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Capitolo 1
LA
LOGISTICA
1.1 DEFINIZIONE ED EVOLUZIONE DELLA LOGISTICA
Di “logistica” se ne parla da molti anni, riferendosi alla funzione che ha il
compito di seguire in maniera integrata il flusso dei materiali nell’azienda.
L'organizzazione logistica delle imprese è in continua evoluzione, in relazione a
quelli che sono gli impulsi del mercato e alle nuove configurazioni nate dalle
ricerche teoriche.
In passato le aziende erano orientate principalmente alla produzione, ma nel
1929 una crisi mondiale dei mercati, causata da una domanda inferiore rispetto
all’offerta e culminata nel crollo della borsa di Wall Street, diede la nascita a nuove
teorie di marketing che portarono le aziende a focalizzarsi sul mercato e sulle sue
reali esigenze.
Negli anni '60, l'accezione di logistica era limitata alla distribuzione del
prodotto finito e quindi il focus delle aziende era posto sulle attività di relazione con i
venditori al dettaglio.
La logistica definita distributiva si occupava della gestione delle scorte dei
prodotti finiti, della localizzazione dei depositi (rete distributiva) e del trasporto dei
beni dagli stabilimenti di produzione fino ai punti di vendita.
Negli anni ’70, in seguito alle due crisi petrolifere del 1973-1978 vi fu un
aumento del costo del denaro e la necessità di contenere le scorte, e la logistica fu
incaricata di gestire i flussi dei materiali per ottimizzare i costi.
La logistica definita di approvvigionamenti aveva come compiti: programmare
la produzione, gestire i magazzini delle materie prime e prodotti finiti, i luoghi di
approvvigionamento e i trasporti primari.
Negli anni ’80 a seguito dell’espansione dei consumi e alla crescente
competitività delle aziende, la soddisfazione del cliente divenne l’obiettivo
prioritario da perseguire.
Si sosteneva fosse più conveniente mantenere un cliente che acquisirne dei
nuovi, e per questo fu favorito l’uso di tecniche di misurazione del cliente.
Successivamente l'attenzione si è posta a tutto il ciclo di vita del prodotto, cioè
dall'estrazione delle materie prime al servizio post-vendita. Questo è quello che in
economia viene chiamato Supply Chain Management.
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Il mercato attuale è caratterizzato da una serie di parametri:
¾ Elevata concorrenza
¾ Ciclo di vita dei prodotti sempre più breve
¾ Complessità dei prodotti
¾ Lead-Time concesso dal cliente al fornitore sempre più stretto
¾ Erosione dei margini di profitto
¾ Crescita delle aspettative della clientela nei riguardi del "Livello di Servizio"
e l'obiettivo aziendale é principalmente quello di soddisfare, mantenere e
fidelizzare il cliente.
In questo breve excursus si può notare, che sono stati superati i tempi in cui la
logistica era riferita alla movimentazione dei materiali, al settore dei trasporti e dei
magazzini.
Oggi si è abbandonato il concetto di funzione ma si parla di processo integrato,
che si occupa del flusso dei materiali nell’azienda, visto nella sua interezza, con il
doppio obiettivo di ridurre i costi operativi e di rendere un miglior servizio al cliente
finale.
Rispetto al passato, i clienti hanno esigenze diverse, perché si aspettano di
avere esattamente il prodotto che desiderano, nei tempi richiesti e ad un prezzo
corretto.
Una soluzione per reagire velocemente alle richieste del cliente è di avere
sempre una quantità sufficiente di prodotti finiti a magazzino. Infatti per un'impresa
commerciale, l'assenza di un suo prodotto dallo scaffale di un punto vendita può
determinare non solo la perdita occasionale di un singolo acquisto, ma anche di un
cliente, ed in modo permanente. Per un'impresa industriale, la mancanza di un
determinato componente o di una materia prima, può ritardare la produzione, o
addirittura causarne l'arresto. Ma, tenere un elevato numero di scorte in magazzino,
come ormai è noto sia dalla teoria che dalla pratica, comporta un elevato rischio di
obsolescenza al mutare delle richieste di mercato ed è quindi totalmente
sconveniente.
Questi problemi, e molti altri, possono essere superati attraverso una corretta
pianificazione della supply chain, che permette di anticipare queste situazioni, e
quindi, in sostanza di agire e non di reagire.
