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pubbliche e private relative agli archivi amministrativi, registri e basi di dati, finalizzato
a rendere più tempestiva l’ informazione statistica . In particolare l’uso delle
informazioni contenute nel registro delle imprese predisposto presso le Camere di
commercio, negli archivi dell’ Inps, dell’Inail, del Ministero dell’economia e delle
finanze e dell’ Enel ha permesso la realizzazione dell’Archivio statistico delle imprese
attive (ASIA), una banca dati relativa a oltre 4 milioni d’imprese. L’istituto Nazionale di
Statistica per soddisfare la richiesta di informazioni territorialmente dettagliate è
presente in tutto il territorio nazionale con una sede in ogni Regione: l’ufficio
Regionale dell’ISTAT per la Sicilia, risponde a esigenze di differenti categorie di
soggetti, ed è quindi rivolto sia a chi cerca dati statistici locali e nazionali, sia a chi opera
attivamente alla fase di raccolta, inoltre presso tutte le sedi regionali è stato istituito il
Centro d’Informazione Statistica, aperto al pubblico in determinati giorni e orari per
consentire ad un’utenza varia che comprende comuni cittadini, studenti, ricercatori,
operatori economici e pubblica amministrazione, di accedere alle informazioni di cui
hanno bisogno per le proprie ricerche, supportati dall’assistenza di personale
qualificato ed ancora attraverso il sito www.istat.it, l’istituto mette a disposizione
dell’utenza una gran parte delle informazioni statistiche in suo possesso, sulla home
page è infatti possibile reperire notizie ed informazioni più recenti, accedere ai
comunicati stampa, alle pubblicazioni divulgative, ai bandi per le borse di studio, ma
anche ad informazioni generali sull’istituto, sulle sue attività distinte per grandi aree
tematiche. Attraverso la consultazione del sito è anche possibile scaricare gratuitamente
file e/o documenti, accedere alle banche dati dell’istituto, seguire altri link di interesse,
ricevere attraverso e-mail comunicazioni periodiche sulle novità presenti nel sito,
comunicati stampa e aggiornamento sulle banche dati.
2 Breve descrizione dell’attività svolta
L’inizio dello stage è preceduto dalla compilazione del progetto formativo, mediante la
sua stesura vengono concordati dal tutor accademico e dal tutor aziendale gli obiettivi e
le modalità di svolgimento dello stange stesso. Il progetto formativo relativo a questo
specifico lavoro è stato concordato insieme al Dott. Erasmo Vassallo e alla Dott.ssa
Donatella Cangialosi , rispettivamente tutor accademico e tutor aziendale e riporta i
seguenti obiettivi:
Competenze da sviluppare:
- tecnico professionali: l’analisi dei dati provenienti dai datawarehause
1
dei
censimenti con opportuni software;
- trasversali: analisi dell’informazione disponibile a diversi livelli territoriali;
- di base: l’offerta statistica generica dell’ISTAT.
Attività: analisi dell’evoluzione economica della regione Sicilia nel ventennio
1991-2001: studio delle disuguaglianze regionali attraverso strumenti statistici di
analisi territoriale, preceduta dall’acquisizione di dati a livello comunale e
aggregati successivamente per SLL.
Esperienze formative collaterali: attività e funzioni dell’ufficio regionale
dell’ISTAT.
1
I datawarehause sono sistemi di archiviazione e interrogazione guidata dei dati che consentono
all’utenza, che si collega al sito dell’Ente, la realizzazione di tavole statistiche personalizzate.
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Il lavoro si articola in due parti, la prima parte rivela l’ambito territoriale di applicazione
dei metodi statistici di analisi territoriale, rappresentato dal Sistema Locale del Lavoro.
L’elemento originale di questa fase consiste nella descrizione dell’evoluzione dei
Sistemi Locali del Lavoro relativamente ai periodi 1981 (anno in cui sono stati
individuati dall’ISTAT per la prima volta), 1991 e 2001. In particolare l’evoluzione
riguarda la configurazione geografica dei SLL. Nella seconda parte viene sviluppata
l’analisi vera e propria, che descrive l’evoluzione economica della regione Sicilia nel
decennio 1991-2001: l’obbiettivo principale rimane quello di indagare sulle variazioni
verificatesi nel tempo nell’economia regionale dal punto di vista dei SLL cercando di
individuare eventuali differenze interne che possono mettere in evidenza meccanismi
di convergenza o divergenza tra le unità territoriali, rispondendo così a domande sulla
diffusione dello sviluppo nello spazio
Il lavoro è stato monitorato e guidato dalla dott.sa Donatella Cangialosi e dal dott.
