4
Tali punti saranno trattati approfonditamente alla luce dell’analisi dettagliata di tutte le fasi di
realizzazione di un progetto, sviluppato in risposta ad un bando di finanziamento diretto, che mira ad
incrementare le conoscenze in materia di relazioni industriali e dialogo sociale, creando così una linea
di riferimento per quella che diventerà la strada principale attraverso la quale poter usufruire dei fondi
europei.
5
1. I FINANZIAMENTI EUROPEI
I finanziamenti Europei si dividono principalmente in due filoni:
ξ Azioni strutturali;
ξ Politiche interne.
Le azioni strutturali mirano alla riduzione del divario economico tra le Regioni europee, promuovendo
allo stesso tempo la coesione sociale
1
ed economica in tutti i 27 paesi dell’Unione. Il loro
finanziamento avviene attraverso i fondi strutturali, attuando le politiche e gli obiettivi che sono
concordati periodicamente dagli stati membri tramite gli Organi Europei, contrastando le criticità ed i
ritardi presenti nelle zone meno sviluppate dell’Europa. Come detto tali fondi sono stati ridistribuiti in
favore dei nuovi Paesi membri, per cercare di colmare le differenze presenti, in particolar modo verso
gli Stati facenti parte del blocco dell’ex Unione Sovietica, pertanto non saranno presi in analisi tali
finanziamenti, oggi sempre meno rivolti all’Italia.
L’attenzione, piuttosto, sarà rivolta alle Politiche interne, attraverso le quali l’UE intende incrementare
la propria competitività a livello globale, creando un mercato comunitario unico. Tali politiche
riguardano in modo ampio tutto ciò che è implicato con la vita socio-economica dei cittadini, con
particolare attenzione per settori strategici come protezione ambientale, istruzione, integrazione
culturale, ecc…. Queste politiche sono incentivate grazie a dei finanziamenti a gestione diretta.
1.1 I finanziamenti a gestione diretta
Questi fondi sono erogati in maniera diretta dalle Direzioni generali della Commissione europea
2
(DG), cioè le strutture in cui la Commissione si articola (con una relazione simile a quella presente tra
il Parlamento Italiano e i vari ministeri).
Il rapporto che si viene ad instaurare tra la commissione ed i fruitori è diretto, senza quindi passare per
organi come lo Stato e le regioni, e pertanto tutti i processi di selezione, assegnazione, controllo e di
audit (valutazione sistematica, documentata e periodica dell' efficienza dell'organizzazione e della
gestione del progetto) sono regolati dalla Commissione, che in linea di massima delega alla DG
competente l’insieme di queste mansioni. Pertanto i bandi di concorso sono generalmente pubblicati
nei siti web delle varie DG (attualmente sono 38), e per qualunque necessità bisognerà fare riferimento
alla DG erogante e non direttamente alla Commissione europea.
1
La coesione sociale è la capacità delle tante componenti soggettive e istituzionali di un Paese di cercare e
trovare compattezza e proposte unificanti, pur in presenza di spinte centrifughe.
2
La Commissione europea è l’istituzione che ha poteri di iniziativa, di esecuzione, di gestione e di controllo. In
quanto custode dei trattati, la Commissione europea incarna l’interesse comunitario. E’ composta da un collegio
di 25 commissari indipendenti, ed è presieduta da un Presidente proposto dal Consiglio europeo e votato dal
Parlamento europeo. Il mandato della Commissione è di cinque anni. Il collegio dei commissari è assistito da
un’amministrazione composta da Direzioni generali e da servizi specializzati, i cui organici sono ripartiti
principalmente tra Bruxelles e Lussemburgo.
6
Una volta definiti dalla Commissione Europea gli obiettivi da perseguire, le DG attueranno dei
programmi di durata pluriennale, contenenti le sovvenzioni che saranno erogate attraverso la
pubblicazione periodica di bandi di concorso aperti a soggetti esterni (organizzazioni pubbliche e
private, università, istituti, fondazioni, imprese, parti sociali, ONG, ecc…). Tali soggetti proveranno
ad aggiudicarsele presentando dei progetti che promuovono le politiche comunitarie nei vari settori di
interesse.
