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foto e titoli sensazionalistici a tutta pagina. Di conseguenza anche il linguaggio si trova ad
essere condizionato dal focus e dai destinatari-lettori, come da ogni fattore situazionale che
contribuisce a determinare i modi di significare di un testo, e tender ad essere piø forbito e
complesso nei broadsheet, perchØ lo spazio che Ł concesso agli articoli permette di arricchire
e approfondire l argomento, mentre sar piø immedia to nei tabloid, i cui tradizionalmente
brevi articoli devono condensare il maggior numero di informazioni possibili in poche righe,
per non annoiare il lettore ma allo stesso tempo soddisfare la sua curiosit .
Ci sono molti aspetti che condizionano le notizie che riceviamo. Accanto alla pubblicit ,
sulla quale le testate dipendono per vivere, un altro elemento Ł l ideologia del suo
proprietario: a questo proposito, Morley (1998:21) cita ad esempio il caso di The Sun,
ideologicamente vicino al partito laburista, il cui proprietario Rupert Murdoch, simpatizzando
per la politica di Margaret Thatcher, ha spostato l asse ideologica del quotidiano verso destra,
condizionando quindi l intera redazione degli articoli, che ancora oggi spesso ironizzano sugli
avversari laburisti.
Ma questa non Ł la sede per approfondire l argomento, dato che lo scopo di questa
introduzione Ł fornire le linee generali che permettano di cogliere le differenze tra le due
tipologie di quotidiani sopra citate.
In conclusione, le diverse caratteristiche della stampa inglese unite alla complessit del caso
Parmalat fanno di questo argomento un ottimo spunto su cui riflettere e di cui spero di fornire
una descrizione esaustiva.
2. Il caso Parmalat
Il presente capitolo ha lo scopo di fornire al lettore la possibilit di capire i riferimenti che via
via verranno fatti sulla storia di questa societ , costruendo un frame, che Andorno (2003:36)
definisce come una fonte di conoscenza utile al co ntrollo delle inferenze necessarie per
capire un testo . Il possesso nel proprio bagaglio culturale di questo contesto situazionale
permetter al lettore di concentrarsi sugli altri a spetti che si andranno ad analizzare,
eliminando la preoccupazione della comprensione globale del fatto.
Per questo motivo fornisco un breve riepilogo degli avvenimenti che hanno visto la caduta
definitiva del gruppo alimentare Parmalat. Per poter avere un idea il piø obiettiva possibile
degli eventi, ho consultato e comparato le informazioni fornitemi da diverse testate nazionali
e naturalmente britanniche, oltre che da articoli apparsi in rete e interviste dedicate
all argomento mandate in onda in televisione. Per i riferimenti specifici, si rimanda alla
consultazione della bibliografia.
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Nel 1961 Calisto Tanzi eredita dal padre l attivit di famiglia e, grazie all adozione della
tecnica UHT per la lunga conservazione delle propriet organolettiche del latte e allo
sfruttamento della tecnologia Tetrapak, diviene in breve leader del settore (S24-1).
Inizialmente l obiettivo Ł la conquista del mercato interno, grazie a una serie ben studiata di
contatti con il mondo politico e di una pubblicit martellante, sfruttando anche assi dello sci
come Gustav Thoeni, campioni della Formula 1 come Niki Lauda e i giocatori dell A.S.
Parma, societ che verr acquisita da Tanzi e in se guito affidata in gestione al figlio Stefano.
Ma Parmalat non Ł solo latte: la sua rete produttiva si allunga anche nei succhi di frutta, nelle
merendine, nelle focacce e nei sughi, senza contare investimenti nella televisione (con Odeon
tv) e nel turismo, con la societ Parmatour (S24-1) . Dopo una grave crisi nell 89, dalla quale
la societ sembra uscire indenne grazie ai generosi prestiti di vari istituti di credito e a quanto
pare all influenza dei contatti dei Tanzi con alcuni importanti esponenti della DC (SC-1),
arriva la consacrazione negli anni 90, quando la societ , quotata in Borsa, vede accrescere i
suoi capitali grazie anche all acquisizione di filiali in Italia, Brasile, Stati Uniti, Argentina,
Uruguay e Ungheria, fino ad arrivare ad avere nel 2003 un giro d affari di 7,5 miliardi di euro
con circa 36.500 dipendenti in 139 stabilimenti (T-3).
Questa scalata al successo subisce un brusco rallentamento nel novembre 2003, quando la
societ ammette pubblicamente di avere difficolt a reperire 500 milioni di euro custoditi in
un conto alle isole Cayman e la situazione peggiora in dicembre, quando la compagnia non
riesce a ripagare bond per un valore di 150 milioni di euro (T-4).
