Capitolo 1
2
quale si viene colpiti, assorbiti, e attratti da una quantità di stimolazioni diverse che
toccano soprattutto la sfera emotiva, oltre che quella cognitiva (Carù e Cova 2003). In
effetti oggi l’acquisto di un prodotto non è finalizzato esclusivamente al
soddisfacimento di un bisogno di natura funzionale ma alla ricerca di stimoli sensoriali
che permettono di soddisfare bisogni di tipo simbolico e valoriale. In tal senso, il
comportamento di shopping del consumatore rappresenta un aspetto fondamentale per
l’impresa, e rientra a pieno titolo tra gli interessi del marketing (Hammer e Champy
1993), in virtù anche del fatto che attualmente i consumatori, rispetto al passato, sono
assai meno prevedibili nei loro comportamenti e presentano processi decisionali più
articolati.
L’originario concetto di marketing risulta, dunque, modificato, addirittura,
ribaltato. Le imprese sentono ormai l’esigenza di un’azione di marketing che tenga
conto non solo delle tradizionali leve del marketing mix (prezzo, prodotto,
comunicazione e distribuzione), ma che sia in grado di fornire al potenziale cliente una
stimolazione, soprattutto sensoriale, in linea con le proprie aspettative e desideri, al fine
di suscitare nel consumatore delle emozioni legate all’esperienza di shopping, e nello
stesso tempo di conseguire una serie di benefici. Primo fra tutti quello di aumentare il
livello della customer satisfaction, soprattutto nei confronti di quei clienti sensibili al
contenuto estetico delle proprie esperienze d’acquisto, all’uso del tempo libero, alla
ricerca di informazioni, alla possibilità di associare lo shopping ad altre attività ludiche
e alla socializzazione. In secondo luogo, quello di generare nuove fonti di valore in
modo da costituire un insieme di vantaggi competitivi durevoli. Infine, di differenziarsi
rispetto a quei concorrenti che fondano le loro strategie sulle politiche di prezzo
(Castaldo e Botti 1999).
Introduzione
3
Da qui la necessità di verificare in che modo l’individuo, caratterizzato da una
propria risposta nei confronti della stimolazione fornita dall’ambiente (in tal caso
dall’impresa), e da un proprio stato motivazionale dominante, sia spinto a ricercare
nell’ambito della propria esperienza di shopping l’aspetto più funzionale, o quello più
sensoriale ed emotivo.
2. Scopi e Obiettivi di Ricerca
Le considerazioni svolte nella precedente sezione, che hanno ispirato il
presente lavoro di ricerca, consentono di sottolineare l’importanza dell’analisi delle
caratteristiche interne dell’individuo che si legano in qualche modo al comportamento
assunto, dallo stesso, nell’ambito di un’esperienza di shopping, al fine di predisporre
adeguate strategie di marketing che consentano di ridurre la distanza che separa l’offerta
dalla domanda espressa dal mercato.
Alla base del presente studio, sono stati considerati il costrutto del Livello
Ottimo di Stimolazione (Optimal Stimulation Level, OSL), della Stimolabilità
(arousability), della Dominanza di uno stato motivazionale (telico/paratelico), e delle
Finalità (edonistiche e/o utilitaristiche) ricercate nell’esperienza di shopping.
Il costrutto dell’OSL è legato al concetto di Arousal (livello di stimolazione)
dell’individuo, quest’ultimo definito da Mehrabian (1974, p. 18) come “uno stato della
sensazione che varia, nell’ordine delle singole dimensioni, dal riposo all’eccitazione
frenetica”. L’OSL è, infatti, il livello di stimolazione ottimo per un individuo che lo
caratterizza per la sua risposta alla stimolazione fornita dall’ambiente: quando la
stimolazione potenziale di un ambiente è troppo bassa da non far raggiungere il
desiderato livello ottimo, l’individuo cercherà, attraverso la complessità o la novità, di
Capitolo 1
4
incrementare la stimolazione; quando, invece, la stimolazione fornita dall’ambiente è
troppo alta, l’individuo assumerà un comportamento che tenda a ridurre la stimolazione.
La stimolabilità, invece, intesa come la caratteristica dell’individuo ad essere
stimolato dall’ambiente (Mehrabian 1977b, 1995), riguarda sempre la reazione
dell’individuo alla stimolazione ambientale, solo che, in tal caso, al contrario dell’OSL,
la stimolabilità considera le fluttuazioni dell’arousal dell’individuo in risposta ad un
aumento della stimolazione ambientale, indipendentemente dal raggiungere o meno il
proprio OSL, poiché il livello di stimolazione di una persona non rimane sempre
costante, ma oscilla ampiamente nel normale corso degli eventi quotidiani (Mehrabian
1995b).
