integrazione tra le attività. E su questo fronte, le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (ICT), costituiscono uno strumento importante in grado di soddisfare
i bisogni di integrazione espressi dalle aziende. La risposta più recente offerta dalle
tecnologie informatiche, è costituita dai sistemi informativi integrati (Enterprise
Resource Planning – ERP), oggetto di indagine principale di questo lavoro.
L’adeguamento dei sistemi informativi aziendali, e dei supporti tecnologici, dispiega
compiutamente le sue potenzialità solo se inserito in un quadro complessivo
concernente il ripensamento delle strategie e il cambiamento (più o meno radicale)
delle modalità di svolgimento delle principali attività aziendali in coerenza con il
mutato comportamento organizzativo. La gestione per processi, oltre a ridefinire le
regole di funzionamento delle aziende, costituisce la base dell’architettura dei sistemi
informativi più evoluti.
Nel primo capitolo è stato posto l’accento sul sistema informativo aziendale e sulla
sua evoluzione, con la finalità di far comprendere quali sono stati i passi che hanno
portato alla nascita dei sistemi informativi integrati. Inizialmente, al fine di favorire
un approccio agevole alle problematiche dei sistemi informativi aziendali, vengono
analizzati gli elementi basilari del processo di produzione delle informazioni in
ambito aziendale, i principali contributi espressi in dottrina e letteratura, le iniziali
applicazioni per l’automazione dei flussi informativi coinvolgenti le attività
concernenti i tradizionali livelli organizzativi. Il capitolo, dopo aver analizzato
l’evoluzione dei compiti assolti nel tempo dal sistema informativo, si concentra
sull’analisi della sua componente prettamente tecnica, il sistema informatico,
cercando di definirne il ruolo e il contributo in questo processo evolutivo. In
particolare, si sottolinea l’importanza dell’architettura client-server, in cui i
componenti comunicano tra loro sullo stesso piano, i carichi di lavoro sono bilanciati
tra desktop e server, e i servizi di elaborazione sono localizzati (fornendo così
informazioni più efficienti e tempestive), e dei database relazionali, che
garantiscono unicità e coerenza dei dati, elevata flessibilità, facilità d’uso e di
comprensione da parte degli utenti; su questi due presupposti si basano i sistemi
informativi integrati.
Nel secondo capitolo, si affronta il tema dell’evoluzione dei modelli organizzativi.
Dopo aver brevemente descritto come il nuovo quadro competitivo globale sia
profondamente mutato rispetto al passato, si analizza il modello organizzativo
tradizionale e si esaminano i motivi che hanno portato alla perdita progressiva di
X
parte della sua rilevanza e alla nascita del nuovo paradigma organizzativo,
l’approccio per processi. A questo punto ci si sofferma in modo particolare sui
fondamenti concettuali dell’approccio per processi e sulle fasi attraverso le quali si
giunge alla “gestione per processi”, solitamente attuata in seguito a rinnovamenti
(più o meno radicali) dei processi di business. Una gestione per processi risulta
maggiormente praticabile rispetto ad un tempo, anche grazie all’evoluzione dell’ICT.
Infatti, gli attuali strumenti dell’ICT, per la realizzazione di sistemi informativi
integrati, permettono di pensare all’impresa nella sua globalità e sistematicità, poichè
consentono di ricostruire interamente i flussi procedurali (attività composte da
molteplici operazioni) che definiscono un processo. Infatti, solo dopo aver appreso i
benefici collegati alla possibilità di gestire e di organizzare un’azienda, oltre che
secondo gli schemi oramai consolidati delle aree funzionali, anche attraverso i
principali processi che tagliano trasversalmente le medesime, si potrà apprezzare il
consistente supporto offerto dai sistemi informativi integrati.
