2
un documentario, di un film o di una fiction (questo, in particolare in Italia, dopo che
l’industria cinematografica italiana ha puntato molto in questo prodotto per
fidelizzare il telespettatore alla rete, da qui possiamo parlare anche di Teleturismo), e
questo dimostra come il Cineturismo sia una tendenza in crescita nel mercato
turistico mondiale. La simbiosi tra Cinema&Turismo sta diventando un rilevante
mezzo di sviluppo economico; l’industria cinematografica, da sempre, costituisce un
importante volano per il territorio, e le motivazioni che spingono un segmento sempre
più ampio di turisti a ricercare offerte o prodotti turistici legati ai luoghi che hanno
ospitato le riprese del Cinema a loro più caro, sono dettate, quindi, proprio dal
desiderio di rivivere le emozioni del grande schermo direttamente sul set e di scoprire
segreti e retroscena che si celano dietro la più grande Macchina dei sogni! Ma
applicare strumenti di marketing non serve se alla base non ci sono strategie, obiettivi
concordati e comuni; può la recente apertura di un portale nazionale che rappresenti
la vocazione turistica dell’Italia (www.italia.it, costato tra le altre cose ben 45 milioni
di euro alle casse statali, e pieno di “inesattezze”, tanto da esserne già stato chiesto il
blocco per farne un totale rifacimento!) sopperire alle carenze strutturali di carattere
nazionale che da sempre caratterizzano il settore Turismo in Italia ? E’ una
provocazione, perché, restando al tema a me caro del Cineturismo, non possono
solamente quattro o cinque Film Commission territoriali o regionali, magari sostenute
da privati che credono nel progetto, investire soldi o energie in questo nuovo “evento
culturale”; e le restanti regioni? Se a Venezia il turista non ci andrà perché per i suoi
famosi canali ci ha scorazzato il temerario Roger Moore – 007 – con il suo motoscafo
(…probabilmente perché Venezia attira per altri motivi!), è più probabile che a Città
3
della Pieve (Pg) si fermi, e magari soggiorni, più volentieri ad ammirare il Perugino
chi in Tv non ha perso una puntata della fiction Carabinieri…perché riconosce in quei
posti i luoghi in cui la fiction ha preso piede, facendo da traino magari per ammirare
le opere del pittore cinquecentesco, allievo di Raffaello. Il risultato, in un territorio
non preparato, può essere quello di non sfruttare al meglio le occasioni di sviluppo
offerte dalla presenza di una fiction televisiva, o perché scenario di Grande cinema; la
mancanza di una Film Commission territoriale adeguata, di Agenzie turistico -
culturali in grado di preparare itinerari o pacchetti a tema, di Enti di Promozione
turistica locali che riorganizzino a modo strutture ricettive, di guide locali, e la
mancanza di una comune strategia di Marketing territoriale, rischiano di far perdere
al paese un possibile modello di sviluppo economico nel settore turismo.
4
PARLIAMO DI TURISMO
Dopo un periodo di crescita pressoché incontrollata, lasciata spesso all’occasionale
intervento di operatori alla ricerca di facili e immediati guadagni, il settore del
turismo sta vivendo una fase caratterizzata da una forte maturazione e selezione al
suo interno. Le cause che hanno determinato questa significativa evoluzione vanno
attribuite principalmente a tre diversi fattori:
ξ Crescita del reddito familiare della popolazione, anche se è dimostrato che
la riduzione temporanea di reddito per motivi congiunturali non incide sulla
domanda turistica ( chi vuole andare in vacanza, spesso lo fa utilizzando
metodi di acquisto utilizzati solitamente per beni materiali o durevoli, come il
finanziamento);
ξ Evoluzione socioculturale della popolazione, dovuta ad aumento della
scolarità, diffusione dei mass media, progresso tecnologico, creazione di grandi
aree urbane, immigrazione, espansione dei mercati e commerci, che hanno
determinato la scomparsa della cultura etnocentrica;
ξ Diffusione dello spirito edonistico, ovvero ricerca del piacere personale;
questo perché il turismo può essere considerata una necessità fisiologica, in
quanto tanto maggiori sono i motivi di malessere (stress, stanchezza lavorativa,
impegni familiari etc.) tanto maggiore sarà il bisogno-motivazione di viaggiare
per svago, riposo, cura fisica ed evasione mentale.
