2
Quindi ho rivolto la mia attenzione verso l elemento di cui avrebbe
maggiormente bisogno l Italia: un sistema turistico alberghiero attento al
territorio e alla cultura del luogo. Ho dunque esposto gli elementi che
ritengo necessari per rispondere a tale domanda turistica. Tra questi
l informazione rappresenta un elemento fondamentale per trasformare il
viaggio in scoperta; a tal fine l albergo dovrebbe poter fornire tutti gli
strumenti necessari al turista per informarsi e conoscere il territorio,
coadiuvato da un personale alberghiero preparato a consigliare ed a
indirizzare il cliente su orari, visite e siti di particolare pregio. La struttura
alberghiera dovr essere di piccole dimensioni, per poter agevolare il
dialogo e creare una struttura meglio integrata nel contesto. Infatti ritengo
buona pratica il riutilizzo di strutture preesistenti, in sintonia quindi con
l intorno. Tuttavia dovr anche osservare una serie di criteri di eco-
compatibilit , promuovendo di conseguenza i princip i della sostenibilit
ambientale, elementi a cui tale clientela generalmente Ł gi predisposta.
Tale tipologia di albergo dovr sorgere in borghi o piccoli paesi limitrofi a
citt d arte, in quei contesti cioŁ poco considerat i dal turismo, ma che in
realt conservano grandi patrimoni storico-artistic i e di ottime tradizioni
eno-gastronomiche.
Tale struttura va quindi considerata all interno di un sistema, costituito da
n esempi simili. Deve essere cos inserita in una catena che assommi tutte
queste peculiari realt simili, ma necessariamente diverse per il semplice
fatto di svilupparsi in contesti differenti.
Ci al fine di dare un ampia offerta qualitativamen te omogenea ed
affidabile al turista e allo stesso tempo promuovere una riqualificazione di
territori sottovalutati e saperi e sapori che stanno scomparendo, ma che
rappresentano un punto di forza dell Italian Style e del vivere bene
italiano.
3
1. TURISMO: UN SETTORE TRAINANTE MA PROBLEMATICO
Il viaggio fino al secolo scorso era prerogativa di poche persone
facoltose. Ora Ł un fenomeno di massa che coinvolge, secondo le stime
dell Organizzazione mondiale del turismo, 800 milioni di persone1 e che
secondo le previsioni diverranno 1561 milioni nel 20202.
Il comparto del turismo ha un fatturato annuo di 682.7 miliardi di dollari3 e
rappresenta la voce principale negli scambi commerciali mondiali. ¨ uno
dei settori economicamente piø redditizi, e, per alcune nazioni, risulta
l unica fonte di reddito.
L evoluzione del settore verso un fenomeno di massa Ł cominciata
timidamente attorno alla seconda met del 900. Gli statunitensi per primi,
seguiti successivamente dagli europei, canadesi, giapponesi, e dagli anni
80 dalle elites abbienti di India, Brasile, Messico, ecc. hanno cominciato a
viaggiare verso l estero in maniera sempre maggiore. Tra i fattori che
hanno permesso questa crescita si pu a buon diritt o considerare il
relativo benessere economico raggiunto in particolar modo dopo i due
conflitti mondiali. Questo elemento, unitamente all allungamento dei tempi
di riposo e di svago, avvenuta a seguito della conquista sindacale delle
ferie pagate, ha esteso la possibilit di viaggiare anche alle classi meno
agiate e ha dato il via a questo fenomeno chiamato turismo di massa.4
Altro fattore determinante Ł stato l evoluzione dei trasporti. Gli aerei di
linea hanno accorciato le distanze in maniera considerevole: per viaggiare
da un capo all altro del mondo ci si impiega al massimo una giornata,
1
I Dati provengono dalle stime del UNWTO aggiornate a Novembre 2006, pur riferendosi
al 2005: Tourism Highlights 2006 edition e si riferiscono all anno 2005.