I bandi di concorso, emanati delle varie DG, contengono varie informazioni tra cui i soggetti che vi
possono partecipare, le attività/azioni ammissibili, le tipologie di finanziamento, la scadenza entro cui
presentare la proposta, i criteri di selezione, ecc… . I bandi si dividono in due tipologie:
ξ Inviti a presentare proposte (Call for proposals);
ξ Gare d’appalto (Call for tenders): cioè richieste di servizi specifici (es. forniture, lavori, servizi
specializzati, ecc…).
Ciò che sarà preso in analisi riguarda gli inviti a presentare proposte, poiché sono i finanziamenti più
accessibili per i soggetti quali fondazioni/associazioni/ONG, in quanto le gare d’appalto richiedono
requisiti tecnici e finanziari molto più consoni ad organizzazioni commerciali.
Da rilevare che negli inviti a presentare proposte, l’UE finanzia i progetti soltanto in maniera parziale,
non arrivando mai a erogare una cifra pari alla spesa totale del progetto. Il co-finanziamento europeo
varia tra il 35% e l’85% dei costi totali, pertanto la restante parte deve essere necessariamente
autofinanziata. Il co-finanziamento sarà erogato in più tranche durante il progetto, e non in un’unica
soluzione.
La selezione dei progetti da finanziare si basa su criteri formali (cioè il rispetto di tutte le regole e i
parametri burocratici di compilazione e invio del progetto) e ovviamente sulla qualità della proposta di
progetto rispetto agli obiettivi fissati, sulla sua efficienza ed efficacia. La valutazione tiene altresì
conto del budget richiesto in rapporto alle azioni da svolgere, la composizione della partnership
(dimensioni di transnazionalità, esperienza nel campo di ricerca, ecc…) e la capacità del progetto di
continuare anche in un secondo momento, quando il finanziamento sarà esaurito.
7
1.2 La “DG occupazione, affari sociali e pari opportunità”
Lo studio di caso analizza la progettazione in risposta ad un bando edito dalla “Direzione Generale
occupazione, affari sociali e pari opportunità” della Commissione Europea. Tale Direzione mira a
contribuire allo sviluppo di un Modello Sociale Europeo innovativo e sostenibile, con più lavoro e di
maggiore qualità, in una società inclusiva basata sulle pari opportunità.
Viene promossa un’interazione positiva tra politiche economiche, sociali e di impiego, utilizzando
degli attori strategici che permettano il raggiungimento di questo obiettivo ritenuto cruciale da parte
dell’UE. Tutto ciò rientra nell’ottica di creare un’Europa basata sull’economia della conoscenza
3
più
competitiva, in grado di sostenere un’economia forte, con una maggiore coesione sociale e un impiego
di lavoratori migliore sia quantitativamente che qualitativamente.
Tale DG formula concrete risposte e crea maggiori opportunità con particolare riguardo per:
ξ Sostegno all’occupazione: seguendo la Strategia Europea per l’Occupazione e utilizzando i
finanziamenti del Fondo Sociale Europeo
4
(9 miliardi di Euro per anno);
ξ Sostegno all’inclusione sociale: regolare il mercato del lavoro, sviluppando il dialogo sociale
5
a livello Europeo, modernizzando le relazioni industriali e aumentando la mobilità dei
lavoratori europei;
ξ Lotta contro le discriminazioni: rinforzando la cooperazione tra gli Stati Membri, realizzando
programmi e une legislazione contro la discriminazione, promuovendo i diritti fondamentali e
accrescendo l’integrazione delle persone diversamente abili;
ξ Promozione della parità tra uomini e donne: producendo e rivedendo la legislazione corrente,
attraverso programmi mirati ad accrescere le pari opportunità tra uomo e donna, assicurandosi
che il fattore di genere sia considerato in tutti i campi di azione Comunitaria.
