2Le prospettive di sviluppo e gli scenari futuri vengono affrontati nel terzo e nel
quarto capitolo nei quali vengono introdotti i concetti relativi agli sviluppi della
Politica Europea di Sicurezza Comune e al concetto di European Battlegroup, la
nuova struttura concepita ai fini di una piø incisiva prontezza operativa e presenza
dell Unione Europea negli scenari di crisi.
Particolare attenzione viene dedicata al Sud-Est Europa, area chiave per le
comunicazioni strategiche e di approvvigionamento energetico, in termini di
possibili apporti al consolidamento del progetto MLF, e ad un suo auspicabile
allargamento, tenuto conto che la partecipazione ad unit militari multinazionali
costituisce un positivo fattore di stabilizzazione politica.
Uno sguardo viene inoltre riservato alle possibili zone di crisi nelle aree
contigue al Mar Nero e all area Eurasiatica che sono caratterizzate dalla presenza
di molteplici fattori di destabilizzazione.
La MLF si colloca pienamente all interno di questo scenario in quanto soddisfa
tutti i requisiti strutturali ed operativi per coronare positivamente un proprio
impiego nell area in esame.
Il quinto capitolo Ł dedicato all osservazione piø attenta di fattori quali la
comunicazione, sia interna che esterna. Ad essa Ł affidato il compito di
consolidare il senso di appartenenza, di coesione ed il raggiungimento della
interoperability, cioŁ la capacit di integrarsi nel disegno cooperativo con altre
realt militari e civili, nonchØ il compito di allargare gli ambiti di riconoscimento
del lavoro e della missione che caratterizzano l Unit nel suo insieme.
Il lavoro, nel rispetto del metodo scientifico sia dal punto di vista della ricerca
documentale-bibliografica che dell analisi e utilizzo delle fonti, si caratterizza
ovviamente per un esposizione tecnica, derivante dai contenuti specifici della
materia, senza, tuttavia, rinunciare a modalit espositive e contenuti caratterizzanti
coerenti con le finalit del corso di laurea.
Infatti, la disciplina delle Relazioni Pubbliche armonizza e integra molteplici
aspetti legati alla comunicazione pubblica, all attualit , all informazione
giornalistica, alla sociologia, alla psicologia sociale, all antropologia, al diritto, al
profilo storico-culturale e agli scenari della geo-politica, con toni espositivi
dettagliati ma anche articolati e agili.
3Infine sono dell idea che l ampio utilizzo di fonti, sia grazie all indagine
bibliografica tradizionale ma, soprattutto, ad un notevole ricorso alle risorse
disponibili sul World Wide Web, unito all interpretazione e all analisi dei dati
mediante le capacit acquisite attraverso l intera l esperienza culturale e di studio,
nonchØ il vaglio rigoroso, secondo le loro differenti competenze, dei relatori,
possa rappresentare una proficua esperienza di lavoro multidisciplinare.
4CAPITOLO PRIMO
IL PASSATO: GENESI E REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
MULTINATIONAL LAND FORCE
1.1 L affacciarsi dell idea
L Italia, nella logica e consequenziale prosecuzione dell attivit che l ha vista
fin dall inizio fra le nazioni maggiormente favorevoli all attuazione dell ideale
europeo, ha saputo interpretare le aperture derivanti dai radicali mutamenti degli
scenari internazionali nell Est Europeo. In relazione a ci ha esercitato un ruolo
attivo quale propulsore ai fini di costruttivo allargamento delle relazioni ai Paesi
limitrofi dell area Centroeuropea balcanico-danubiana.
Le mosse di questo percorso iniziano a concretarsi anche sul versante della
cooperazione militare, sulla scia della cooperazione economica, culturale e sociale
in ambito mitteleuropeo con l affacciarsi dell idea di un unit multinazionale: la
Multinational Land Force (MLF).
