Inquadramento generale Capitolo 1 - 2 -
Si tratta di corsi d’acqua a carattere tipicamente torrentizio caratterizzati da un
percorso piuttosto breve, con andamento generalizzato est-ovest, con pendenza
elevata nei tratti montani e collinari (alto e medio bacino) e bassa nella parte di
pianura (basso bacino) dove risultano arginati con pensilità più o meno elevata;
unica eccezione il Fiume Versilia che, dopo la deviazione verso il Lago di Porta
(attuata a partire dal 1600), presenta un tratto con andamento nordest-sudest e
pendenze piuttosto ridotte nel tratto di valle arginato artificialmente.
Il Bacino, nella sua interezza, è caratterizzato da una morfologia peculiare con
l’alta catena delle Alpi Apuane che dista solo pochi chilometri dal mare (circa 15
km): tale aspetto provoca l’intercettazione delle correnti umide provenienti
dall’area mediterranea ed atlantica determinando condizioni di elevata piovosità
media annua. Tale caratteristica, unita alla forte acclività dei bacini montani, alla
marcata presenza di coperture detritiche ed alla forte antropizzazione, determina
generalizzate condizioni di dissesto e rischio idrogeologico.
- Figura 1.1 Area di studio fornita dal portale terraflyer del Servizio Geografico regionale toscano-
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 3 -
1.2 Relazione descrittiva sintetica del bacino idrografico Versilia
Secondo quanto esposto in Progetto di Piano assetto Idrogeologico: piano degli
interventi (2004), il bacino del fiume Versilia si estende dalle pendici meridionali
delle Alpi Apuane e riceve i suoi maggiori contributi dai Torrenti Serra e Vezza.
Il primo, dominato dalla vetta del Monte Altissimo, ha una superficie di 16.1 km
2
e confina ad ovest con i bacini del fiume Frigido e del torrente Montignoso, ad est
con il bacino del canale del Giardino tributario di destra del torrente Vezza. Il
torrente Vezza, ha le sue origini dai rilievi che contornano gli abitati di Stazzema,
di Pomezzana e di Farnocchia che dal monte Procinto degradano verso lo
spartiacque meridionale ad altezze medie intorno ai 1000 m.
A Pontestazzemese il Torrente Vezza, che ha un bacino di 10.7 km
2
, riceve il
contributo del Canale (o Torrente) del Cardoso, proveniente dal bacino delimitato
dalle cime della Pania della Croce, del Monte Forato, del monte Nona con
superficie di 13.1 km
2
. Dopo la confluenza la superficie del bacino è di 24.2 km
2
.
Proseguendo verso valle, dopo aver ricevuto i contributi del Canale del Giardino
(o Rio di Cansoli) il cui Bacino, con superficie di 16.3 km
2
è dominato dal monte
Corchia. Non si incontrano affluenti di rilievo fino a Seravezza, ove il Torrente
Vezza confluendo con il torrente Serra da origine al Versilia. La superficie del
bacino dopo la confluenza risulta essere di circa 69 km
2
. Il fiume Versilia si
svolge per circa un chilometro ancora in alveo inciso per poi entrare, dopo
l’abitato di Vallecchia, nella piana versiliese. Poco a monte di Pietrasanta il corso
d’acqua diventa arginato, deviando verso ovest e incontrando la ferrovia Pisa –
Genova e subito dopo la Strada Statale n. 1 Aurelia. Poco prima di giungere al
ponte di via della Sipe riceve in destra il contributo del Canale Bonazzera
(superficie 3.1 km
2
) e, dopo un chilometro, quello del Torrente Strettoia che ha un
bacino di 6.2 km
2
. Dopo tale confluenza il fiume Versilia lambisce la zona umida
del Lago di Porta, area che in passato è stata progressivamente colmata con
apporti solidi dello stesso fiume. Poco a valle riceve in destra le acque del
Torrente Montignoso il cui bacino, compreso tra quello del Fiume Frigido e
quello del Torrente Serra, ha una estensione di circa 7.4 km
2
.