Nel terzo capitolo, si concentra l’attenzione sui sistemi ERP. Tali sistemi nascono
per soddisfare la necessità di gestire le interdipendenze presenti in ogni sistema
aziendale, di superare la frammentazione e la dispersione delle informazioni
all’interno delle organizzazioni e di integrare le varie applicazioni esistenti in
azienda. Essi utilizzano infatti strumenti tecnologici e progettuali che fanno del
Sistema Informativo aziendale un complesso già integrato in partenza, ovvero nativo,
che permette di collegare tutte le principali funzioni aziendali, quali
amministrazione, finanza, produzione e vendite, con un orientamento al
miglioramento delle attività di pianificazione, gestione e controllo di tutte le risorse
aziendali. A differenza dei Sistemi Informativi tradizionali, i sistemi ERP non sono
frutto di aggregazioni successive di componenti, di volta in volta da integrare con la
realizzazione di molteplici interfacce software costose da sviluppare e mantenere nel
tempo, ma con essi il sistema acquisisce un’architettura informatica ed una
progettazione logica già integrata.
Nel seguito del capitolo vengono individuate le caratteristiche tecniche più
significative che dovrebbero consentire di identificare il prodotto come un ERP vero
e proprio.
A fronte di notevoli potenzialità, l’introduzione in azienda di un sistema ERP non è
priva di rischi e limiti. Oltre ad essere complessa e costosa e a richiedere lunghi
tempi di implementazione, può rimettere in discussione anche il profilo organizzativo
XI
aziendale. Affinchè un progetto di integrazione dei sistemi informativi, attraverso
l’adozione di un ERP, abbia successo, è quindi necessario comprendere la sua natura:
non sostituisce l’intero sistema informativo, è bensì uno strumento che consente di
aumentare la flessibilità, di rivedere i processi aziendali, di intraprendere un percorso
d’innovazione e di apprendimento organizzativo, e deve quindi essere accompagnato
da un profondo cambiamento della cultura aziendale.
Nel quarto capitolo, viene presa in considerazione una delle tendenze più evidenti
degli ultimi anni e cioè lo spostamento di prospettiva aziendale dall’interno
all’esterno: la necessità di efficienza interna, punto cardine nella diffusione dei
sistemi ERP, non è più l’unico fattore cruciale dei sistemi informativi. Alle aziende
viene richiesta, da un lato, la capacità di interagire attivamente con il potenziale
mercato rilevandone necessità e insoddisfazioni, dall’altro, la capacità di integrare i
processi produttivi e logistici distribuiti tra le diverse aziende che concorrono alla
realizzazione della catena del valore.
Recentemente è stato coniato il termine E-ERP (Extended ERP), riconoscendo una
nuova fase evolutiva dei sistemi informativi aziendali che accentua i rapporti di
collaborazione operativa e strategica tra i diversi partner: l’ERP ha messo a
disposizione un patrimonio informativo comune alle varie aree aziendali,
consentendo l’aumento dell’efficienza operativa interna dell’azienda; l’E-ERP
estende la circolazione delle informazioni a interlocutori esterni, clienti e aziende
fornitrici, con benefici, in termini di tempi di comunicazioni e di correttezza delle
informazioni trasmesse, che si traducono in un miglior servizio al cliente. Gli
strumenti principali tramite i quali agisce l’E-ERP sono sistemi che ampliano verso
l’esterno le procedure tipiche degli ERP: tra essi troviamo i sistemi CRM (Customer
Relationship Management), orientati alla rilevazione della soddisfazione e al
consolidamento del rapporto con il cliente, e i sistemi basati su Internet che
consentono il rapporto diretto dell’azienda verso partner esterni (SCM, acronimo di
Supply Chain Management).
Nell’ultima parte del capitolo, si analizzano i sistemi di Business Intelligence (BI).
Infatti il patrimonio informativo aziendale, alimentato da dati operazionali
amministrati dagli ERP, dalle applicazioni SCM e CRM e da altre fonti qualificate
(fra cui sempre più siti Internet per le aziende e per particolari settori) deve poi
trovare ordinata archiviazione nei database e adeguata valorizzazione attraverso
sistemi di Data Warehouse, “magazzini” nei quali, attraverso l’integrazione e la
XII
razionalizzazione dei dati interni ed esterni, vengono predisposti e combinati gli
elementi essenziali per i moduli di Business Intelligence, congegnati per supportare il
processo decisionale del management.
