spesso dovrebbe essere tenuta maggiormente in considerazione anche dalle
imprese for profit operanti nel settore turismo nei confronti dei loro clienti, di
tutti i loro clienti.
Ovviamente è d’uopo per le imprese poter affiancare ai costi derivanti da
questa presa di responsabilità civile e morale degli adeguati ricavi, in modo tale
che questi “fini ideologici” siano realmente perseguibili e realizzabili dalle
stesse.
Lo scopo che questo lavoro si prefigge è un’analisi del mercato del Turismo
Accessibile nel tentativo di capire se esso ha la capacità e i mezzi per
raggiungere, oltre quello morale, anche l’obiettivo economico.
A tal fine, nel primo capitolo del presente lavoro, si riporteranno gli
avvenimenti salienti che hanno caratterizzato l’evoluzione e la trasformazione
dapprima del movimento “Turismo per tutti” ed in seguito del Turismo
accessibile, sia in ambito europeo che nazionale.
Nel secondo capitolo verranno esposte le regole e le risoluzioni adottate dagli
organismi internazionali per la non discriminazione delle persone con disabilità
e, successivamente, l’evoluzione legislativa per l’abbattimento delle barriere
architettoniche sia nel contesto italiano che di altri paesi appartenenti all’Unione
Europea.
In seguito, nei due capitoli successivi, si passerà all’osservazione degli
elementi del Turismo accessibile, focalizzandoci dapprima sullo studio della
domanda di mercato tramite l’analisi di alcune tra le più interessanti ricerche sia
in ambito continentale che nazionale; e in seguito attraverso l’analisi dell’offerta,
tentando di spiegare quali dovrebbero essere gli accorgimenti da seguire e le
azioni da intraprendere per rendere una struttura turistica accessibile a tutte
quelle persone che hanno particolari esigenze.
Infine, nel quinto ed ultimo capitolo, si indicheranno alcune delle iniziative
che hanno realizzato progetti, strutture, e servizi anche di eccellenza,
descrivendone gli obiettivi e l’impatto che i risultati hanno prodotto sui
destinatari delle singole azioni.
6
Capitolo 1. STORIA DEL TURISMO ACCESSIBILE
1.1 I primi passi
C’è stato un tempo in cui le persone con disabilità, allora chiamate invalidi, o
portatori di handicap, pur tenute in considerazione a parole, subivano
discriminazioni continue nella vita sociale, nell’accesso alla formazione, al
lavoro, ai trasporti, alle attività sportive, al turismo e al tempo libero; e non
stiamo parlando del secolo scorso, ma di pochi decenni fa.
Infatti, una delle prime e più importanti occasioni per promuovere
l’integrazione delle persone con disabilità è stata senza dubbio la proclamazione,
da parte delle Nazioni Unite, del 1981 come l’Anno Internazionale delle Persone
Disabili.
Il più importante risultato dell'evento, è stato sicuramente il “World
Programme of Action concerning Disabled Person”
2
.
L’anno e il World Programme of Action hanno dato un grande impulso per i
progressi in questo campo. Entrambi hanno sottolineato il diritto delle persone
con disabilità a godere delle stesse opportunità degli altri cittadini, e ad una
eguale partecipazione a miglioramento della qualità della vita risultante dallo
sviluppo economico e sociale. In quella stessa occasione l’handicap, per la prima
volta, fu definito come il risultato della relazione tra le persone con disabilità e il
loro ambiente.
2
Programma di azione mondiale riguardante le persone disabili
7
Grazie all’interessamento di governi, enti ed autorità locali, iniziò quel
tentativo di cambiamento che avrebbe dovuto portare le persone disabili dalla
segregazione e dipendenza alla integrazione e autonomia.
A dire il vero già prima dell’intervento delle Nazioni Unite vi erano state,
soprattutto in Europa, sporadiche e pionieristiche iniziative nell’ambito del
settore turistico; ad esempio nel 1976 in Gran Bretagna, l’English Tourist Board
3
promosse e coordinò un gruppo di lavoro formato da altri Tourist Boards del
Regno Unito e dal Trades Union Congress
4
.