Il settore del turismo rappresenta quindi un mercato complesso, segmentato in un
consistente numero di prodotti e sottoprodotti, e nuovo, perché l’impetuosa
5
evoluzione ne ha stravolto l’aspetto originario
(1)
. L’evoluzione dei comportamenti di
consumo si coniuga con l’affermarsi anche di nuove esigenze legate all’aspetto
edonistico, ovvero la maggiore attenzione alla qualità della vita e l’interesse a
utilizzare al meglio il tempo libero; la prima si manifesta in un mutato contesto socio
economico caratterizzato da un rinnovato interesse verso i valori ambientali, il
territorio e, più in generale, verso tutti quei fattori capaci di accrescere il benessere
individuale; la seconda esigenza è legata alla scarsità del tempo libero, che attribuisce
un valore crescente a questa risorsa. Da un recente sondaggio condotto nel 2005 da
Censis e Confcommercio, in 5 paesi europei, Italia, Francia, Germania, Inghilterra e
Spagna, in cui si mirava a fornire un quadro generale dell’interesse mostrato dagli
abitanti di ogni Paese per tempo libero, viaggi e cultura, benessere psicofisico, l’Italia
si colloca in fondo alla classifica; tuttavia, risulta crescente la quota di reddito
destinata nel nostro Paese alle attività del tempo libero. In particolare, gli aspetti
legati alla ristorazione e alla cura del corpo realizzano l’86% del fatturato
complessivo generato dalle attività del tempo libero (attività che solitamente
richiedono un dispendio di tempo giornaliero se non addirittura legato a poche ore);
accanto a questi due segmenti, si affermano nuove e differenziate attività, tra cui: gli
acquisti negli outlet, la visita ai parchi di divertimento, la pratica di diverse forme di
gioco (casinò, bingo), i percorsi lungo itinerari turistici tipo le strade del vino e così
via
(2)
. Ed è proprio da quest’ultimissimo dato che bisogna trarre un importante
suggerimento: andare incontro alla domanda del potenziale “acquirente di tempo
1
A.DI MEO, Il marketing dell’ambiente e della cultura, per lo sviluppo turistico del territorio, ed. Lupetti,
Milano, 2002, pag.29
2
TOURING CLUB ITALIANO, L’annuario del turismo e della cultura 2006, capitolo: Andamenti dei
consumi in Italia: ricadute sul turismo, Touring ed., Milano, 2006, pag.31
6
libero”, e proporre itinerari turistici nuovi e attraenti di tipo culturale,
enogastronomico, ambientale; da qui il crearsi negli ultimi anni di questa tipologia di
“turismi” : archeologico, legato ai luoghi dell’antropologia e archeologia di un
territorio; naturalistico, legato alla scoperta delle risorse naturali e paesaggistiche di
un’area; enogastronomico, come le Strade del Vino, alla scoperta dei prodotti tipici e
artigianali; culturali, legati a determinate tematiche e a ciò che il territorio può offrire.
E’ proprio in questo contesto che si colloca il Cineturismo, come processo innovativo
di diversificazione spontanea del prodotto turistico che è partito direttamente dalla
domanda; e il Cineturismo può sfruttare, in una paese come il nostro, anche nuovi
prodotti–destinazione estremamente funzionali anche alla destagionalizzazione del
turismo sul territorio in questione.
In particolare, se analizziamo anche i dati ISTAT sul tema “Cultura, sociabilità e
tempo libero”, secondo l’indagine condotta nel 2003, tra i diversi tipi di spettacolo e
intrattenimento il Cinema risulta quello preferito da quasi metà della popolazione
(48,1%)
(3)
, e solamente a seguire troviamo le visite a mostre, musei o spettacoli ed
eventi sportivi; è un dato importante, perché se il Cinema risulta essere l’industria
culturale più amata ed apprezzata a livello nazionale, da diversi target di persone (tra
cui anziani, donne, single), il turismo legato ai luoghi del cinema non può che essere
una delle naturali conseguenze: vedremo in seguito dati specifici sull’ “evento” in
questione.
3
TOURING CLUB ITALIANO, L’annuario del turismo e della cultura 2006, capitolo: Andamenti dei
consumi in Italia: ricadute sul turismo, Touring ed., Milano, 2006, pag.35
7
IL TURISMO IN ITALIA
Il mercato del turismo risulta essere il più grande del mondo, non esiste altra merce
che dia luogo ad un interscambio di luoghi e persone così colossale ed in costante
crescita; in questo contesto l’Italia gioca un ruolo molto complesso e difficile, perché
il turismo produce benefici in termini economici molto rilevanti (basti pensare che
alcuni paesi, anche in Europa, quali Portogallo e Grecia, basano il loro P.I.L. sulla
bilancia turistica); la posta in gioco è alta e la concorrenza di alcuni paesi, in
particolare quelli mediterranei, è destinata ad aumentare; non sfruttare adeguatamente
le risorse paesaggistiche e soprattutto culturali dell’Italia, come invece si potrebbe
fare a seguito di un accurato studio e impegno di risorse nei confronti del
Cineturismo, sarebbe deleterio.