http://www.unwto.org/facts/eng/pdf/historical/ITA_1950_2005.pdf
Il dato si dive in tal modo: 50%: viaggio intrapreso per vacanza (402 milioni); 26%: visita
ad amici o parenti, viaggio per motivi religiosi (pellegrinaggi), per trattamenti di salute
(212 milioni); 16%: per affari (125 milioni); 8% non specificato.
http://www.unwto.org/facts/eng/pdf/highlights/highlights_06_eng_hr.pdf
2
http://www.unwto.org/facts/eng/vision.htm
3
http://www.unwto.org/facts/eng/pdf/historical/ITR_1950_2005.pdf
4
J. P. Lozato- Giotart, Geografia del turismo. Dallo spazio visitato allo spazio consumato,
Franco Angeli, Milano, 1988, pag. 16
4
mentre la successiva evoluzione, rappresentata dalla nascita delle
compagnie low cost, ha agevolato milioni di persone a viaggiare a prezzi
particolarmente contenuti.
Un altro dato di rilievo per l analisi della situazione odierna Ł la
percentuale dei paesi di provenienza dei turisti: ben l 80% degli
spostamenti internazionali Ł compiuto da persone che risiedono in soli 20
Paesi, perlopiø occidentali5. Questo fatto Ł di un importanza cruciale, in
quanto modifica sostanzialmente l idea stessa di viaggio. Il potenziale
turista pensa i luoghi in maniera culturale: attraverso la stampa
specializzata6, ha un idea ben precisa di cosa cerca e di ci che vuole
trovare. In particolare per i Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, la pubblicit
non offre una visione integrale del luogo reclamizzato. Se si sfoglia una
rivista a caso tra queste, non ci sar menzione alc una sui problemi
economici, sociali o politici del Paese in questione. Verranno descritti
come paradisi, luoghi incontaminati, posti abitati da persone felici. Il turista
che viaggia e spende soldi per farlo, secondo la formula pago quindi
pretendo , non pu avere un impressione negativa de l luogo, non deve
vedere ci che probabilmente lo porterebbe a riflet tere sui problemi sociali
e politici del territorio visitato. ¨ intollerabil e vedere la povert e la fame
quando si Ł in vacanza, dato che gi ne siamo bomb ardati nei
telegiornali!
Il viaggio dev essere verso un paradiso. Da questo tipo di turismo
derivano una serie di conseguenze. Innanzitutto una sostanziale
generalizzazione delle destinazioni. Che il viaggio sia a Sharm el Sheik
oppure in qualche isola dell Indonesia, il senso della vacanza non cambia.
Evasione, ricerca della tranquillit in una natura considerata
rigeneratrice 7, e divertimenti spensierati sono i fattori che portano a
questo tipo di vacanze.
5
D. Canestrini, Andare al quel paese: vademecum del turista responsabile, Feltrinelli,
Milano, 2003, pag. 8
6
Si intendono con queste, le riviste proposte nelle agenzie di viaggio.
7
F. Vallerani, I luoghi, i viaggi, la folla. Spazi turistici e sostenibilit , Universit di Padova,
1997, pag. 23
5
I luoghi consumati dal turismo di massa risultano essere tendenzialmente
tutti simili: dal design dell albergo alle visite alle popolazioni autoctone,
tutto tende ad essere standardizzato, omologato ad una concezione che
risponde unicamente al gusto di una utenza acritica e forse non incolta,
ma tuttavia disinteressata al contesto8. La conoscenza dell altro si limita a
delle fittizie esperienze artefatte, alla messa in opera di teatrini
dell etnicit , con una palese banalizzazione della cultura del luogo ed uno
svilimento delle tradizionali peculiarit delle civ ilt indigene in una sintetica
subcultura del souvenir 9.