Nel quinto e ultimo capitolo, l’attenzione si sposta sul tema della progettazione e
gestione dei sistemi informativi aziendali e in particolare sulla nascita di un nuovo
operatore: l’ASP. Accanto alla tradizionali opzioni di sviluppo interno e di
acquisizione dall’esterno, emerge la possibilità di affittare da operatori specializzati
soluzioni applicative in base alle proprie esigenze; nasce così l’opzione di tipo Rent,
che presenta vantaggi in termini di risparmi di costi e di opportunità di reinvestire
attenzione e risorse nel proprio core business. Questo capitolo si prefigge di
analizzare le reali potenzialità che il nuovo modello propone alle imprese,
soppesando le problematiche relative allo sviluppo dei sistemi Rent. In particolare,
viene presentata un’analisi degli operatori ASP, con riferimento a: piattaforma
tecnologica, offerta di applicazioni, sistema degli attori coinvolti, driver decisionali,
vantaggi e criticità di implementazione.
Successivamente, ci soffermeremo sulla nuova architettura basata sui servizi (SOA);
essa, basata su Web Service, rappresenta probabilmente il futuro dello sviluppo
applicativo per ogni azienda. Comprendere i concetti e le tecnologie richieste per
orientarsi in questa direzione è essenziale per compiere le scelte corrette. Verrà posta
l’attenzione sugli aspetti reali e sui benefici di questa impostazione architetturale,
nonchè sugli aspetti critici, e sulle prospettive che si aprono per i sistemi ERP.
XIII
Capitolo 1
I sistemi informativi aziendali
1.1 Il sistema informativo e il sistema delle informazioni.
L’espressione “sistema informativo” è abitualmente usata con diverse accezioni.
Nell’intento di giungere ad una definizione generalmente accettata di ciò che si
intende in economia aziendale con tale espressione, dobbiamo anzitutto operare una
prima precisazione, distinguendo il concetto di sistema informativo da quello di
“sistema delle informazioni”, spesso sovrapposto ad esso.
Talvolta l’espressione “sistema informativo” viene usata impropriamente per
indicare il sistema delle informazioni, cioè quel complesso organico e sistematizzato
di informazioni che rappresenta lo “stato” dell’impresa
1
.
La situazione di una impresa, così come risulta dal sistema delle informazioni che la
rappresenta, dipende dai valori che assumono le variabili che descrivono le attività
aziendali nella situazione in cui l’azienda si trova, ma dipende anche dalle logiche di
rappresentazione adottate, cioè dai metodi di rilevazione e di rappresentazione dei
fenomeni
2
.
Tra le varie possibilità disponibili per la rappresentazione dei fenomeni, l’azienda
sceglie abitualmente il metodo che essa ritiene:
x il più adeguato, con riferimento alle finalità conoscitive della realtà in
questione, e
x il più fedele nel rappresentare i fenomeni stessi.
1
Cfr. A. Rugiadini, I Sistemi informativi d’impresa, Giuffrè, Milano, 1970.
2
Cfr. C. Masini, Il sistema dei valori d’azienda, Giuffrè, Milano, 1978.
1
Le logiche prescelte per la rappresentazione dei fenomeni non fanno parte in senso
stretto del sistema delle informazioni, ma condizionano e determinano le
informazioni medesime. Per essere più precisi hanno un impatto rilevante sul sistema
che produce le informazioni in quanto determinano le modalità di rappresentazione
dei fenomeni.
Le logiche e i metodi di rilevazione e misurazione dei fenomeni non sono parte
integrante neppure del sistema che produce le informazioni, ma ne sono un
presupposto fondamentale: logiche e metodi sono il risultato degli studi che si
conducono nelle aree disciplinari dell’economia aziendale, e specialmente nella
ragioneria, nell’intento di giungere alla modalità di rappresentazione dei fenomeni
aziendali più idonea alle esigenze di governo dell’impresa e a quelle di informazione
esterna.
Figura 1.1 - Il ruolo del sistema informativo: la produzione di un sistema di
informazioni che rappresenta le combinazioni economiche nel modo più adeguato.
Fonte: Camussone, 1990.