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 4 -
Altri modesti contributi derivano dalle acque in uscita dal Lago di Porta, in buona
parte alimentate dalla Fossa Fiorentina, che drena i rivoli del versante occidentale
intercettati dall’Aurelia, dal Fosso del Ranocchiaio poco a monte della confluenza
con il Rio Strettoia, e dopo i recenti lavori del Comune di Pietrasanta, il Canale di
Gronda poco a monte della curva di San Bartolomeo. A valle poco prima dello
sbocco in mare, riceve in sinistra il fosso del Fossetto ed i due Colatori destro e
sinistro, drenanti il sistema acque basse. L’immissione di tali corsi d’acqua è
regolata da paratoie.
- Figura 1.2 Individuazione bacino Versilia con sezione di chiusura a Seravezza e limiti provinciali-
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 5 -
- Figura 1.3 Individuazione bacino Versilia con sezione di chiusura a Seravezza da CTR-
Il fiume Versilia e tutti i suoi principali affluenti, a seguito dell’evento del
19/06/96 sono stati studiati dettagliatamente, qui di seguito si riportano i dati
riepilogativi delle portate del solo fiume Versilia a Seravezza senza l’evento 1996
secondo E. Paris (1998).
Nella tabella riportata sotto sono indicati gli elementi caratteristici del bacino
presi del quadro conoscitivo del P.A.I..
- Tabella 1.2 Caratteristiche generali del bacino Versilia e portate per assegnati tempi di ritorno in anni-
Nome Cod. 230
Area Bacino
(km
2
)
Q100
(m
3
/s)
Q200
(m
3
/s)
Q300
(m
3
/s)
VERSILIA LU 746 91 487 638 737
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 6 -
La superficie del bacino del fiume Versilia chiuso alla confluenza a Seravezza
risulta essere di circa 68 km
2
. La lunghezza del fiume Versilia è di circa 13.5 km;
la lunghezza totale del corso d’acqua, intesa come somma delle lunghezze del
Fiume Versilia e del T. Vezza, è pari a circa 24 km.
Il fiume Versilia, a seguito dello studio del Prof. Paris (1998), è stato adeguato
alla portata dell’Evento 19/06/96 stimata dal Prof. E. Paris in 571 m
3
/s che
corrisponde ad un tempo di ritorno, a valle dell’abitato di Seravezza, compreso tra
75 e 150 anni. La portata dell’evento spostandoci da valle verso monte
corrisponde ad un tempo di ritorno crescente a monte di Ruosina la portata
dell’evento è associata ad un tempo di ritorno di 200 anni e per i bacini montani si
arriva a Tr ≥ 300 anni.
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 7 -
1.3 Analisi geomorfologia
Per quanto riguarda le caratteristiche morfologiche del bacino Versilia, si riporta
di seguito una tabella riassuntiva valida per l’intero bacino (e non alla chiusura di
Seravezza)
- Tabella 1.3 Caratteristiche morfologiche bacino Versilia-
Grandezze identificative bacino Versilia
Superficie (km
2
)
91.0
Perimetro (km) 62.5
Lunghezza (km) 24.0
• Indice di forma di Horton (If)
2
L
S
If = = 0.110
• Coefficiente di uniformità di Gravelius (Uc)
S
P
Uc
π2
= = 1.85
• Coefficiente di allungamento (E)
π
S
L
E
2
= = 2.23
Procedendo con l’analisi morfologica secondo M. Leonardi (2005) si osserva che
lo spartiacque principale è disposto parallelamente alla linea di costa e corre lungo
l’allineamento delle cime fra le più elevate del massiccio che nell’ordine, da Nord
a Sud, sono il M.te Cavallo, il M.te Tambura, il M.te Altissimo, il M.te Pania
della Croce, il M.te Matanna ed il M.te Prana.
Le Alpi Apuane presentano spiccate caratteristiche alpine dovute principalmente
alle caratteristiche dei litotipi affioranti ed alle quote, spesso superiori ai 1700-
1800 m.s.l.m. Gli elementi morfologici maggiormente caratterizzanti l’area
apuana sono le frequenti pareti e crinali rocciosi, ed il forte dislivello fra creste e
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 8 -
fondo valli. Quest’ultimo elemento risulta più evidente sul versante tirrenico in
quanto i corsi d’acqua sfociano direttamente a mare.