Sulla scelta delle destinazioni il criterio Ł quello della moda, della
tendenza piø in voga, secondo ci che la pubblicit e le astuzie del
marketing propongono senza adottare le doverose cautele che tale settore
richiederebbe. Essendo il turismo un fenomeno di tipo globale, Ł in grado
di influenzare usi e consumi di territori e alterare gli specifici quadri
antropici in maniera pressochØ illimitata, con una ricaduta quindi sia
sull aspetto spaziale e geografico, sia sull aspetto sociale e culturale.
Per poter garantire al turista occidentale il suo stile di vita, vengono
messi a rischio i gi precari equilibri economici d ei Paesi di destinazione.
Per citare un esempio, nell isola di Bali in Indonesia tra piscine, campi da
golf e alberghi, si consumano all incirca 500 litri di acqua10 al giorno per
ogni stanza d albergo, mettendo in serio pericolo la coltivazione del riso,
risorsa alimentare prevalente per gli abitanti11.
L accaparramento dei luoghi considerati piø rappresentativi e belli per
costruirvi alberghi o strutture ricettive ha avuto effetti devastanti per il
paesaggio. Basti pensare alla cementificazione selvaggia o ai palazzoni
abusivi che invadono i litorali italiani: decisamente poco gradevoli alla
vista, e men che meno in sintonia con il paesaggio, hanno rovinato e
banalizzato le coste dal Friuli alla Sardegna. E quel che Ł piø grave Ł che
8
http://www.lavoce.info/news/view.php?id=40&cms_pk=1432&from=index; D. Canestrini,
Andare al quel paese: vademecum del turista responsabile, Feltrinelli, Milano,
2003,pag. 23
9
Ibid. pag. 34
10
http://www.unep.org/themes/freshwater/
11
www.volint.it/scuolevis/turismo%20responsabile/Turismo%20responsabile.doc
6
ci spesso avviene con il tacito assenso delle stes se amministrazioni
locali, che dovrebbero per prime tutelare le proprie risorse12. Concorrono a
tali esiti una mancata pianificazione e controllo urbanistico, inconcludenze
burocratiche e giudiziarie, uno scarso senso della legalit 13 e
probabilmente una minore sensibilit verso la musi calit del paesaggio 14,
uno strappo con i nostri avi che hanno fatto di questa terra un Paese unico
al mondo15.
Eppure una valorizzazione delle nostre peculiarit dovrebbe essere
d obbligo, considerando che italiano Ł il primato di nazione con il maggiore
numero di siti riconosciuti come Patrimonio Mondiale dall Unesco16.
Trentanove eccellenze, tra citt , monumenti e paesa ggi che dovrebbero
essere gelosamente custodite e conservate, ma che in realt , tra
situazioni di degrado, incuria e presenza di abusivismi edilizi non sempre
cos avviene17.
12
D.Chirico, Unesco d Italia, in La nuova ecologia , n. 1, gennaio 2005, pag. 14-19. Un
esempio sono i provvedimenti da parte della regione Sicilia, quali la deroga al piano
paesaggistico per la costruzione di otto alberghi tra Lipari e Vulcano, e la norma che
permette di trasformare i magazzini rurali in alberghi e ville.
13
P.Ruggiero, Abusi in costiera, in La nuova ecologia , n. 7, Luglio-Agosto 2005, pag. 20-
21. In Campania sono 6.144 le abitazioni abusive nel 2004, 5.046 le richieste di
sanatoria, una ogni quattro abitanti, in costiera amalfitana. Alle falde del Vesuvio sono
52.808 le istanze di condono presentate, 7.155 le ordinanze di demolizione e 44 gli
abbattimenti eseguiti.
14
E. Turri, Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato,
Marsilio editori, Venezia, 1998, pag. 66. Possiamo dire che l insieme degli elementi su
cui oggettivamente si intesse un territorio Ł come la tastiera di uno strumento musicale,
le corde di un arpa, che spetter ai costruttori di paesaggio di suonare in un certo modo,
accordandosi o meno all ordine intravisto nella natura, e che una musica analoga
percepir chiunque guarder a quegli accordi realiz zati, a quella sinfonia che il
costruttore (contadino o chi altro) ha messo insieme a fini pratici .