L’Italia è una delle dieci potenze mondiali del turismo sia per gli arrivi internazionali
sia per le entrate valutarie, e la propensione al turismo, intesa come apertura verso
questo settore, può essere calcolata mediante l’indice di impatto economico del
turismo, che secondo le elaborazioni del WTTC (World Travel&Tourism Coucil),
registra in Italia una diminuzione, ad esempio passando da 5,97 nel 2000 a 5,68 nel
2004; e in un ipotetico ranking europeo con i principali competitor europei, il nostro
paese si trova in quarta posizione dopo Grecia, Spagna e Francia (dati relativi al
2004, ma confermati recentemente). Se vogliamo poi avere un quadro completo della
situazione economica del turismo italiano, sono da considerare gli investimenti
pubblici destinati al settore, valutando la ripartizione regionale e le differenze tra
bilancio di competenze e di cassa (ovvero: il bilancio di competenze considera la fase
dell’accertamento delle entrate e degli impegni di spesa, mentre quello di cassa fa
8
riferimento alla fase di riscossione delle entrate e del pagamento delle spese)
(4)
. I dati
dimostrano che la quota percentuale delle spese regionali destinate al turismo risulta
esigua rispetto agli altri settori, e questo nonostante la riforma del Titolo V° della
Costituzione del 2001, il punto di arrivo della quale ha posto le basi per un sistema
normativo fortemente differenziato tra Regioni nella materia del Turismo, in quanto
la disciplina relativa è stata attribuita alla competenza legislativa regionale esclusiva e
non più alla potestà legislativa concorrente Stato-Regioni; se è vero dunque che
stiamo avviandoci ad avere più diritti regionali del turismo, in quanto ogni regione
potrà legiferare avendo come base la propria realtà turistica, con le sue peculiarità che
ben potranno essere meglio sviluppate da un legislatore più vicino alle realtà ed
esigenze locali
(5)
, allo stesso modo esigua è la spesa che si adotta per la promozione
ed assistenza turistica; sono i privati, grazie alla esplicitazione della c.d. sussidiarietà
orizzontale, chiamati a farsi carico di funzioni pubblicistiche e a svolgere quelle
funzioni (es., la promozione di aree turisticamente rilevanti, alla caratterizzazione
dell’offerta turistica etc.) tradizionalmente riservate ad enti competenti. La mancanza
di fondi destinati alla promozione turistica e di leggi regionali adeguate al territorio di
competenza, sono entrambi alla base di quelle lacune strutturali che non riescono a
far emergere il nostro paese come uno dei leader mondiali in questo settore.
Questo nonostante stiano crescendo “altre Italie”, quelle delle città e degli itinerari
meno noti; un patrimonio immenso che rappresenta la migliore opportunità per far
crescere il settore nei prossimi anni, a patto che politiche economiche e legislative
4
TOURING CLUB ITALIANO, L’annuario del turismo e della cultura 2006, capitolo: Il turismo
nell’economia italiana, Touring ed., Milano, 2006, pag.41
5
G.LOMBARDI, Dispensa di Legislazione Regionale del turismo, corso di laurea in Progettazione degli
eventi e dei percorsi culturali, Carid Ferrara, 2005
9
concorrano verso un unico obiettivo, quello dello sviluppo; nel caso del Cineturismo,
l’apposito confluire di fondi e finanziamenti per la nascita di Film Commissions se
non a livello locale, almeno a livello regionale, questo per promuovere il territorio in
maniera funzionale anche all’industria cinematografica. Questa riscoperta del
prodotto Italia è dimostrata dal numero di pacchetti verso il nostro paese dei tour
operator europei, asiatici e americani (nonostante per i cinesi l’Italia sia ancora un
paese troppo caro, con il problema dei visti, la scarsità dei voli diretti, i costi delle
città turistiche e, non ultima, la microcriminalità
(6)
).
