l'unica responsabile della perdita dei valori dell'uomo contemporaneo e dell'esistenza di
orrori simili a quelli narrati.
3
Appare piuttosto chiaro, invece, come Ellis si serva dei mezzi più disparati e
controversi per esprimere la sua visione del mondo, in particolare della società
americana degli anni Ottanta, protagonisti dei suoi primi tre romanzi, nella quale la
superficie sembrava esser diventata l'unica realtà.
Ed è altrettanto chiaro che la cifra caratteristica della sua scrittura sia la satira,
mezzo spesso incompreso dai lettori, evidentemente più facile da interpretare come
scandalo e veicolo di successo garantito che come amaro ritratto della propria realtà.
Certamente un autore che allo stesso tempo riesce ad attirare sulle sue opere le
critiche più aspre e quelle più osannanti, riesce a farlo solo perché evidentemente dietro
la sua scrittura si nasconde un universo reale, che si può rifiutare o condividere, ma di
cui non si può non ammettere l'esistenza.
American psycho, ad esempio, può offendere, rivoltare o entusiasmare a
seconda di come venga letto: leggendolo freddamente, senza immedesimarsi nei
racconti del protagonista, ciò che colpisce sono la straordinaria vivacità compositiva,
che attinge da tutti i linguaggi, in particolare da quelli cinematografici e televisivi, e la
sottile ma amara ironia di sottofondo, che fa quasi provare pena per un individuo così
vuoto come Patrick Bateman, talmente vuoto da aver bisogno di riempirsi la vita con un
alter ego disgustosamente violento, in bilico tra finzione e realtà; se ci si sofferma,
invece, sulle atrocità che descrive e sul piacere che prova nella loro realizzazione si
prova solo repulsione.
Molti critici e recensori si sono soffermati solamente su quest'ultimo aspetto,
senza notare la raffinata ricercatezza linguistica e stilistica di Ellis.
3
“The fact that blank fiction's language resonates with references to commercial culture and surfaces
has aroused the suspicion of some literary critics, who have dismissed it as a lightweight and as a means
of strengthening contemporary capitalist structures and of promoting further consumption. Both Elizabeth
Young (1992) and James Annesley (1998) have defended blank fiction writers from these accusations and
have studied the ways in which their use of mass culture and consumerism provides a critique of
contemporary social practices and lifestyle as it discloses a ruined society. Blank fiction writers have an
exceptionally sophisticated apprehension of the excesses of our culture and show them from within.”
Sonia Baelo Allué, Serial murder, serial consumerism: Bret Easton Ellis's American psycho, in
«Miscélanea: a journal of English and American studies», 26 2002, p.73.
2.2 In profondità: evoluzioni.
Riflettendo a posteriori sull'intera opera di Ellis, appare chiaro come tra Less
than zero e Lunar park ci sia stata una sostanziale ed intensa evoluzione, dovuta
probabilmente anche al fatto che l'autore non appartiene alla categoria degli “scrittori da
un libro all'anno” ma, al contrario, è molto lento e ponderato nel suo processo creativo
(ha infatti scritto “solo” cinque romanzi e una raccolta di racconti in quasi vent'anni).
Questo permette, ovviamente, una maturazione maggiore non solo della sua personalità
ma soprattutto del materiale, dell'ispirazione, delle tematiche che desidera affrontare e
del modo in cui vuole farlo.
Si ha l'impressione, ad esempio, che American psycho funga da spartiacque fra
due momenti diversi dell'attività creativa di Ellis. I primi due romanzi, Less than zero e
The rules of attraction, si soffermano sull'esplorazione del mondo giovanile, quello in
bilico fra adolescenza e maturità, e sul senso di disarmante vuoto che si prova di fronte
ad individui così indolenti, abulici, senza ambizioni e volontà; rappresentano un'amara
polemica e critica della società che ha dato la luce ad una generazione priva di senso.
