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comunicazionali diversi e integrati tra loro; un’esigenza che nasce sia
dall’aumento del numero degli attori che dalla maggiore complessità
della struttura organizzativa, in quanto, cambiando i modelli
organizzativi, cambiano i bisogni di comunicazione.
Ora anche l’ambiente esterno esercita la sua influenza sulle
forme di comunicazione interna ed esterna che, attraverso l’uso di
analoghi codici linguistici e la costituzione di un linguaggio comune,
accrescono la competitività aziendale.
Da queste riflessioni sul cambiamento emerge l’esigenza di un
nuovo paradigma della comunicazione; la comunicazione diviene ora
una componente strutturale delle organizzazioni, in grado di
potenziarne lo sviluppo e l’evoluzione , supportando l’esigenza di
adattabilità all’ambiente.
Come abbiamo appena evidenziato, lo sviluppo e la diffusione
della comunicazione interna, la crescente ricerca di coerenza e
sinergia tra comunicazione interna ed esterna indicano l’affermarsi di
nuovi modelli di comunicazione d’impresa che viene definita
comunicazione organizzativa. Tale paradigma conferisce alla
comunicazione un ruolo strategico nella gestione delle organizzazioni.
In questa circostanza l’uso anticipato della comunicazione rispetto alle
esigenze organizzative può rappresentare un fattore strategico,
stimolando l’azione dei cambiamenti organizzativi. La stessa nascita
di un’organizzazione si realizza quando esistono volontà , mezzi per
comunicare e tecniche di comunicazione utili per lo sviluppo
organizzativo. Attuare e mantenere l’attività di comunicazione
significa definire il sistema di comunicazione e i relativi ruoli del
personale, istituire e individuare i mezzi di comunicazione più idonei
per il raggiungimento di diversi obiettivi , scegliere le persone
qualificate per comunicare e mantenere l’organizzazione formale
attraverso la comunicazione di fatti, opinioni, dubbi e suggerimenti.
Tale comunicazione organizzativa guadagna anche l’attributo di
comunicazione integrata: si avverte cioè la necessità di integrare la
comunicazione interna che sviluppa coesione tra le persone
dell’impresa e la comunicazione esterna riguardante i rapporti
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dell’impresa con i suoi mercati. La tesi della diffusione generalizzata
della comunicazione interna , che presenta anche un corollario
denominato della causalità circolare, segna un punto di svolta nello
sviluppo dell’impiego della comunicazione nelle imprese. Secondo
tale corollario, infatti, può essere proprio la comunicazione a stimolare
o indurre i cambiamenti organizzativi nelle imprese e non il contrario.
In particolare la gestione della comunicazione sta assumendo
un’importanza via via crescente nel corso degli anni: in un ambiente
competitivo sempre più caratterizzato da imperfetta ma elevata
trasparenza delle azioni e riconosciuta interdipendenzatra i numerosi e
mutevoli attori , impone una sempre più accentuata coerenza tra i
messaggi indirizzati ai diversi interlocutori.
La comunicazione costituisce una componente fondamentale
del governo e dello sviluppo delle moderne organizzazioni , anche allo
scopo di aumentare l’efficacia delle relazioni con l’ambiente di
riferimento; oggi un’azienda che punti al successo non può sottrarsi al
tentativo di attivare la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i
dipendenti, a prescindere dal ruolo e dal livello ricoperto, utilizzando
anche iniziative di comunicazione diretta. Sempre più spesso si usa
definire l’impresa come un sistema complesso di relazioni sostenuto
dalle diverse forme di comunicazione. In particolare, il proliferare e lo
sviluppo di modelli organizzativi e gestionali sempre più vicini a
forme organiche e a rete e il bisogno crescente di flessibilità e
adattabilità all’ambiente necessitano di un adeguato supporto
comunicazionale per funzionare. Il marketing, la pubblicità e le
relazioni sono orientati alla massimizzazione delle risorse di
conoscenza e di fiducia verso l’impresa; uno dei modi che consente il
raggiungimento di tale obiettivo consiste nello sviluppo di un forte
sistema di valori condivisi ai quali fanno riferimento sia la
comunicazione interna che quella esterna utilizzando codici linguistici
analoghi per massimizzare il vantaggio competitivo.
Ricapitolando, quello che rende la comunicazione
organizzativa uno strumento di fondamentale importanza dal punto di
vista strategico è :
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o L’integrazione della comunicazione rivolta verso l’interno
e verso l’esterno;
o La definizione di un linguaggio comune per tutti coloro
che partecipano alla vita di impresa;
o Il riferimento a valori guida distintivi.