Il costrutto della dominanza di uno stato motivazionale fa parte della più ampia
Teoria dell’Inversione (Reversal Theory) (Apter 1982, 1989, 1999). Tale teoria, al
contrario della Teoria della Stimolazione Ottimale (Optimal Arousal Theory) (Hebb
1955; Leuba 1955) basata sull’omeostaticità dell’arousal di un individuo, si fonda sul
concetto di bistabilità e sull’assunto che ogni individuo assume stati motivazionali
differenti in tempi e circostanze diverse (Apter e Desselles 1993). In particolare viene
considerata la coppia di stati motivazionali telico e paratelico. Lo stato paratelico
caratterizza l’individuo per la spontaneità e la giocosità delle attività da lui poste in
essere indipendentemente dai risultati cui sono mirate, e, invece, lo stato telico
caratterizza l’individuo per la serietà e l’attenzione posta agli obiettivi pianificati
piuttosto che all’attività svolta per raggiungerli. Per dominanza di uno stato
motivazionale s’intende la caratteristica dell’individuo a passare più tempo in uno stato
piuttosto che in un altro a seconda della propria personalità (Apter 1989). Gli individui
si differenziano, in riferimento alla coppia telico/paratelico, per la forza di tale
Introduzione
5
dominanza e anche per la sua struttura, ossia per il modo in cui avvengono le inversioni
di stato.
Infine, sono state considerate le due ampie finalità ricercate attraverso lo
shopping dal consumatore e riconducibili al valore edonistico e/o utilitaristico. Il valore
utilitaristico dello shopping è essenzialmente legato agli attributi strumentali e
funzionali del prodotto che viene acquistato solo per soddisfare le necessità della vita
quotidiana (cfr., ad esempio, Babin, Darden e Griffin 1994; Bloch e Richins 1983;
Venkatraman e MacInnis 1985). Il valore edonistico dello shopping, comparato agli
aspetti utilitaristici, è legato soprattutto alla ricerca di stimoli sensoriali che permettono
di vivere un’esperienza coinvolgente ed appagante (cfr., ad esempio, Babin, Darden e
Griffin 1994; Hirschman e Holbrook 1982; Sherry 1990a). Tali considerazioni
consentono di sottolineare la doppia valenza dello shopping che può essere considerato
sia un’attività esclusivamente strumentale all’approvvigionamento dei beni che
un’attività il cui valore non risiede nella realizzazione dell’acquisto, ma nel piacere e nel
divertimento derivante dall’esperienza di shopping.
In considerazione dei costrutti suddetti, lo scopo della presente ricerca è stato
quello di migliorare la comprensione del ruolo svolto dalla stimolazione dell’individuo,
sia dal punto di vista dell’OSL che della stimolabilità, nella ricerca da parte dello stesso
delle finalità edonistiche nell’esperienza di shopping. Inoltre, si è voluto analizzare se la
dominanza nell’individuo di uno stato motivazionale (telico o paratelico) è collegata
alla stimolazione dello stesso, e se, quindi, anche essa influenza la ricerca delle diverse
dimensioni (edonistica o utilitaristica) dello shopping.
Nello specifico, l’intero lavoro di ricerca è finalizzato al raggiungimento di tre
obiettivi, e alla verifica delle diverse ipotesi formulate per ogni obiettivo.
Capitolo 1
6
Il primo obiettivo della presente ricerca è di verificare, dapprima, l’esistenza di
una relazione tra l’OSL e la stimolabilità di un individuo, e poi, tra queste ultime e la
ricerca da parte dello stesso delle finalità edonistiche nell’esperienza di shopping. A tal
proposito si sono avanzate tre ipotesi: la prima riguarda l’esistenza di una relazione
positiva tra l’OSL e la stimolabilità dell’individuo; la seconda (sdoppiata, come anche la
terza, al fine di considerare separatamente l’OSL e la stimolabilità) riguarda l’esistenza
di una relazione positiva tra queste ultime e la dimensione edonistica dello shopping; la
terza, infine, riguarda l’inesistenza di una relazione sempre tra l’OSL e la stimolabilità,
da un lato, e la dimensione utilitaristica, dall’altro.