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La logistica presenta dunque caratteristiche nuove: è un processo, è il gestore
della supply chain attraverso la definizione dei livelli di servizio da fornire sul
mercato e l’ottimizzazione dei costi.
Dunque una buona organizzazione logistica permette di essere competitivi sul
mercato attraverso:
¾ la riduzione dei costi dei processi operativi
¾ la riduzione dei tempi con il conseguente miglioramento del servizio
1.2 GESTIONE E FUNZIONI DELLA LOGISTICA
Nella logistica tradizionale, il coordinamento dei flussi materiali (beni) o
immateriali (informazioni) viene effettuato avendo come principale punto di
riferimento la singola impresa. Tuttavia, per vincere la sfida competitiva, oggi, è
necessario coinvolgere anche il network di imprese che si trovano, rispettivamente, a
monte e a valle.
La risposta a questa nuova necessità sentita dalle imprese è nell'approccio della
Supply chain management, che punta ad analizzare i reali processi fra produttori e
distributori/rivenditori, fino ad arrivare al consumatore finale.
Si tratta, infatti, di un nuovo modo di considerare le attività di acquisto, di
movimentazione e di stoccaggio dei beni, che punta al superamento del tradizionale
approccio frammentato alla gestione dei processi logistici. Essa, infatti, include le
attività: di approvvigionamento, di pianificazione della produzione, di gestione degli
ordini, di controllo degli stock, di movimentazione merci, di immagazzinamento e di
servizio ai clienti.
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Tutto questo porta al concetto di Supply Chain Management, che può essere
definita come "l'integrazione dei processi di business, partendo dai consumatori
finali, fino ai fornitori originali, per la fornitura di prodotti, servizi e informazioni in
grado di generare valore aggiunto ai clienti e vantaggio competitivo per l'azienda.
Facendo riferimento alla definizione tradizionale della logistica come
“funzione che fa sì che i materiali giusti si trovino al posto giusto, al momento
giusto, nel giusto assortimento, nella giusta qualità, quantità e condizione di
presentazione”, possiamo ritrovare subito l’applicazione di questi concetti.
Infatti la logistica dal punto di vista operativo svolge le seguenti funzioni:
¾ programmazione delle produzioni, delle quantità dei relativi assortimenti e
delle movimentazioni
¾ gestione delle scorte delle materie prime, semilavorati e prodotti finiti
¾ gestione ordini di acquisto
I prodotti finiti, una volta confezionati negli imballi vengono immagazzinati;
poi al momento richiesto vengono prelevati dal magazzino nelle opportune quantità e
trasportati direttamente al cliente, oppure transiteranno in altri depositi prima di
raggiungere il cliente finale.
Queste operazioni richiedono l’intervento della logistica fisica, le cui funzioni
sono:
¾ Confezionamenti e imballi
¾ Messe a magazzino dei materiali, stoccaggio, riprese da magazzino
¾ Trasporti dai fornitori
¾ Trasporti esterni verso i clienti o verso altri depositi
Infine il flusso dei materiali deve essere accompagnato da un flusso adatto di
informazioni, e dunque interviene la logistica che ha funzioni di staff e che si occupa:
¾ Sistemi informativi
¾ Modelli di ottimizzazione
¾ Miglioramento tecnologie
¾ Controllo gestione, costi e servizio
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1.3 COMPITI DELLA LOGISTICA
Il compito della logistica è dunque quello di governare e seguire i flussi
descritti in precedenza. L’obiettivo è ottenere l’opportuno servizio al cliente finale,
che s’intende in termini di rapidità, precisione delle consegne eseguite mantenendone
l’opportuna affidabilità; questo servizio è perseguibile riducendo al minimo il costo
totale delle operazioni.
I compiti della logistica sono importanti in qualsiasi realtà aziendale. Non vi è
dubbio che in un’impresa piccola, in cui il gestore può tenere sotto controllo
contemporaneamente l’acquisizione di ordini, la produzione, l’approvvigionamento
delle materie prime, e la distribuzione delle merci, l’organizzazione sia meno
complessa.
Diversa è la situazione dell’impresa di grandi dimensioni, che necessita di
un’organizzazione con funzioni distinte affidate a responsabili diversi: in questo caso
la logistica assume un ruolo rilevante per coordinare i flussi.
