Introduzione
_________________________________________________________________________________
2
ξ dall’altro una stampa ‘pervasiva’, che, applicando alla rete argomenti di tutti i
giorni, rende implicito quanto questa sia ormai una possibile parte di ogni aspetto
della vita, lasciando trasparire un certo timore, come sempre avviene quando una
grossa novità si profila all’orizzonte. ‘E contro l’e-commerce i negozianti USA
ingaggiano l’astrologa’ Il Corriere della Sera, 26/11/99; ‘caso di schizofrenia per
abuso di Internet. Tre giovani ricoverati’ Il Corriere della Sera, 19/11/99; ‘Gli
ovuli delle star in affitto via Internet’ occhiello di una altro articolo in prima
pagina, Il Corriere della Sera, 27/10/99; ‘Viaggia su Internet l’inferno
dell’ecstasy’ L’Eco di Bergamo, 09/11/99.
ξ curiosi sono anche due titoli de Il Sole 24 ore, catalogabili sotto l’etichetta
‘stampa di settore confusionaria’. ‘L’Italia in decollo verso l’ICT’ - con occhielli
relativi all’e-commerce - 05/03/99 e ‘Internet fa paura alle imprese italiane’,
26/03/99
In ogni caso, in pochi, pochissimi anni - ogni anno in questo settore equivale a dieci
nel resto dell’economia - le potenzialità del commercio elettronico, l’applicazione
che più ha contribuito a diffondere la rete, si sono rivelate immense.
Le si inizia ad intuire nel terzo capitolo - i primi due spiegano la nascita ed il
funzionamento di Internet -, guardando un riassunto delle previsioni di crescita da
parte della maggiori società di consulenza americane:
Introduzione
_________________________________________________________________________________
3
Previsioni del valore dell’e-commerce mondiale in milioni di dollari
Ente
1995-97
2000-02
IDC
INPUT
VeriFone
ActivMedia
Data Analysis
Yankee
E-land
EITO
AEA/AU
Hambrecht & Quest
Forrester
Morgan Stanley
1 000
70
350
24 400
2 800
850
450
475
200
1 170
8 000
600
117 000
165 000
65 000
1 522 000
217 900
144 000
10 000
262 000
45 000
23 200
327 000
375 000
I valori sono tali per cui il commercio elettronico entro breve potrebbe rappresentare
il 15 per cento delle vendita al dettaglio su scala globale o circa la metà di quelle
ottenute con il direct marketing. In meno di dieci anni!
Numerosi sono i casi di aziende che hanno visto crescere dal nulla il loro valore ed il
loro fatturato a velocità impensabili, tant’è che alcune di esse hanno già sorpassato in
capitalizzazione aziende storiche e da decenni consolidate sui mercati internazionali
come Ford, Coca-cola o Gillette. Ciò ha alimentato attese di crescita e di
miglioramento della produttività insieme con aspettative di cambiamento del sistema
attuale del modo di lavorare, tanto da indurre la Borsa a speculazioni e pressioni
fortissime, gli economisti a teorizzare la nascita di un nuovo ciclo economico.
Ripercussioni già immediate di questo si sono fatte sentire nei settori i cui prodotti
possono essere fatti viaggiare tramite computer - biglietti, software, musica -, a breve
in quelli in cui il prodotto è tangibile.
Introduzione
_________________________________________________________________________________
4
Delle possibili tematiche inerenti al commercio elettronico, un posto a sé va per i
benefici, soprattutto per la possibilità di estendere la propria dimensione d’azione su
scala internazionale e per quella di risparmiare tempo ottimizzando i processi.
Parimenti importanti, sono la possibilità di personalizzazione dell’offerta e di
aggregazione tra domanda ed offerta.
Questioni da analizzare sono, invece, quelle relative alla più o meno presunta
disintermediazione attuabile con la rete e al vantaggio competitivo dei first mover.
Altro spazio è dedicato, piuttosto, alle problematiche ancora aperte nel commercio
elettronico, come la tariffazione, la sicurezza, la convergenza tra Internet e le altre
forme di comunicazione.
