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1 Sistemi adattivi
“... a goal of the Web was that, if the interaction between
person and hypertext could be so intuitive that the machine-
readable information space gave an accurate
representation of the state of people's thoughts,
interactions, and work patterns, then machine analysis
could become a very powerful management tool, seeing
patterns in our work and facilitating our working together
through the typical problems which beset the management
of large organizations.”
(Tim Berners-Lee)
1.1 Introduzione
Il Web dei giorni nostri è una vastissima fonte di informazione in qualsiasi
genere di campo. Si conta che al 2004 ci siano nella rete più di 7 miliardi di
pagine (Google ne indicizza ad oggi più di 4 miliardi), numero entusiasmante al
pensiero di quanto sia reperibile nella rete, ma altresì preoccupante se si pensa a
proporzionare le percentuali di informazioni vecchie e superflue che sono in
circolazione quotidianamente.
Il World Wide Web, nato dalla mente di Tim Berners-Lee, ricercatore del
CERN di Ginevra quando lo inventò, ora direttore del W3C e professore nelle più
grandi università del mondo tra cui il Massachusset Institute Technology, ha
contribuito, senza mezzi termini, al cambiamento sociale ed economico dell’intero
sistema mondiale negli ultimi decenni.
Nato come mezzo di scambio di informazioni tra i ricercatori del CERN,
diventato in breve tempo un mezzo indispensabile per tutte le strutture
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universitarie del mondo, si è trasformato in meno di un lustro, volente o nolente,
in una nuova, enorme, frontiera economica.
Oggi, anche la più piccola realtà aziendale, di provincia o di metropoli, non
può fare a meno di possedere un sistema web più o meno integrato nella sua realtà
operativa.
I costi di input e di output sono pressoché trascurabili se paragonati a quelli
di un qualsiasi altro sistema di comunicazione.
Ed è in questo grande contesto, in questi obiettivi raggiunti, che si
inseriscono nuove interessanti ed indispensabili sfide.
Tra questi è sicuramente di grande rilevanza il tema dei sistemi adattivi e,
nello specifico, i siti o ipermedia adattivi che nascono alla fine degli anni ’90 dalla
confluenza della ricerca sugli ipertesti e sulla modellazione d’utente.
I sistemi adattivi sono in grado di fornire all’utente interagente informazioni
che, basandosi sulle caratteristiche dominanti dell’utente stesso, si ritengono
essere di suo maggiore interesse.
In generale si utilizza una distinzione importante tra sistemi adattivi e
sistemi adattabili [De Bra, 1999]. Nei sistemi adattabili, è l’utente interagente,
che, prima della fase di interazione, fornisce al sistema, tramite una feedback, un
questionario, oppure direttamente una scelta di stereotipo, una serie di
informazioni personali atte a disegnarne il profilo.
Attualmente, i sistemi adattivi, rappresentano un settore tecnologico ed
economico ancora in parte da scoprire. Sicuramente il campo dove sono state
sviluppate le più interessanti esperienze è quello dell’adattività nei sistemi di e-
learning.
I sistemi adattivi, sono sistemi apparentemente normali, dove in background
opera un software studiato ad hoc che permette l’immagazzinamento di dati
rilevanti al fine di assegnare ad un dominio di appartenenza l’utente interagente.
Definite le caratteristiche peculiari, e definiti dei modelli utente, questi
vengono associati e l’output del software viene modificato in base a tale
associazione e alle caratteristiche del modello utente identificato.
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I sistemi adattivi sono quindi in grado di costruirsi un modello dell’utente
con cui sono in interazione analizzandone e classificandone le preferenze, gli
obiettivi e le conoscenze; traendone poi un profilo finale tale da poter adattarsi e
cambiare di volta in volta.
Lo scopo dei sistemi adattivi è appunto quello di adattarsi nel miglior modo
possibile all’utilizzatore, prevedendo il suo passo successivo, che sia esso una
necessità o un desiderio.
Sicuramente tali sistemi saranno tra i protagonisti del web di domani.
1.2 Gli ambiti di sviluppo
Come già detto, ogni sistema adattivo prevede uno studio personalizzato per
identificarne le caratteristiche peculiari, la tipologia di informazioni da
trasmettere, la tipologia di utenti interagenti e il livello di adattabilità necessario.