Il gruppo di lavoro cercò di studiare e capire quali potessero essere i mezzi
utili, alle persone con disabilità, per poter accedere al mondo del turismo, ed
elaborò un documento finale denominato “Holidays – the social Need”
5
.
Ciò che emerse dalla ricerca fu che i principali impedimenti per lo sviluppo
di un turismo fruibile a tutti provenissero da lacune dell’informazione che, anche
quando era presente, era comunque poco attendibile.
Qualche anno più tardi, nel 1981 appunto, fu creato sempre in Gran
Bretagna, il primo servizio nazionale europeo di informazione e consulenza per il
turismo delle persone disabili, venne chiamato “Holidays Care Service”, e
realizzò, dopo poco tempo, una guida turistica dal titolo “Providing for disabled
visitors”, con consigli sia sulle strutture ricettive che sui vari comportamenti da
adottare per ricevere persone con diversi tipi di disabilità.
Nel 1988 l’English Tourist Board e Holidays Care Service promossero un
nuovo gruppo operativo che aveva l’importante compito di portare il turismo per
persone disabili fuori dall’ambito del limitato “turismo sociale” e condurlo a
pieno titolo nel mercato del turismo.
Il gruppo operativo si chiamò “Tourism for All”
6
, ed in breve tempo questo
nome fu tradotto in tutte le lingue europee, così da andare a indicare e localizzare
3
Ente del turismo britannico
4
Ente che riunisce i principali sindacati britannici
5
“Vacanze – bisogno sociale”
6
“Turismo per tutti”
8
in ogni paese del continente tutte quelle organizzazioni che stavano tentando di
accrescere un turismo maggiormente accessibile.
Il primo risultato ottenuto da questo gruppo di lavoro, che si può certamente
reputare come l’inizio della campagna europea “Tourism for All”, fu divulgato
nell’ ottobre del 1989, e consistette nella pubblicazione di un omonimo articolo
contenente 63 raccomandazioni per il settore turismo, tese a garantire, in
particolar modo, il rispetto per le necessità e i bisogni dei turisti portatori di
disabilità.
Ruolo fondamentale del report fu quello di esortare gli operatori turistici a
considerare le esigenze dei viaggiatori disabili, come elemento necessario nello
sviluppo e nella pianificazione dei propri programmi economici, e non più come
mero elemento aggiuntivo.
L’anno successivo, nel 1990, la Direzione Generale del Turismo della
Commissione Europea in occasione dell’Anno Europeo del Turismo organizzò
diverse manifestazioni ed eventi, che furono sfruttate al meglio dal “Tourism for
All” per divulgare ancor di più il proprio pensiero e per sensibilizzare l’opinione
pubblica e le imprese del settore turistico.
Fu anche bandito un concorso per eleggere la migliore struttura turistica
europea per persone disabili; il primo premio fu vinto dal Orvelte Museum
Villane di Drenthe (Olanda), ma tra le 6 finaliste fu inserita anche la Stazione
Ferroviaria di Roma Termini.
Ma l’elemento più importante, tanto da essere giudicato dalla Commissione
Europea come uno degli eventi meglio riusciti nell’Anno Europeo del Turismo,
fu la conferenza “Tourism for all in Europe”, promossa da un gruppo di
organizzazioni nazionali del turismo europee.
L’evento durò due giorni, e si svolse presso il nuovo albergo dell’aeroporto
londinese di Gatwick, intervennero circa 200 inviati provenienti da quasi tutta
l’Europa e dagli Stati Uniti, in rappresentanza di strutture ricettive, operatori dei
trasporti, attrazioni turistiche, associazioni per disabili, architetti e di altre
autorità.
9
I partecipanti alla conferenza ebbero come obiettivi principali la condivisione
delle singole esperienze fin lì accumulate, la diffusione di queste al maggior
numero di paesi europei, e la produzione di una serie di raccomandazioni, per i
vari governi nazionali, sui parametri da adottare per rendere più accessibili alle
persone con disabilità le varie strutture turistiche.