2
Per ottenere una corretta interpretazione dello stato dell’impresa, o di un suo aspetto
particolare che ci interessa, è necessario che – oltre alla scelta delle logiche e dei
metodi di rilevazione e rappresentazione – abbiano luogo le effettive attività di
misurazione e rilevazione delle grandezze aziendali, e che tali attività avvengano in
modo organizzato, e con l’utilizzo di tecnologie adeguate che rendano efficiente la
rilevazione e la successiva rappresentazione.
Il sistema informativo si può quindi definire come quel complesso di elementi che
rivela in modo sistematico e organizzato i fenomeni economici di interesse
dell’azienda nell’intento di rappresentarli in modo organico, utilizzando la
tecnologia più appropriata ed applicando logiche e metodi suggeriti, per le diverse
classi dei fenomeni aziendali, dalle discipline di economia aziendale.
Nasce quindi e si costituisce nell’impresa il sistema informativo come entità separata
rispetto sia alla realtà da rappresentare, sia alla sua rappresentazione. Il concetto di
sistema informativo deve quindi essere disgiunto dal concetto di sistema delle
informazioni, perché queste ultime sono il risultato prodotto dal sistema informativo,
termine che sta, invece, ad indicare l’insieme delle attività che si devono svolgere per
ottenere le informazioni e le modalità organizzative con cui devono essere condotte
tali attività, nonché gli strumenti tecnologici con cui svolgerle. Per questo, quando
nelle imprese si fa riferimento ai sistemi informativi, si pensa subito alle
informazioni necessarie per lo svolgimento delle attività aziendali. E’ questo,
pertanto, il sistema delle informazioni, considerato come il risultato prodotto dal
sistema informativo.
1.2 Definizione e componenti del sistema informativo.
L’espressione “sistema informativo” è di per sé evocativa del concetto di “sistema”,
cui spesso si fa ricorso nelle discipline economiche e sociali per definire realtà di tipo
complesso, che presentano le seguenti caratteristiche
3
:
x sono costituite da un insieme di elementi distinguibili tra loro;
x si manifestano significative interazioni tra questi elementi;
3
Cfr. L. Von Berthalanffy, General system theory, Braziller, New York, 1968 (traduzione italiana:
Teoria generale dei sistemi, ILI, Milano, 1971).
3
x sono individuabili obiettivi, o finalità, che orientano il comportamento del
sistema.
Il sistema informativo è, in effetti, costituito da più elementi (procedure, mezzi,
persone, ecc.), tra cui avvengono interazioni, che risultano determinanti ai fini del
conseguimento degli obiettivi del sistema, che possiamo indicare nella produzione
delle informazioni.
Con riferimento alla teoria dei sistemi, osserviamo che il sistema informativo è da
interpretarsi come un sistema “aperto”, cioè interagente con l’ambiente. Nel caso
particolare sono da intendersi con il termine ambiente le altre parti costituenti il
sistema aziendale, nonché l’ambiente esterno all’azienda medesimo. L’ambiente è
fonte di input per il sistema informativo, e ad esso sono destinati gli output del
sistema.
Volendo cercare di definire ciò che intendiamo in un’azienda con l’espressione
sistema informativo
4
, potremmo dire che il sistema informativo, si configura come
un insieme ordinato di elementi, anche molto diversi tra loro, che raccolgono,
elaborano, scambiano e archiviano dati con lo scopo di produrre e distribuire le
informazioni nel momento e nel luogo adatto alle persone che in azienda ne hanno
bisogno per svolgere le proprie funzioni decisionali e di controllo
5
.
Il sistema informativo in un’impresa deve quindi essere visto come quel complesso
di elementi in grado di fornire le informazioni necessarie, o supposte tali, alle
persone che lavorano a tutti i livelli della struttura. Ogni organizzazione, nel cui
interno sia necessario produrre o scambiare informazioni, dispone in modo
consapevole, o inconscio, di un proprio sistema informativo. Quando è possibile
individuarlo in forma esplicita esso risulta composto dalle seguenti categorie di
elementi
6
(Figura 1.2):
4
Per Rugiadini esso è “l’insieme dei flussi informativi, prodotti con varie metodologie, destinate a
supportare il sistema delle decisioni aziendali ed a soddisfare le esigenze d’informazione per le
decisioni esterne”. Per Bracchi esso è “la combinazione di risorse, in uomini e macchine, impiegate
per la raccolta, memorizzazione, ricerca, comunicazione e utilizzazione dei dati ai fini della gestione
delle operazioni in seno ad un’organizzazione”. Per De Marco esso è “un insieme di persone,
apparecchiature (macchine), software e procedure aziendali il cui compito è quello di produrre le
informazioni, permettendo all’azienda di disporre (al posto giusto e nel momento giusto) delle
informazioni che servono per operare nell’impresa e gestirla”.
