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quantitativo e qualitativo del rapporto banca-impresa, in cui l’azienda di credito non
rappresenta più il finanziatore principale e, al contempo, le imprese non domandano più
soltanto un servizio di prestito, ma puntano a rendere ottimali le transazioni commerciali e
finanziarie.
Un simile scenario rende necessaria la ricerca di nuovi assetti strutturali e, soprattutto,
l’adozione di nuovi criteri di gestione. La banca tradizionale o “istituzionalizzata”, infatti,
attiva una gestione a volumi, offrendo una gamma limitata di servizi. La banca
contemporanea dovrebbe invece essere concepita in un’ottica imprenditoriale dato che il
prezzo non è più stabilito in modo arbitrario, ma è divenuto una variabile di sistema, e la
concorrenza si gioca quindi sul piano della qualità percepita dal cliente. È perciò
indispensabile sviluppare una strategia adeguata ad affrontare i cambiamenti ambientali e
che permetta alla banca di affermare sul mercato un vantaggio competitivo distintivo,
superiore e sostenibile. Il punto di partenza dell’evoluzione della strategia bancaria, risiede
nell’accogliere il principio dell’economia di mercato per cui si rende necessario adottare
politiche di differenziazione dei prodotti, ed affiancarle a politiche di immagine che si
concretizzino in un approccio “market oriented”. Se la banca tradizionale si proponeva come
impresa monoprodotto e monomercato, caratterizzata da una forte integrazione verticale dei
processi, la banca moderna è un’impresa complessa, dominata da esigenze di
diversificazione e dalla necessità di divenire fornitrice di servizi finanziari innovativi e
specializzati. Questo rende fondamentale una politica di segmentazione della clientela, che
va ad inserirsi in un generale e radicale cambiamento di approccio rispetto alla “banca
istituzione” e che rispecchia essenzialmente un problema di management. La ricerca del
vantaggio competitivo, infatti, comporta l’abbandono dell’impostazione tradizionale della
strategia, per adottare un sistema di programmazione e controllo che esalti le funzioni del
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marketing, della pianificazione e del controllo di gestione. La necessità di un sistema
integrato di pianificazione e controllo, è fondamentale per un’allocazione ottimale delle
risorse e per lo sviluppo dell’economicità della gestione, che deve essere intesa come la
capacità della banca di riaggregare le attività della stessa al fine di poter correlare in modo
razionale costi, ricavi ed investimenti. Per sviluppare questa potenzialità l’azienda di credito
deve poter contare su di un sistema informativo che permetta di adottare soluzioni
organizzative nelle quali prevalgano sistemi di guida e coordinamento di mercato rispetto a
sistemi gerarchici.
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CAPITOLO 1
LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO IN BANCA
1.1 IL SISTEMA INTEGRATO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN
BANCA
Il crescente grado di concorrenza, l’innovazione tecnologica e finanziaria, ed, infine,
l’affinamento della domanda, hanno modificato in modo rilevante l’area competitiva in cui
l’azienda di credito opera. Le profonde trasformazioni del quadro ambientale hanno reso
necessaria l’adozione di un modello di gestione “market oriented”, che si poggi su di validi
meccanismi di programmazione e controllo.
Affinché la banca possa perdurare e svilupparsi, è, inoltre, indispensabile che operi
rispettando il principio dell’economicità della gestione in modo che le combinazioni
produttive di servizi generino nel loro complesso ricavi adeguatamente superiori ai costi e
non diano luogo a sprechi di risorse. Il mantenimento dell’equilibrio economico nelle
condizioni di incertezza in cui l’azienda opera, richiede che le decisioni in cui si esercita
l’attività direzionale non siano lasciate all’improvvisazione, ma siano il frutto di un
sistematico processo di programmazione e controllo. Tale processo si sviluppa attraverso:
• la previsione dei futuri mutamenti delle condizioni ambientali
• un’accurata programmazione delle azioni aziendali
• una razionale organizzazione dell’attività commerciale ed amministrativa
• un rigoroso controllo della conformità dei risultati raggiunti rispetto agli
obiettivi stabiliti
Il fine ultimo di questa attività è garantire una soddisfacente redditività aziendale attraverso
la massimizzazione del divario positivo tra ricavi e costi di gestione.