Infine, viene presa in considerazione una segmentazione geografica, affinché siano
messe in luce le importanti diversità tra le varie regioni del mondo, America, Asia,
Europa, sia a livello strutturale sia a livello politico, con particolare attenzione alla
piccola/media impresa. All’interno di questo approccio, lo spazio maggiore è dato
alla situazione italiana, analizzata alla luce delle varie tematiche considerate.
Fa seguito una serie di interviste rivolte a rappresentanti di 13 tra le maggiori società
avviate in Italia in questo tipo di attività, coprendo i settori ritenuti più significativi;
qualcuna è straniera, qualcuna italiana solo nel management, qualcuna italiana in
tutto e per tutto. Gli spunti sono stati diversi, gli interventi spesso originali. Qualcuno
ha anche effettuato con noi una vera e propria analisi della realtà italiana, suggerendo
il proprio punto di vista. Fatto, questo, auspicato a priori data la particolare posizione
di chi vive la realtà del commercio elettronico dall’interno.
La situazione emersa e le conclusioni tratte da tutto questo approfondito studio sono
a disposizione di chi volesse cimentarsi nella sua lettura.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 5
1. IL BACKGROUND
PREMESSA
Le problematiche riguardanti Internet sono strettamente legate alla sua struttura
fisica e istituzionale. Perciò, conviene innanzitutto capire che cosa essa sia e quale
sia stata l’evoluzione che l’ha portata ad essere l’enorme infrastruttura di oggi.
Questo è lo scopo del seguente capitolo introduttivo, in cui esamineremo anche chi
usa Internet e con quali scopi, per avere un quadro più chiaro di chi sono gli utenti
finali del mercato rappresentato dalla fornitura del servizio Internet. Infine,
cercheremo di valutare la dimensione complessiva di tale mercato, cioè l’estensione
della rete, sotto vari punti di vista.
1.1. COSA È INTERNET?
Riportiamo alcune delle definizioni raccolte:
Internet è una rete di estensione mondiale che mette in comunicazione un numero
elevato di reti informatiche differenti, attraverso un protocollo comune chiamato
TCP/IP (Transmission Control Protocol / Internet Protocol). Tale protocollo
fornisce un linguaggio standard per consentire lo scambio di informazioni fra reti
che utilizzano protocolli locali differenti (Ethernet, Netware, AppleTalk, DECnet
e altri) (J.K. MacKie-Mason e H.R.Varian, 1995)
Internet è allo stesso tempo uno strumento per la trasmissione su scala mondiale,
un mezzo per diffondere le informazioni, e per favorire la collaborazione e
l’interazione fra gli individui, senza limiti di locazione geografica (“A brief
History of the Internet”, www.isoc.org, 1999)
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 6
Internet è una rete di reti che utilizza standard comuni per raggiungere l’obiettivo
tecnico dello statistical sharing
1
, l’obiettivo economico dato dall’esternalità
positiva delle reti
2
, e l’obiettivo di politica dell’interoperabilità (L.W.McKnight e
J.P.Bailey,1995)
Internet è una rete globale di reti che consente alla maggior parte dei computer
del mondo, indipendentemente dal loro tipo, di comunicare in modo diretto e
trasparente e di condividere servizi. Essa rappresenta una risorsa globale
accessibile ad un numero elevato di persone e organizzazioni (Internet Society,
1999)
Internet è una matrice di reti informatiche di estensione mondiale, una rete di reti
in cui l’utente di un computer può, se ne ha il permesso, reperire informazioni da
un qualsiasi altro computer. Oggi, Internet è una risorsa pubblica, cooperativa ed
autososostenentesi, accessibile da parte di centinaia di migliaia di persone il tutto
il mondo (www.whatis.com, 1999)
Ecco, infine, la definizione del termine Internet così come appare in una risoluzione
approvata all’unanimità il 24 Ottobre 1995 dal FNC ( Federal Networking Council),
stabilita in consultazione con i membri delle comunità per i diritti di proprietà
intellettuale e di Internet:
RISOLUZIONE: Il Federal Networking Council (FNC) conviene che la
seguente terminologia riflette la nostra definizione del termine “Internet”.