Cfr. M. Megale, Informatica, Franco Angeli, Milano, 1995.
5
P.F. Camussone, Il sistema informativo: finalità, ruolo e metodologia di realizzazione, Etas Libri,
Milano, 1977.
6
P. F. Camussone, Il sistema informativo aziendale, Etas Libri, Milano, 1990, pag. 17.
4
1) Un patrimonio di dati (come è noto i dati rappresentano la materia prima
[grezza] con cui si producono le informazioni; in altri termini, i dati sono una
rappresentazione oggettiva della realtà, mentre le informazioni sono prodotte
per un destinatario che ne ha bisogno per lo svolgimento delle proprie
mansioni);
2) Un insieme di procedure, ovvero un complesso di regole volte a ordinare
l’acquisizione e il trattamento dei dati grezzi e la successiva produzione di
informazioni;
3) Un insieme di persone che sovrintendono a tali procedure (perché le svolgono
di persona, o le alimentano con i dati necessari, oppure gestiscono le
apparecchiature che svolgono le procedure in modo automatico);
4) Un insieme di mezzi e strumenti tecnici che intervengono a supporto dei
processi di raccolta, memorizzazione, elaborazione e trasferimento dei dati e
informazioni.
5) Un insieme di principi generali, di valori e di idee di fondo che caratterizzano
il sistema e ne determinano il comportamento, per esempio riguardo le scelte
di accentramento o decentramento delle operazioni di rilevazione, o riguardo
il grado di autonomia attribuito in sede di elaborazione dei dati ai vari organi.
Si tratta della concezione che l’azienda ha del proprio sistema, cioè della
cultura che in azienda si è sviluppata con riferimento al sistema informativo.
Ogni azienda ha una propria “visione” concettuale del sistema e del ruolo che
esso deve svolgere in azienda. Tale visione influenza e determina la
combinazione delle altre variabili del sistema; ad esempio, se l’azienda
concepisce il sistema come un sistema accentrato essa tenderà a usare come
mezzi i grandi calcolatori centrali, ad accentrare la gestione del patrimonio
dei dati su archivi centralizzati, e ad avere una forte Direzione Centrale
incaricata del governo del sistema informativo. Se viceversa concepisce il
sistema come un sistema distribuito volgerà la propria attenzione alle reti di
personal computer, tenderà a distribuire il patrimonio dei dati (archivi
distribuiti) e promuoverà una forte diffusione di conoscenze informatiche tra
gli utenti, limitando il ruolo della Direzione Sistemi Informativi.
5
Figura 1.2 – Le categorie di elementi che costituiscono il sistema informativo.
Fonte: Camussone,1990.
In maniera impropria spesso si fa coincidere sistema informativo con computer, ma
questo è sbagliato. I sistemi informativi possono benissimo esistere senza supporti di
automazione, anche se quelli più rilevanti sono sempre basati su computer.
Il sistema informativo, infatti, fa riferimento ad un concetto più ampio, di cui
l’informatica rappresenta solo una componente, seppure di notevole e crescente
rilevanza. Per sistema informativo si intende “un insieme di vari elementi: dati,
informazioni, risorse tecniche, umane e metodologiche, e delle loro relazioni,
finalizzate a soddisfare le esigenze conoscitive interne ed esterne, con la massima
efficacia (il rapporto tra gli obiettivi e l’output informativo) ed efficienza (il rapporto
tra l’output informativo e l’input di fattori)
7
. Dall’analisi del sistema informativo
aziendale, emerge che tra gli elementi che costituiscono tale sistema vi è una
componente tecnologica, costituita da un insieme di mezzi e strumenti utilizzati per
supportare il processo informativo. Tale componente, che rappresenta un
7
Cfr. L. Marchi, I sistemi informativi aziendali, Giuffrè, Milano, 1993, pag. 5.
