di copertura, che
opportunamente valutati, davano la possibilità dell’ingresso sul mercato con
la possibilit di performance superiori alla normale attivit , queste
chiaramente sfruttando l’effetto leverage dato da questi strumenti.
Potremo trarre delle conclusioni e delle valutazioni tecniche che ci
consentiranno di evidenziare sia la possibilit di investire sui mercati
9utilizzando i derivati, ma soprattutto la valutazione del rischio di
investimento che questi prodotti presentano.
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CAPITOLO 1
GLI STRUMENTI DERIVATI
1.1 Panoramica e definizione della pianificazione dei rischi
finanziari
L’utilizzazione corretta degli strumenti di finanza, in particolare se derivata,
deve passare preliminarmente attraverso un processo di “pianificazione e
programmazione finanziaria” di preparazione quanto necessaria per la
conoscenza e valutazione del rischio finanziario.
Alcune precisazioni si rendono necessarie: il concetto di pianificazione, in
ambito finanziario, Ł troppo spesso confuso con quello di “previsione” (o
peggio di “scommessa”) sul futuro; il concetto di “rischio” è confuso con
quello di “pericolo”; infine la “percezione” viene confusa con la
“consapevolezza” con conseguenze molto spesso distorsive e pregiudizievoli
all’attività di “core business”.
In estrema sintesi: la pianificazione del rischio finanziario consiste nella
analisi qualitativa e quantitativa “ex ante” del rischio (di tasso, di cambio, di
credito ecc.) indipendentemente da ci che in futuro far il mercato . Il
rischio, finanziariamente parlando, non Ł altro che la variabilit rispetto ad
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un valore medio atteso quindi grandezza quantitativa e misurabile mentre il
“pericolo” rientra nelle valutazioni di tipo soggettivo e quindi concetto
estraneo alle valutazioni finanziarie. Essere “consapevoli” poi è uno “status”
ben diverso dalla “percezione” (come il “pericolo” è astrazione del tutto
soggettiva) dei fenomeni e dell’impatto potenziale degli stessi sulla gestione
caratteristica. Su questi equivoci le patologie della finanza d’impresa hanno
sempre trovato terreno fertile sia in passato ma in solo nel recente presente in
modo piø evidente.
Pianificare, pertanto, non consiste nel tentare di “sapere” come e quando si
muoveranno le azioni o i tassi di interesse (tutti ci provano ma nessuno ci
riesce!) anche perchØ, come vedremo, la presunta abilit previsiva viene
esaltata con strumenti mediatici, ma a giovamento della redditivit degli
intermediari mentre Ł poco proficua o addirittura dannosa per il personale.
Pianificare significa invece:
a) analizzare la propria esposizione al rischio in termini quantitativi, il
rendiconto finanziario dei flussi, l’analisi statistica dei mercati;
b) la valutazione qualitativa del rischio;
c) la selezione degli obiettivi e strategie con la definizione dei “livelli
obiettivo” di copertura o di rischio massimo tollerabile;
d) la successiva scelta degli strumenti finanziari efficienti ed efficaci al
raggiungimento dello scopo;
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e) monitoraggio delle posizioni nel tempo e l’attività di trading;
Pertanto la scelta “se” fare una determinata operazione finanziaria, con
“quali “ strumenti/prodotti finanziari (strumento quotato in Borsa o prodotto
“over the counter”..?), con “chi “ (broker, banca, SIM ecc.), sapendo anche
“quanto” mi costa10 è il termine del procedimento di
pianificazione/programmazione e di acquisizione della necessaria
consapevolezza.
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1.1.1 Gli Strumenti derivati
Il processo innovativo del mercato finanziario italiano ha determinato
l’introduzione degli strumenti derivati.
Gli stessi strumenti finanziari sono collegati all’andamento dei prezzi di
valori mobiliari, quali le valute, tassi d’interesse, indici che da essi
“derivano”.
La caratteristica degli strumenti derivati Ł data dall’effetto leva che indica la
capacit dell ’investitore di assumere, con un modesto capitale investito, un
notevole ed elevato grado di rischio, pari al valore nominale sottostante.
Il mercato italiano degli strumenti derivati Ł l’IDEM dove avviene una
trattazione continua.