Da uno studio di Guido e Pellegrino (2003) è risultato che è possibile
considerare due meta-tratti, ascrivibili alle finalità edonistiche o utilitaristiche dello
shopping (cfr. Babin, Darden e Griffin 1994), quali più ampie dimensioni dei Fattori
Big Five individuati da Mooradian e Olver (1996), attraverso il Modello dei Cinque
Grandi Fattori (cfr., ad esempio, Costa 1997; Goldberg 1993), a partire dal lavoro
seminale di Tauber (1972) sui motivi individuali dello shopping. Il Modello dei Cinque
Grandi Fattori studia la personalità umana sulla base dell’ipotesi della sedimentazione
linguistica formalizzata da Cattell (1948). Questo modello riduce l’infinito numero di
aggettivi attraverso i quali la personalità umana può essere misurata in cinque
dimensioni sottostanti, definite: Estroversione/Introversione, Amicalità, Coscienziosità,
Stabilità Emotiva e Apertura Mentale; ed è stato qui applicato ai motivi dello shopping.
In virtù di tale risultato, il secondo obiettivo è quello di verificare l’esistenza di
una relazione tra i Fattori Big Five e l’OSL dell’individuo da un lato, e la stimolabilità
dall’altro. In particolare, le ipotesi relative a tale obbiettivo riguardano l’esistenza di una
relazione positiva tra la stimolazione (OSL e stimolabilità) dell’individuo e i Fattori Big
Five della personalità dello stesso che risultano maggiormente legati alla dimensione
Introduzione
7
edonistica dello shopping, e di una mancanza di relazione con i Fattori Big Five che
risultano maggiormente legati alla dimensione utilitaristica dello shopping.
Infine, in considerazione del concetto di dominanza di uno stato motivazionale,
in precedenza introdotto, il terzo obiettivo della presente ricerca è quello di dimostrare
come tale dominanza sia collegata all’OSL e al livello di stimolabilità dello stesso
individuo, e in conseguenza di tale relazione, alle finalità, edonistiche o utilitaristiche,
ricercate nell’esperienza di shopping. In particolare si è ipotizzato che gli individui
dominati dello stato paratelico risultano avere un OSL e una stimolabilità maggiori
rispetto agli individui dominati dallo stato telico.
Per verificare empiricamente queste ipotesi di ricerca è stato condotto un
esperimento presso gli studenti della Facoltà di Economia dell’Università di Lecce.
3. Struttura della Tesi
La struttura della tesi può essere distinta in tre parti fondamentali, brevemente
sintetizzate nei successivi paragrafi. La prima è dedicata all’analisi del contesto teorico,
attraverso una rassegna letteraria dei vari modelli qui utilizzati. Nella seconda parte
viene presentata la fase sperimentale della presente ricerca, in particolare, sono
analizzate in dettaglio le ipotesi e la metodologia di ricerca, e presentate le analisi svolte
con relativi risultati ottenuti. La terza e conclusiva parte del lavoro è dedicata alla
discussione dei risultati, delle implicazione (teoriche e operative) che ne derivano, delle
limitazioni e dell’eventuale ricerca futura, oltre alle considerazioni conclusive.
Nell’Appendice, infine, è riportato il questionario principale somministrato al
campione di ricerca.
Capitolo 1
8
3.1 Sintesi del Secondo Capitolo
Nel Secondo Capitolo è trattata la letteratura relativi ai costrutti considerati
nell’ambito del presente lavoro di ricerca. In particolare, il capitolo è strutturato in
quattro sezioni.
Nella prima è approfondito il concetto dell’arousal (livello di stimolazione)
dell’individuo. Il modello a cui si fa esplicito riferimento è il modello PAD (Pleasure-
Arousal-Dominance), Piacere-Stimolazione-Dominanza di Mehrabian e Russell (1974)
che studia il ruolo delle emozioni nei vari comportamenti del consumatore assunti in
conseguenza di una sua risposta agli stimoli ambientali. Mehrabian e Russell (1974)
hanno affermato che gli individui quando si trovano a contatto con un ambiente possono
assumere tre diversi stati emozionali, che sono, appunto, il piacere (pleasure), la
stimolazione (arousal), e la dominanza (dominance). Il nucleo centrale della struttura
emotiva di un individuo, secondo questi Autori, è la Tendenza alla Ricerca della
Stimolazione (Arousal Seeking Tendency) in considerazione del suo Livello Ottimo di
Stimolazione (Optimal Stimulation Level, OSL).