La comunicazione organizzativa è quindi lo strumento su cui
fare leva nei momenti di difficoltà, crisi e cambiamento in azienda
poiché è in grado di fornire un contributo fondamentale alla
costruzione di un clima di benessere e minore incertezza
nell’organizzazione.
Basti pensare a ciò che accade nel momento in cui viene
diffusa, dai vertici aziendali, la notizia di una fusione o acquisizione.
Tali notizie creano immediatamente un gran fermento in azienda
accompagnato da un proliferare di “voci di corridoio” e dubbi
riguardo al futuro dell’organizzazione stessa e del proprio ruolo in
azienda. I processi di M&A (Mergers and Acquisitions) generano un
forte cambiamento e quindi incertezza e instabilità che vengono
ulteriormente amplificati nel caso di fusioni e acquisizioni su scala
internazionale dove esiste l’ulteriore rischio di conflitti dovuti alle
differente culturali. L’impatto dei processi di M&A agisce sia a livello
micro, ovvero sul singolo individuo, che a livello macro, su tutta
l’organizzazione. Di conseguenza è stato evidenziato come l’eventuale
incongruenza tra l’individuo e l’organizzazione impatti negativamente
sulla soddisfazione e sullo stress andando a ripercuotersi sul benessere
organizzativo , sulle performance e sulla qualità della vita in azienda.
Nel caso più estremo, esiste la possibilità che i dipendenti non
riescano più a ritrovarsi nella mutata situazione aziendale e decidano
di abbandonare il loro posto di lavoro.
Dietro i processi di M&A aleggia spesso un’atmosfera di
“winning or losing” come se un’azienda fosse in qualche modo
“conquistata” da un’altra. I leader di entrambe le aziende coinvolte in
questi processi di fusione e acquisizione rivestono un ruolo chiave in
quanto devono essere in grado di gestire gli eventuali conflitti, creare
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una cultura condivisa promuovere la comunicazione tra le due
aziende.
L’assenza di comunicazioni da parte del top management
potrebbe portare al proliferare di voci e false supposizioni, le quali, a
loro volta, posso rendere più stressante e incerto il clima lavorativo.
Va ricordato però che la comunicazione con i dipendenti ,durante le
attività di M&A può fare di più che fornire semplici informazioni. La
comunicazione riguardo scadenze, date degli annunci e progetti aiuta
a ridurre l’ansia e il livello di incertezza. Per ottenere questi effetti la
comunicazione deve però essere quanto più chiara e diretta possibile e
soprattutto fornire delle risposte e dei progetti realistici di fronte ai
dubbi posti dai dipendenti. Non è più il tempo dei Gattopardi in cui
“tutto cambia perché nulla possa cambiare” , occorre ora accettare e
guidare il cambiamento per non venirne sopraffatti.
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Capitolo 1
LA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA
Secondo Pettigiani e Sica possiamo definire l’organizzazione
come “ un sistema complesso composto da individui e gruppi di
individui in reciproca interazione e con obiettivi produttivi comuni”
nonché come “un sistema aperto , cioè in continua interazione con
l’ambiente circostante e con altre organizzazioni”.
In questo contesto i processi comunicativi si svolgono a tutti i
livelli, visto l’elevato numero e la disparità degli interlocutori reali e
potenziali che possono essere sia interni che esterni all’organizzazione
e differiscono tra loro per posizione e status. Pertanto, a causa delle
differenze tra gli individui ,ognuno tende a perseguire una propria
strategia di potere, sia a livello personale che di gruppo.
Per Pettigiani e Sica il termine “comunicazione” ,all’interno
delle organizzazioni, può venire inteso in almeno cinque modi diversi:
o In senso tecnologico, qualora si parli dei veicoli della
comunicazione;
o In senso amministrativo e gestionale , qualora si
intendano i sistemi informativi usati per trattare i dati necessari
all’esercizio delle funzioni;
o In senso strutturale, qualora ci si riferisca ai collegamenti
gerarchici verticali o ai collegamenti trasversali dell’organizzazione;
o In senso psicologico, qualora si guardi ai rapporti
intercorrenti tra capo, gruppi e singoli collaboratori (in termine di
comunicazione di idee e percezioni);
o In senso sociale ,per quanto concerne le informazioni che
la direzione diffonde all’interno e all’esterno e in relazione alla natura
dei rapporti con la comunità di lavoro.
A loro volta i gruppi che compongono l’organizzazione
possono essere classificati in:
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o Gruppi omogenei, i cui membri hanno una formazione e
svolgono dei compiti similari;
o Gruppi eterogenei, i cui membri lavorano quotidianamente
insieme pur differenziandosi a livello gerarchico e funzionale per la
natura del compito svolto;
o Gruppi trasversali, che si formano in occasioni di
iniziative o riunioni, messe in atto per concordare piani , strategie e
obiettivi comuni.