15
Ibid. pag. 70. I paesaggi [..] nei quali Ł rintracciabile il senso musicale che [..] Ł ordine
dell uomo rispettoso dell ordine che egli ha colto nella natura, oggi sopravvivono come
residualit destinate ad essere obliterate. L innes to dell industria e della modernit ha
introdotto in quest ordine passato un diverso ordine, che Ł di pura funzionalit (legata
all uso pratico, alle norme proprietarie, alle tecniche di lavorazione meccanica, e anche
a un suo gusto estetico), astraendo dall ordine naturale, ci che ha, visivamente,
l effetto del freddo geometrismo, capace ancora di suscitare emozioni con il suo stesso
rigore (il pensiero va alle geometrie alla Mondrian), ma estraneo agli umori e ai ritmi
della natura, alle sue variet ambientali.
16
La lista completa si pu trovare su www.sitiunesco.it
17
D.Chirico, Unesco d Italia, in La nuova ecologia , n. 1, gennaio 2005, pag. 14-19
7
Verona, diventata sito Unesco nel 2000 grazie alla sua peculiare struttura
urbana e per la sua architettura, in particolare quella militare18, per un
ostacolo burocratico vede la bellissima cinta magistrale19 fortemente
deteriorata e il Lazzaretto abbandonato e soggetto a saccheggi. Stessa
sorte spetta a Castel San Pietro, una caserma austriaca in stato di
degrado20. Gli esempi negativi sono purtroppo molti e spesso gravi.
Il degrado ambientale delle fasce costiere, di ampi settori montani e di
molti centri urbani trasformati in icone museiformi senza piø alcuna
autenticit inibiscono il turismo di qualit , apren dosi invece al turismo di
rapina, fatto di souvenir e grandi hotel. Oltretutto, come sostiene il
presidente del Touring Club Italiano, Roberto Ruozi il disporre di
ricchezze naturali, artistiche e culturali di tutto rilievo, come quelle di cui Ł
dotato il nostro paese, non Ł piø sufficiente per vincere la battaglia
concorrenziale e accaparrarsi quote piø ampie e migliori di attivit turistica.
Occorrono anche infrastrutture adeguate e strutture ricettive capaci di
soddisfare una domanda profondamente cambiata 21.
Storicamente, infatti, si Ł beneficiato di un patrimonio straordinario di
risorse e, anche in assenza di un’offerta turistica ben congegnata, il turista
del passato rimaneva comunque soddisfatto da tale ricchezza22. Ci ha
alimentato e diffuso l’illusione, o la presunzione, di poter evitare di inserirsi
in un processo programmato e continuativo d’innovazione dell offerta
turistica. Da qualche anno per il contesto interna zionale Ł mutato
radicalmente: gli investimenti pubblicitari sono in aumento, l’abbattimento
18
Motivi di elezione sito unesco della citt : Criterio (ii): Per la sua struttura urbana e per la
sua architettura, Verona Ł uno splendido esempio di citt che si Ł sviluppata
progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici
di altissima qualit dei diversi periodi che si son o succeduti.
Criterio (iv): Verona rappresenta in modo eccezionale il concetto della citt fortificata in
piø tappe determinanti della storia europea. Per ulteriori dettagli consultare il sito
www.sitiunesco.it/index.phtml?id=82
19
immagini e descrizione della cinta magistrale:
http://www.veronafortificata.it/index.php?option=com_content&task=view&id=28&Itemid
=48
20
D.Chirico, Unesco d Italia, in La nuova ecologia , n. 1, gennaio 2005, pag. 14-19
21
R. Ruozi, Il rilancio della ricettivit richiede investimenti coraggiosi. Iniziamo dagli
alberghi, in Qui Touring , n.12, 2006, pag. 7
22
Rivista Voci dal Parco , leggibile on-line in:
http://www.sibillini.net/Comunicazione/Voci%20dal%20Parco/_08_a12.html
8
delle tariffe aeree ha cambiato la mappa delle destinazioni turistiche, i
turisti manifestano la tendenza a modificare le proprie abitudini. Oggi non
si pu piø sperare di essere competitivi sul mercat o turistico se non
mettendo al centro degli interventi una strategia di sviluppo, di
comunicazione e di commercializzazione dei prodotti turistici23.