Gli operatori sono:
1. Banche;
2. SIM;
3. Imprese di investimento;
4. Societ di gestione del risparmio (SGR);
Nella loro funzione di intermediari, gli operatori debbono possedere requisiti
di capitalizzazione al fine di garantire la sicurezza del mercato.
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I guadagni che ne derivano sono sottoposti a tassazione con aliquota pari al
12,50%, con la probabilità che l’attuale legge finanziaria 2007 porti la
tassazione su redditi da capitale al 20%.
La legge prevede la compensazione tra utili e perdite.
I piø noti strumenti finanziari derivati sono: FUTURES e le OPTIONS. Il
piø diffuso tra gli strumenti derivati sono i contratti FUTURES e hanno per
oggetto o strumenti finanziari oppure merci, metalli, caffØ etc.
La caratteristica dei contratti futures Ł che al momento della stipulazione
vengono indicati tutti gli elementi del contratto ed in particolare quantit ,
prezzo e scadenza.
Viceversa la consegna del valore oggetto di scambio, se prevista, Ł rinviata a
una data futura prestabilita.
In una parola, i FINANCIAL FUTURES sono contratti a termine, per cui Ł
l’impegno da parte dei contraenti alla data stabilita a un’obbligazione in base
alle condizioni contrattuali.
I contratti FUTURES sono standardizzati ed uniformi.
Si distinguono gli strumenti in:
CURRENCY FUTURES: rappresentano per i contraenti l’impegno di
negoziazione a termine di una determinata quantit di valuta estera, ad un
cambio prestabilito;
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INTEREST RATE FUTURES: rappresentano per i contraenti l’impegno di
acquistare o cedere a termine determinati titoli a reddito fisso ad un prezzo
prefissato;
STOCK INDEX FUTURES: rappresentano per i contraenti l’impegno di
consegnare o ritirare a termine una somma di denaro il cui importo dipende
dal valore assunto in un indice di borsa.
Di particolare rilevanza Ł laCASSA DI COMPENSAZIONE E GARANZIA
O CLEARING HOUSE: rappresenta l’istituzione centrale del mercato ed ha
un ruolo di controparte sia per i venditori che per gli acquirenti. Gli obblighi
derivanti non sono tra acquirente e venditore, ma ognuno con la Cassa di
Compensazione e Garanzia, il cui ruolo base Ł garantire il buon esito delle
operazioni. In sintesi gestisce l’amministrazioni delle posizioni aperte e
chiuse dagli operatori.
La Clearing House rende efficiente il funzionamento del mercato, infatti
ciascun contraente indipendentemente dalle posizioni aperte assume obblighi
e diritti contrattuali nei confronti di un unico soggetto con notevole
semplificazione delle operazioni e garantisce con le proprie riserve il buon
fine dei contratti riducendo notevolmente i rischi di insolvenza.
LA CASSA DI COMPENSAZIONE E GARANZIA:
- Ł la controparte di ciascuna transazione;
- garantisce il buon fine dei contratti;
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- esegue le operazioni di liquidazione giornaliera e tiene la contabilit
di operazione;
- raccoglie e pubblica le informazioni sugli scambi effettuati;
Quindi la Clearing House si tutela attraversa un sistema di margini.
L’operatore che stipula un contratto FUTURES deve versare un deposito
cauzionale in denaro chiamato Margine Iniziale di Garanzia e sono previsti
altres dei Margini di Variazione in rapporto all’andamento del mercato.
La cauzione di conseguenza, a seconda delle oscillazioni rilevate dalle
quotazioni del future, varia ogni giorno.
Il sistema dei margini garantisce la solvibilit degli operatori ed i depositi
restano su un apposito conto aperto da ogni operatore presso Clearing House
fino alla chiusura della posizione che non si esaurisce con l’effettiva
consegna ma con delle operazioni di uguale ammontare e di segno contrario
a quello iniziale.
Gli obiettivi degli operatori sono:
Copertura (quando l’operatore che stipula vuole cautelarsi da un rischio
finanziario, ad esempio la perdita di valore determinati titoli – Parmalat,
Bond Argentini –. L’operatore, che teme un ribasso del suo portafoglio
azionario che vuole conservare, pu vendere futures costruiti su titoli
azionari o indici, pari al valore del portafoglio.