Durante il processo comunicativo verranno attivate delle reti di
comunicazione diverse al variare delle strutture gerarchiche di questi
gruppi e al variare del numero dei loro componenti. Tali reti
formalizzate risultano necessarie alla circolazione delle informazioni
lungo canali formali o informali di comunicazione influenzati dai
“portieri” ovvero da coloro che detengono il controllo delle sezioni dei
canali. Allport e Postman hanno rilevato che la comunicazione, nel
passaggio attraverso i vari portieri, subisce un processo di riduzione
quantitativa , di perdita e di accentuazione di alcune parti informative ,
ciò a causa del fenomeno dell’assimilazione che risulta dalla forza
esercitata dalle abitudini degli interessi e dai sentimenti di coloro ai
quali l’informazione si rivolge. Infine , con il processo di
consolidamento i portieri ristrutturano i messaggi adattandoli ai loro
bisogni personali.
Nell’analizzare l’importanza rivestita dalla comunicazione
nella gestione dei processi di cambiamento è necessario concepire la
comunicazione come qualcosa di più di un semplice processo
meccanico di trasferimento di informazioni da un soggetto a un altro.
In questo caso la comunicazione finirebbe col rivestire un ruolo poco
rilevante nei processi decisionali e organizzativi. In una situazione di
questo tipo l’attenzione sarebbe rivolta soltanto alla trasmissione del
messaggio e non alla comprensione dello stesso o alla percezione di
tale messaggio da parte del ricevente. Gli elementi che principalmente
contraddistinguono la comunicazione da un’attività semplicemente
informativa sono: la parità di ruolo fra gli interlocutori e la
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partecipazione di entrambi allo scambio. Ciò che si dovrebbe mettere
in atto è di fatto una conversazione. Si è assistito però nel tempo al
fenomeno dell’appiattimento della comunicazione sull’informazione.
Come dice Bettenini (1993) “ si è rinunciato progressivamente a tener
conto del contatto compartecipativo fra gli interlocutori , del fatto che
ogni scambio comunicativo implica e coinvolge la loro personalità ,
sia essa individuale o collettiva, li mette in gioco soggettivamente
nell’incrocio che il loro rapporto va costruendo , al di là dei dati e dei
contenuti oggettivamente scambiabili”.
Si deve quindi compiere un passo ulteriore per arrivare a
comprendere la dimensione interpretativo simbolica della
comunicazione e individuare come questa possa influenzare e
modellare la realtà sociale in cui viene sviluppata. In questo caso ci si
avvicina sempre di più ad un approccio semiotico alla comunicazione
in cui il processo di significazione sta nella capacità di generare dei
significati e implica la facoltà di un messaggio di essere dotato di
senso per i comunicanti. La funzione del segno è frutto della relazione
tra il significante e il significato e si colloca quindi oltre la realtà
fisica. Il segno è costituito da una equivalenza tra espressione e
contenuto ed è arbitrario e convenzionale in quanto possiede una sua
denotazione culturale. Va comunque ricordato che il segno è qualcosa
che sta per qualcosa d’altro per qualcuno, perciò occorre operare uno
sforzo per arrivare ad individuare e comprendere l’interpretazione che
i membri all’interno dell’organizzazione possono dare a determinati
segni, simboli, gesti, fatti e comunicazioni.
I dipendenti percepiscono le diverse reazioni dei manager a
determinate situazioni e ciò va ad influire anche sulla scelta di seguire
e condividere oppure no le decisioni prese dal top management.
Infatti, il modo utilizzato per comunicare con i propri dipendenti è
direttamente correlato con le loro percezioni riguardo l’attenzione che
il management ha nei confronti delle proprie risorse umane.
Alcuni studi hanno dimostrato che tutto quello che le persone
percepiscono durante un processo di comunicazione si basa su quanto
segue: per il 55% il messaggio deriva da comunicazione non verbale,
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per esempio le espressioni facciali, i gesti o il linguaggio del corpo, il
38% dipende dal tono della voce e solo il 7% proviene dalla
comunicazione strettamente verbale che dipende dalla scelta delle
parole utilizzate. Queste informazioni possono essere molto utili per
chiunque si trovi a comunicare spesso con i propri dipendenti e voglia
cercare di trasmettere un messaggio ben preciso e ottenere determinate
risposte o interpretazioni dal proprio interlocutore.
In particolare per quanto riguarda la comunicazione
organizzativa, come avremo modo di approfondire in seguito, ci
troviamo di fronte ad una modalità di comunicazione diversa dalla
tradizionale comunicazione interna rivolta ai dipendenti.