Nella memoria collettiva degli stranieri il riferimento al nostro paese riguarda:
1. Luogo di vacanza
2. Cultura, Arte, Citta d’arte (considerando anche musica, teatro e cinema)
3. Sport/calcio
4. Papa, Chiesa cattolica
5. Situazione politica
6. Cibo, buona cucina
7. Situazione economica
(7)
Da quel che dimostra questo studio, le valenze turistiche si confermano trainanti nella
considerazione dei paesi stranieri nei confronti dell’Italia; l’adeguamento alle
mutevoli richieste di mercati sempre più esigenti (compreso anche quello interno),
considerando che il mercato non è fatto solo di ricettività e alberghi, ma anche di
fornitori, di indotto, di intrattenimento, di programmazione etc., non possono che
6
da GUIDA VIAGGI, 26 febbraio/ 5 marzo 2007, articolo: Italia troppo cara per i cinesi, numero 1128-9,
Givi Ed., Milano, pag.6
7
A.DI MEO, Il marketing dell’ambiente e della cultura, per lo sviluppo turistico del territorio, ed. Lupetti,
Milano, 2002, pag.32
10
aumentare le quote di mercato del nostro paese; lo sviluppo dell’aspetto culturale
attraverso la filiera cinematografica, che potremmo quindi considerare tra le valenze
turistiche trainanti, non potrebbe essere che un modo per dar vita a questo sviluppo.
LA FUNZIONE DEL TURISMO E LE NUOVE TENDENZE
Analizzando il mondo del turismo, due sono i macrosettori in cui si fonda quest’
industria tanto importante quanto discriminata:
a) l’industria dei viaggi, composta dal settore dei trasporti (vettori ferroviari,
aerei, marittimi, automobilistici) e da quello delle agenzie di viaggio e degli
operatori turistici
b) l’industria dell’ospitalità, costituita dal settore ricettivo alberghiero, ed
extraalberghiero (residence, villaggi, ostelli, camere in affitto), agriturismi,
strutture ricreative, sportive e culturali
(8)
Il turismo in entrata viene definito turismo inbound, o ancora definito incoming,
mentre quello in uscita viene definito outbound (outgoing). Gli operatori che si
occupano di inbound sono numericamente inferiori di quelli che si occupano di
outbound, questo perché gli italiani viaggiano molto all’estero, ma anche perché gli
operatori stranieri hanno contatti diretti con gli operatori dell’ospitalità che
costituiscono l’offerta; questo è un altro dato su cui riflettere, per la mancanza di
adeguate sinergie di offerta del nostro prodotto tipico territoriale, e il contatto diretto
da parte degli operatori stranieri direttamente con il nostro sistema ricettivo identifica
la mancanza di una struttura organizzativa adeguata a monte. Per ciò che riguarda il
8
A.DI MEO, Il marketing dell’ambiente e della cultura, per lo sviluppo turistico del territorio, ed. Lupetti,
Milano, 2002, pag.35
11
Cineturismo, da inserire nelle nuove nicchie di mercato relative, è importante
lavorare nell’aspetto legato all’incoming, i cui operatori sono numericamente
inferiori, e questo a partire dal lavoro a monte delle Film Commissions, anche nella
ricerca di partnership adeguate con strutture e/o operatori turistici interessati al
prodotto. Questo sottolinea l’importanza di solide strutture organizzative a livello
locale, specie in seguito alla riforma regionale del turismo che abbiamo già visto.
Gli attori protagonisti del settore turismo, che costituiscono la domanda, sono i
turisti, che possono acquistare i prodotti turistici in vari modi: direttamente
dall’offerta, contattando la località di soggiorno e i vettori di trasporto (il cosiddetto
“turismo fai da te”); tramite intermediazione turistica, rivolgendosi ad una agenzia di
viaggi o organizzando un pacchetto “fai da te” acquistando parzialmente o per intero
le componenti del pacchetto; indirettamente tramite il proprio CRAL aziendale, che
propone ai dipendenti convenzioni stipulate con i tour operator o direttamente con
l’offerta (per lo più servizi alberghieri). Oltre ai turisti, gli altri attori del settore sono
i produttori, operatori che mettono insieme viaggio, soggiorno e attività della
destinazione, da cui la denominazione “pacchetto turistico”; si tratta di tour operator
che acquistano le varie materie prime, componenti dell’offerta turistica,
trasformandole in una vacanza completa ( viaggio + soggiorno + attività in loco + le
garanzie offerte ai turisti che acquistano il prodotto); accanto ai T.O., si affacciano
TURISMO
VIAGGI
OSPITALITA’
OUTBOUND
INBOUND
12
altre figure nel settore, come Associazioni, Parrocchie o Cral Aziendali che, a mercati
limitati, offrono viaggi organizzati, e muovono un buon numero di persone.