Nelle imprese a struttura tradizionale osserviamo che le diverse funzioni sono
ben separate le une dalle altre: marketing, produzione, approvvigionamenti; il flusso
di materiali non è di competenza di una sola funzione, ma di molte.In questo caso
ognuna gestisce una parte del flusso, tenendo conto dei propri obiettivi, che però non
rientrano a far parte della politica generale dell’azienda.Il marketing ad esempio
tende a soddisfare il cliente, a migliorare il servizio ed è incline ad una rete di
distribuzione diffusa, ma costosa.La produzione, al contrario, cerca di ridurre i costi
e di allungare il ciclo di vita dei prodotti per originare minori costi unitari del
prodotto.
Questa breve descrizione ci fa capire come ogni funzione agisca tenendo conto
dei propri obiettivi, che però possono generare costi alla gestione generale
dell’azienda.
La logistica è nata per risolvere queste discrepanze che causavano
disefficienza, riducendo il livello di servizio al cliente.
1.4 SERVIZIO E UTILITA’ DELL’ORGANIZZAZIONE LOGISTICA
L’obiettivo finale della logistica è servire un cliente, vale a dire far in modo
che il prodotto richiesto sia consegnato nel luogo designato, nel tempo stabilito e
nella quantità prefissata.
Possiamo notare dunque, come la logistica contribuisca a realizzare una gran
parte del servizio e delle condizioni di fornitura richieste dal marketing.
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La qualità del servizio offerto da un’organizzazione logistica si misura rispetto
alla capacità di contenere i tempi di fornitura, vale a dire quelli che intercorrono dal
momento dell’ordine alla consegna, rispetto alla puntualità delle consegne, rispetto
all’affidabilità e al mantenimento di tale livello di servizio nel tempo.
Il servizio è una delle variabili fondamentali del marketing e dunque possiamo
nuovamente osservare come la logistica sia integrata alle diverse funzioni aziendali.
Il livello di servizio dipende dall’organizzazione logistica, dunque da com’è
strutturata e gestita l’azienda.
Il servizio dato dalla logistica diventa sempre più importante in un contesto
socio economico competitivo nel quale la maggior parte dei prodotti sia industriali,
che di largo consumo sono prodotti “maturi”; nella scelta il cliente è influenzato
oltre che dalle 2 variabili, qualità e prezzo(che però non possono essere così diverse
tra i fornitori) dal servizio, l’elemento critico della fornitura.
Di riflesso la logistica diventa il mezzo per sostenere la competitività
aziendale.
L’organizzazione logistica assume maggiore importanza nelle aziende che
devono gestire un numero considerevole di articoli, in un mercato ormai maturo,
dove la concorrenza dei produttori nello stesso mercato è molto alta: il mercato non è
facilmente prevedibile e i margini di guadagno sono modesti.Il cliente può trovare lo
stesso prodotto con caratteristiche uguali presso fornitori diversi: l’elemento che fa la
differenza è il servizio proposto dai fornitori.
In questo contesto la logistica non solo è utile, ma anche indispensabile per
permettere all’impresa di raggiungere l’efficienza e l’efficacia.
L’utilità della logistica è visibile quando un’impresa si sviluppa e di
conseguenza i suoi prodotti attraversano fasi diverse del ciclo di vita: per ogni
categoria merceologica occorre utilizzare una politica logistica.
1.5 RIPENSARE L’AZIENDA
L'ambiente in cui operano le imprese è profondamente mutato nel corso degli
anni e, in conseguenza di questo cambiamento, si sono avute e si stanno tuttora
avendo modifiche nell'organizzazione delle imprese.
È ormai realtà consolidata il progressivo ed inarrestabile spostamento del
controllo del mercato verso i clienti ed i consumatori finali. L’attuale contesto
competitivo è caratterizzato dalla sempre più marcata affermazione del cosiddetto
“ mercato del consumatore”, un mercato, in cui il consumatore si trova in una
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posizione di forza rispetto al produttore.Da qui la necessità per mantenersi
competitivi, di monitorare, anticipare e controllare i fenomeni di vendita,
comprendere le evoluzioni dei consumi e delle tendenze di mercato. Non è più
realistico "vendere ciò che è stato prodotto" ma diventa indispensabile "produrre ciò
che si riesce a vendere".
Le aziende devono di conseguenza perseguire contemporaneamente obiettivi
diversi, quali quelli di qualità, innovazione, flessibilità, contenimento dei costi e
soddisfazione del cliente.