Basta prendere uno stralcio di dialogo o di narrazione a caso, in entrambi i
romanzi, per rendersi conto di quanto tristemente artefatti, vuoti, desensibilizzati e, in
fondo, miseramente sofferenti siano i protagonisti:
"What's your mom doing?" Blair asks. "Is she going out with Tom anymore?"
"Where did you hear that? The Inquirer?" Kim laughs.
"No. I saw a picture of them in the Hollywood Reporter."
"She's in England with Milo, I told you," Kim says as we get closer to the lighted water. "At
least that's what I read in Variety."
4
We're at Lila's and Gina's apartment in Pels. Two lesbians from the poetry workshop I recently
joined. Actually, Gina in strict confidence told me that she's on the Pill, 'just in case.' Does that mean
she's a lesbian technically? Lila, on the other hand, has confided me that she's worried Gina will
leave her since it's 'in' to sleep with women this term. What do you say to someone? Well, what about
next term? Actually, what about next term?
5
4
B. E. Ellis, Less than zero, Picador, London 1986, cit. p.72
5
B. E. Ellis, The rules of attraction, Picador, London 1988, cit. p.147
Con Glamorama e Lunar park Ellis si concentra, invece, su tematiche che
prendono le mosse dall'iniziale critica della società di massa evolvendosi, però, nella
costante della confusione-sovrapposizione fra reale ed irreale (o surreale), un universo
superficiale che si accorge di possedere un substrato più profondo solo dopo chilometri
di caduta libera nella degradazione; sono continui i rimandi a doppi della realtà
rappresentati da specchi e telecamere o, nel caso più recente e interessante di Lunar
park, addirittura all'autore stesso e a ciò che ha scritto, finzione che diventa realtà,
ovviamente nella realtà della finzione.
Ehi, wait a minute, - I'm saying, holding my hands up. - Guys, guys, wait a minute.
Yes, Mr. Ward? - Palakon asks.
Is this... is this for real? - I'm scanning the room, looking for signs of a camera, lights, some hidden
evidence that a film crew was here earlier or is right now maybe in the apartment next door, shooting
me through holes strategically cut into the crimson and black walls.
What do you mean, Mr. Ward? - Palakon asks, - «Real»?
I mean, is this like a movie? - I'm asking, shifting around my chair. - Is this being filmed?
6
Let me get this straight. - I swallowed again. - You're telling me that Patrick Bateman is alive and
well and killing people in Midland County?
No, someone out there is copycatting the murders from the book. And in order. It's not random. It's
actually fairly careful and very well planned, to the point where the assailant has even gone so far as
to locate people – victims – with similar names or similar, if not exact, occupations.
I was freezing. Nausea started sliding through me.
You have got to be kidding me. This is a joke, right?
7
American psycho è un affascinante commistione fra gli elementi tipici del
periodo giovanile e quelli più maturi dell'opera di Ellis: Patrick Bateman vive negli anni
Ottanta, è uno yuppie in carriera che rispecchia tutti i luoghi comuni sulla sua classe di
appartenenza; è vuoto, privo di opinioni che non siano quelle della televisione o dei
giornali; fratello di Sean, uno dei protagonisti del precedente romanzo, e con problemi
nei rapporti familiari a cui l'autore accenna senza analizzarli in profondità
(problematiche che caratterizzano tutti i personaggi dei romanzi precedenti). Ma
Bateman è anche un individuo dalla inquietante duplicità, che ha bisogno di costruirsi
una doppia identità per sfuggire alla vuotezza di quella effettiva, fino a confonderle e
arrivare al punto di non riuscire più a distinguerle l'una dall'altra.
