Futures agricoli in Europa
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Dal 1865 il Chicago Board of Trade ha fatto un passo avanti per formalizzare il commercio
del grano sviluppando contratti standardizzati chiamati futures contracts. I contratti futures,
al contrario dei contratti forward, erano standardizzati nella qualità, quantità, tempo e luogo
di consegna della merce oggetto di scambio. Nel corso degli anni la definizione dei contratti
futures si è progressivamente raffinata in modo tale da poter rispondere nel modo più
efficiente alle esigenze degli operatori del settore e alla struttura dei mercati a termine; ancora
oggi sono numerosi i contratti che vengono sottoposti a costanti revisioni da parte dei Market
Boards. Allo sviluppo dei contratti dal punto di vista puramente qualitativo e quantitativo
(dimensione del contratto, limiti, tipologie consegnabili, differenziali, etc.) si è accompagnato
inoltre un indispensabile e progressivo raffinamento delle normative e della giurisprudenza
(contrattualistica, modalità di negoziazione, titolarità dei contratti, etc.). La dinamica di
questa evoluzione ha così reso maggiormente solide le garanzie offerte agli operatori e ha
accresciuto notevolmente la fruibilità e la funzionalità dei mercati. Anche i mercati, infatti,
hanno seguito un loro percorso di sviluppo: nella concentrazione delle contrattazioni in orari
predeterminati, nell'accessibilità esclusiva a operatori qualificati, nella maggiore efficienza
della clearing-house, nella pubblicità dei prezzi e nella trasparenza delle negoziazioni.
Contestualmente, la lista delle commodities negoziate sui mercati a termine è aumentata
rapidamente e si è estesa anche a prodotti non agricoli (come il legno compensato e il rame).
Da questi primi anni, la Borsa è cresciuta sia nella varietà che nel numero di contratti
scambiati. Offre un completo assortimento di contratti agricoli - futures su grano, frumento,
avena, riso, soia, olio di soia, farina di soia e anche options su questi contratti. Inoltre il
Chicago Board of Trade è entrato nel commercio finanziario negli anni ’70. Oggi, più
dell’80% dei volumi scambiati al Chicago Board of Trade proviene da futures finanziari e
opzioni su questi contratti inclusi buoni del tesoro, azioni ordinarie e metalli preziosi.
Lo spirito innovativo che era alla base della nascita continua a guidare il Chicago Board of
trade oggi. Nuovi contratti, diffusione della tecnologia, nuovi sistemi di commercio, e
innovazioni di mercato sono sempre in prima linea poiché il Chicago Board of Trade lavora
per incontrare i bisogni di una economia mondiale in continuo cambiamento.
Futures contract
Il future
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è un contratto mediante il quale due parti si accordano sull’acquisto o la vendita di
un’attività ad una certa data futura ad un prezzo prefissato; le parti assumono obblighi
reciproci di adempiere in futuro ad una determinata prestazione. In relazione alla natura del
bene sottostante al contratto si possono distinguere due principali tipologie di futures:
a) commodity futures, che hanno ad oggetto attività reali (merci);
b) financial futures, che hanno ad oggetto attività finanziarie, e precisamente titoli (bond
futures), tassi d’interesse (interest rate futures), indici di borsa (stock index futures), oppure
valute (currency futures).
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abbreviazione di contracts for future delivery (contratti per consegna futura).
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A differenza dei contratti forward che possono essere considerati dei contratti “aristocratici”
in quanto riservati a clienti in grado di fornire sufficienti garanzie, i futures sono contratti
“democratici”, negoziabili pubblicamente e volti a eliminare i vincoli associati ai contratti
forwards. Hanno in particolare le seguenti caratteristiche:
• sono accessibili a tutti gli operatori
• non hanno limitazioni di quantità
• hanno costi minimi per gli utenti.