Erasmo Vassallo, le loro indicazioni hanno permesso la risoluzione di vari problemi
che si sono presentati nel corso dello stage relativi soprattutto all’organizzazione del
lavoro e ad aspetti teorici. Inoltre si sono rivelati utili gli aiuti e i suggerimenti.
provenienti da componenti dell’ufficio regionale dell’ISTAT di Palermo, che hanno
riguardato sia la parte tecnica legata all’utilizzo dei software, sia la parte teorica relativa
agli indicatori statistici. Nel complesso lo stage è stato un’esperienza stimolante e
costruttiva anche se non esente da difficoltà. Una buona parte delle ore dedicate allo
stage sono servite per la fase di raccolta dei dati utili all’analisi, fase rivelatasi
dispendiosa in termini di tempo perché i dati erano disponibili solo a livello comunale,
mentre per essere utilizzati nelle elaborazioni successive dovevano essere disponibili a
livello di SLL. Così una volta raccolti i dati comunali riguardanti i Censimenti
dell’Industria e dei Servizi, relativamente agli anni 1991, 2001 è stato necessario
aggregarli per SLL. Un altro problema, relativo a questa fase, ha riguardato la difficoltà
di trovare per entrambi i periodi indagati i dati della categoria degli addetti alle unità
locale delle imprese distinti da quelli della categoria degli addetti alle unità locali delle
istituzioni, quest’ultimi non utili all’analisi. Inoltre, a proposito dei datawarehause, si è
spesso presentata l’impossibilità di estrarre delle tavole statistiche, difficoltà forse legata
alle eccessive richieste che giungono al sito dell’ISTAT da parte degli utenti. Per la
parte inerente gli indicatori, le difficoltà emerse hanno riguardato soprattutto la
reperibilità di libri di testo relativi agli strumenti di analisi statistica territoriale
soprattutto sull’analisi shift-share per la quale si è fatto riferimento anche a ricerche
pubblicate in internet, nonché imprecisioni e discordanze riscontrate sui libri di testo
riguardanti la formulazione di alcuni indicatori e l’interpretazione degli stessi.
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PARTE PRIMA
1 I Sistema locali del lavoro: l’esperienza italiana
1.1 Origini e caratteristiche dei SLL
2 Un confronto tra i SLL: com’è cambiata la configurazione dei SLL tra il 1981
ed il 2001
2.1 Caratteristiche costitutive dei SLL
2.2 Sovrapposizione fra confini geografici e amministrativi: i SLL
interprovinciali
2.3 Cambiamenti e/o stabilità dei SLL nel tempo
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1. I Sistema locali del lavoro: l’esperienza italiana
La conoscenza dei fenomeni economici e sociali a livello territoriale è tradizionalmente
associata a suddivisioni del territorio individuate dai confini amministrativi (le Regioni,
le Province e i Comuni). In questi casi l’esistenza di confini che delimitano un’area da
un’altra contigua trova giustificazione in ragioni storiche, politiche o anche nelle
caratteristiche morfologiche del territorio. La variabile “territorio” così individuata ha
una validità esplicativa spesso limitata poiché, il fenomeno indagato viene letto con
riferimento ad un territorio immutabile, cioè individuato a priori e a prescindere dai
fenomeni socio-economici in atto nell’area stessa. Ma può esservi un modo differente
di interpretare il territorio, per esempio come “il luogo in cui economia e società si
integrano”. La realtà odierna mostra una società, sempre più complessa, che “vincola”
gli individui a svolgere ogni giorno numerose attività funzionali alla vita della società
stessa, e che implicano spostamenti nei luoghi della comunità, per lavorare, consumare,
coltivare relazioni, svagarsi ed altro ancora. Per svolgere alcune di queste attività
l’individuo si muove all’interno della città in cui risiede, ma per svolgerne altre, come
ad esempio lavorare, può essere costretto a spostarsi dalla località in cui dimora, per
raggiungerne un'altra che può trovarsi nello stesso Comune oppure al di fuori di esso.