Al fine di perseguire questi obiettivi, è stato creato il programma Progress, che unisce i quattro punti
dell’azione comunitaria appena descritti. Oltretutto tale programma s’instaura anche nella
realizzazione dell’Agenda per la politica sociale dell’UE, a sua volta inclusa nella strategia più ampia
per la crescita e la piena occupazione.
3
L’Economia della conoscenza è una branca dell’economia che studia le caratteristiche della conoscenza e delle
informazioni, con particolare attenzione a natura, creazione, diffusione, trasformazione, trasferimento e utilizzo
della conoscenza in ogni sua forma.
4
Il FSE è uno dei quattro fondi strutturali dell’UE, che mira al pieno raggiungimento della coesione sociale ed
economica dell’Unione.
5
Per dialogo sociale si intende ogni attività comunicativa che coinvolge gli attori sociali, riguardante gli accordi
e lo sviluppo del lavoro e le questioni correlate. Definito dal marxismo e dalla sinistra radicale anche come
“cooperazione di classe” o “collaborazione di classe”, oggi questo concetto include relazioni che possono essere
dirette tra le parti sociali (modello bipartito) o mediate dalle autorità governative (modello tripartito).
Esempi di dialogo sociale sono lo scambio reciproco di informazioni, le discussioni aperte, la concertazione, gli
scambi di opinioni, le consultazioni e le negoziazioni.
Il dialogo sociale è promosso dalla Commissione Europea come strumento per un miglior governo e per la
promozione di riforme sociali ed economiche.
8
1.3 Il programma Progress
Il programma Progress si prefigge di fornire un aiuto finanziario all’attuazione degli obiettivi
dell’Unione Europea nel settore dell’occupazione e degli affari sociali. Esso contribuisce pertanto alla
realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona, fornendo quindi un contributo economico per lo
sviluppo del dialogo sociale, della libera circolazione dei lavoratori nel territorio Europeo e agli studi
sociali. Unificando i quattro punti d’interesse della DG “Occupazione, affari sociali e pari
opportunità” è stato possibile ridurre la complessità del sistema di finanziamento, incrementandone al
tempo stesso visibilità, coerenza con gli indirizzi comunitari e chiarezza.
La finalità principale di tale programma è quella di migliorare l’occupazione e la solidarietà sociale
nei Paesi membri, andando quindi a conseguire gli obiettivi della Strategia di Lisbona
6
. Si vuole
pertanto garantire la possibilità per l’Unione di sostenere in modo adeguato l’impegno degli Stati
membri, creando più posti di lavoro di miglior qualità, offrendo pari opportunità per tutti.
Più precisamente gli obiettivi del programma sono:
ξ Migliorare la conoscenza e la comprensione della situazione negli Stati membri tramite
l'analisi, la valutazione e un controllo attento delle politiche;
ξ Sostenere l'elaborazione di strumenti e di metodi statistici, nonché di indicatori comuni;
ξ Sostenere e seguire l'attuazione della legislazione e degli obiettivi politici;
ξ Promuovere la creazione di reti, l'apprendimento reciproco, nonché l'individuazione e la
diffusione delle buone procedure da seguire a livello dell'Unione;
ξ Far conoscere alle parti interessate e al grande pubblico le politiche dell'Unione perseguite in
materia di occupazione, di protezione e di integrazione sociale, di condizioni di lavoro, di lotta
contro la discriminazione, di diversità, nonché di pari opportunità tra le donne e gli uomini;
ξ Potenziare la capacità delle principali reti dell'Unione di promuovere e sostenere le politiche
dell'Unione.
Tale programma ha un periodo d’attuazione che va dal 2007 al 2013 e, essendo un finanziamento a
gestione diretta, è accessibile ad istituzioni pubbliche e private, e più precisamente a:
ξ Autorità nazionali degli Stati membri;
ξ Servizi dell’occupazione e relative agenzie;
ξ Enti locali e regionali;
ξ Organismi specializzati previsti dalla legislazione dell’UE;
6
Per “Strategia di Lisbona” s’intende l’insieme delle decisioni adottate dal Consiglio Europeo straordinario
tenutosi nel Marzo 2000 a Lisbona, dedicato ai temi economici e sociali dell’Unione Europea. Tale consiglio ha
concordato un nuovo obiettivo strategico per l’UE al fine di sostenere occupazione, riforme economiche, e
coesione sociale attraverso un’economia basata sulla conoscenza.