Per conseguire tali obiettivi le aziende devono dotarsi di un’elevatissima
capacità di coordinamento delle proprie attività.Infatti il raggiungimento di elevati
livelli di qualità ( del prodotto e del servizio al cliente), richiede una notevole
integrazione tra le conoscenze e le attività delle varie aree funzionali(commerciali,
engeneering, produzione e logistica), per trasferire le esigenze dei clienti all’interno
dell’azienda e trasformarle in prodotti e servizi validi.
La flessibilità richiede l’integrazione ottimale delle attività di concessione del
prodotto, di progettazione e del processo produttivo, di approvvigionamento per
ridurre i tempi di sviluppo prodotto; richiede anche di coordinare il flusso logistico
produttivo, per garantire l’adattamento rapido del sistema produttivo/distributivo alle
modifiche del mercato rispettando i tempi di consegna.
In questa situazione i meccanismi organizzativi tradizionali entrano in crisi e
non sono più sufficienti.
Il paradigma organizzativo, su cui le aziende si sono fondate e hanno basato la
loro fortuna dalla rivoluzione Industriale sino ad oggi, è stato quello della
specializzazione funzionale e del relativo coordinamento gerarchico.
Questa visione esalta l’efficienza specialistica ma non tiene conto di ciò che
oggi assume notevole importanza: il coordinamento tra le specializzazioni.In questo
contesto le imprese necessitano di un reengineering aziendale per migliorare la loro
performance in una o più aree funzionali tramite un cambiamento
dell’organizzazione e dei processi.
Tra tutte le aree aziendali coinvolte in questo ridisegno, ha assunto un ruolo
primario, anche in conseguenza della rapidità con cui Internet si è diffuso come
strumento per il commercio on-line, la catena logistica.
Le imprese si sono sempre mostrate attente al mercato o al marketing,
privilegiando un approccio market o marketing oriented; molto più limitata è stata
invece la visione di orientamento alla logistica. Infatti, anche se nelle grandi imprese
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la funzione logistica era presente, questa era solamente considerata come divisione a
sé stante. Nelle piccole e medie imprese addirittura non era presente e, se operativa,
o non era formalizzata, oppure era gestita da un responsabile che rispondeva alla
funzione tecnica o di stabilimento.
La logistica, è stata per lungo tempo considerata di secondaria importanza
all'interno delle aziende e per questo non ha goduto di grande popolarità, al contrario
di altre funzioni aziendali. Mentre, molto è già stato fatto in altri ambiti della
gestione, dove al loro interno si è arrivati a livelli di razionalizzazione tali da rendere
poco probabili ulteriori miglioramenti, solo oggi si stanno scoprendo le potenzialità
della logistica.
Un elemento di gran rilievo che ha portato negli ultimi anni alla "riscoperta
della logistica", è senza dubbio l'affermazione di Internet, in particolare, delle nuove
modalità di scambio di beni e servizi.Il passaggio dalla virtualità del sito dell'azienda
che vende on-line, alla realtà della consegna del prodotto nelle mani del cliente che
lo ha ordinato, dipende dall'efficienza del sistema logistico che opera nel retroscena
dell'impresa. Anche in questo caso, quindi, l'avvento dell'informatica ha contribuito
ad incrementare l'integrazione di particolari processi e l'avvento di Internet ha
completamente rivoluzionato l'approccio tradizionale della logistica. Inoltre nella
realtà attuale è fondamentale, per la sopravvivenza delle imprese, riuscire a dare al
consumatore il prodotto giusto, nel momento e nel luogo giusto ed esattamente nella
quantità desiderata.
È per questi motivi che, il nuovo obiettivo che le imprese si pongono oggi, è
quello di implementare applicazioni di supply chain management, che permettono di
raggiungere quanto sopra definito.Tra tutte le aree aziendali coinvolte in questo
ridisegno, ha assunto un ruolo primario la logistica.
In seguito allo stage, svolto al II anno del Corso di Laurea di Commercio
Estero, presso la SKF RFT di Villanova d’Asti ho elaborato un Progetto di Logistica
Integrata in relazione ad un reengeenering aziendale.
Questo “ridisegno” è nato da esperienze maturate durante il I stage e si è
rafforzato in seguito al II stage svolto all’estero, in Spagna presso l’Agencia Villas
Ambiente, un’agenzia che si occupa dell’affitto e della compravendita di ville e
appartamenti per vacanze.
L’argomento della Logistica e della Soddisfazione del Cliente mi ha
affascinato, quindi ho continuato ad approfondirlo leggendo libri e sono giunta a