“Internet” si riferisce al sistema globale di informazione che – (I) è logicamente
collegato da un unico spazio globale di indirizzamento basato sull’Internet
Protocol (IP) o sulle sue successive estensioni/derivazioni; (II) è in grado di
supportare comunicazioni che utilizzano il Transmission Control
1
Statistical sharing o statistical multiplexing: modalità di condivisione della risorsa rappresentata
dalla rete. Si veda il secondo capitolo per chiarimenti.
2
Esternalità positiva delle reti: il numero di persone già collegate ad una rete aumenta il valore che un
potenziale utente associa alla sua connessione a tale rete. Si veda il terzo capitolo per chiarimenti.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 7
Protocol/Internet Protocol (TCP/IP) o le sue successive estensioni/derivazioni,
e/o altri protocolli compatibili con l’IP; e (III) fornisce, usa o rende accessibile,
sia pubblicamente che privatamente, servizi di alto livello basati sulle
comunicazioni e sulle relative infrastrutture descritte in questo documento.
Internet è, oggi, un’infrastruttura informativa diffusa, il prototipo iniziale di quella
che viene spesso chiamata l’Infrastruttura Informativa Globale. La sua influenza
non si avverte solo all’ambito strettamente tecnico delle comunicazioni informatiche,
ma nell’intera società. Ci dirigiamo, infatti, verso un uso sempre più frequente di
strumenti online, che consentono il commercio elettronico, l’acquisizione di
informazioni, e le interazioni sociali.
Dal punto di vista puramente tecnico Internet è definibile come un’enorme rete
informatica in grado di trasmettere dati digitalizzati.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 8
1.2. COME È NATA?
Internet rappresenta un esempio considerevole dei benefici che possono essere
apportati da continui investimenti in ricerca e sviluppo nel campo delle infrastrutture
dell’informazione.
La storia di Internet ruota attorno a quattro aspetti distinti. Un primo aspetto è legato
all’evoluzione tecnologica, che comincia con la ricerca sulla commutazione a
pacchetto
3
e la rete ARPANET, e che tuttora continua ad estendere i limiti delle reti
lungo varie dimensioni, quali l’ampiezza, la performance, il livello di funzionalità.
Un secondo aspetto riguarda la gestione operativa di un’infrastruttura complessa e di
estensione mondiale. C’è l’aspetto sociale, contraddistinto dalla nascita di una vasta
comunità di Internauti, che collabora per creare ed evolvere la tecnologia. C’è,
infine, l’aspetto commerciale, caratterizzato da efficienti transazioni dei risultati
della ricerca.
1.2.1. L’evoluzione tecnologica
Le origini di Internet
La prima descrizione documentata di come la rete avrebbe favorito le interazioni
sociali è costituita una serie di appunti, scritti da J.C.R. Licklider del MIT
nell’agosto del 1962, in cui egli espone il suo concetto di “Rete Galattica”. Egli
immaginava una rete di computer, globalmente interconnessi, attraverso la quale
fosse possibile accedere, da ogni computer, a dati e programmi memorizzati su un
qualsiasi altro computer della rete. Il concetto era molto simile a quello che Internet è
oggi. Licklider era a capo di un programma di ricerca su calcolatori, cominciato
nell’ottobre del 1962, in corso presso l’Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata
della Difesa (DARPA - Defence Advanced Research Project Agency, organo facente
parte del Dipartimento di Difesa americano). Egli convinse i suoi successori, fra cui
il ricercatore del MIT Lawrence G.Roberts, dell’importanza della sua idea di rete.