L Unit , la cui struttura portante si basa sulla Brigata alpina italiana Julia , Ł
una formazione militare unica nel suo genere in quanto si compone di elementi
provenienti dalle forze armate di tre Paesi, Italia, Ungheria e Slovenia solo di
recente accomunati dall adesione all Unione Europea (UE) e membri della North
Atlantic Treaty Organization (NATO) dei quali:
il primo, parte dell ex-cosiddetto blocco occidentale ;
il secondo, membro del Patto di Varsavia
1
;
l ultimo, sorto dalla frammentazione della Iugoslavia, Paese leader del
movimento dei paesi cosiddetti non-allineati
2
.
1
Nel gennaio 1991, i nuovi governi dell’Europa orientale non erano piø sostenitori del Patto e
Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia annunciarono il loro ritiro entro il primo di luglio. La
Bulgaria segu in febbraio e fu evidente che il patto era ormai in via di dissoluzione. L’Unione
Sovietica riconobbe il fatto e il Patto fu ufficialmente dissolto durante un incontro a Praga il 1
luglio 1991. Il 12 marzo 1999 gli ex membri del Patto di Varsavia: Repubblica Ceca, Ungheria e
Polonia aderirono alla NATO. La Romania e la Bulgaria entrarono nella NATO nel 2004
(it.wikipedia.org/wiki/Patto_di_Varsavia-09.02.07).
5La partecipazione di osservatori esterni di altre due nazioni contermini,
l Austria, membro dell Unione Europea, e la Croazia, Paese in fase di pre-
adesione alle organizzazioni di interesse (UE e NATO), fa ritenere che vi sia una
certa attenzione nell area mitteleuropea alpino-danubiana a progetti di
cooperazione nella realizzazione di modelli europei di sicurezza condivisa e alla
partecipazione a missioni a matrice peace support operations (PSO) nello
scacchiere Est e Sud Est europeo o anche fuori area rispetto ai tradizionali
confini dell Alleanza.
1.2 La nascita del progetto
L embrione della Multinational Land Force si radica e prende corpo all interno
dell attivit politico-diplomatica di ampio respiro che ha avuto origine nell ambito
dell iniziativa Trilaterale e che si Ł andata sviluppando nell arco temporale che
va dal 1996 al 2001.
Il primo passo ufficiale viene compiuto con la sottoscrizione della
Dichiarazione Trilaterale, a Roma, il 28 ottobre 1996, cui partecipano i Primi
ministri delle tre repubbliche interessate e con un fattivo appoggio da parte
dell Italia, nell ottica comune di un allargamento ad Est dell Alleanza atlantica e
dell Unione Europea attraverso l adesione di Ungheria e Slovenia.
Viene inoltre rilanciato il ruolo dell Iniziativa Centroeuropea
3
come forum
privilegiato per la discussione dei temi inerenti la cooperazione e la sicurezza
2
Organizzazione che nel 1991, anno della dissoluzione dell’Unione Sovietica, raggruppava 108
paesi i quali, secondo le idee-guida tracciate oltre negli anni ’50, al tempo della sua fondazione,
non si riconosceva nella divisione del mondo in due blocchi contrapposti. Si form nel 1961 su
iniziativa di Josip Broz Tito, presidente della Repubblica Socialista Federale della Iugoslavia,
Sebbene la Repubblica Socialista Federale di Iugoslavia fosse uno dei fondatori, venne sospesa
nel 1992 (it.wikipedia.org/wiki/Movimento_dei_Non-Allineati-08.02.2007).
3
L Iniziativa Centro Europea nasce, con il nome di Iniziativa Quadrilaterale, nel l989 per
iniziativa di Austria, Italia, Jugoslavia e Ungheria, quale forum per la cooperazione fra gli stati
membri. Nel 1992 assume la denominazione di "Iniziativa Centro Europea". Gli obiettivi
principali dell’InCE sono: rafforzare la cooperazione tra i Paesi membri; il processo di
trasformazione economica, sociale e legislativa dei Paesi membri in transizione e la
partecipazione di tutti i Paesi membri al processo di integrazione europea. I membri dell InCE
sono Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, ex-Repubblica
Jugoslava di Macedonia, Italia, Moldova, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Serbia e
Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria (www.ceinet.org-05.03.07).
