3
Anche la teoria credenzialista indaga il legame tra reddito ed istruzione,
partendo per da un presupposto che si discosta mol to da quello della teoria del
capitale umano, ossia che gli anni trascorsi a scuola non servano al fine di
incrementare le abilit degli agenti economici, che sono considerate esogene;
lo scopo dell istruzione, che pure gioca un ruolo fondamentale, non Ł quello di
fornire agli individui competenze, ma credenziali, che permettano alle imprese
di valutare, in base agli anni di istruzione completati, la produttivit di ogni
lavoratore. AffinchØ tale teoria possa spiegare la realt , si devono presupporre
relazioni stabili tra scuole ed imprese: non ha rilevanza la tipologia del legame
(rapporto istituzionale o informale), quanto piuttosto il grado di fiducia
sottostante a tali relazioni, che determina l efficienza del sistema.
Nell ultima parte del primo capitolo si Ł poi presentato un semplice modello di
regressione lineare, sviluppato per la prima volta da Mincer (1974), per stimare
l impatto sul reddito di alcune variabili, usate per rappresentare il capitale
umano. Il modello viene esposto allo scopo di utilizzarne in seguito la
formulazione per stimare la relazione tra reddito ed istruzione. Se ne sono
descritte tre diverse formulazioni. La prima, la piø semplice, considera il
capitale umano esclusivamente come numero di anni di scuola completati; Ł
individuata una relazione lineare tra i guadagni annuali netti di un individuo,
considerati nei logaritmi, e il suo livello di istruzione. La seconda rappresenta
il capitale umano in maniera piø estesa ed esauriente, ponendo in relazione i
guadagni annuali netti di un individuo (sempre considerati nei logaritmi), oltre
che con il numero di anni di scuola, anche con una variabile che rappresenta
l esperienza lavorativa oppure l et , ed un altro t ermine quadratico che
considera l interazione tra l esperienza (o l et ) ed il processo di obsolescenza
delle conoscenze. In questa formulazione, tale funzione Ł chiamata funzione
di guadagno ( human capital earnings function). La terza formulazione
inserisce nel modello altri regressori, in genere variabili dicotomiche, che
rappresentano le caratteristiche individuali, come l area geografica di residenza
ed il genere.
4
La seconda parte del lavoro consiste nell elaborazione dei dati dell Indagine
sui bilanci delle famiglie italiane nel periodo considerato (1989-2004), per la
quale si Ł utilizzato il software Stata. Dapprima si sono presentati i dati e si Ł
esposto il modo in cui si sono manipolate le basi di dati per renderle adeguate
all obiettivo di indagare la relazione tra redditi ed istruzione; successivamente
si sono presentati alcuni semplici risultati introduttivi, come l evoluzione della
distribuzione dei titoli di studio nel periodo considerato e la distribuzione dei
titoli di studi dei capifamiglia rispetto al reddito da lavoro.
In seguito, utilizzando il metodo OLS, si sono stimate le funzioni di guadagno
anno per anno, allo scopo di vedere se la relazione tra reddito ed istruzione Ł
spiegata da esse, ed in quale misura. Si sono presentate tre diverse
specificazioni della regressione: la prima considera tra i regressori soltanto
l et ed il titolo di studio, la seconda aggiunge a d essi l effetto sui redditi della
zona geografica di residenza e la terza tiene in considerazione anche il genere.
Per mantenere scorrevole l esposizione si Ł riportato soltanto un commento alle
elaborazioni, mentre tutte le tavole numeriche sono riportate nell appendice.
5
CAPITOLO 1: LE TEORIE SULLA RELAZIONE TRA REDDITO ED ISTRUZIONE
1. La teoria del capitale umano
Il nucleo della teoria del capitale umano si forma tra la fine degli anni 50 e nel
corso degli anni 60 ad opera di tre studiosi, Mincer (1958), Schultz (1961) e
Becker (1962), dalla considerazione che, oltre al capitale fisico, esistono fattori
che giocano un ruolo molto importante nella determinazione della ricchezza e
del benessere economico di un Paese rispetto agli altri, ma anche all interno di
uno stesso Paese: si Ł cos focalizzata l attenzione sulle risorse non tangibili,
come la conoscenza posseduta.