La serie di riforme è diretta al raggiungimento dell’obiettivo generale consistente in un’economia che permette
all’UE di ripristinare condizioni favorevoli alla piena occupazione e a rafforzare la coesione regionale.
9
ξ Parti sociali;
ξ ONG, in particolare quelle organizzate a livello dell’UE;
ξ Università e istituti di ricerca;
ξ Esperti di valutazione;
ξ Istituti statistici nazionali;
ξ Media di comunicazione;
facenti parte dei 27 Stati membri, dei paesi EFTA/SEE
7
, dei paesi candidati associati all’UE
8
, dei
Paesi Balcani occidentali che partecipano al processo di stabilizzazione e associazione
9
.
Finora, le attività comunitarie in materia d’occupazione, protezione, inserimento sociale, promozione
delle pari opportunità e principio di non discriminazione erano state sostenute attraverso programmi di
azione distinti. Per migliorare la coerenza e l’efficacia, la Commissione europea ha deciso di
raggruppare tali azioni in un unico programma quadro a sua volta diviso di cinque sezioni, le quali
perseguono degli obiettivi specifici. Ciò contribuirà a perseguire l’obiettivo principale, assieme alla
semplificazione degli strumenti, sia sul piano giuridico che gestionale, nonché su quello di bilancio,
visto che la Commissione utilizzerà un comitato di programma unico, invece dei quattro precedenti.
Lo stanziamento totale per i sette anni di durata del programma è pari a 743 milioni di €, divisi tra le
sezioni in questo modo:
SEZIONE STANZIAMENTO
10
Occupazione 23 %
Protezione e inserimento sociale 30 %
Condizioni di lavoro 10 %
Lotta contro la discriminazione e le diversità 23 %
Uguaglianza tra donne e uomini 12 %
Tabella 1: divisione percentuale dello stanziamento per il programma Progress 2007-2013
Il programma, a livello generale, finanzia le seguenti tipologie d’azioni:
ξ Attività analitiche:
¾ Raccolta, elaborazione e diffusione di dati e statistiche;
¾ Elaborazione e diffusione di metodologie e di indicatori/criteri di riferimento comuni;
¾ Realizzazione di studi, analisi, indagini e diffusione dei risultati;
¾ Realizzazione di valutazioni e analisi di impatto e diffusione dei risultati;
7
Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
8
Croazia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Turchia.
9
Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia (incluso il Kosovo).
10
Il restante 2% è destinato alla copertura delle spese di gestione del programma.
10
¾ Elaborazione e pubblicazione di guide, relazioni e materiale didattico tramite Internet e altri
supporti mediatici;
ξ Attività d’apprendimento reciproco, di sensibilizzazione e diffusione:
¾ Individuazione e scambio di buone prassi, approcci ed esperienze innovativi, organizzazione
di peer reviews e apprendimento reciproco mediante riunioni/workshop/seminari a livello
nazionale, transnazionale o dell’UE;
¾ Organizzazione di conferenze/seminari da parte della presidenza del Consiglio dell’UE;
¾ Organizzazione di conferenze/seminari a supporto dello sviluppo e dell’attuazione della
legislazione e degli obiettivi politici dell’UE;
¾ Organizzazione di campagne e manifestazioni mediatiche;
¾ Raccolta e pubblicazione di materiali per la diffusione di informazioni e risultati del
programma;
ξ Sostegno ai principali operatori:
¾ Contributo alle spese di funzionamento delle principali reti dell’UE le cui attività sono
connesse all’attuazione degli obiettivi del programma;
¾ Organizzazione di gruppi di lavoro, composti da funzionari nazionali, per seguire le azioni di
diritto comunitario;
¾ Finanziamento di seminari specializzati destinati a funzionari e ad altri operatori pertinenti;
¾ Creazione di reti fra organismi specializzati a livello dell’UE;
¾ Finanziamento di reti di esperti;
¾ Finanziamento di operatori a livello dell’UE;
¾ Scambio di persone fra amministrazioni nazionali;
¾ Cooperazione con istituzioni internazionali.