6dell intera macroregione mitteleuropea e del Sud-est Europa. Successivi sviluppi
avvengono nel corso dei vertici annuali dei Primi Ministri delle tre Repubbliche
tenutisi a:
Budapest, il 20 maggio 1997;
Trieste, il 23 aprile 1998
4
;
Maribor, il 15 giugno 1999;
G d llő, il 13 settembre 2000.
Gli accordi sottoscritti in seno alla Trilaterale sono di natura molteplice ed
articolata e attraversano molti settori della cooperazione multinazionale: dalla
pianificazione territoriale a quella scientifica e tecnologica, dallo sviluppo
regionale e costituzione delle Euro-regioni alle politiche dei trasporti, dallo
sviluppo industriale alle politiche culturali
5
.
In particolare, per l attinenza alla materia trattata, si sottolineano i seguenti
punti di convergenza, interessanti per i loro risvolti circa la sicurezza e la stabilit
nella regione e forieri di progetti di cooperazione concreta:
il processo di adesione di Slovenia e Ungheria all Unione Europea e il
conseguente sviluppo delle istituzioni comunitarie;il sostegno all ingresso
nella North Atlantic Treaty Organization (NATO) della Slovenia;
gli interventi in aree di crisi nei Balcani e gli sviluppi politico-militari nelle
aree limitrofe coinvolte anche in conflitti armati;
4
A distanza di pochi giorni l iniziativa dei tre paesi viene resa nota al vertice dei ministri della
difesa dell Unione Europea Occidentale di Rodi dell 11 e 12 maggio 1998: Ministers
welcomed the announcement made by Italy, Hungary and Slovenia regarding the establishment
of a Multinational Land Force (MLF). After the completion of the respective internal
procedures, the MLF could be made available to WEU for Petersberg-type missions on the basis
of a unanimous decision by these three countries, within its framework of employment
established in their agreement (www.weu.int/eng/comm/98-rhodes.html-14.04-07).
Successivamente, viene menzionata nella Dichiarazione di Roma del novembre 198, adottata a
seguito del vertice dei Ministri della Difesa e degli Affari Esteri della UEO: Ministers
welcomed the ongoing effort by Hungary, Italy and Slovenia to set up the Multinational Land
Force (MLF). The Force is expected to become operational by the end of 1999 and will then be
declared answerable to WEU for Petersberg type missions, on the basis of a unanimous decision
by these three countries, within the framework of employment established in their agreement
(www.esteri.it/mae2000/eng/archives/arch_events/ weu/dec17nov98.htm-01.04.07).
5
Gnesutta P. G. (s.a.), La Multinational Land Force ovvero La Nuova Mitteleuropea :
Cooperazione e politica di sicurezza, Tesi Individuale, 4 Corso Superiore di Stato Maggiore
Interforze, Centro Alti Studi Militari, Roma, pp. 2-4.
7 il sostegno internazionale alla ricostruzione delle aree danneggiate dai
conflitti, il rafforzamento della convivenza inter-etnica e del ruolo svolto
dalle minoranze;
il rafforzamento della collaborazione transfrontaliera, della lotta
all immigrazione clandestina, al traffico di droga, al riciclaggio di denaro
sporco ed altre forme di criminalit organizzata;
la costituzione e l impiego di un unit multinazionale da impegnare in
operazioni di mantenimento della pace o di protezione civile.
Le attivit interministeriali di consultazione, nel quadro dell iniziativa
Trilaterale, hanno portato alla sottoscrizione di vari accordi fra i quali in
particolare si sottolineano
6
:
- il Memorandum d Intesa Italo Ungherese sulla cooperazione nel campo dei
materiali per la difesa (Budapest, 7 aprile 1993);
- l Accordo italo-sloveno in materia di collaborazione in campo militare
(Bologna, 9 settembre 1996);
- l Accordo italo-sloveno-ungherese sulla costituzione della Forza Terrestre
Multinazionale, firmato a Udine il 18 aprile 1998.
L iniziativa Trilaterale presto muter per divenire Quadrilaterale, a seguito
dell adesione della Croazia nel 2000, importante fattore che contribuir
all ulteriore stabilizzazione politica dell intera area.