Gli andamenti planoaltimetrici dell’area apuana sono in definitiva determinati,
come del resto in gran parte della Toscana, dalla presenza di formazioni
carbonatiche e dalla presenza di lineamenti tettonici legati alle fasi di formazione
dell’Appennino ed alla tettonica recente attuale connessa con l’apertura del bacino
del mar Tirreno. Questi ultimi sono in definitiva il graben del Fiume Serchio a NE
ed il graben della Versilia a SW
Le Alpi Apuane sono inoltre un territorio ricco di sorgenti le cui caratteristiche e
localizzazione sono in gran parte determinati dalla distribuzione sul territorio delle
formazioni carbonatiche che costituiscono nel loro insieme uno degli acquiferi più
importanti, in termini di qualità e quantità delle acque, della Regione.
Il bacino Idrografico del Fiume Versilia è posto sul versante tirrenico del
massiccio apuano in una posizione rispetto all’asse N-S di centralità. La quota
massima è rappresentata dalla vetta del M.te Pania della Croce di 1854 m slm. Le
quote del limite Nord del bacino si mantengono costantemente fra i valori di 1000
e 1500 m.s.l.m. Il limite meridionale si attesta invece intorno a quote di circa 1000
m.s.l.m. La chiusura del bacino montano a Seravezza è posta ad una quota di circa
45 m.s.l.m.
La forma del reticolo idrografico risulta nella parte alta del T. Vezza di forma
dendritica e caratterizzata da un buon sviluppo della rete drenante. Tale sviluppo è
connesso alla presenza di rocce carbonatiche nella parte sommitale e di rocce
poco permeabili, essenzialmente filladi e pseudomacigno, nelle restanti porzioni
di bacino. Gli alvei fluviali montani sono caratterizzati da alvei incisi con
andamenti circa rettilinei e con scarsa presenza di materiale alluvionale. A valle
della confluenza fra T. Cardoso e T. Mulina si nota una evidente asimmetria nel
reticolo. Gli affluenti di sinistra del T. Vezza risultano scarsamente gerarchizzati e
di limitato sviluppo. Gli affluenti di destra risultano invece sviluppati in lunghezza
anche se talora scarsamente gerarchizzati. Questo assetto può essere connesso a
fattori morfologici, quale la forte dissimetria del bacino che presenta in destra
quote spesso superiori ai 1500 m.s.l.m. mentre in sinistra non si raggiungono i
1000 m, ed a fattori strutturali quali la diversa disposizione delle discontinuità
rocciose rispetto ai versanti. Il T. Serra costituisce un caso a sé in quanto la
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Inquadramento generale Capitolo 1 - 9 -
morfologia dell’alveo risulta pesantemente condizionata dalla presenza di
numerose briglie di derivazione.
Infine, l’elevato valore di acclività dei versanti in prossimità dei fondovalle, gli
evidenti fenomeni di reincisione delle alluvioni osservabili sia nel bacino montano
che in quello di pianura, definiscono un quadro di elevata dinamica evolutiva del
bacino connessa con dinamiche di sollevamento del massiccio apuano legate
all’evoluzione neotettonica dell’area ed alle variazioni eustatiche del mare
connesse ai vari periodi glaciali.
Il bacino idrografico è suddiviso in quattro sottobacini principali di cui si
riportano qui di seguito le caratteristiche.
- Tabella 1.4 Caratteristiche dei sottobacini del Versilia con chiusura a Seravezza-
Area (km
2
)
Lung. asta
principale
(m)
Quota max
(m.s.l.m.)
Quota min
(m.s.l.m.)
Quota med
(m.s.l.m.)
Pendenza
media (%)
Torrente
Serra
16.125 7440 1570 46 576 75,67
Canale del
Bosco
15.696 2923 1677 108 679 74,96
Torrente di
Cardoso
13.135 2811 1854 160 702 77,56
Fiume
Vezza
22.95 8790 1315 43 498 70,51
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