6più nota, ossia quella orale o inglese, fossero già codificati ed applicati
sia nella loro versione ad offerte ascendenti (ascending bid) che nella
versione discendente (descending bid). Desta inoltre grande curiosità
anche l’inconsueto ambito di applicazione dell’asta ed il suo utilizzo a
scopi “sociali e “redistributivi”. I Babilonesi e gli antichi Veneti
avevano infatti ben chiaro come l’impegno dell’asta potesse essere
diretto a fini sociali in quella che si può definire come la prima
massimizzazione del benessere collettivo della storia: il reddito
ricavato dalla collettività dall’accasamento delle sue esponenti più
belle veniva infatti immediatamente trasferito a quelle meno dotate, in
modo da renderle “competitive” e da fornire anche a loro l’opportunità
di sposarsi. Non c’è dato sapere se questo meccanismo centralizzato di
“allocazione delle risorse matrimoniali” generasse globalmente anche
un profitto netto per la collettività, è sorprendente però osservare che
il primo impiego di un meccanismo d’asta rientri in un’area di
pubblico interesse.
Nei secoli seguenti ci sono arrivate ampie testimonianze relative
all’applicazione di aste in vari ambiti quali, principalmente, la vendita
di bottini di guerra
3
, oppure, successivamente, di lotti di merci
deperibili sbarcate da navi mercantili.
Malgrado la loro “anzianità di servizio”, le aste hanno acquisito
nel tempo un ruolo assai determinante nella pratica degli scambi. Ai
nostri giorni, infatti, si tende ad enfatizzare le caratteristiche di
anonimità, imparzialità ed automaticità che caratterizzano la vendita
all’asta. Perciò, una volta che le regole di funzionamento sono state
diffuse, esse si applicano, indifferentemente, a tutti coloro che
7volontariamente vi prendono parte. Queste caratteristiche fanno sì che
i meccanismi d’asta godano di grande favore nel settore dei servizi di
pubblica utilità. In secondo luogo, sono assai importanti quelle
caratteristiche delle asta rappresentate dai meccanismi di selezione dei
soggetti economici: il tipico ambiente d’asta si caratterizza, infatti, per
la presenza di un venditore che fronteggia un certo numero di
acquirenti potenziali, senza conoscere la loro vera disponibilità a
pagare per il bene in vendita. Ovviamente, il venditore avrà tutto
l’interesse ad applicare quel meccanismo di formazione del prezzo e
di allocazione tale da consentirgli di estrarre la più alta rendita
possibile, come si verifica nel caso limite di monopolio perfettamente
discriminatore. Nel caso dell’asta, sono gli stessi partecipanti, o
bidders, che contribuiscono alla formazione del prezzo in
competizione tra loro per l’aggiudicazione di una quantità limitata di
risorse. Il venditore, al contrario, sembra mantenere un ruolo passivo
nello scambio, limitato all’annuncio delle “regole del gioco”. In realtà
il ruolo del venditore o organizzatore della procedura è assai più
importante in quanto, con la fissazione delle “regole del gioco”, è in
grado di attuare le politiche di vendita all’asta più adatte alle
circostanze e al suo obiettivo.
Questo lavoro ha l’intento di illustrare alcuni aspetti tra i più
importanti dell’applicazione dei meccanismi d’asta nel settore delle
public utilities.
Nel primo capitolo viene svolta una trattazione introduttiva della
teoria economica dei meccanismi d’asta nei suoi elementi costitutivi,
analizzando le diverse forme e i diversi modelli d’asta presenti in
3
L’etimologia del termine asta pare discendere dall’uso di porre il bottino sub hasta per
la sua vendita.
8letteratura. In particolare, una parte più ampia è dedicata all’analisi del
modello a valori privati indipendenti (o indipendent private value,IPV
in breve), che costituisce il modello di benchmark perlateoriadelle
aste, e della sua principale proprietà nota con il nome di Revenue
Equivalence Theorem, secondo cui le forme d’asta individuate in
letteratura garantiscono il medesimo ricavo atteso per il venditore.