3
Packet-switching, tecnologia di trasmissione di dati digitalizzati (si veda il secondo capitolo per
chiarimenti)
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 9
Leonard Kleinrock al MIT pubblicò il primo articolo sulla teoria della
“commutazione a pacchetto” nel luglio del 1961. Kleinrock convinse Roberts della
fattibilità teorica delle comunicazioni via rete usando tale tecnologia. Nel 1965,
Roberts mise in comunicazione i computer di due laboratori, situati rispettivamente
nel Massachusetts e in California, attraverso una linea telefonica a bassa velocità,
creando la prima rete informatica ad ampia estensione mai costruita fino ad allora.
Questo esperimento confermò che i computer potevano lavorare efficacemente
insieme, facendo funzionare programmi e recuperando i dati necessari sulla
macchina remota, ma evidenziò anche che il sistema telefonico, basato sul circuito
ad inserimento
4
, era totalmente inadeguato per questo scopo. La convinzione di
Kleinrock che fosse necessario adottare la commutazione a pacchetto era confermata.
Verso la fine del 1966 Roberts si recò alla DARPA per sviluppare il concetto di rete
informatica e pianificare il progetto della rete “ARPANET”, progetto che pubblicò
nel 1967. ARPANET doveva permettere la condivisione delle risorse: si volevano
collegare i computer di circa trenta università, finanziate dalla DARPA, sparse in
tutto il paese.
Alla conferenza in cui Roberts presentò l’articolo, anche gli inglesi Donald Davies e
Roger Scantelbury, del National Physical Laboratory di Londra, illustrarono un
progetto per lo sviluppo di reti basate su una tecnologia simile alla commutazione a
pacchetto. Nel 1964 anche Paul Baran della RAND Corporation di Santa Monica, in
California, aveva scritto un articolo sulla sperimentazione di un’idea, molto simile
alla commutazione a pacchetto, per costruire una rete di comunicazioni vocali che
potesse continuare a funzionare anche in caso di guerra: l’idea era che se, in un
attacco, parte della rete fosse stata distrutta, i dati trasmessi sarebbero giunti
comunque a destinazione lungo traiettorie alternative, determinate automaticamente.
Era accaduto che i lavori al MIT (1961-1967), alla RAND (1962-1965), e al NPL
(1964-1967) erano proceduti in parallelo, senza che i rispettivi ricercatori sapessero
nulla degli altri.
4
Circuit-switching, tecnologia di trasmissione usata dalle linee telefoniche tradizionali (si veda il
secondo capitolo per chiarimenti).
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 10
Va sottolineato il fatto che, fatta eccezione per il caso di Baran, la tecnologia della
commutazione a pacchetto era stata sviluppata per dare vita a una rete come
ARPANET, che collegasse i computer di un gruppo di università, e che soltanto
dopo essersi resi conto della potenza di tale tecnologia si cominciò a ipotizzare un
suo possibile uso in ambito militare.
Tenendo conto del fatto che Kleinrock era stato il primo a sviluppare la teoria della
commutazione a pacchetto focalizzandosi sull’analisi, il progetto e la misurazione, il
suo Network Measurement Center presso l’università di UCLA fu scelto quale primo
nodo di ARPANET. Il primo computer fu collegato nel 1969. Il secondo nodo fu
l’Istituto di Ricerca di Stanford (SRI). Un mese dopo il primo messaggio fu spedito
dal laboratorio di Kleinrock allo SRI. Altri due nodi vennero aggiunti connettendo le
università di Santa Barbara e dello Utah. Così verso la fine del 1969, con la
connessione di questi quattro terminali nasceva la rete ARPANET, e il germoglio di
Internet era spuntato. Si deve notare che, persino a questo stadio iniziale, la ricerca
sulle reti incorporava sia il lavoro sulla struttura fisica della rete, che il lavoro su
come utilizzare la rete. Questa caratteristica permane anche ai giorni nostri.
Negli anni seguenti numerosi terminali furono rapidamente connessi ad ARPANET,
e fu intrapresa la stesura di un protocollo di comunicazione funzionale per la rete.