Tale possibilità lo porta ad oltrepassare quei confini che delimitano le aree in cui,
tradizionalmente, è stato suddiviso il territorio Italiano (Comune, Provincia, Regione );
pertanto, sorge la necessità di far riferimento, per descrivere la realtà ed i cambiamenti
in atto, all’area che ogni individuo disegna con i propri spostamenti quotidiani, in
particolare quelli riferiti ai flussi di pendolarismo lavorativo. L’unità territoriale che
risponde a questa esigenza è il Sistema Locale del Lavoro (SLL), che induce a
considerare una dimensione del territorio diversa, capace di modificarsi nel tempo in
seguito ai cambiamenti dei fenomeni economici e sociali su cui viene definito. Il
termine “sistema” si riferisce alle aree territoriali ottenute dall’algoritmo di
regionalizzazione applicato alla matrice di pendolarità. Il termine “locale” si riferisce
alla dimensione spazio temporale quotidiana. Infine il termine “lavoro” sta ad
evidenziare il ruolo centrale da esso assunto nell’individuazione di queste particolari
unità territoriali.
1.1. Origini e caratteristiche dei SLL
I SLL sono aree geografiche individuate dall’ISTAT, per la prima volta nel 1981, in
base ai dati relativi ai flussi di pendolarismo casa-lavoro, ricavati dal 12
o
Censimento
della popolazione e sono costituiti da un insieme di comuni contigui tra loro ed
aggregati secondo il principio di autocontenimento. Per autocontenimento si intende
“la capacità di un territorio di comprendere al proprio interno la maggior parte delle
relazioni che intervengono fra le località di lavoro e le località di residenza” (ISTAT
1997). L’area che presenta questa caratteristica è “autocontenuta” in quanto i propri
confini vengono a essere determinati dall’intensità delle relazioni socio-economiche che
avvengono al proprio interno.
I SLL sono dotati di significatività statistica e geografica, poiché i loro confini
scaturiscono dall’applicazione di un insieme di criteri e di regole prestabilite a priori;
rappresentano uno strumento di analisi appropriato per indagare la struttura socio-
economica dell’Italia, infatti, a livello di SLL è possibile far emergere la presenza di
differenze altrimenti celate dal contesto medio provinciale o regionale. In questo modo
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le realtà più dinamiche possono essere portate alla luce anche in quelle Regioni dove la
situazione socio-economica ed in particolare quella del mercato del lavoro, risulta più
compromessa, permettendo di cogliere differenziazioni interne molto rilevanti. I SLL
sono, quindi, utilizzati come unità d’analisi per lo studio di fenomeni economici e
rappresentano la migliore approssimazione ad alcune realtà locali (ad esempio i distretti
industriali). Ogni SLL è composto da un numero di comuni pari almeno a due unità.
La somma dei comuni che costituiscono tutti i Sistemi Locali del Lavoro è uguale alla
somma totale dei comuni italiani, quindi i SLL sono insiemi disgiunti. Inoltre i comuni
componenti i SLL sottostanno al vincolo di contiguità che implica che ciascun comune
dell’insieme confini con almeno uno degli altri comuni che lo compongono.
Ogni SLL prende il nome dal comune verso il quale si dirige il maggior flusso di
spostamenti giornalieri, il comune cosi individuato viene definito: “località centrale”; e
viene assegnato alla provincia di cui quest’ultima fa parte. Un SLL può comprendere,
comunque, comuni che appartengono ad un'altra provincia della stessa Regione o di
Regione diversa. Questo si verifica perché sono i dati ad individuare le configurazioni
territoriali, che derivano dalle connessioni territoriali tra i comuni, e non i confini
amministrativi. Le informazioni che discendono dall’analisi dei SLL integrano quelle
che derivano dalle tradizionali unità territoriali, e questa ulteriore conoscenza del
territorio aiuta le amministrazioni locali e regionali a elaborare le più efficaci politiche
di sviluppo economico e sociale.