Operatori del settore turismo, pubbliche autorità, associazioni per disabili e
tutti coloro intervenuti alla conferenza, fissarono due punti fondamentali da
approfondire negli anni a seguire:
x Sviluppo di programmi formativi per architetti e progettisti operanti nel
settore turismo;
x Miglioramento della qualità delle informazioni turistiche.
Lo sviluppo di questi due obiettivi guidarono imprenditori turistici, strutture
ricettive, architetti e progettisti all’organizzazione di una seconda conferenza
sull’argomento. Fu denominata “Tourism 2000 - Tourism for All in Europe
Conference”, anche questa si svolse a Londra nell’ottobre del 1993, nell’ambito
dell’“Anno delle Persone Anziane e della Solidarietà tra le Generazioni”
patrocinato sempre dall’ Unione Europea.
Lo scopo principale era quello di divulgare dati e statistiche sulle reali
potenzialità turistiche offerte dalle persone disabili, in modo da convincere gli
operatori del settore che una migliore accessibilità delle strutture turistiche
rappresentava non solo un giovamento dal punto di vista sociale ma anche una
importante utilità economica.
Fu così che nel corso della conferenza venne presentata la prima ricerca
organica sullo studio del fenomeno del turismo per persone con disabilità e sulle
proiezioni di sviluppo economico prevedibili, a livello europeo, se determinate
condizioni fossero state garantite.
Lo studio, “Profiting from Opportunities – A new market for Tourism”,
realizzato dalla Touche Ross, che ancora oggi è considerato il punto di partenza
per ogni indagine di fattibilità per progetti legati al turismo per tutti, provava che:
10
migliorando le condizioni di accessibilità dei servizi ricettivi e dei trasporti, delle
strutture di viaggio, i turisti disabili europei sarebbero potuti passare da 6 milioni
di persone che già realmente viaggiavano, a 19 milioni di potenziali viaggiatori, e
quindi con un incremento dal 3% al 10% del movimento turistico totale.
I primi e importanti passi del movimento “Turismo per tutti” erano stati fatti,
e alle conferenze di Londra seguirono una serie di progetti volti a creare un
coordinamento internazionale e a stabilire dei criteri comuni per il suo sviluppo.
Nel novembre del 1993, ad Anversa, si costituì un nuovo gruppo di lavoro
europeo, con lo scopo di elaborare degli standard medianti i quali poter
evidenziare e certificare le condizioni di fruibilità delle strutture turistiche. E a
Roma, nel maggio dell’anno successivo, in occasione del congresso “Tourism for
All Networking” si tenne il primo incontro del nuovo gruppo di lavoro, promosso
dal CO.IN.
7
.
Nel frattempo anche l’Unione Europea aveva attivato la formazione di nuclei
nazionali con il compito di avviare studi per migliorare le capacità di accesso ai
vari complessi turistici da parte delle persone con diversi tipi di disabilità.
1.2 La nascita di “turismo per tutti” in Italia
1.2.1 Gli inizi
Esempi di organizzazioni che per prime in Italia si sono occupate attivamente
del problema dell’accessibilità delle strutture turistiche sono:
x Lo studio di architettura A.D.R. di Cavriago (Reggio Emilia) che
produceva una serie di mappe e guide sull’accessibilità delle più
7
Consorzio delle Cooperative Integrate Onlus di Roma
11
importanti città dell’Emilia Romagna, e studiava piani comunali per
l’abbattimento delle barriere architettoniche.
x Il CO.IN. di Roma, che gestiva uno sportello informativo e pubblicava
guide di accessibilità della città di Roma oltre a organizzare visite della
capitale a persone potatrici di disabilità.
x Il Comune di Ferrara che aveva attivato una serie di iniziative tese a
migliorare i sistemi di informazione, trasporto, accoglienza, ricettività e
organizzazione eventi nella città, per renderla il più possibile fruibile a
tutti.
C’è da dire però che solo grazie alla serie di incontri organizzati dall’Unione
Europea nei primi anni novanta
8
, a cui parteciparono appunto alcune realtà
italiane
9
che già da tempo si erano interessati al problema dell’accessibilità delle
strutture, e alla concomitante emanazione di importanti norme nazionali
riguardanti la progettazione senza barriere architettoniche
10
, queste piccole realtà
italiane intensificarono i loro rapporti scambiandosi idee ed esperienze, e
convenendo sull’opportunità di attivare una più stretta collaborazione e
cooperazione a livello nazionale.