Nel Dicembre del 1970 il Network Working Group (NWG) completò il primo
protocollo di ARPANET, chiamato Network Control Protocol (NCP). Man mano che
i vari siti di ARPANET ultimavano l’implementazione di tale protocollo, durante il
biennio dal 1971 al 1972, gli utenti della rete potevano finalmente cominciare a
sviluppare delle applicazioni.
Nell’ottobre del 1972 uno dei ricercatori della DARPA, Robert E.Kahn (tra gli
ideatori del progetto Internet) assunse un ruolo di primo piano quando organizzò una
dimostrazione di ARPANET presso la Conferenza Internazionale sulle
Comunicazioni Informatiche. Nel 1972 fu introdotta anche la prima applicazione di
largo impiego: la posta elettronica.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 11
Nel marzo di quell’anno Ray Tomlinson della BBN, spinto dalla necessità dei
ricercatori di ARPANET di avere uno strumento rapido ed efficiente di
coordinamento, scrisse il primo software per spedire e leggere messaggi di posta
elettronica. Da allora l’e-mail è diventata una delle applicazioni maggiormente usate
sulla rete.
Figura 1.1: l'evoluzione di Internet
1
10
100
1.000
10.000
100.000
1.000.000
10.000.000
100.000.000
1970 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99
1972:
Kahn intraprende il
progetto Internet.
1973:
Inizio collaborazione
Cerf/Kahn.
1974:
Articolo di Cerf-Kahn sul
TCP/IP.
1972:
Kahn intraprende il
progetto Internet.
1973:
Inizio collaborazione
Cerf/Kahn.
1974:
Articolo di Cerf-Kahn sul
TCP/IP.
1981:
Creazione di Bitnet.
1981:
Creazione di Bitnet.
1982:
ARPANet adotta il TCP/IP,
nasce la prima vera Internet.
1982:
ARPANet adotta il TCP/IP,
nasce la prima vera Internet.
1984:
Nasce il DNS.
1984:
Nasce il DNS.
1986:
Nasce NSFNET.
1986:
Nasce NSFNET.
1989:
ARPANet cessa di
esistere, prime forme
commerciali di Internet.
Al CERN nasce il
linguaggio HTML.
1989:
ARPANet cessa di
esistere, prime forme
commerciali di Internet.
Al CERN nasce il
linguaggio HTML.
1991:
la NSF toglie le
restrizioni sull’uso
commerciale di Internet
1991:
la NSF toglie le
restrizioni sull’uso
commerciale di Internet
1993:
Il browser Mosaic
viene immesso sul
mercato.
1993:
Il browser Mosaic
viene immesso sul
mercato.
1994:
Netscape lancia
Navigator
1994:
Netscape lancia
Navigator
1995:
NSFNET cessa di
esistere, le reti non-
USA sono piu del
50%
1995:
NSFNET cessa di
esistere, le reti non-
USA sono piu del
50%
NUMERO DI HOST (scala logaritmica):
Fonte: Internet Society, http://info.isoc.org/
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 12
Le prime formulazioni di Internet
Internet fu ideata allo scopo di far comunicare fra loro reti indipendenti e di
concezione piuttosto arbitraria, a cominciare da ARPANET quale prima
rappresentante di reti basate sulla commutazione a pacchetto, ma presto includendo
anche reti via satellite, radio e altre, ciascuna con la propria tecnologia. Internet
come la conosciamo si basa sul principio di rete ad architettura aperta. Ciò vuol dire
che la sua architettura è concepita in modo tale da potersi interfacciare con qualsiasi
tipo di rete, mettendo così in comunicazione reti nate in contesti e con scopi
completamente differenti, e fra le quali, inizialmente, non era previsto lo scambio di
informazioni.