La comunicazione organizzativa costituisce una reale
opportunità per influenzare il comportamento dell’organizzazione
stessa e la sua cultura. Si è affermato che la tendenza ad avvicinarsi
alla comunicazione organizzativa sia più il riflesso di una moda che
una reale esigenza delle organizzazioni odierne, in realtà tale
paradigma si è sviluppato, a partire dagli anni ’90, come conseguenza
del rapido cambiamento culturale di diverse organizzazioni. Si tratta
quindi di un approccio olistico alla comunicazione che si sviluppa
all’interno dell’azienda partendo dal presupposto che tutti siano
coinvolti in tale processo e , quindi ,ne siano anche responsabili.
L’attenzione viene posta sui comportamenti e sui processi necessari
per creare una reale cultura della comunicazione che assicuri uno
scambio proattivo di conoscenze, opinioni e idee in ogni luogo
dell’organizzazione. Gli effetti derivanti da questo approccio
dovrebbero condurre a processi di decision making più snelli e veloci
nonché all’aumento della produttività e maggiore controllo e
condivisione nei processi di cambiamento.
Molti studi empirici hanno dimostrato che i manager spendono
circa 70-80 percento del loro tempo comunicando in meeting ,
attraverso la posta elettronica, al telefono, nei corridoi o mediante
reports. La capacità di influenzare o meno il comportamento degli
altri distingue un buon manager da un ottimo manager.
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Il seguente dialogo costituisce un esempio di una discussione
da svolgere durante un focus group o durante un’intervista da svolgere
all’interno dell’azienda per comprendere quello che l’organizzazione
cerca di ottenere con l’utilizzo della comunicazione organizzativa.
Tale dialogo è una semplificazione e non va ad approfondire tutte le
questioni che possono nascere intorno al tema, ma è comunque un
utile strumento per comprendere meglio questo paradigma.
Domanda: Quali sono alcune possibili barriere o ostacoli a una
comunicazione efficace?
Risposta 1: I manager e i supervisors non comunicano.
Domanda: Perché? (da ripetere spesso)
Risposta 2:
⇒ Non vogliono comunicare
⇒ Non sanno come fare o non ne possiedono le capacità
⇒ Non pensano che faccia parte del loro lavoro
⇒ Non ne hanno il tempo
Domanda: Perché?
Risposta 3:
⇒ Hanno alter cose da fare
⇒ La comunicazione non viene considerata come una priorità
⇒ La comunicazione non è considerata importante
Domanda: Perché?
Risposta 4:
⇒ Le priorità vengono imposte dall’alto
⇒ La comunicazione non è in cima alla lista delle priorità
⇒ I dirigenti vengono valutati sulla base di altri parametri
⇒ La comunicazione non è uno dei loro obiettivi
⇒ Sono pagati per il raggiungimento di altri obiettivi e
incarichi
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Scavando più a fondo con le domande “perché” e muovendosi
lungo dei circoli, si arriva ad individuare la ragione che sta alla base
delle difficoltà di comunicazione. Tale ragione è spesso difficile da
determinare perché si tratta del vero motivo per cui qualcosa accade e
non del sintomo visibile da tutti. Per esempio, se la risposta al secondo
perché fosse: “Non sanno come comunicare” , apparirebbe
relativamente semplice come soluzione ideare degli interventi di
training per colmare tale lacuna. Tuttavia il training si può rivelare
troppo dispendioso in termini di tempo e risorse qualora le persone
fossero incoraggiate e motivate a fare altre cose piuttosto che dedicarsi
alla comunicazione. Ecco perché nel paradigma della comunicazione
organizzativa è necessario guardare all’organizzazione nel suo
complesso.
La fase iniziale prevede l’individuazione dei metodi per
motivare le persone a comunicare rimuovendo le barriere e gli
ostacoli. Per esempio misurando prima le performance e le abilità
comunicative, intervenendo poi con programmi di training ed infine
verificare l’eventuale miglioramento nei processi comunicativi.
I.1. Le diverse prospettive della comunicazione di
impresa
Nel corso degli anni si sono sviluppati diversi studi e numerose
teorie relativi alla comunicazione con l’obiettivo di cogliere l’essenza
dell’importanza della comunicazione nei processi organizzativi. Ogni
singolo approccio alla comunicazione definisce quali sono i contenuti
più significativi dell’attività di comunicazione e spiega le diverse
modalità con cui la comunicazione entra in relazione con le
organizzazioni.
La categorizzazione classica della comunicazione prende in
considerazione quattro approcci di base : 1) meccanico in cui il locus è
rappresentato sia dal canale della comunicazione sia dal messaggio