L’OSL, come già è stato detto, rappresenta il livello ottimo di stimolazione
caratteristico di un individuo, in quanto dipendente dai tratti della personalità
dell’individuo stesso (per esempio rigidità, dogmatismo, intolleranza dell’ambiguità), e
da variabili demografiche inerenti alla persona (per esempio sesso, reddito, cultura)
(Raju 1980). L’OSL varia da individuo a individuo, e si tratta di un livello ben definito
che caratterizza una persona in termini della sua risposta generale agli stimoli
ambientali (Raju 1980). A seconda se la stimolazione fornita da un ambiente è troppo
bassa o troppo alta rispetto all’OSL dell’individuo, quest’ultimo adotterà un
comportamento che mira ad adeguare la stimolazione ambientale al proprio OSL.
Questo comportamento di adattamento prende il nome di comportamento esplorativo
Introduzione
9
(Berlyne 1963). Per ciò che riguarda, invece, la relazione tra la stimolazione fornita
dall’ambiente e la reazione emotiva di un individuo a tale stimolazione, o meglio
l’effettiva percezione dello stimolo da parte dell’individuo, è dimostrato come
effettivamente tale relazione segue una funzione a forma di U invertita, in cui i livelli
intermedi di stimolazione sono percepiti come i più soddisfacenti (Wahlers e Etzel
1990).
Nella prima sezione del Capitolo 2, oltre ai concetti suddetti, sono considerate
anche le diverse scale, utilizzate nell’ambito degli studi passati, per operazionalizzare
l’OSL, tra le quali la Arousal Seeking Tendency scale, AST, di Mehrabian e Russell
(1974) utilizzata nell’ambito della presente ricerca.
La seconda sezione del Capitolo 2 è dedicata al costrutto della stimolabilità.
Viene messo in evidenza come un individuo più stimolabile (arousable) risponde ad un
improvviso aumento della stimolazione ambientale con un marcato aumento del suo
arousal, seguito da un graduale declino. Al contrario, un individuo meno stimolabile
risponde con un aumento meno pronunciato, al quale segue un più rapido declino verso
il livello base di stimolazione (Mehrabian 1977b). Mehrabian (1977a), inoltre, collega
le differenze degli individui nella stimolabilità, alle differenze degli individui nella
selezione degli stimoli che incontrano. Gli individui meno stimolabili sono anche
abitualmente più selettivi, in quanto tendono ad ignorare, o ad essere meno influenzati
dagli elementi meno rilevanti di una situazione, e sono detti selezionatori (screeners).
Di fatto i selezionatori escludendo le componenti meno importanti dell’ambiente che li
circonda, riducono la complessità e il carattere casuale della stimolazione. I non
selezionatori (nonscreeners), al contrario, sono meno selettivi, e quindi più stimolabili,
e si imbattono in situazioni complesse e nuove più di quanto non facciano i
Capitolo 1
10
selezionatori, in quanto sono più propensi al cambiamento, o alla variazione degli
stimoli.
Anche in tale sezione, come nella prima, è introdotta la Trait Arousability
Scale, TAS, di Mehrabian (1994), la scala utilizzata in questa ricerca, per misurare la
stimolabilità.
Nella terza sezione, invece, oltre all’effettuata rassegna dei lavori di ricerca che
hanno avuto l’obiettivo di indagare le due finalità ricercate attraverso gli acquisti
(edonistiche e utilitaristiche), particolare attenzione è rivolta alle motivazioni che
spingono gli individui a fare shopping, con riferimento particolare alle classi di motivi
individuate da Tauber (1972), e al ruolo centrale avuto dalle emozioni, provate dal
consumatore durante l’esperienza di shopping, nell’influenzare le finalità ricercate
dall’acquirente e di conseguenza lo stesso comportamento d’acquisto; in tal senso
saranno introdotti anche i tre principali modelli di misurazione delle emozioni utilizzati
nel contesto del consumatore, e cioè: il modello PAD (Pleasure-Arousal-Dominance,
Piacere-Stimolazione-Dominanza) di Mehrabian e Russell (1974), le otto categorie
emozionali fondamentali di Plutchik (1980), e le dieci emozioni fondamentali di Izard
(1977) derivanti dalla sua Teoria delle Emozioni Differenziali (DET).