La pubblicazione dei bandi, indirizzati ognuno ad una specifica sezione, avviene con cadenza annuale.
Il contributo della Commissione Europea non può superare l’80% dei costi (ciò implica che il 20% del
costo del progetto deve essere autofinanziato), se non per circostanze eccezionali e soltanto dopo un
attento esame. Possiamo quindi concludere che, se il FSE investe nell’attuazione delle politiche per
l’occupazione e l’integrazione negli stati membri, Progress fornirà un valore aggiunto concentrandosi
su attività con una forte valenza europea.
Lo studio di caso prende in analisi un bando collegato alla sezione Occupazione, pertanto ora si
procederà con sua descrizione dettagliata.
11
1.4 La sezione Occupazione e il bando di riferimento
La sezione Occupazione del programma Progress (contraddistinta dal numero .01 all’interno delle
linee di finanziamento europee), si caratterizza per fornire sostegno all’attuazione della strategia
europea per l’occupazione (SEO)
11
, attraverso le seguenti attività:
ξ Miglioramento della comprensione della situazione relativa all’occupazione e alle
prospettive del settore, in particolare mediante analisi e studi e l’elaborazione di statistiche
e indicatori comuni nel quadro della SEO;
ξ Valutazione dell’applicazione delle raccomandazioni e degli orientamenti europei per
l’occupazione e del relativo impatto, e analisi dell’interazione fra la SEO, la strategia
generale economica e sociale e altri quadri strategici;
ξ Organizzazione di scambi sulle politiche, le buone prassi e gli approcci innovativi e
promozione dell’apprendimento reciproco nel quadro della SEO;
ξ Sensibilizzazione, diffusione di informazioni e promozione del dibattito sulle sfide e le
politiche dell’occupazione e sull’attuazione di programmi nazionali di riforma, in
particolare fra gli attori regionali e locali, le parti sociali ed altri soggetti interessati.
Il bando di riferimento del 2007 per la sezione Occupazione, contraddistinto dalla sigla VP/2007/001 e
dal codice della linea di bilancio 04.03.03.01, denominato “relazioni industriali e dialogo sociale”,
intende finanziare progetti che promuovono il dialogo sociale in maniera trasversale nei vari settori
industriali. I finanziamenti saranno quindi utilizzati per realizzare consultazioni, incontri, trattative ed
altre operazioni destinate alla realizzazione di questi obiettivi e per promuovere le azioni descritte
nella comunicazione dell’Unione Europea concernente il “Dialogo sociale Europeo, una forza per
l’innovazione e il cambiamento” (COM(2002) 341 final) e la comunicazione “Partnership per il
cambiamento in un’Europa allargata – aumentare il contributo del dialogo sociale Europeo”
(COM(2005) 557 final).
Tali misure dovrebbero aiutare le organizzazioni delle parti sociali (rappresentative del management e
dei lavoratori) a contribuire agli obiettivi della Strategia di Lisbona, cioè instaurare uno sviluppo forte
e durevole del lavoro e accrescere il numero di posti di lavoro, aumentandone anche la qualità
(COM(2005) 2 febbraio 2005). Questa linea di bilancio può anche essere utilizzata per finanziare
operazioni che coinvolgono i rappresentanti delle parti sociali dei paesi coinvolti, con un’attenzione
particolare rivolta all’aumento del livello di partecipazione femminile.
11
In seguito al Consiglio europeo straordinario sull’occupazione tenutosi in Lussemburgo nel novembre del
1997, i capi di Stato e di governo avviano la strategia europea per l’occupazione (SEO) con lo scopo di
coordinare le politiche nazionali in materia d’occupazione. La SEO istituisce un quadro di sorveglianza
multilaterale che induce gli Stati membri ad attuare politiche più efficaci in questo settore. Essa agisce in
particolar modo sulle capacità d’inserimento professionale, l’imprenditorialità, la capacità d’adattamento e le
pari opportunità a livello del mercato del lavoro europeo.