Uno dei problemi centrali attinenti a questi mercati, attentamente considerato sia dagli
economisti che dai legislatori, riguarda la relazione tra prezzi a pronti e prezzi a termine. In
particolare ci si chiede se le contrattazioni a termine, che sono dematerializzate, ossia non
indissolubilmente legate alla consegna fisica del bene, tipica invece delle contrattazioni a
pronti, possono influenzare i prezzi a pronti dei beni sottostanti
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. Si tratta di un mercato dove
non si svolgono negoziazioni a pronti, in contanti o cash, ovvero per consegna e pagamento
immediati, ma per consegna e pagamenti in tempi futuri.
Il sistema dei margini e la Cassa di Compensazione
Le negoziazioni sono regolate attraverso il sistema dei margini di garanzia, imposti a tutela
della Cassa, che ha lo scopo fondamentale di minimizzare ogni rischio operativo legato alle
negoziazioni effettuate dai diversi operatori, senza per questo compromettere il grado di
liquidità del mercato. In linea di massima, gli operatori che volessero stipulare un contratto
future devono versare alla cassa due diversi tipi di margini: il margine iniziale e il margine di
variazione. Il margine iniziale è sostanzialmente un deposto cauzionale , di importo pari ad
una piccola percentuale del valore nominale della posizione aperta, che gli operatori devono
versare alla Clearing House alla stipula di ogni contratto al fine di coprire le eventuali perdite
del primo giorno di negoziazione. Tale percentuale viene determinata in funzione della
volatilità del valore dell’attività finanziaria sottostante al future; ciò vuol dire che verranno
richiesti margini maggiori per quelle attività che presentano un elevato grado di volatilità dei
prezzi al variare delle condizioni di mercato, oppure per quelle fasi di mercato caratterizzate
da una elevata instabilità delle variabili finanziarie. Tuttavia per quanto elevata possa
risultare la volatilità del mercato, il sistema dei margini fa si che i contratti futures siano
anche caratterizzati da un elevato “effetto leva” (leverage), che consente di movimentare
elevati importi nominali con l’impiego minimo di capitale (circa il 2-3% del valore nominale
negoziato). Il margine di variazione consiste invece nel regolamento delle variazioni di
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I volumi trattati di alcuni particolari contratti futures sono molto superiori a quelli delle contrattazioni a pronti dei
beni sottostanti. Si è avuta quindi una quasi completa sostituzione dei mercati a pronti con quelli a termine. Anche
la formazione dei prezzi a pronti tende oggi a essere guidata dai più liquidi mercati a termine. Si assiste così alla
completa finanziarizzazione dei mercati di molte merci, il cui titolo rappresentativo di possesso è oggi un titolo
finanziario e i cui mercati fanno parte dei mercati finanziari. Questa evoluzione mostra l’uso tendenziale dei
contratti futures come beni sottostanti ai contratti options sulle merci.
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quotazione (in aumento o diminuzione) registrate dal sottostante nel corso delle giornate
operative a partire dalla stipula del contratto (c.d. mark to market o adeguamento giornaliero
delle posizioni al valore del mercato). Più precisamente, al termine di ogni giornata di
contrattazioni la Clearing House comunica ufficialmente i prezzi dei contratti future; la
differenza tra la quotazione di chiusura del giorno di riferimento e di quello immediatamente
precedente viene quindi accreditata o addebitata sul conto dell’operatore a seconda che sia
positiva o negativa rispetto alla posizione assunta sul mercato. Se, ad esempio, il prezzo del
contratto da un giorno all’altro registra un aumento, il compratore del future registra una
variazione positiva che, in quanto tale, viene accreditata sul suo conto presso la Clearing
House. Al contrario, il venditore del future registra una variazione negativa (perdita) che
viene immediatamente addebitata sul suo conto.
Gli importi versati a copertura dei margini vengono tenuti dalla cassa fino alla scadenza
dell’operazione. Peraltro, la transazione a cui il contratto si riferisce generalmente non è
eseguita a termine in quanto la posizione viene solitamente chiusa alla scadenza (o prima)
con un’operazione di segno opposto
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.