Con l espressione capitale umano , per fornirne un a prima definizione molto
semplificata, si fa riferimento all insieme di competenze, abilit , conoscenze ed
esperienze che un lavoratore pu acquisire, al fine di offrirle sul mercato del
lavoro in cambio di una remunerazione. Tale stock di capacit Ł definito
multidimensionale poichØ, in effetti, racchiude nela sua ampia definizione
tratti sia oggettivi sia soggettivi, saperi che possono derivare dall esperienza
ma anche da capacit innate, conoscenze codificate e tacite. Esso riveste un
ruolo di fondamentale importanza per il successo di un agente economico nel
mondo del lavoro, e conseguentemente si spiega la rilevanza degli investimenti
in formazione ed istruzione; perci l interesse per tale genere di investimenti si
ricollega strettamente all accento posto sull impor tanza delle risorse intangibili
e pu essere utile nel tentativo di spiegare la dis uguaglianza tra i redditi. Infatti
con tale approccio si riesce ad offrire una spiegazione coerente con vari
fenomeni empirici a cui erano state date precedentemente interpretazioni ad
hoc, tra cui, ad esempio, il tasso decrescente a cui aumentano i guadagni, la
6
correlazione negativa tra tasso di disoccupazione e livello di abilit ,
l asimmetria positiva della distribuzione dei guadagni, la precedenza data ai
lavoratori giovani rispetto a quelli piø anziani nell addestramento sul lavoro.
1.1 Tipi di investimento in capitale umano
¨ necessario ora esporre le assunzioni su cui poggi a la teoria: si ipotizza che il
mercato del lavoro (la domanda di competenze dei lavoratori da parte delle
imprese e l offerta di lavoro) e che il mercato della produzione siano
competitivi. Inoltre si pone, plausibilmente, che quanto maggiori sono il tempo
dedicato all istruzione, all addestramento sul lavo ro e l esperienza acquisiti,
tanto maggiore sia la produttivit del lavoratore 1. Allora l impresa, che agisce
con lo scopo di massimizzare i propri profitti, sceglier di ottimizzare
l impiego dei lavoratori (ed implicitamente il livello di capitale umano)
pagando ad ognuno un salario pari al suo prodotto marginale; quindi maggiore
Ł la produttivit del lavoratore, maggiore il suo salario. Analogamente,
l ammontare che l agente economico decide di invest ire in capitale umano Ł il
risultato di un comportamento che ne massimizza l utilit .
Si ipotizza infine che la distribuzione dei guadagni sia determinata dalla
distribuzione degli investimenti e dal loro tasso di redditivit . Tali determinanti
sono correlate ai cosiddetti fattori istituzionali, ad esempio le eredit , le abilit
e le capacit personali, i sussidi all istruzione, l uguaglianza delle opportunit ,
gli investimenti alternativi.
Si considera una parte del capitale umano come risorsa naturale, consistente in
capacit o abilit date (che si dicono innate), ed una parte che invece pu
essere sviluppata attraverso l acquisizione di specifiche competenze, per la
quale Ł necessario sostenere dei costi. In generale l acquisizione di competenze
1
Al fine di spiegare la distribuzione dei salari, il lavoratore Ł rappresentato per semplicit
come capitale umano (Becker, 1962).
7
Ł considerata un investimento quando ci si riferisce ai costi sostenuti
dall agente (servizi di un istruttore, servizi di macchine, costi di trasporto ed
altri costi) e alla rinuncia a guadagni potenziali attuali allo scopo di ottenere
guadagni maggiori in futuro. Si pone, infatti, che l agente economico possa
decidere liberamente quale professione esercitare nella sua vita lavorativa, e
quindi scelga quali capacit professionali sono da acquisire, o quanti anni di
studio aggiuntivi sono necessari rispetto a quelli di istruzione obbligatoria.