Sono, inoltre, introdotte le varie scale sviluppate da vari studiosi di marketing
(cfr., ad esempio, Babin, Darden e Griffin 1994; Batra e Ahtola 1991; Guido e
Pellegrino 2003; Spangenberg, Voss e Crowley 1997), tra le quali anche quella
utilizzata nell’ambito della presente ricerca, adottate per misurare il valore edonistico
e/o utilitaristico dell’esperienza di shopping.
La quarta ed ultima sezione del Capitolo 2 è dedicata alla Teoria
dell’Inversione (Apter 1982, 1989, 1999), al concetto di dominanza di uno stato
motivazionale, e all’esposizione della coppia telico/paratelico, oltre ad una rassegna
Introduzione
11
sulle altre coppie di stati motivazionali da poter considerare per la piena comprensione
dei comportamenti umani.
Infine, sono introdotte le scale sviluppate per misurare la dominanza dello stato
motivazionale, tra le quali quella di Puntoni (1999) utilizzata nella presente ricerca.
3.2 Sintesi del Terzo Capitolo
Il Terzo Capitolo illustra analiticamente gli scopi e gli obiettivi del presente
lavoro di ricerca, le conseguenti ipotesi di ricerca, nonché la metodologia seguita al fine
di verificare empiricamente le ipotesi in questione, e i risultati ottenuti dall’analisi dei
dati raccolti per mezzo di un questionario somministrato a un campione di soggetti. A
tal fine, il capitolo è suddiviso in tre sezioni.
In particolare, nella prima sezione si definisce il problema di ricerca e si
procede, pertanto, ad esplicitare gli obiettivi specifici dello studio, per il raggiungimento
dei quali, sono formulate, in maniera dettagliata, delle ipotesi sottoposte a successiva
verifica empirica. Lo scopo della presente ricerca è di migliorare la comprensione del
ruolo svolto dalla stimolazione dell’individuo, sia dal punto di vista dell’OSL, che della
stimolabilità (precedentemente definiti), nella ricerca da parte dello stesso delle finalità
edonistiche nell’esperienza di shopping, e capire se la dominanza nell’individuo di uno
stato motivazionale (telico o paratelico) influenza la stimolazione dello stesso, e se è, a
seguito di tale relazione, anch’essa collegata alle dimensioni (edonistica o utilitaristica)
dello shopping. A tal proposito si sono verificate, dapprima, le relazioni esistenti tra
l’OSL e la stimolabilità, e successivamente, le relazioni che queste due variabili hanno:
con la dimensione edonistica e utilitaristica dello shopping, con i tratti della personalità
individuati utilizzando il Modello dei Cinque Grandi Fattori (Big Five Model) (Digman
1990), che risultano maggiormente legati alla dimensione edonistica o alla utilitaristica
Capitolo 1
12
dello shopping (cfr. Guido e Pellegrino 2003), e, infine, con la dominanza dello stato
motivazionale paratelico e telico.
Nella seconda sezione si procede alla precisazione della composizione del
campione oggetto della presente ricerca, nonché del questionario utilizzato al fine di
verificare le ipotesi di ricerca formulate. In tale sezione saono, quindi, dettagliatamente
introdotte le scale utilizzate nel presente lavoro di ricerca, e cioè: la Arousal Seeking
Tendency scale, AST, di Mehrabian e Russell (1974) per misurare l’OSL; la Trait
Arousability Scale, TAS, di Mehrabian (1994) per misurare la stimolabilità; una
versione modificata della scala di Guido e Pellegrino (2003) per misurare il valore
edonistico e utilitaristico dello shopping, e per individuare, attraverso il Modello dei
Cinque Grandi Fattori (Big Five Model) (Digman 1990), i cinque tratti della personalità
che rientrano nella dimensione edonistica o utilitaristica dello shopping; e una versione
modificata della scala di Puntoni (1999) per misurare la dominanza dello stato
paratelico o telico.
La terza sezione del capitolo è dedicata alla verifica delle ipotesi di ricerca, e
quindi, si procederà all’elaborazione statistica dei dati e all’analisi dei risultati ottenuti.