La letteratura al riguardo evidenzia sei ambiti principali di applicazione per
sistemi adattivi in ambito web [Brusilowsky, 1996 -a] [Brusilowsky, 1996 -b],
ognuno caratterizzato dal proprio dominio di appartenenza:
1. Sistemi E-learning e Ipermedia educativi
• Anatom-Tutor [Beaumont, 1994],
• C-Book [Kay & Kummerfeld, 1994],
• ELM-ART [Schwarz, Brusilovsky & Weber, 1996],
• ISIS-Tutor [Brusilovsky & Pesin, 1994],
• ITEM/PG [Brusilovsky & alt, 1993],
• HyperTutor [Pérez, Gutiérrez & Lopistéguy, 1995],
• Manuel Excel [De La Passardiere & Dufresne, 1992],
• SHIVA [Zeiliger, 1993],
• SYPROS [Gonschorek & Herzog, 1995]
2. Sistemi Informativi On-line
• Hypadapter [Hohl, Böcker & Gunzenhäuser, 1996]
• HYPERCASE [Micarelli & Sciarrone, 1996],
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• KN-AHS [Kobsa, Müller & Nill, 1994],
• MetaDoc [Boyle & Encarnacion, 1994],
• PUSH [Höök et al., 1996]
3. Sistemi di help On-line
• EPIAIM [De Rosis, De Carolis & Pizzutilo, 1993],
• HyPLAN [Grunst, 1993],
• Lisp-Critic [Fischer et al., 1990],
• ORIMUHS [Encarnação, 1995]
4. Sistemi Ipermedia di Information Retrieval
• Adaptive HyperMan [Mathé & Chen, 1994],
• HYPERFLEX [Kaplan, Fenwick & Chen, 1993],
• WebWatcher [Armstrong et al., 1995]
5. Sistemi Istituzionali
• Hynecosum [Vassileva, 1994]
6. Sistemi di organizzazione personalizzata delle informazioni
• Information Islands [Waterworth, 1996]
• Basar [Thomas, 1995]
Ognuno di questi ambiti è caratterizzato da specifiche soluzioni per ogni
specifico problema.
1.2.1 Sistemi E-learning e Ipermedia educativi
Come già accennato precedentemente, l’ambito dove i sistemi adattivi
nutrono maggiore popolarità è, senza dubbio, quello dell’e-learning e degli
ipermedia educativi [Beaumont, 1994] [Brusilovsky & alt, 1993] [Brusilovsky &
Pesin, 1994] [De La Passardiere & Dufresne, 1992] [Gonschorek & Herzog,
1995] [Hohl, Böcker & Gunzenhäuser, 1996] [Kay & Kummerfeld, 1994]
[Micarelli & Sciarrone, 1996] [Pérez, Gutiérrez & Lopistéguy ,1995].
In questo contesto, l’utente/studente ha tutta la necessità e il desiderio di
essere guidato nel processo di apprendimento; esattamente come in una situazione
reale. Si presenta quindi una situazione di reciproco interesse nei confronti di una
soluzione adattiva per la navigazione all’interno del sistema.
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Lo scopo finale dello studente è apprendere ciò che gli viene suggerito; ma
in un sistema di e-learning non adattivo, lo stesso output informativo può risultare
di grande interesse, al fine dell’apprendimento, per uno studente e inutile o noioso
per un altro. Quindi risulta importante guidare la navigazione in base ad un
sistema di riconoscimento delle conoscenze e delle capacità dello studente
interagente.
1.2.2 Sistemi Informativi On-line
Un secondo ambito di sviluppo per sistemi adattivi è quello degli on-line
information systems, che spazia dalla documentazione on-line alle enciclopedie
elettroniche [Hohl, Böcker & Gunzenhäuser, 1996] [Boyle & Encarnacion, 1994]
[Micarelli & Sciarrone, 1996] [Kobsa, Müller, & Nill, 1994] [Kaplan, Fenwick &
Chen, 1993].
Solitamente l’accesso a tali sistemi avviene da parte di utenti già in possesso
di conoscenze sul dominio di interesse del sistema che viene utilizzato per la
consultazione di informazioni specifiche. Per alcune caratteristiche peculiari dei
sistemi informativi, si possono tracciare delle similitudini con i sistemi di e-
learning, e, come questi, uno dei più grossi problemi da affrontare è la necessità di
soddisfare le esigenze di utenti molto differenti tra di loro. Rispetto ad un
medesimo argomento, diversi utenti potrebbe avere bisogno di informazioni
differenti o anche identiche, ma con differenti livelli di comprensibilità. Bisogna
anche considerare che a differenza dei sistemi di e-learning dove lo studente ha
modo di approfondire lungamente l’interazione con il sistema, essendo questa la
sua piattaforma informativa, in un on-line information systems, l’utente, potrebbe
non avere il tempo e la predisposizione per cercare tutte le informazioni
riguardanti l’argomento d’interesse.
1.2.3 Sistemi di help On-line
Molto simili agli on-line information systems sono gli on-line help systems
[De Rosis, De Carolis & Pizzutilo, 1993] [Fischer & alt, 1990] [Grunst, 1993]
[Encarnação, 1995]. La principale differenza sta nel fatto di non essere sistemi
indipendenti, ma bensì essere dipendenti ad una seconda applicazione come un
software di sviluppo, un software complesso, un foglio elettronico in generale. I
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sistemi di help on-line devono rappresentare tutte le informazioni rilevanti
riguardo all’applicazione di riferimento. Il dominio è quindi relativamente
piccolo. Per questa tipologia di sistemi, è certamente un dato fondamentale, la
conoscenza delle operazioni in atto sul software principale per poter intervenire
adattivamente con più immediatezza e oggettività.