6
sottoinsieme del più ampio sistema informativo, è comunemente designato con
l’espressione di sistema informatico.
Il sistema informatico non è, dunque, sinonimo di sistema informativo, bensì ha una
portata più ristretta. Per sistema informatico si intende, infatti, quella parte del
sistema informativo realizzata attraverso l’ausilio di tecnologie informatiche
8
.
Più precisamente, esso identifica quell’insieme di risorse (personale, macchine e
programmi) destinate a raccogliere, elaborare, memorizzare e trasmettere i dati e le
informazioni ai soggetti che hanno determinate esigenze informative mediante l’uso
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information and
Communication Technology – ICT)
9
.
1.3 Finalità e requisiti del sistema informativo
Ogni sistema informativo, considerando le esigenze dei soggetti interni ed esterni
all’azienda, deve perseguire le seguenti finalità
10
:
¾ fornire ad ogni centro decisionale tutte le informazioni di cui abbisogna al
fine di razionalizzare la relativa assunzione dei provvedimenti;
¾ preordinare i dati e le conoscenze per soddisfare i fabbisogni informativi
manifestati dall’ambiente esterno.
La richiesta di informazioni all’interno dell’azienda dipende dalle caratteristiche del
sistema delle decisioni e dei controlli aziendali; verso l’esterno, invece, i flussi
informativi sono collegati, prevalentemente, a disposizioni legislative (obblighi di
pubblicazione dei bilanci d’esercizio, legislazione fiscale, dichiarazioni dei redditi,
ecc.), a rapporti di natura contrattuale con soggetti che hanno relazioni con l’azienda
(fornitori, clienti, istituti bancari, pubblica amministrazione, ecc.) e a politiche che
pongono la “comunicazione” in primo piano fra gli elementi di marketing.
8
www.smile.it/adapt/rapcap3.html.
9
L’introduzione delle tecnologie informatiche ha reso molto più veloce e meno costosa l’esecuzione
del processo informativo, mettendo a disposizione facili e rapide procedure di registrazione,
archiviazione, elaborazione, comunicazione e ricerca dei dati, che hanno portato ad una
razionalizzazione dell’intero processo.
Cfr. G. Santucci, Introduzione ai sistemi informativi, pubblicato sul sito
www.aipa.itservizi%5B3/pubblicazioni%5B5/monografie/5B2/sisteminfo/11.pdf, pag. 6.
10
Cfr. P. Pisoni, Il sistema informativo dell’impresa. Uno schema di studio, Giuffrè, Milano, 1979,
pag. 12.
7
Un sistema informativo idoneo al raggiungimento delle suddette finalità deve
possedere requisiti di efficacia e di efficienza
11
.
I requisiti di efficacia riguardano l’aspetto della razionalità del processo decisionale
aziendale e possono essere distinti in:
A. selettività;
B. elasticità;
C. affidabilità;
D. tempestività;
E. verificabilità;
F. accettabilità.
A) La selettività di un sistema informativo è connessa all’effettiva utilità dei dati
forniti: i responsabili dei centri decisionali e operativi non necessitano di
masse enormi di dati, bensì di dati selezionati, appropriati e relativi alle scelte
da operare. La selettività può essere misurata dal rapporto fra le informazioni
qualitativamente rilevanti per ogni centro decisionale e il totale delle
informazioni fornite allo stesso centro.
B) L’elasticità di un sistema informativo riguarda la sua capacità di adeguarsi ai
mutamenti dei fabbisogni informativi e di adattarsi all’evolversi delle
tecnologie. Un sistema flessibile è strutturato in modo tale da prevedere
possibili modifiche, sia di fabbisogni che di tecnologie: qualsiasi
cambiamento nel processo delle decisioni aziendali, così come l’evoluzione
delle tecniche di produzione e trasmissione delle informazioni, provocano un
mutamento nel sistema informativo; la capacità di quest’ultimo di adattarsi
alla nuova realtà aziendale consente ad ogni centro decisionale di agire
razionalmente anche in ambienti caratterizzati da incertezza e dinamicità.