Nel secondo capitolo vengono considerate alcune varianti dei
meccanismi d’asta derivanti dall’allentamento di certe assunzioni
generali, con particolare riferimento all’imposizione di un prezzo di
riserva da parte del banditore, all’introduzione di una sorta di
regolamentazione d’accesso all’asta e all’esistenza di problemi di
collusione tra i partecipanti all’asta, fenomeno tristemente noto nella
storia degli appalti italiani e non solo.
Nel terzo e ultimo capitolo viene infine affrontata da un punto di
vista teorico e pratico la concessione dei servizi di pubblica utilità per
mezzo di aste soffermandosi, in particolare, sui seguenti aspetti: la
scelta del meccanismo d’asta da utilizzare per selezionare l’affidatario
del servizio di pubblica utilità, i requisiti di ammissione dei
partecipanti all’asta, i criteri per la selezione del vincitore, le
caratteristiche del contratto di servizio che disciplina i rapporti tra ente
concendente e affidatario del servizio, e un cenno ai problemi connessi
alla ripetizione nel tempo delle procedure d’asta.
9CAPITOLO 1 I MECCANISMI D’ASTA
1.1 MECCANISMI D’ASTA: ASPETTI GENERALI
L’asta
4
è un’istituzione di mercato con un esplicito set di regole
che determina l’allocazione delle risorse e dei prezzi sulla base di
offerte (bids) provenienti dal mercato dei partecipanti.
L’asta costituisce il luogo d’incontro tra domanda e offerta in cui,
però, solo una delle due parti (tipicamente la domanda) svolge un
ruolo attivo.Da questo punto di vista è possibile definire l’asta come
one-side market
5
. La parte che resta inattiva stabilisce rigidamente il
volume d’offerta ed utilizza l’asta per determinare la migliore
allocazione possibile. Se l’asta raggiunge un risultato efficiente,
l’acquirente selezionato sarà colui che meglio realizza l’obiettivo del
venditore (ad esempio aste per la vendita al maggior offerente). Si
possono avere aste per la vendita e aste per l’acquisto: nelle aste per
l’acquisto si avrà un solo acquirente che si troverà di fronte un certo
numero di venditori in competizione.
L’asta, come meccanismo di aggiudicazione una tantum,hauna
durata solitamente predefinita e le singoli fasi che la compongono
(pubblicità, raccolta delle offerte, dichiarazione del vincitore) sono
definite da regole pubbliche accettate da tutti i partecipanti prima che
l’asta stessa abbia corso.
4
McAfee R.P., McMillan J. (1987) ; Krishna V. (2002) ; Klemperer P. (2004).
5
Parisio L. (1999)
10
In particolare, le regole d’asta
6
che devono essere note e che
definiscono il meccanismo devono necessariamente riguardare:
I) L’oggetto d’asta. Numerose entità economiche come beni,
servizi o diritti possono formare oggetto di vendita o di
acquisto tramite asta. Tipici oggetti d’asta
7
sono gli oggetti
d’arte, gli strumenti finanziari, i lotti di merci, i terreni o gli
immobili soggetti a procedure concorsuali o di esecuzione, i
lavori pubblici, la gestione di mense, di servizi di pulizia e di
trasporto. È inoltre frequente l’adozione di procedure d’asta
nel caso di attribuzione di veri e propri diritti di monopolio
in particolari settori
8
in cui l’attività del gestore può avere
rilevanti effetti per il benessere sociale.