Gli intendimenti collaborativo-cooperativi in seno alla Quadrilaterale trovano
piena conferma e ulteriore impulso nel corso dei meeting periodici fra gli
esponenti degli esecutivi fra i quali, in particolare, quello di Trieste del novembre
2001, durante il quale i Primi ministri si accordarono affinchØ i Ministri della
difesa, dei trasporti, della cultura e dell informazione delle tre Repubbliche si
incontrassero su base periodica.
Nel corso dell incontro annuale, tenutosi a Zagabria il 17 gennaio 2003, la
presidenza di turno passa dalla Croazia alla Slovenia, il cui rappresentante,
nell assumerne l incarico, dichiara che particolare attenzione verr prestata:
- alla lotta contro il crimine organizzato, all immigrazione illegale e al terrorismo
internazionale (realizzando un progetto teso a produrre una mappatura de percorsi di
6
Umana R. (2001), La politica estera e di sicurezza italiana nell Europa Sud-Orientale e
l iniziativa quadrilaterale, CeMiSS Paper, Roma, p. 23.
8immigrazione illegale e ai fenomeni di sicurezza correlati nell ambito degli stati membri della
Quadrilaterale e la costituzione di gruppi di studio su tali temi);
- all attuazione del Memorandum d Intesa firmato nel marzo del 2001- dai Ministri dei
trasporti sulla costruzione del Corridoio Paneuropeo V;
- alla collaborazione militare in tema di difesa nell ambito della Multinational Land Force
(progressiva inclusione di Austria e Croazia, che hanno ottenuto lo status di osservatori il 19
dicembre 2002)
7
.
A seguito del successivo incontro annuale, tenutosi in Slovenia nel 2004, i
Primi ministri della Quadrilaterale sottoscrivono la Dichiarazione di Lubiana
nella quale si prende atto dei positivi risultati che porteranno all allargamento
della Unione Europea e della NATO e dei progressi ottenuti nella regione
balcanica in termini di cooperazione e sicurezza. In particolare, per quanto
riguarda la tematica in argomento, i Primi ministri:
accolgono con soddisfazione l impiego di una parte del personale della MLF in Kosovo. In tal
maniera la Slovenia, l Italia e l Ungheria hanno confermato la loro volont di una collaborazione
piø ampia nell area della difesa militare. La MLF sar preparata per operare insieme ad altre forze
NATO. I primi Ministri hanno espresso il loro impegno nel continuare ad appoggiare l adesione
della Croazia nella MLF come membro a tutti gli effetti. I primi ministri hanno concordato che la
MLF deve rimanere aperta alla cooperazione con altri paesi in seno all alleanza
nell addestramento, nell organizzazione e nell effettuazione di concrete operazioni di supporto alla
pace
8
.
Per quanto attiene gli ulteriori aspetti di collaborazione geo-politico-strategica
nell area di interesse della Quadrilaterale:
I primi ministri esprimono il loro interesse alla costruzione del Corridoio Paneuropeo n. 5, ed una
comune strategia per i porti del Nord Adriatico e la loro specializzazione. Il corridoio Paneuropeo
5 Ł la prima precondizione per le prospettive economiche nella regione che comprende i paesi
della Quadrilaterale. La maggiore cooperazione nell ambito del corridoio 5 dovr contribuire ad
unificare la rete stradale e ferroviaria ed accelerare la realizzazione del corridoio [ ] e la
segreteria del Corridoio 5 di Trieste sar investita del compito di uniformare gli standard fra i
paesi attraversati dallo stesso
9
.
Infine, un sostanziale accordo viene stabilito in tema di sicurezza
internazionale in quanto i Primi ministri:
accolgono di buon grado la continuazione e l intensificazione della cooperazione del campo
dell immigrazione illegale, del traffico degli esseri umani, del terrorismo internazionale, in
particolar modo della analisi della legislazione e del coordinamento organizzativo a livello di
esperti
10
.
7
Republic of Slovenia, Government Communication, Ljubliana Declaration, 30 January 2004
(www.ukom.gov.si/eng/calendar/events/quadrilaterale2004/declaration/index-30.04.07).
8
Ibidem.
9
Ibidem.
10
Ibidem.