C) Un sistema informativo è affidabile se le informazioni prodotte sono accurate
e corrispondenti alla realtà dalle stesse rappresentata. L’affidabilità dipende
da una corretta rilevazione dei dati e da opportune verifiche delle procedure
adottate in tutte le fasi del processo di elaborazione. Il grado di accuratezza
dei dati forniti deriva dalle specifiche esigenze manifestate dai centri
11
In merito ai requisiti di efficacia ed efficienza dei sistemi informativi aziendali si vedano:A.
Rugiadini, I Sistemi informativi d’impresa, cit., pag. 95 e segg.; P. Pisoni, Il sistema informativo. Uno
schema di studio,cit., pag.17 e segg.; L. Marchi, I sistemi informativi aziendali,cit., pag. 66.
8
decisionali e di controllo; per lo svolgimento di attività di tipo operativo è
richiesta la massima accuratezza.
D) La tempestività di un sistema informativo è connessa ai tempi necessari per
rendere disponibile l’informazione all’utente finale, in relazione alla sua
natura e al suo utilizzo. La tempestività viene ritenuta un requisito essenziale
per ogni informazione: le informazioni sono utili e convenienti se consentono
immediate percezioni degli accadimenti aziendali e un diretto controllo
sull’intera gestione. Nella realtà aziendale la durata del processo di
elaborazione e la periodicità con la quale vengono fornite le informazioni
devono essere tali da consentire una efficace attività decisionale, di
pianificazione e di controllo.
I fattori che in maggior misura influiscono sulla durata del processo di
elaborazione possono essere identificati nel tempo di aggiornamento degli
archivi e nel tempo di accesso alle informazioni
12
.
E) La verificabilità di un sistema dipende, così come l’aspetto dell’affidabilità,
dall’accuratezza dei dati forniti; in particolare, si intende fare riferimento alla
possibilità, da parte degli utenti, di verificare le informazioni prodotte in
relazione a tutte le fasi del processo di elaborazione delle stesse.
F) Un sistema informativo, infine, deve essere “accettato” da tutti i soggetti
coinvolti nell’utilizzo dello stesso; tale requisito è legato al tipo di percezione
che gli utenti manifestano nei confronti della validità delle conoscenze
fornite.
Figura 1.3 – I requisiti di efficacia del sistema informativo.
12
Cfr. L. Marchi, I sistemi informativi aziendali, cit., pag. 72 e segg.
9
L’ efficienza del sistema informativo viene realizzata razionalizzando il processo di
produzione delle informazioni. L’analisi da effettuare riguarda l’aspetto economico
del suddetto processo e, in particolare, i seguenti elementi:
¾ il valore delle informazioni ottenute;
¾ i costi sostenuti per la loro produzione.
Il valore delle informazioni, la cui misurazione è sostanzialmente basata su
congetture, può essere individuato nell’attitudine a sollecitare la formulazione di
decisioni rapide e coerenti con gli obiettivi prefissati e nell’idoneità a fornire
elementi atti a valutare la convenienza di eventuali alternative.
I costi sostenuti per la produzione delle informazioni vengono quantificati in
relazione alla struttura del sistema informativo e al conseguimento dei requisiti di
efficacia. Le diverse caratteristiche, in termini di potenzialità e prestazioni delle
apparecchiature informatiche, gli oneri di acquisizione degli elementi immateriali
(software), l’entità delle risorse umane impiegate nelle varie fasi del processo di
trattamento dei dati, sono gli elementi che più incidono sulla determinazione dei costi
in oggetto.
Per conferire efficienza a un sistema informativo è opportuno osservare il principio
dell’utilizzazione plurima dei dati raccolti, che consiste nella rilevazione unica dei
dati in ingresso e nell’uso plurimo delle conoscenze prodotte, nell’intento di evitare
ogni possibile duplicazione di attività
13
.
Figura 1.4 – L’efficienza del sistema informativo.
13
Cfr. P. Pisoni, Il sistema informativo. Uno schema di studio, cit., pagg. 20 e 21.
10