In base all’oggetto d’asta le aste possono essere ad oggetto
unico o ad oggetto plurimo: nel caso di oggetto plurimo
9
,il
numero di vincitori sarà, ovviamente, uguale o inferiore al
numero degli m oggetti messi all’asta che possono essere
identici o differenti tra loro. Le aste si possono inoltre
classificare, sempre in base all’oggetto d’asta, in aste tender
offer, in cui la quantità Q oggetto d’asta è una quantità
divisibile che deve essere allocata in modo efficiente tra più
agenti in modo tale che l’asta serva a determinare oltre che
l’identità dei vincitori anche la porzione di Q spettante a
ciascuno
10
(ad esempio:vendita dei titoli del debito pubblico
6
Menezes F.M., Monteiro P.K. (2004)
7
Nell’antichità le aste venivano impiegate per la vendita di donne (Babilonesi e antichi
Veneti), di bottini di guerra o di lotti di merci deperibili sbarcate da navi mercantili
(secoli successivi)
8
Questa applicazione è nota in letteratura come franchise bidding o asta competitiva.
Wolfstetter E. (1999); Klemperer P. (2004).
9
Krishna V. (2002); Klemperer P. (2004); Menezes F., Monteiro P. (2004)
10
Wilson R. (1979)
11
tramite asta aperta), e in aste ad oggetto multiplo con
sinergie, in cui il valore complessivo dei singoli oggetti è
superiore alla somma dei valori di ogni singolo oggetto (ad
esempio: le aste F.C.C. per le licenze di telefonia cellulare
negli Stati Uniti
11
)
II) Numero dei partecipanti. I due modelli estremi che
descrivono il grado di apertura di una procedura d’asta sono
quelli dell’asta aperta e dell’asta a inviti. Il primo modello,
poco diffuso, è caratterizzato da una completa libertà di
partecipazione, il secondo è invece caratterizzato da una
preventiva selezione dei partecipanti effettuata dall’ente
organizzatore. Tra questi due modelli esistono diverse
situazioni intermedie, caratterizzate dalla verifica dei
requisiti di ammissione all’asta necessaria per valutare la
serietà del contraente
12
.
III) Metodo di trasmissione delle offerte. Due sono i principali
metodi di trasmissione delle offerte nell’asta: in forma scritta
o orale. Nel primo caso, tutti i partecipanti sono invitati a far
pervenire al banditore il loro bid in busta chiusa entro una
particolare data, mentre nel secondo caso tutti i partecipanti
si recano in uno stesso luogo dove i bid vengono effettuati in
forma orale e pubblica. La fondamentale distinzione tra le
due forme principali di trasmissione risiede, però, nel loro
contenuto informativo ed, in secondo luogo, nella possibilità
11
McMillan J. (1994) , Parisio L. (1998) , Cramton P.(1997; 1998)
12
Nelle aste più semplici, la serietà del contraente corrisponde alla solvibilità, mentre in
quelle in cui l’ente aggiudicante è la Pubblica Amministrazione, viene in considerazione
anche la sua qualità ed efficienza nello svolgimento dell’attività nonché la qualità del
risultato ottenibile.
12
di sottoporre più offerte da parte di ogni singolo. In base ad
ambedue i punti di vista l’asta orale è la migliore in quanto
consente sia la massima diffusione di informazioni tra i
bidders che la possibilità per ciascun partecipante di rivedere
in ogni momento il suo bid in rialzo, fino a che nessuno è più
disposto ad incrementare l’offerta concorrente
13
. Nell’asta in
forma scritta, invece, la quantità di informazione diffusa è
nulla, in quanto le buste con le offerte vengono aperte
simultaneamente dal banditore e solo in quel momento il
singolo partecipante viene a conoscenza delle offerte degli
avversari, e l’offerta è solitamente definitiva, nel senso che
non è possibile, dopo l’apertura delle buste, sottoporre nuove
offerte o modificare quelle già presentate.
Nella pratica corrente non è infrequente trovare altre forme di
trasmissione delle offerte, ad esempio per fax o per via telematica.
Nelle forme telematiche l’asta si svolge tra terminali in rete, su cui
appare evidenziato ciascun aggiornamento del prezzo corrente ma
non l’identità dell’offerente.