Il primo risultato lo si ottenne già alla BIT, la Borsa Internazionale del
Turismo di Milano, del 1995, dove il CO.IN. di Roma, l’AIAS
11
di Milano,
l’AIAS di S. Bortolo di Vicenza e l’ufficio Informa-Handicap del Comune di
Ferrara in primis, oltre a progettisti, architetti, associazioni per disabili, enti
locali ed esperti di turismo per disabili, si incontrarono per la prima volta per
discutere di una possibile strategia per lo sviluppo del turismo accessibile in
Italia.
Alla fine si decise che per il primo anno queste sarebbero state le linee guida
da seguire:
8
Vedi pp. 11,12
9
Rappresentate soprattutto da progettisti, architetti, associazioni per disabili, cooperative sociali ed
enti
10
A riguardo si veda cap. 2
11
Associazione Italiana Assistenza Spastici
12
x Intensificazione dei contatti tra i partecipanti all’incontro per conoscere,
studiare, analizzare le differenti esperienze e trovare una matrice comune
da implementare e adottare in maniera condivisa;
x Svolgere opera di sensibilizzazione verso gli operatori del mondo del
turismo, illustri assenti alla riunione di Milano, al fine di coinvolgerli nel
gruppo di lavoro;
x Organizzazione e allestimento di uno stand “Turismo per tutti” nella BIT
dell’anno successivo, in cui presentare al mondo del turismo “classico”
metodi e strumenti per indirizzare la realizzazione delle proposte turistiche
verso la piena fruizione per tutti.
Alla BIT del 1996 lo stand fu effettivamente allestito, ma ciò che riscosse
oltremodo successo fu il convegno “A.A.A. 30 milioni di turisti offresi –
Problemi e prospettive del turismo per disabili”, rivolto a tutti gli operatori del
settore turismo.
La partecipazione al convegno fu numerosa e rilevante, e gli organizzatori
ebbero, per la prima volta, la possibilità di entrare in contatto diretto con
importanti imprese ed enti turistici, e mostrare loro la rilevanza sociale ed
economica del turismo accessibile.
Fu inoltre valutata l’opportunità di creare, in Italia, una unica struttura stabile
e identificabile, che avesse come fine quello di rendere fruibile, anche alle
persone con disabilità, le varie offerte turistiche.
Sulla scia del successo ottenuto alla BIT nel corso dello stesso anno vennero
organizzati altri incontri e convegni, l’interesse degli operatori di settore stava
crescendo ed ora, oltre a discutere, si iniziava anche a pensare di poter percorrere
la strada della commercializzazione per quei progetti rivolti in maniera
particolare alle persone disabili.
13
Nell’aprile dell’anno successivo il CO.IN. di Roma, l’ufficio Informa-
Handicap di Ferrara e l’AIAS
12
di Milano e S. Bortolo di Vicenza istituirono il
Comitato Nazionale “Si, viaggiare… Turismo per tutti”, che aveva i seguenti
obiettivi:
x La creazione di una rete di servizi informativi sul turismo accessibile
operanti sul territorio nazionale;
x La promozione di studi e ricerche;
x La collaborazione con enti pubblici e privati;
x La sensibilizzazione della pubblica opinione e in particolare degli
operatori del settore;
x La promozione e gestione di attività formative.
Le attività svolte e le energie prodigate dal nuovo Comitato furono fin da
subito molte; però, mentre alcune organizzazioni operanti nel sociale offrirono
collaborazione e mostrarono interesse, lo stesso non si può dire riguardo agli
operatori del settore turistico, che erano ancora scettici sulle reali opportunità
economiche del turismo accessibile, soprattutto in relazione ai costi da sostenere
per abbattere le barriere e adeguare le strutture.
Tutte queste iniziative migliorarono comunque la quantità e la qualità delle
informazioni disponibili per i turisti disabili, che a loro volta aumentarono la
ricerca di proposte capaci di soddisfare le proprie esigenze.