L agente, innanzitutto in base a valutazioni soggettive, sceglie la professione
per la quale Ł massima la differenza tra il valore attuale dei guadagni attesi ed
il valore attuale dei costi sostenuti, calcolate fino al termine del suo orizzonte
economico (cioŁ della vita lavorativa). Analogamente si pu dire che, per
scegliere la professione futura, l agente economico si basa sui profili dei
guadagni attesi nelle diverse occupazioni.
Becker (1962) descrive l investimento in capitale umano come l investimento
nell insieme delle attivit che influenzano il prof ilo dei redditi futuri degli
agenti economici tramite l acquisizione di competenze; ne esistono varie
tipologie, che differiscono tra loro con riferimento agli effetti che producono su
guadagni e consumi, per l ammontare di risorse impiegate e per la loro
redditivit attesa.
In particolare, si distingue tra:
1) investimento in salute, comprese tutte le spese che influiscono sulle
aspettative di vita e sul vigore di un individuo, tra cui si annoverano anche le
spese in beni alimentari, quelle per il vestiario, per l abitazione e per
l assistenza medica. Specificamente se ne considera l effetto sulla crescita della
popolazione2 e sull innalzamento della qualit delle risorse u mane;
2
Una diminuzione del tasso di mortalit in et lavo rativa pu innalzare il profilo dei guadagni
attesi innanzitutto perchŁ estende il periodo della vita lavorativa.
8
2) addestramento sul lavoro: l ammontare speso nell’addestramento e la sua
durata dipendono dal tipo di addestramento3 scelto e dalle differenti abilit
degli agenti. La produttivit aumenta grazie allo s viluppo di nuove competenze
e con il perfezionamento di quelle gi possedute tr amite la pratica sul lavoro;
l accrescimento dello stock di competenze possedute Ł una determinante degli
avanzamenti di carriera (e degli aumenti retributivi associati). Tra i costi
vengono valutati anche il tempo e lo sforzo di chi riceve l’addestramento, le
conoscenze fornite da terzi, l equipaggiamento ed i materiali usati;
3) istruzione formalmente organizzata: si tratta dell istruzione di tipo
scolastico, che viene usata come approssimazione della cosiddetta conoscenza
formale che il lavoratore acquisisce. I costi totali comprendono i mancati
guadagni, la relazione tra questi costi e il reddito che l agente economico
otterrebbe scegliendo investimenti alternativi, l aumento dello stock di
istruzione nella forza lavoro, i rendimenti ed il contributo che l aumento dello
stock di istruzione pu dare sui guadagni e sul red dito nazionale. I mancati
guadagni sono una componente difficilmente stimabile, ma fondamentale per la
determinazione dei costi dell istruzione. Inoltre bisogna distinguere tra lo stock
di educazione nella popolazione e il suo ammontare all interno della forza
lavoro: ad esempio, soprattutto tra le donne, non Ł raro vedere che l istruzione
acquisita non viene spesa nel mercato del lavoro;
4) migrazioni di individui e famiglie per cogliere le opportunit lavorative
migliori, sia in zone diverse dello stesso Paese, sia tra Paesi differenti;
5) altri tipi di investimento in capitale umano: ne sono esempi le
informazioni reperibili sul sistema politico e sociale, le spese presso agenzie
per l impiego o per annunci, il tempo impiegato per rispondere alle inserzioni.
Sono classificati come investimenti in capitale umano perchØ l agente
3
L’addestramento si dice generale quando le capacit acquisite sono spendibili in div erse
imprese, mentre quello specifico riguarda competenze che hanno valore solo all interno
dell impresa in cui si acquisiscono, attraverso l a pprendimento di processi produttivi peculiari,
e sono normalmente crescenti con l anzianit aziend ale.