12
La linea di bilancio è divisa in due sottoprogrammi, nello specifico saranno ammissibili le seguenti
azioni:
ξ Sostegno al dialogo sociale Europeo:
¾ Misure per preparare il dialogo sociale Europeo (es. indagini, riunioni, incontri e conferenze);
¾ Azioni riguardanti il dialogo sociale nell’ambito delle negoziazioni, con riunioni mirate alla
preparazione delle trattative, o per quanto riguarda l’attuazione degli accordi e degli altri
risultati negoziati;
¾ Provvedimenti per l’implementazione di programmi di lavoro dei partner sociali Europei (es.
organizzazione di tavole rotonde, scambi di esperienze e creazione di reti);
¾ Iniziative per controllare i risultati delle attività del dialogo sociale Europeo (es. conferenze e
iniziative per la disseminazione dei risultati in ambito nazionale ed Europeo, in forma cartacea
o elettronica);
¾ Misure per rafforzare il dialogo sociale negli Stati membri, con particolare attenzione agli
Stati di nuova acquisizione ed ai paesi candidati ad entrare nell’UE (es. attraverso la
costruzione di capacità, con seminari di formazione, attraverso l’informazione);
¾ Azioni atte a realizzare la strategia Europea per l’occupazione (SEO) e controllarne il relativo
effetto sul mercato del lavoro.
ξ Miglioramento della competenza in materia di relazioni industriali: lo scopo di questo
sottoprogramma è migliorare le abilità nelle relazioni industriali (specialmente in un ambito
Europeo), per promuovere gli scambi d’informazioni ed esperienze fra le parti coinvolte
attivamente nelle relazioni industriali (aziende, lavoratori, autorità pubbliche e centri di ricerca), e
promuovere lo sviluppo delle relazioni industriali in Europa tramite le seguenti azioni:
¾ Seminari o conferenze sulle relazioni industriali, comprendenti studi preparatori;
¾ Provvedimenti collegati con lo sviluppo della legislazione sociale Europea (implementazione
di direttive, creare le fondamenta per il futuro del lavoro, ecc…);
¾ Iniziative progettate per incoraggiare l’apprendimento e l’uso dell’informazione nei sistemi di
relazioni industriali nazionali e sullo sviluppo a livello Europeo (parti coinvolte, istituzioni,
sviluppi, ecc…);
¾ Misure mirate a promuovere la conoscenza sulle pratiche efficaci di relazioni industriali,
comprendendo le forme di successo della partecipazione lavorativa;
¾ Azioni collegate con l’uso (es. promozione, discussioni e disseminazione) o con la
preparazione del rapporto sulle “relazioni industriali in Europa” dell’UE;
¾ Organizzazione di tavole rotonde, scambi d’esperienze e reti di soggetti e/o esperti.
Il bando contiene due scadenze distinte. Per quella d’interesse, cioè il termine a presentare il progetto
entro il 31 Agosto 2007, le risorse disponibili sono 7.780.000 € (su un totale di 12.780.000 €). Il
13
finanziamento coprirà fino all’80% dei costi totali dei progetti finanziati
12
, includendo quindi un 20%
d’autofinanziamento, e le azioni dovranno iniziare obbligatoriamente nel periodo compreso tra il 1°
Novembre 2007 e il 22 Dicembre dello stesso anno.
I beneficiari delle azioni potranno essere: le donne (che costituiscono una categoria trasversale di
genere), i lavoratori carenti di skills professionali adeguati all’innovazione, i lavoratori over 50, i
giovani, i sindacati e le imprese; i candidati ammessi a partecipare sono invece: le parti sociali, le
organizzazioni operanti nel campo delle relazioni industriali e le autorità pubbliche. Il testo completo
del bando è visionabile in appendice.
12
Possibilità di finanziamento al 95% per incontri tra le parti sociali, per incontri preparatori alla negoziazione, o
per operazioni concernenti l’implementazione dei risultati della negoziazione relativi al dialogo sociale Europeo.