Purtroppo però le risposte a queste esigenze non si trovavano nella agenzia di
viaggio sotto casa, non al corrente delle necessità di questo tipo di clientela e
tanto meno delle condizioni di accessibilità delle varie strutture ricettive, ma non
si trovavano neanche tra le associazioni operanti nel settore del “turismo per
tutti” ancora carenti in fatto di organizzazione e promozione di viaggi e vacanze.
Era perciò necessario stringere accordi ancora più seri e stabili tra questi due
mondi, quello del turismo in generale e quello del turismo accessibile, e ciò
12
Associazione Italiana Assistenza Spastici
14
poteva avvenire solo grazie all’intervento di un soggetto terzo, istituzionale, in
grado di investire capacità e mezzi economici adeguati.
1.2.2 Il progetto “Italia per tutti”
L’opportunità la si ebbe lo stesso anno; nel 1997 infatti Stefano Landi, che si
era appena insediato come capo del Dipartimento del Turismo
13
della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, promosse una serie di incontri per conoscere e
valutare tutte le realtà turistiche operanti in Italia.
A questi appuntamenti partecipò anche il CO.IN. di Roma che, da parte sua,
mostrò le esperienze maturate nel corso degli anni, le attività svolte e le
problematiche incontrate per lo sviluppo del turismo per disabili.
Al termine degli incontri vennero stabiliti dei settori prioritari da sviluppare,
e il turismo accessibile fu inserito tra questi.
Venne allora avviato un gruppo di lavoro composto dal Dipartimento del
Turismo, dalla stessa CO.IN. e dall’ENEA
14
, che aveva sviluppato un settore
chiamato INN-ANDI
15
, dedicato all’utilizzo della tecnologia per il
miglioramento della qualità della vita di anziani e disabili, che prese atto delle
varie esperienze e dei risultati raggiunti in Italia nell’ambito del turismo
accessibile e definì un piano di azione.
Furono determinate le maggiori problematiche del settore e abbozzate
possibili soluzioni ad esse, in particolar modo ci si concentrò su:
x La mancanza di una adeguata preparazione circa l’accoglienza delle
persone con disabilità da parte degli operatori turistici;
x L’assenza di un attendibile sistema di informazione sulle condizioni di
accessibilità delle strutture e infrastrutture turistiche;
13
Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianto
14
Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
15
Innovazione per Anziani e Disabili
15
x La carenza di servizi territoriali di informazione e assistenza per il turista
disabile.
L’approvazione e la condivisione degli obiettivi prefissati tra tutti gli attori
partecipanti portò subito ad un risultato ragguardevole, ossia la pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale del Documento di linee guida per l’attuazione del
Programma “Vacanze per Tutti 1998-2000”
16
, nel quale tutte le regioni si
impegnavano a intraprendere azioni significative per lo sviluppo del turismo
accessibile, in linea con le direttive del Dipartimento del Turismo.
Prese inoltre avvio l’importante progetto “Italia per Tutti”, che ebbe
l’obiettivo di accelerare il processo teso a rendere fruibile anche alle persone con
disabilità il patrimonio di offerta turistica italiano; e fu concepito come un grande
contenitore per tutte quelle azioni capaci di consentire, sia agli operatori
responsabili dell’offerta turistica che alle persone con disabilità, di superare le
difficoltà che limitavano la possibilità di viaggiare e fare vacanza a chi aveva
problemi di mobilità o di altro genere.
Il primo prodotto sviluppato e diffuso nell’ambito del progetto “Italia per
tutti” fu il manuale “Qualità nell’accoglienza turistica di clienti con bisogni
speciali”.
La realizzazione venne affidata dal Dipartimento del Turismo al CO.IN., che
condusse il lavoro in collaborazione con le associazioni dei disabili e con i
principali esperti italiani di turismo accessibile, e fu stampato
17
in prima
edizione
18
in 55 mila copie e distribuito a tutte le strutture alberghiere, alle
agenzie di viaggio e alle scuole di turismo.