In una rete ad architettura aperta, le singole reti da collegare possono essere
progettate e sviluppate separatamente e ciascuna può avere la propria interfaccia da
offrire agli utenti. In questo modo, ogni rete può essere concepita in accordo con
l’ambiente specifico in cui opera e con le richieste dei propri utenti. L’idea di una
rete ad architettura aperta fu introdotta da Kahn nel 1972, nell’ambito di un progetto
di reti radio a pacchetto. La chiave per il suo funzionamento doveva essere un
protocollo affidabile, che avrebbe mantenuto la trasmissione efficiente anche in
presenza di interferenze radio. Kahn all’inizio ipotizzò di continuare a usare il
protocollo NCP ideato per ARPANET. Ma tale protocollo non aveva alcun controllo
su eventuali errori durante la comunicazione fra i terminali, dato che ARPANET
doveva essere così affidabile che un tale controllo non si sarebbe mai reso
necessario.
Quindi Kahn decise di sviluppare una nuova versione del protocollo che potesse
soddisfare le necessità di una rete ad architettura aperta. Tale protocollo si sarebbe
alla fine chiamato Transmission Control Protocol/Internet Protocol (TCP/IP).
Il progetto di Kahn si fondava su quattro regole di base:
ξ Ogni singola rete avrebbe dovuto funzionare da sola e non si sarebbero rese
necessarie modifiche interne ad esse per connetterla ad Internet.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 13
ξ Le comunicazioni sarebbero state effettuate sulla base del massimo sforzo: se un
pacchetto non fosse giunto a destinazione, sarebbe stato subito ritrasmesso dal
sito di partenza.
ξ Per collegare le reti si sarebbero utilizzate delle cosiddette scatole nere; queste
sarebbero state successivamente chiamate convogliatori o indirizzatori (router) e
ingressi (gateway). Nessuna informazione sarebbe stata trattenuta da tali
dispositivi riguardo ai singoli flussi di pacchetti di dati che li attraversavano.
ξ Non ci sarebbe stato alcun controllo globale a livello operativo e non ci sarebbe
stato alcun sistema gerarchico di gestione: ogni nodo avrebbe avuto la stessa
importanza nella gestione dei dati.
Val la pena di notare come già dalla sua formulazione la rete presenta quelle
caratteristiche di sistema aperto, non regolato e non gerarchizzato che l’hanno resa
così diffusa.
Nella primavera del 1973, dopo aver cominciato il lavoro di interconnessione, Kahn
chiese a Vinton Cerf di lavorare con lui alla progettazione dettagliata del protocollo.
Cerf era stato intensamente coinvolto nello sviluppo del precedente protocollo NCP.
Grazie alla loro esperienza, tale collaborazione si rivelò decisamente produttiva e
presto furono definiti tutti i particolari di ciò che sarebbe stato il protocollo TCP/IP.
La prima versione scritta del loro lavoro fu distribuita nel corso di uno speciale
meeting dell’International Network Working Group (INWG), organo istituito nel
settembre del 1973.
Dalla collaborazione fra Kahn e Cerf emersero alcune proposte di base:
ξ La comunicazione fra due processi sarebbe stata logicamente costituita da un
lunghissimo flusso di byte (allora chiamati ottetti). La posizione di ciascun ottetto
nel flusso sarebbe stata usata per identificarlo.
ξ Il controllo del flusso si sarebbe realizzato tramite ricevute rispedite dal sito di
destinazione al sito di partenza.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 14
ξ Sebbene in quei giorni alla Xerox PARC si stessero sviluppando le reti locali,
basate sul protocollo Ethernet
5
, la loro imminente proliferazione non era
prevedibile, tanto meno quella di PC e workstation. Il modello più diffuso di rete,
in quegli anni, era quello su scala nazionale, come ARPANET, di cui ci si
aspettava la nascita di un numero piuttosto limitato negli anni successivi. Così per
identificare i terminali fu utilizzato un indirizzo di IP a 32 bit, di cui i primi 8 bit
specificavano la rete e i rimanenti 24 bit indicavano il terminale appartenente a
quella rete. Questa ipotesi secondo cui 256 indirizzi
6
sarebbero stati sufficienti per
individuare le reti nel prossimo futuro, si dovette completamente riconsiderare
quando, verso la fine degli anni settanta, cominciarono a diffondersi, appunto, le
reti locali (LAN, Local Area Network).