Il giorno del crack Ł il 19 dicembre 2003, quando Bank of America dichiara che il conto alle
isole Cayman per un valore di 4 miliardi di euro non esiste (T-4). A questo punto la societ si
vede costretta a dichiarare fallimento per ottenere protezione legale dallo Stato, i cui sforzi
per non sono sufficienti a limitare il disastro. D alle prime stime sembrano oltre 10.000 i
truffati, molti dei quali hanno perso i risparmi di una vita finendo sul lastrico (TV-1).
Immediatamente iniziano le indagini, per individuare i responsabili di quella che Ł stata
definita la piø grave e sfacciata frode finanziaria degli ultimi tempi (T-4). L accusa Ł di
aggiotaggio2, ossia di falsificazione delle informazioni sull andamento dell azienda, ma anche
di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta, accuse che vedono coinvolti, oltre al consiglio di
amministrazione, anche le banche, i partiti e le societ di controllo (Grant Thorton e Deloitte
Touche tra gli altri).
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Si tratta di un reato previsto dal codice penale. Viene commesso da chiunque divulghi notizie false e
tendenziose inerenti a una qualsiasi merce in commercio sul pubblico mercato o in Borsa, al fine di fare variare i
prezzi della stessa merce verso valori maggiori o minori di quelli reali. E’ un reato difficilmente punibile data la
difficolt di stabilire i limiti dell’eventuale disinformazione e i suoi responsabili , dizionario di economia online,
www.economia.virgilio.it/glossario
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Secondo gli investigatori, piø di un miliardo di euro sono stati sottratti per finanziare gli
interessi privati della famiglia Tanzi e delle attivit ad essa collegate tra cui Parmatour,
gonfiando le spese per pagare i viaggi di manager e politici legati alla famiglia, senza che
queste figurassero nel bilancio (TV-1).
Secondo il parere degli esperti, altri espedienti utilizzati per la truffa erano la stipulazione di
finti contratti di vendita e l invenzione di introiti che avvenivano solo su carta, incrementando
il divario tra bilancio fittizio (+ 170 milioni di euro) e bilancio reale (-350 milioni di euro). Il
debito con le banche veniva fatto sparire al ritmo di 300 milioni di euro per ogni relazione
commerciale e camuffato come debito strutturale, che quindi poteva essere omesso dai
resoconti periodici che la societ era tenuta a sot toporre agli investitori. I debiti venivano poi
ridistribuiti nei bilanci delle varie filiali di Parmalat, mano a mano che avvenivano nuove
acquisizioni, tra cui quella della brasiliana Bonlat, utilizzata per ripulire i bilanci Parmalat
(TV-1).
I finti introiti dichiarati erano poi trasformati in finti conti correnti per dare un idea di liquidit
e di sicurezza agli investitori. Uno di questi conti fittizi Ł il famigerato Epicurum , che
Luciano Del Soldato (ex direttore finanziario) ha dichiarato avere la funzione di creare una
parvenza di attivit e movimenti finanziari, da un lato, e di coprire erogazioni di denaro in
favore di societ riferibili alla famiglia Tanzi da ll altro. Il tutto senza alcuna contropartita
economica per il gruppo Parmalat [ ] (S24-2). In p arole povere, Epicurum permetteva di
occultare sottrazioni illecite mascherandole effettuando falsi depositi su questo conto.
Il principale responsabile di questa truffa sembra essere stato Fausto Tonna (ex direttore
finanziario), che ammette l invenzione di questo espediente ma dietro approvazione di Tanzi,
sul quale naturalmente scarica tutta la responsabilit . Secondo Tonna, Tanzi era a conoscenza
dei problemi dell azienda e approvava i metodi di truffa escogitati dai suoi collaboratori,
dando pieno consenso a metodi illeciti pur di salvare la propria attivit (TV-1).
Grazie a tutti questi sistemi fraudolenti il consiglio di amministrazione della Parmalat poteva
intervenire direttamente sui valori dichiarati nel bilancio, che, reso pubblico, era utilizzato
come indice per la valutazione del cosiddetto rati ng 3, ossia la votazione dell azienda sul
mercato internazionale.
In questa fitta rete di interessi sono anche coinvolte le banche, che secondo Tonna non erano
autorizzate a vendere i bond Parmalat ai piccoli risparmiatori e che invece li consigliavano
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¨ la valutazione che specifiche societ di analisi danno a un obbligazione, quindi un giudizio sulla capacit
dell emittente di assolvere i propri impegni di pagamento derivanti dall aver emesso le suddette obbligazioni. I
Rating generalmente variano tra AAA (valore massimo) a DDD (valore minimo) , glossario di economia onl ine,
www.performancetrading.it/glossario
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caldamente agli investitori al solo fine di lucro. Gli istituti di credito naturalmente di
difendono sottolineando il fatto di non aver avuto limitazioni alla vendita di bond Parmalat ai
risparmiatori e di essersi basati per la loro consulenza sul rating, ovviamente falsato (TV-1).