6
B. E. Ellis, Glamorama, London, Picador 2000, cit. p. 373.
7
B. E. Ellis, Lunar Park, London, Picador, 2005, cit. p. 123.
“…in an adrenaline rush causing panting, I can only get a few blocks, partly because of panic,
mostly because of the blood, brains, chunks of head covering the windshield, and I barely avoid a
collision with another cab on Franklin – is it? – and Greenwich, veering the taxi sharply to the right,
swerving into the side of a parked limousine, then I shift into reverse, screech down the street, turn on the
windshield wipers, realizing too late that the blood sprayed across the glass is on the inside, attempt to
wipe it away with a gloved hand, and racing blindly down Greenwich I lose control entirely, the cab
swerves into a Korean deli, next to a karaoke restaurant called Lotus Blossom I've been to with Japanese
clients, the cab rolling over fruit stands, smashing through a wall of glass, the body of a cashier thudding
across the hood, Patrick tries to put the cab in reverse but nothing happens...”
8
L'esteriorità frivola e futile che caratterizzava gli adolescenti di Less than zero
e The rules of attraction ha adesso rivelato il suo lato oscuro, si è trasformata in una
maschera che nasconde una ben più preoccupante “realtà”: un serial killer.
La figura del serial killer si trasforma, successivamente, in quella del modello-
terrorista (per caso) di Glamorama e, in un'ulteriore mutazione, nell'io autobiografico
dell'autore stesso.
8
B. E. Ellis, American psycho, Vintage Books, New York 1991, cit. p. 440.
2.3 Costanti.
Ciò che colpisce subito di Ellis è il suo gusto per la distorsione della realtà,
applicata a qualunque livello – linguistico, tematico, stilistico – e per l'eterogeneità, sia
nella scelta dei contenuti che nella forma.
Sono numerosi gli elementi tipici del suo stile e ricorrenti, anche se in modi
diversi, in tutti i suoi romanzi: la scelta di personaggi sempre negativi che alla fine si
rivelano complessi e quasi comprensibilmente abietti, miseramente giustificabili per le
nefandezze che compiono, insospettabilmente sfaccettati al di là della superficie
patinata e apparentemente vuota che li caratterizza
9
; il sottofondo ironico-satirico che
accompagna la narrazione, responsabile della creazione del sopra citato atteggiamento
compassionevole nei confronti dei protagonisti
10
; l'aspra critica nei confronti della
società americana, quella più smaccatamente di massa, fautrice della assoluta mancanza
di ideologie di un'intera generazione, passivamente costretta ad una troppo precoce
perdita dell'innocenza (se mai ne ha avuta una) a cui segue l'inevitabile smarrimento in
ogni tipo di dissolutezza (sessuale, tossica, economica) ed una totale desertificazione dei
sentimenti.
A queste costanti tematiche corrispondono una serie di peculiarità più
strettamente linguistiche e formali: il famigerato stile da videoclip (anche se forse
sarebbe più appropriato parlare di stile da montaggio cinematografico), basato sulla
successione di frasi brevi, talvolta sconnesse, che ricordano il rapido susseguirsi delle
scene montate in un video musicale, e in cui i dialoghi sfociano spesso nel non-sense e
9
Così Clay in Less than zero, ad esempio, pur essendo uno dei personaggi meno smaccatamente
negativi creati da Ellis, compie una parabola discendente: all'inizio è consapevole di ciò che lo circonda,
sembra l'ultimo bravo ragazzo rimasto, forse perché fuggito da L.A., ma è comunque passivo e
indifferente (un esempio è costituito dalla conversazione fra Clay e Trent, a p. 14: «"Is that Muriel?" "No,
that girl's black." "Oh... you're right." Pause. "It's not a girl." I wonder how Trent can mistake a black
teenage boy, not anorexic, for Muriel, but then I see that the black boy is wearing a dress.»);
gradualmente in lui avviene una sorta di metamorfosi, e da possibile salvato e salvatore si trasforma, alla
fine del romanzo, in un tipico prototipo di insulso, obnubilato teen-ager californiano. Alla fine sarà
abbronzato e indosserà occhiali scuri come tutti gli altri (nelle prime pagine viene descritto come pallido e
senza occhiali). Ma la compassione nei suoi confronti nasce perché è l'unico ad essere cosciente di sé e del
suo vuoto e contro il quale, semplicemente, non può opporre resistenza (esemplare la frase di chiusura del
romanzo: “There was a song I heard when I was in Los Angeles by a local group. The song was called
"Los Angeles" and the words and images were so harsh and bitter that the song would reverberate in my
mind for days. The images, I later found out, were personal and no one I knew shared them. The images I
had were of people being driven mad by living in the city. Images of parents who were so hungry and
unfulfilled that they ate their own children. Images of people, teenagers my own age, looking up from the
asphalt and being blinded by the sun. These images stayed with me even after I left the city. Images so
violent and malicious that they seemed to be my only point of reference for a long time afterwards. After I
left.”)