La principale motivazione della creazione sia di ARPANET che di Internet, come
detto prima, fu la condivisione di risorse - per esempio permettere agli utenti delle
reti radio a pacchetti di accedere ai sistemi informatici, collegati tramite ARPANET.
Connettersi a questi computer molto costosi era molto più economico che duplicarli.
Mentre la trasmissione di file e l’accesso remoto a dati rimanevano applicazioni
molto importanti, la posta elettronica è probabilmente quella che ha avuto l’impatto
più significativo sulle innovazioni apportate in quel periodo. L’e-mail rappresenta un
nuovo modo di comunicare, ed ha modificato la natura delle collaborazioni, prima
nella costruzione di Internet stessa e, successivamente, in gran parte della società nel
mondo.
Nei primi giorni di vita di Internet furono proposte altre applicazioni, inclusa la
comunicazione vocale basata sulla commutazione a pacchetto (precursore della
telefonia tramite Internet), vari modelli di condivisione di file e dischi, e nacquero,
ovviamente, anche i primi virus.
5
Ethernet: e’ la tecnologia in assoluto più diffusa per il funzionamento delle reti locali. Fu sviluppata
da Bob Metcalfe alla Xerox PARC nel 1973.
6
Data una sequenza di 8 bit, ognuno dei quali può assumere due valori ( 0 o 1), si possono ottenere
256 disposizioni differenti. Quindi un byte (sequenza di otto bit) può rappresentare 256 indirizzi
diversi in forma binaria. Ciò è confermato dall’elevamento a potenza: 2
8
= 256.
Capitolo primo Il background
_________________________________________________________________________________ 15
Un concetto chiave di Internet è che essa non è stata progettata per una sola
applicazione, ma come infrastruttura generale su cui potessero essere concepite
nuove applicazioni. Ciò è reso possibile dalla natura general purpose dei servizi
offerti dal protocollo TCP/IP. Questa caratteristica ha consentito, nel corso degli
anni, lo sviluppo di applicazioni sempre più potenti e dotate di interfaccia utente
sempre più semplice, la cui massima espressione, ai giorni nostri, è rappresentata da
strumenti di ricerca quali il World Wide Web
7
e i browser
8
.
La prova dei fatti
L’agenzia DARPA concesse tre licenze rispettivamente a Stanford (dove c’era Cerf),
al BBN (Ray Tomlinson) e all’UCL (Peter Kirstein) per implementare il nuovo
protocollo TCP/IP. Il team di Stanford, guidato da Cerf, stabilì le specifiche
dettagliate del protocollo e, nel giro di un anno, tre implementazioni indipendenti del
TCP potevano cooperare.
Questo fu l’inizio di un lungo periodo di sperimentazione e sviluppo della tecnologia
di Internet. Cominciando dalle prime tre reti (ARPANET, reti radio a pacchetti, reti
via satellite a pacchetti), il terreno della sperimentazione si è esteso fino ad
incorporare, oggi, praticamente ogni tipo di rete.
Le prime implementazioni del protocollo TCP furono eseguite su grossi calcolatori.
Quando cominciarono ad apparire i primi personal computer, si temeva che tale
protocollo fosse troppo complesso per poter funzionare su di essi. David Clark e il
suo gruppo di ricerca al MIT si proposero di dimostrare che un’implementazione
compatta e più semplice del TCP era possibile. La versione del protocollo da loro
realizzata, prima per la Xerox e poi per i PC della IBM, si rivelò completamente
compatibile con il protocollo originario, pur essendo progettata su misura per le
applicazioni e gli obiettivi di performance tipici dei personal computer.
7
World Wide Web: applicazione ad interfaccia grafica per la ricerca di informazioni in Internet. Si
veda il paragrafo “Le applicazioni di Internet” per approfondimenti.
8
Browser: software che consente l’accesso e la ricerca di informazioni in Internet (la “navigazione”).