Nello specifico, per verificare la relazione esistente tra l’OSL e la stimolabilità sarà
utilizzato il metodo della correlazione bivariata. Per verificare le ipotesi relative alle
relazioni esistenti tra OSL e stimolabilità da un lato, e, prima, la dimensione edonistica
e utilitaristica dello shopping, e, poi, i cinque tratti della personalità dall’altro, si
procederà, dapprima, ad effettuare delle analisi fattoriali a 11, a 5 e a 2 al fine di
verificare l’esistenza delle 11 differenze individuali nei motivi dello shopping indicate
da Tauber (1972) e dallo stesso mai testate, dei cinque tratti globali della personalità
individuati con il Modello dei Cinque Grandi Fattori (cfr. Digman 1990), e delle finalità
edonistiche e utilitaristiche dello shopping. Successivamente sarà condotta l’analisi di
Introduzione
13
correlazione tra la soluzione a 11 e la soluzione a 5 fattori e tra la soluzione a 5 e la
soluzione a 2 fattori per verificare, rispettivamente, l’esistenza di una relazione tra i
motivi dello shopping e i tratti globali della personalità e tra questi ultimi e le finalità
edonistiche e/o utilitaristiche. Infine, si procederà ad un’analisi di correlazione tra le due
finalità dello shopping e l’OSL e la stimolabilità dell’individuo, e tra quest’ulitme due e
i cinque tratti della personalità.
Per verificare le ipotesi relative alle relazioni esistenti tra l’OSL e la
stimolabilità da un lato, e la dominanza dello stato telico o paratelico dall’altro, si
procede, invece, all’analisi della varianza (ANOVA).
I risultati delle analisi confermano le ipotesi formulate, e in particolare, che
esiste una relazione positiva tra OSL e stimolabilità, e che queste due variabili risultano
positivamente collegate alla dimensione edonistica dello shopping e ai tratti della
personalità che rientrano in tale dimensione; al contrario non risulta alcuna relazione
con la dimensione utilitaristica dello shopping, e con i tratti della personalità che
rientrano in tale dimensione. Confermano, inoltre, l’ipotesi che gli individui dominati
dallo stato paratelico hanno un OSL e una stimolabilità maggiori rispetto agli individui
dominati dallo stato telico.
3.3 Sintesi del Quarto Capitolo
Il Quarto Capitolo ha alla base la discussione generale e le conclusioni
dell’intero lavoro di ricerca, nonché una sezione dedicata alle implicazioni, teoriche e
operative, conseguenti ai risultati ottenuti, ed una alle limitazioni, a cui l’intera ricerca è
dovuta sottostare, e agli spunti per ricerche future.
Capitolo 1
14
Nella prima sezione si ha una sintesi introduttiva dello scopo della presente
ricerca, dei relativi obiettivi e delle ipotesi di ricerca, nonché dei risultati ottenuti e la
loro discussione alla luce della letteratura contenuta nel Secondo Capitolo. La seconda
sezione evidenzia, invece, le conseguenti implicazioni teoriche e di marketing. Nello
specifico, dal punto di vista teorico, è sottolineata l’importanza dei risultati ottenuti ai
fini di una teoria generale dello shopping che tenga conto dell’influenza dei fattori
interni all’individuo (stimolazione, tratti della personalità, e stato motivazionale
dominante) sul comportamento assunto da quest’ultimo nell’esperienza d’acquisto
(ricerca delle finalità edonistiche e/o utilitaristiche). Per ciò che riguarda le implicazioni
operative, invece, è sottolineata l’opportunità per il management aziendale di
considerare la propria clientela dal punto di vista delle due diverse finalità ricercate
nello shopping, le finalità edonistiche o le finalità utilitaristiche. In tal modo si potranno
predisporre adeguate strategie di marketing per rispondere appieno alle esigenze della
propria clientela, inoltre, si potranno inviare degli stimoli o segnali che tengano conto
anche dell’OSL, della stimolabilità e dello stato motivazionale dominante che
caratterizzano la propria clientela obiettivo, poiché queste variabili incidono sulla
ricerca delle diverse finalità dello shopping, e soprattutto in considerazione del fatto che
gli stimoli non conformi con le aspettative della clientela possono essere disfunzionali, e
rendere spiacevole l’intera esperienza di shopping, sia essa finalizzata a ricercarne
l’aspetto edonistico o utilitaristico.
Successivamente è dedicata un’intera sezione, la terza, alle limitazioni a cui
l’intero studio è dovuto sottostare, legate sia all’impossibilità di generalizzare i risultati
ottenuti, per motivi legati al campione oggetto della presente ricerca e al questionario,
che a motivi di natura operativa. Sempre nella stessa sezione è individuato il campo
delle future ricerche.
Introduzione
15
Infine, nella quarta e ultima sezione del capitolo si conclude l’intero lavoro
traendone delle conclusioni generali.