Il manuale venne pensato e organizzato in modo tale da fornire a ogni
operatore del turismo le conoscenze necessarie per saper fronteggiare, con
tranquillità e competenza, le diverse necessità che clienti con esigenze specifiche
16
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento del Turismo, 10 marzo 1998,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 Aprile 1998
17
Con il contributo del Dipartimento degli Affari Sociali
18
Una seconda ristampa, di 5000 copie, fu realizzata e diffusa nell’ambito dei lavori della Prima
Conferenza nazionale sulle Politiche dell’Handicap del 1999
16
avrebbero potuto richiedere, qualunque fosse stato il bisogno presentato dal
turista.
Nel frattempo il dipartimento INN-ANDI
19
dell’ENEA
20
, su incarico del
Dipartimento del Turismo e seguendo le linee guida determinate dal gruppo di
lavoro, aveva elaborato l’importante e ambizioso progetto pluriennale
denominato “STARe – Servizi Turistici per l’Accessibilità e la Residenza
confortevole”, che ottenne per il primo anno anche il finanziamento del CIPE
21
.
Questo progetto, a cui parteciparono diverse realtà del mondo sociale
(associazioni, cooperative sociali, Onlus ecc.) e alcune società di consulenza,
prese inizio nei primi mesi del 1999 e terminò la realizzazione dei propri prodotti
nel 2001.
Lo scopo di fondo del progetto era quello di mettere a disposizione delle
persone con disabilità un insieme di informazioni particolareggiate e verificate
sulla base delle quali potersi orientare per una efficace programmazione del
viaggio e del periodo di residenza turistica e, al tempo stesso, di far conoscere
l’offerta esistente di strutture adeguate alle esigenze dei turisti disabili.
Inoltre i risultati di STARe
22
forniscono la procedura completa e i relativi
mezzi per poter avviare progetti nel campo del turismo accessibile, infatti sono
stati realizzati:
x Studio di settore sulla domanda di turismo accessibile in Italia;
x Studio sull’offerta di servizi per il turismo accessibile in Italia;
x Metodologia IG – VAE
23
, e strumenti per la rilevazione delle condizione
di accessibilità di strutture e infrastrutture turistiche;
x Banca dati contenente le informazioni sulle condizioni di accessibilità di
circa 5000 strutture turistiche italiane;
19
Innovazione per Anziani e Disabili
20
Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
21
Delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica del 12 luglio 1996
22
Studi tuttora disponibili sul sito web www.italipertutti.it
23
Informazione Garantita per la Valutazione dell’Accessibilità per le proprie Esigenze
17
x Otto studi operativi di fattibilità di iniziative imprenditoriali nel settore dei
servizi turistici per persone con bisogni speciali.
L’impegno del Dipartimento del Turismo nell’attuazione e nella gestione del
progetto “Italia per tutti” è stato appoggiato anche da una forte partecipazione da
parte del Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri
che, oltre al contributo offerto
24
per la stampa del manuale “Qualità
nell’accoglienza turistica di clienti con bisogni speciali”, ha partecipato
all’attivazione e promozione del Numero verde “Vacanze Serene 800271027”
25
,
tuttora attivo.
Questo Numero verde è stato il primo servizio telefonico italiano di
informazione finalizzato a favorire il turismo delle persone con bisogni speciali
(persone con mobilità ridotta, su sedia a rotelle, con limitazioni sensoriali),
tramite la divulgazione di indicazioni sulle condizioni di accessibilità delle
strutture e dei servizi di interesse turistico.
Il servizio si è basato inizialmente sulle informazioni provenienti dalle realtà
del terzo settore operanti nell’ambito del turismo, implementandole
progressivamente e creando infine un’apposita banca dati contenente l’insieme
dei campi informativi necessari per poter organizzare al meglio una vacanza, o
un viaggio, partendo da esigenze specifiche.
24
Si veda pag. 18
25
Servizio promosso nel maggio del 1998 dal Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Telecom, nell’ambito delle iniziative dipartimentali relative
al programma “Estate Serena 1998” per fasce deboli della popolazione, ed è attualmente gestito dal
CO.IN. di Roma
18