Il sistema di programmazione e controllo si articola nelle seguenti fasi:
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1. analisi dei vincoli interni ed esterni all’azienda
2. pianificazione strategica
3. programmazione operativa
4. azione
5. controllo
6. feed-back
1.2 I VINCOLI INTERNI ED ESTERNI
Qualsiasi decisione aziendale in merito agli obiettivi da raggiungere, non può prescindere da
un’attenta e preventiva verifica di fattibilità con cui vengono considerate le condizioni
esterne ed interne che limitano la concreta possibilità di realizzare i programmi.
I vincoli esterni alla banca riguardano le condizioni ambientali della realtà in cui agisce, la
configurazione del mercato e la domanda globale dei servizi da erogare, le politiche
commerciali della concorrenza, la situazione del mercato del lavoro e della tecnologia, ed
infine, la situazione del mercato dei capitali. Su questi elementi solitamente l’azienda ha
scarse possibilità di intervento, proprio in quanto esogeni, mentre ha sicuramente maggior
controllo per quanto attiene i vincoli interni, rappresentati dalla disponibilità delle risorse
umane, dall’esistenza di risorse tecnologiche adeguate, dalla possibilità di acquisire i mezzi
finanziari necessari per supportare i processi di sviluppo e dall’organizzazione della banca
stessa anche a livello informale.
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1.3 LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
La pianificazione strategica riguarda le decisioni aziendali che coinvolgono la combinazione
prodotto-mercato-tecnologia, e si concreta nelle scelte di medio/lungo periodo effettuate
dall’alta direzione che riguardano le dimensioni, la struttura produttiva, la rete distributiva,
l’immagine della banca, tutti aspetti quindi non suscettibili di modificazione nel breve
termine. L’introduzione della pianificazione strategica in un’azienda di credito ha bisogno
di tempi e ritmi per elaborare gli obiettivi da perseguire nel lungo periodo e la relativa
definizione dei piani d’azione che portano al loro raggiungimento.
Per l’elaborazione del piano strategico è innanzi tutto importante definire la missione della
banca, che rappresenta il suo scopo globale, la sua ragione d’essere e condiziona
profondamente il modo d’agire della stessa, oltre che il suo comportamento, essendo
influenzata da fattori quali la storia aziendale, la cultura aziendale, la struttura di potere.
Il passo successivo consiste nella definizione degli obiettivi, individuati dalla direzione
generale nel rispetto dei vincoli interni ed esterni prima evidenziati, e nel rispetto delle
esigenze degli azionisti. L’elaborazione della strategia prende infatti spunto dalla
definizione degli obiettivi, ed implica la valutazione delle potenziali opportunità di successo
della banca, tenendo conto del ruolo giocato dalla concorrenza e dei punti di forza e di
debolezza rispetto ad essa. La strategia è comunque stabilita con riferimento al segmento di
mercato in cui l’azienda di credito intende posizionarsi, che consiste nel “mercato servito”,
dato che nessuna banca si pone come obiettivo la soddisfazione di tutti i bisogni di tutti
potenziali clienti, ma, al contrario, si inserisce in una specifica fascia del mercato
ponderando elementi come la segmentazione della clientela, la copertura geografica e la
gamma di prodotti/servizi.
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La strategia deve oltretutto considerare la gerarchizzazione degli obiettivi, che comporta la
suddivisione degli stessi a seconda del loro diverso grado di importanza, dal quale emerge
che il perseguimento di una ragionevole redditività a lungo termine è messo al primo posto,
in quanto assicura il mantenimento dell’equilibrio finanziario e patrimoniale, oltre a
garantire la liquidità e solvibilità dell’azienda, condizioni fondamentali per un’attività che,
come quella bancaria, opera principalmente con mezzi di terzi. Questo implica altresì la
necessità di risolvere problemi legati al rischio economico e alla crescita sostenibile,
impostando un lavoro che permetta di ottenere la maggiore efficienza possibile.
È di fondamentale importanza la strutturazione di un piano strategico equilibrato e coerente
che sia percepito come tale anche dal top management e dai manager di line che sono coloro
i quali devono darne concreta attuazione. Per tale motivo il processo di pianificazione
riflette una logica di gestione che evidenzia l’atteggiamento mentale della direzione, e
diviene perciò un elemento integrante della cultura aziendale.