Infine, il dito Ł puntato anche contro le societ di controllo, accusate dai risparmiatori e dagli
inquirenti di aver permesso questo disastro finanziario non compiendo indagini accurate,
mentre Tonna ha dichiarato che addirittura suggerissero all azienda sistemi per uscire dal
disastro finanziario sollecitando manovre illecite (TV-1).
Le polemiche naturalmente non si sono placate: la critica maggiore va alla legislazione
italiana, che non prevede punizioni severe contro i truffatori e che ha alleviato la pena per il
falso in bilancio (SC-1). Seguono a ruota le societ di controllo e Bank of America, la cui
mancanza di professionalit e imperizia ha portato all occultamento di un buco di 4 miliardi
di euro (DT-3), e naturalmente Tonna e Tanzi e i loro legami con la politica, con le banche
(specialmente il presidente della Cassa di Parma, Silingardi) e, a quanto pare, anche con la
mafia (SC-2).
A un anno da questa terribile crisi l Italia non ha ancora trovato pace: i risparmiatori si sono
costituiti parte civile, ma molti vedono con scetticismo la possibilit di vedere risarcito il
denaro investito e puniti i colpevoli (TV-1).
3. Il titolo, un concetto complesso
Prima di addentrarci nel vivo dello studio dei documenti raccolti, Ł doveroso cercare di dare
una definizione dell oggetto di questa analisi.
Secondo Morley (1998:23), il titolo Ł innanzitutto un testo, che egli definisce come una
sequenza di parole contestualizzate, in forma scritta o orale, che:
• abbiano un senso (in altre parole, che veicolino un messaggio, un informazione),
• siano complete (cioŁ, composte da tutti gli elementi utili e necessari alla comprensione
del testo),
• siano coerenti (ossia, le parole devono essere legate tra loro in un modo che il nostro
buonsenso riconosca come comprensibile).
A questo proposito, Ł significativo citare l esempio offerto dallo stesso Morley (1998:24), che
analizza la parola STOP, inserita nel contesto della segnaletica stradale: essa costituisce di per
sØ un testo, dato che ha un senso (ci trasmette l informazione di fermare l auto); Ł completo
(non necessita di ulteriori parole per veicolare il suo messaggio); Ł coerente (dato che Ł
costituito da una sola parola).
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Halliday e Hasan (1985/1989:10-11), invece, sottolineano la duplicit del concetto di testo,
inteso sia come product che come process: quando il testo Ł considerato un product, se ne
sottolinea l aspetto di object, statico e analizzabile in modo sistematico; quando invece si
parla di testo come process, si enfatizza l aspetto del testo come insieme di scelte effettuate
dal producente testuale in un insieme di opzioni linguistiche fornite dal sistema linguistico.
Anche Cecilia Andorno (2003:17) si cimenta nella definizione delle caratteristiche principali
del testo, individuandone sette:
• la coesione (ossia i collegamenti tra le parole del testo);
• la coerenza (i legami tra i concetti espressi);
• l intenzionalit (in riferimento al producente testuale, che deve formare un testo coeso
e coerente che soddisfi le sue necessit comunicati ve);
• l accettabilit (che si riferisce all atteggiamento e alle aspettative del ricevente nei
confronti del testo, come oggetto coeso, coerente e rilevante);
• l informativit (che si riferisce alla misura in cui gli elementi testuali sono attesi o
inattesi, noti o ignoti);
• la situazionalit (cioŁ la sua rilevanza nella situazione comunicativa);
• l intertestualit (il riferimento anche solo implicito ad altri testi, la cui conoscenza
diventa fondamentale per la comprensione del testo in esame. A questo proposito
troviamo riscontri in Morley (1998:14), che afferma: probably the three greatest
influences on English writing style have been Shakespeare, Dickens and the King
James Version of the Bible of 1611 , la cui conosce nza Ł spesso necessaria per
comprendere riferimenti e topoi letterari appropriati e ricontestualizzati in altri testi).
C Ł per una precisazione da fare: Andorno individu a nella coerenza il principio costitutivo
del testo, sebbene paradossalmente la sua approfondita analisi (alla quale rimandiamo)
dimostri come essa non sia legata intrinsecamente al testo, ma pro venga ad esso dall attivit
interpretativa del ricevente . Questo implica un fo rte legame tra il significato del testo e
l interpretazione del fruitore, che dipende a sua volta dal suo universo di discorso , definito
un insieme organizzato di informazioni, conoscenze e credenze che i partecipanti a una
conversazione o gli interpreti di un testo possiedono, condividono, credono di condividere o
di non condividere nel corso dello scambio comunicativo (Andorno 2003:24). Dato che
l universo di discorso viene costantemente modificato mano a mano che si procede con la
fruizione del testo (attivando, smentendo o condividendo sempre nuove informazioni),
occorre aggiungere alla nozione di testo, definito oggetto statico, prodotto dell attivit
comunicativa, quella piø dinamica di discorso, che sottolinea l aspetto processuale della
comunicazione. Il concetto Ł ripreso da Peter Garrett e Allan Bell (1998:2), che lo legano al