Nella pratica la distinzione tra forma scritta ed orale di
trasmissione delle offerte non è così rigida, per cui si possono avere
casi di aste in forma scritta in due fasi, dove alla prima apertura
delle buste segue una seconda tornata di offerte, sempre in busta
chiusa in cui i partecipanti possono correggere le loro offerte
precedenti. Allo stesso modo, nel caso delle aste orali, anziché
procedere alla successiva dichiarazione al rialzo dei prezzi è
possibile stabilire la regola del silenzio assenso, nel senso che è il
13
In sede teorica è stata evidenziata la differenza tra aste orali con possibilità o meno di
13
banditore che rialza il prezzo ad intervalli regolari ed il silenzio dei
partecipanti equivale ad accettazione di quel prezzo.
IV) La regola di aggiudicazione. La classica regola di
aggiudicazione è quella al maggior offerente
14
in quanto
ottimale per un venditore che massimizza il suo ricavo atteso
dalla vendita. Tuttavia, a seconda dell’obbiettivo di chi
organizza l’asta, possiamo avere diverse regole alternative.
Un’importante esempio di regole di aggiudicazione
alternative si riscontra nel caso di aste per pubblici appalti e
forniture.In queste aste l’aggiudicazione prevede la
valutazione di alcuni obbiettivi da parte dell’ente
concedente
15
,di cui solo alcuni suscettibili di valutazione
economica.
V) La regola di pagamento. La regola di pagamento è
l’elemento fondamentale nella definizione di una procedura
d’asta, in quanto è il principio che governa la formazione del
prezzo.In generale, si distinguono due categorie principali di
regole di pagamento: al primo prezzo e al secondo prezzo.
Nel primo caso, il prezzo viene determinato sulla base della
maggior (minore, nel caso di aste per l’acquisto) offerta,
invece nel secondo caso il prezzo è pari alla seconda
maggior offerta pervenuta.
rientrare nella competizione, dopo averla abbandonata.
14
Nel caso di aste per l’acquisto, la regola si tramuta in aggiudicazione al minor
offerente.
15
Gli obbiettivi possono essere, la qualità dell’opera, il suo valore estetico, i tempi di
esecuzione, oltre che, naturalmente, il prezzo richiesto. Per l’ente concedente, in questo
caso la Pubblica Amministrazione, l’obiettivo è la massimizzazione del benessere sociale.
14
Nell’ambito della teoria economica e nella pratica degli scambi non
mancano, però, regole di prezzo alternative
16
.Tali regole
riguardano, ad esempio, l’asta discriminativa, l’asta competitiva,
l’asta del “perdente triste” (sad loser), l’asta del Babbo Natale,
l’asta in egualitaria e le all pay o charity auctions. Nell’asta
discriminativa gli m oggetti vengono aggiudicati dagli m
partecipanti che hanno offerto gli m prezzi migliori quindi gli m
beni vengono venduti a prezzi diversi in quanto ciascuno dei
partecipanti pagherà un prezzo pari alla sua offerta. Nell’asta
competitiva i vincitori sono, ancora, gli m partecipanti che hanno
offerto di più e il prezzo che essi pagano è questa volta uguale per
tutti ed è pari alla più alta delle offerte rifutate. Nella sad loser
auction il maggior offerente ottiene l’oggetto senza pagare nulla,
mentre il minor offerente paga un prezzo pari alla sua offerta, pur
restando a mani vuote. Nell’asta di Babbo Natale tutti i partecipanti
che presentano un’offerta superiore ad un determinato valore V
ricevono dal banditore una certa somma fissa di denaro, mentre
l’agente che vince l’asta paga un prezzo pari alla sua offerta
diminuita del medesimo ammontare. Nell’asta inegualitaria ci sono
due soli agenti, uno che ha la facoltà di formulare l’offerta, mentre
l’altro può solo rispondere con un rilancio in aumento a tale offerta.
Infine nell’all pay o charity auctions
17
tutti i partecipanti che
presentano un’offerta sono poi chiamati a sborsare effettivamente il
prezzo ma solo il maggior offerente ottiene in cambio il bene
offerto.
16
Wolfstetter E. (1999);Krishna V. (2002)
17
Klemperer P. (2004)