Senza un chiaro impegno da parte della direzione generale è improbabile che la
pianificazione abbia successo, poiché senza il sostegno dell’amministrazione centrale i piani
strategici risultano privi di credibilità all’interno della banca. Le banche prive di una
leadership volta al perseguimento di un adeguato sistema di programmazione e controllo,
sono infatti incapaci di sviluppare un idoneo processo di comunicazione tra i diversi reparti,
condizione indispensabile per la creazione di una comunanza di scopi.
Una leadership inequivocabile è quindi un elemento fondamentale per guidare l’azienda
verso il raggiungimento della propria missione.
Il successo dell’implementazione della pianificazione strategica, cresce notevolmente se si
dispone inoltre, di un sistema di ricompense/sanzioni che funge da strumento di
motivazione attraverso la premiazione dei comportamenti positivi rispetto al piano, e il
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sanzionamento di quelli negativi. Il meccanismo del sistema premiante differenzia la banca
moderna da quella tradizionale, nella quale il processo retributivo era essenzialmente basato
sull’anzianità piuttosto che sull’effettiva prestazione dei collaboratori.
Il piano deve essere elaborato per ogni settore organizzativo dell’azienda di credito, quindi a
livello di reparto, per accogliere gli obiettivi e le strategie di ogni singola divisione, e
confrontarli con quelli elaborati a livello centrale allo scopo di definire una strategia comune
ed integrata.
1.4 I CENTRI DI RESPONSABILITA’
I centri di responsabilità rappresentano unità organizzative in cui operano gruppi di persone
preposte alla realizzazione di specifici processi aziendali finalizzati al perseguimento di dati
obiettivi e diretti da un capo che è responsabile delle attività svolte dal centro e dei risultati
raggiunti.
La struttura per centri di responsabilità evidenzia l’aspetto dinamico dell’azienda di credito
gestita secondo un sistema di programmazione e controllo, in quanto permette un
adattamento alle strategie adottate. Ai responsabili di ogni centro viene concessa una certa
autonomia relativamente alle modalità con cui si tenta di soddisfare gli scopi predefiniti,
lasciando libero il controllo di una serie di variabili riguardanti i processi operativi in
dipendenza di determinati input ed in prospettiva dell’ottenimento di specifici output
stabiliti nel piano d’azione.
Ai fini del sistema di programmazione e controllo è importante fare riferimento alla
responsabilità economica dei diversi centri, che rappresenta il contributo che ciascuno di
essi fornisce alla produzione dei risultati economici preventivati dalla banca. È perciò
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indispensabile distinguere tra una serie di tipologie di centri di responsabilità, in base agli
obiettivi che ognuno di essi deve perseguire:
• centri di costo, svolgono funzioni direttamente strumentali a quelle di altri centri, con
il compito di mantenere l’efficienza interna ai livelli predefiniti dai programmi
aziendali. Offrono perciò servizi di supporto alla gestione, e tipici esempi di centri di
costo sono rappresentati dalla contabilità generale, dal servizio personale, dall’attività
di back office.
• Centri di spesa, sono caratterizzati dalla finalità di perseguire un output di difficile
valutazione quantitativa, con l’obiettivo di non superare una determinata soglia di
costo. Fanno parte di questa categoria la direzione amministrativa, il servizio
marketing, l’attività di ricerca e sviluppo.
• Centri di profitto, che hanno come obiettivo il raggiungimento di un dato risultato
economico, ottenuto come differenza tra ricavi e costi. Il centro di profitto per
eccellenza è rappresentato dalla filiale, ma rientrano in questa classificazione tutte
quelle attività di prestazione di servizi alla clientela, come il servizio titoli o la
tesoreria.
• Centri di investimento, sono presenti soltanto nelle aziende di maggiori dimensioni,
dove svolgono una funzione di raccordo tra le attività di breve e di medio/lungo
periodo, filtrando le richieste di investimento provenienti dagli altri centri, con il fine
di mantenere la spesa in beni durevoli entro i limiti previsti dai programmi aziendali.