10
Sempre in riferimento a Less than zero un tipico esempio di questo sarcasmo è costituito da una
frase leitmotiv dell'opera: “Wonder if it's for sale” (Chissà se è in vendita) che ritorna sei volte nel testo.
le descrizioni dei particolari inutili sono più dettagliate di quelle delle “scene madri”
11
;
il gusto per l'elencazione o la ripetizione ossessiva di alcuni nomi, frasi o oggetti che
diventano leitmotive (come i coriandoli in Glamorama o la frase “Wonder if it's for
sale” in Less than zero o, ancora, le descrizioni che Patrick fa dei vestiti e delle marche
dei vestiti delle persone che lo circondano, infinitamente più dettagliate rispetto a quelle
delle persone stesse); l'insistenza sul branding, la sostituzione degli oggetti con il loro
marchio, assurto a simbolo di uno status (fenomeno particolarmente presente in
American psycho, in cui lo stereo diventa il “Wurlitzer 1015 jukebox”, l'acqua
esclusivamente “Evian”, la vodka “Absolut”) ; la forte presenza della musica, come a
voler corredare la narrazione di una colonna sonora (e torniamo di nuovo al cinema;
esemplari a riguardo sono i capitoli di American psycho dedicati alle recensioni di
Whitney Houston o Huey Lewis and the News, oppure la ricorrenza della canzone New
kid in town degli Eagles in Less than zero); il narratore autodiegetico, talvolta
omodiegetico, ma comunque sempre interno alla vicenda
12
; la ricorrenza di alcuni
personaggi in tutti i romanzi
13
.
Tutte queste caratteristiche, in varia misura in base ai diversi autori, hanno
fortemente influenzato molta letteratura contemporanea ad Ellis, soprattutto italiana (di
cui si parlerà approfonditamente più avanti), creando interessanti commistioni di generi,
linguaggi e tecniche narrative.
Per ora è interessante soffermarsi sulle peculiarità di ogni singola creatura dello
scrittore americano, in modo da analizzarne in maniera efficace tutti gli aspetti.
11
Emblematico esempio dello stile da videoclip è costituito dalla struttura narrativa di The rules of
attraction. Quanto ai dialoghi non-sense e alle descrizioni “futili”, concentrate sui particolari secondari,
sono onnipresenti, praticamente in ogni pagina di ogni opera di Ellis, in American psycho più che altrove.
12
È il caso di The rules of attraction, in cui la narrazione procede attraverso i vari punti di vista dei
singoli personaggi o della succitata scena di American psycho, in cui Patrick parla di sé inizialmente in
prima persona e poi in terza.
13
Clay, protagonista di Less than zero, studia a Camden, luogo fittizio in cui è ambientato The rules of
attraction, fra i cui personaggi compaiono Sean Bateman, fratello dell'efferato Patrick di American psycho
(presente anche in un capitolo del romanzo), e Victor Ward, protagonista di Glamorama; l'apoteosi
dell'autocitazionismo è però raggiunta in Lunar park, in cui Ellis è il protagonista, perseguitato dalle sue
creature romanzesche.