1.2.4 Sistemi Ipermedia di Information Retrieval
I sistemi ipermedia di information retrieval [Agosti & alt, 1995] combinano
le tecniche tradizionali di information retrieval (IR) con la possibilità di navigare
l’iperspazio di documenti usando links statici e dinamici [Brusilowsky, 1996 -b].
Le dimensioni del dominio sono tendenzialmente infinite, il sistema, deve
aiutare l’utente a ricevere una giusta risposta alle sue richieste in base ad elementi
differenti da quelli della pura query sottoposta.
I sistemi IR si dividono attualmente in due gruppi:
• Search-oriented, ovvero i tradizionali sistemi di retrieval accompagnati
da sistemi di filtering. L'obiettivo prioritario di tali sistemi è la
creazione di un elenco di link verso documenti che soddisfano la
richiesta corrente dell'utente.
• Browsing-oriented, il cui obiettivo consiste nel configurarsi come
supporto all'utente nel processo di ricerca. In tale sottocategoria
rientrano guide, annotazioni e suggerimenti generati in maniera
dinamica dal sistema a seconda dell'interazione dell'utente.
1.2.5 Sistemi Istituzionali
Un nuovo ambito di sviluppo per sistemi adattivi sono i sistemi istituzionali
detti institutional information system (IIS); si prefiggono lo scopo di servire on-
line tutte le informazioni reperibili nei confronti di un determinato dominio di
interesse, per gli operatori di tale dominio come per esempio un ospedale
[Vassileva, 1994].
Gli IIS inizialmente sviluppati come archivi di dati indipendenti tra di loro,
si sono ultimamente trasformati in iperspazi di ipertesti molto ricchi di
informazioni e quindi con una base informativa molto ampia. La caratteristica
dominante è di essere dei “mezzi di lavoro” quotidiani per molti operatori di
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settore. L’adattività si sviluppa con l’intento di favorire l’utente/lavoratore al
reperimento delle informazioni necessarie, in accordo al suo lavoro, in un’area
specifica dell’iperspazio.
1.2.6 Sistemi di organizzazione personalizzata delle informazioni
L’ultimo degli ambiti di interesse per i sistemi adattivi, è quello dei “Sistemi
di organizzazione personalizzata delle informazioni”, tali realtà sono in stretta
correlazione con i sistemi web di domani e con le caratteristiche di indicizzazione,
di reperibilità e di riconoscibilità dei dati sulla rete.
Il web, come detto più volte, offre una quantità di informazioni differenti e
un quantità di servizi on-line che non permettono di definire nessun limite
dell’iperspazio informativo. Per un utente in generale, sembrano oramai
indispensabili sistemi in grado di presentare e proporre una personale “view”
dell’iperspazio stesso con dei sistemi di filtering di origine adattiva.
Rientrano in tale categoria tutti quei sistemi che seguono l'universo
dell'Information Retrieval e che ne costituiscono il completamento naturale. La
differenza è che mentre i sistemi IR aiutano gli utenti nel localizzare le
informazioni rilevanti, questo ultimo gruppo di ipermedia adattivi dovrebbero
consentire all'utente di organizzare tali informazioni.
1.3 Le fasi di sviluppo
Per il corretto sviluppo di un sistema adattivo, risulta necessario seguire
alcuni fondamentali passaggi più volte ripresentati negli articoli scientifici
sull’argomento.
Sono tre passaggi, di fondamentale importanza e con finalità differenti
[Brusilowsky, 1996 -b]:
1. Immagazzinamento dati
2. Interpretazione dati e creazione modello utente
3. Personalizzazione
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Considerando che la terza fase è definibile esclusivamente in ambito finale
in funzione delle esigenze del proprietario del sistema adattivo e quindi
dell’erogatore del servizio, le prime due danno adito a svariate soluzioni
progettuali che variano in base all’ambito applicativo del sistema.
Figura 1: Schema dello sviluppo di un sistema adattivo
1.3.1 Immagazzinamento dati
La prima delle tre fasi è quella di “Immagazzinamento dati”, molto
importante specialmente in funzione della tipologia di approccio alla fase
successiva; in base al tipo di interpretazione dei dati che si vuole adottare è
necessario collezionare le informazioni necessarie al riguardo.
Se, per esempio, ipotizziamo che l’adattività sia solo riferita alla nazionalità
dell’utente, ci sarà sufficiente la conoscenza della sua locazione. Ovviamente non
è questa una reale adattività, ma è un esempio dell’importanza dei dati da
collezionare.
La maggior parte dei dati sono tipicamente osservati autonomamente dal
sistema, altri, potrebbero essere chiesti direttamente all’utente.
Generalmente il sistema indaga gli interessi e gli scopi dell’utente [Kulls,
2000] [Garlatti & alt, 1999], le competenze relative all’uso o ai contenuti del
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