Le funzioni di un mercato a termine sui prodotti agricoli
Le principali funzioni economiche di un mercato a termine sono
• limitare i rischi, derivanti dalle variazioni future dei prezzi, con l'operazione di
copertura (hedging);
• rendere trasparenti e pubblici i prezzi delle compravendite;
• effettuare previsioni dei prezzi futuri, in quanto gli operatori sono obbligati a rendere
note le loro previsioni;
• gestione e l’ottimizzazione delle scorte;
• leva finanziaria (leverage) dell’impresa.
I prezzi futures tendono a convergere verso i prezzi spot delle relative attività sottostanti
mano a mano che si avvicinano le scadenze dei contratti futures; detto in altri termini, lo
spread (ossia il differenziale) tra prezzi futures e prezzi spot tende ad annullarsi in prossimità
delle scadenze dei contratti futures. Il processo di convergenza è alimentato dalle opportunità
di arbitraggio che possono essere sfruttate dagli operatori quando la basis non è nulla. Per
esempio, si supponga che il prezzo future di una commodity sia maggiore al suo prezzo spot
durante il periodo di consegna (scadenza dei contratti futures): in questo caso gli operatori
potrebbero facilmente sfruttare l'opportunità di arbitraggio attraverso le seguenti operazioni:
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La cassa di compensazione e garanzia è una società di capitali autonoma che ha rapporti solo con i propri aderenti, che
possono essere di due tipi:
• aderenti generali, che possono svolgere attività di compensazione sia per conto proprio che per conto terzi;
• aderenti individuali, che possono svolgere attività di compensazione solo per conto proprio.
Tutti gli altri operatori (non membri) devono rivolgersi ad un aderente generale per la compensazione delle operazioni
svolte.
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• vendita di un contratto future (short position);
• acquisto spot dell'attività sottostante (commodity);
• chiusura della posizione con la consegna.
Il profitto per l'arbitraggista derivante da questa opportunità risulterà quindi pari alla basis al
netto dei costi di transazione. La possibilità di sfruttare con profitto questa opportunità di
arbitraggio si ridurrà progressivamente all'aumentare del volume dei contratti futures venduti
dagli operatori e all'aumentare della domanda della commodity sottostante. A causa
dell'intervento degli arbitraggisti, infatti, i prezzi futures tenderanno a scendere, mentre i
prezzi spot saliranno, convergendo verso un unico valore. Accade ovviamente il contrario nel
caso in cui il prezzo future sia minore del prezzo spot. Gli operatori potranno anche qui
sfruttare l'opportunità di arbitraggio attraverso le seguenti operazioni:
• acquisto di un contratto future (long position);
• chiusura della posizione con il ricevimento della commodity;
• vendita spot dell'attività sottostante (commodity).
Il prezzo future e il prezzo spot tenderanno allora a convergere verso un unico valore a causa
dell'aumento della domanda di contratti future (che provoca un aumento del prezzo future) e
dell'aumento dell'offerta della commodity sottostante (che provoca una diminuzione del
prezzo spot). (Binarelli Paolo 2000: “Crops ‘n commodities”)
I partecipanti al mercato
I partecipanti al mercato si dividono in due categorie: hedgers e speculators. I mercati a
termine esistono essenzialmente per la copertura, che è definita come la gestione del rischio
di prezzo relativa al possesso e allo scambio di merci. La parola copertura significa
protezione. La definizione di copertura è “provare a eliminare o ridurre una perdita cercando
di controbilanciare gli investimenti…”. Per quello che riguarda il mercato a termine la
copertura è proprio questo: bilanciamento degli investimenti assumendo una posizione nel
mercato a termine che è opposta alla posizione assunta nel mercato a pronti. Gli hedger
includono:
• contadini, allevatori che hanno bisogno di protezione contro il calo dei prezzi per i raccolti
o il bestiame, o contro l’aumento dei prezzi per l’acquisto di prodotti alimentari.
• commercianti, che hanno bisogno protezione contro l’abbassamento dei prezzi nel periodo
di tempo che va dall’acquisto o dal contratto d’acquisto di grano dai contadini al
momento in cui viene venduto.