Lo schema rappresentato mostra come sono visti gli attori della domanda da parte
dell’offerta, che naturalmente li considera come canali di distribuzione: nel canale
corto l’offerta viene venduta direttamente al turista senza bisogno di intermediari; nel
canale medio l’offerta viene venduta direttamente dai dettaglianti, nel canale lungo
l’offerta viene venduta ai tour operator che, dopo aver creato un package (il
pacchetto), la vendono al turista tramite le agenzie dettaglianti.
Offerta
Tour
Operator
Agenzia
Viaggi
O fert
C
A
N
A
L
E
C
O
R
T
O
C
A
N
A
L
E
L
U
N
G
O
C
A
N
A
L
E
M
E
D
I
O
Domanda
Turista:
- individuale
- gruppo
Intermediazione Turistica:
- Agenzie di viaggio
- Cral aziendali
Produttore:
- Tour Operator
- Parrocchie
- Associazioni/Cral
Turista
13
LE SEGMENTAZIONE DELLA DOMANDA E LE NUOVE TENDENZE
Segmentando la domanda secondo due criteri, il primo relativo alla tipologia di
turismo e il secondo alla motivazione, possono essere rilevati rispettivamente sei e
diciotto segmenti distinti
(9)
Tipologia Motivazione
Turismo di ricreazione - vacanza attiva - vacanza relax - vacanza culturale
- vacanza ambiente&natura - vacanza enogastronomia
- eventi e manifestazioni - shopping
- visite a parenti e amici
Turismo di salute - cure - fitness
Turismo di lavoro - missioni - affari - meeting&congressi - incentive
Turismo di studio - scuola e università
Turismo religioso - fede - ritiri spirituali
Turismo di transito - transito
La ricerca di relax e la particolare predisposizione a incontrare persone e situazioni al
di fuori del proprio ambiente e delle proprie abitudini attribuiscono a qualsiasi
esperienza turistica una capacità straordinaria nel favorire la conoscenza di se stessi e
il contatto con altre realtà socioculturali. Nella società contemporanea, le motivazioni
del turista sono in evoluzione e quelle classiche, viaggio e villeggiatura, ormai non
corrispondono più alle nuove esigenze della domanda; il viaggio diventa processo
9
A.DI MEO, Il marketing dell’ambiente e della cultura, per lo sviluppo turistico del territorio, ed. Lupetti,
Milano, 2002, pagg. 37-38
14
cognitivo applicato ad un territorio, la cui attrattiva poggia su un delicato equilibrio
tra la conservazione dei valori distintivi e la sua fruibilità
(10)
.
Più recentemente, di pari passo con una crescente sensibilità ambientale e con la
diffusione di una maggiore profondità culturale, si è avuta una nuova evoluzione del
viaggio; hanno avuto sviluppo località ( che abbiamo già definito “altre Italie”) che
prima erano considerate minori, o aspetti meno consueti del turismo tradizionale, ma
soprattutto si sta comprendendo l’importanza dell’identità del territorio e degli aspetti
più intrinseci che ognuno di essi, per vari motivi, può proporre al turista –
viaggiatore; in qualche località si registra uno sforzo crescente per ricostruire
un’identità ambientale o funzionale (turismo specializzato, come appunto può essere
il Cineturismo) e per offrire quindi nuovamente un’elevata qualità della vita ai turisti
ospiti; gli operatori turistici, attori del sistema domanda – offerta, ormai hanno ben
compreso che soltanto una visione sistemica e integrata della loro attività può
rispondere alla domanda crescente di una clientela sempre più esigente e qualificata
e, nello stesso tempo, sfruttare tutte le enormi potenzialità del nostro paese che si
presta benissimo a essere valorizzato nei tantissimi aspetti in cui si può segmentare
l’offerta delle destinazioni di viaggio e vacanza.
Come medium tra domanda e offerta c’è sempre un prodotto, in questo caso da far
coincidere con il territorio e ciò che sa offrire; tra le possibili vocazioni del territorio
figura appunto quella di meta di viaggi, soggiorni, vacanze da parte di un generico o
particolare insieme di turisti; possono cioè insistere in un territorio determinate
vocazioni tali da favorire l’attivazione di flussi incoming di visitatori. A determinare
10
A.DI MEO, Il marketing dell’ambiente e della cultura, per lo sviluppo turistico del territorio, ed. Lupetti,
Milano, 2002, pag.38