Occorre quindi un coordinamento generale, dall alto, che precisi le
strategie d azione, i tempi di realizzazione e i valori ambientali,
paesaggistici e storici su cui investire. La situazione odierna Ł ancora
troppo dipendente dalla disorganica offerta data dalle 33 mila strutture
alberghiere presenti in Italia24, che chiaramente non sono in grado di
gestire in maniera integrata una offerta di prodotti culturali ed ambientali
tanto articolata e vasta. Come vedremo in un secondo momento, la
risposta a questa situazione Ł stata data con l introduzione dei Sistemi
Turistici Locali25, previsti dall articolo 5 della Legge 29 marzo 2001, n. 135
di Riforma della legislazione nazionale del turismo , nonostante il sistema
dei rapporti tra Stato, Regioni, Enti Locali e imprenditori del comparto
turistico venga sostanzialmente messo in dubbio dal nuovo testo
dell articolo 117 della Costituzione, che trasferisce alle Regioni la
competenza esclusiva in materia turismo26.
Ma dalla politica giungono anche segnali positivi, quali l annuncio27 del
ministro dell Ambiente Pecoraro Scanio relativamente alla catalogazione
degli eco-mostri italiani per poi procedere al loro abbattimento: C’Ł
23
Art. Cit. http://www.sibillini.net/Comunicazione/Voci%20dal%20Parco/_08_a12.html
24
R. Ruozi, Il rilancio della ricettivit richiede investimenti coraggiosi. Iniziamo dagli
alberghi, in Qui Touring , n.12, 2006, pag. 7
25
G. dall Ara, F. Moranti, I sistemi turistici locali, Halley editrice, 2006, pag. 15. Ai sistemi
turistici Ł affidato innanzitutto il compito di valorizzare le risorse esistenti e creare nuovi
prodotti turistici, con l obiettivo di attrarre maggiori flussi e di aprire nuovi mercati.
Nascono per iniziativa degli Enti locali o di imprese singole o associate, e prendono
forma attraverso l intesa tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo
turistico del territorio. Cuore dei Sistemi Ł il Piano di sviluppo turistico , nel quale
vengono precisate le strategie individuate per il territorio di riferimento, con i tempi di
realizzazione, e che evidenzi il tessuto imprenditoriale, i valori ambientali e
paesaggistici, le emergenze culturali ed artistiche, l enogastronomia, i modelli di vita e le
tradizioni della comunit locale, le attivit econo miche tipiche e tradizionali.
26
Ibid. pag. 18
27
Annuncio avvenuto il 28 agosto 2006 a margine di una conferenza stampa sullo stato
delle coste campane e su quanto attuato da Provincia e Comune di Napoli per la loro
tutela.
9
bisogno di un’azione molto dura e rigida contro l’abusivismo costiero . Ma,
come spiega lo stesso ministro, i versanti dell azione del dicastero sono
anche il turismo di qualit , il contrasto all’erosi one costiera, il rilancio delle
riserve marine e le bonifiche di fiumi28.
Il turismo di massa, come abbiamo visto, porta ad un depauperamento
graduale delle attrattive paesaggistiche intese come merci da consumare,
conducendo ad un declassamento qualitativo dell offerta e,
conseguentemente, ad un declassamento sociale della domanda. Il sito,
non piø considerato attrattivo da parte di alcuni strati sociali colti, in cerca
dell esclusivit e della qualit , diviene meta di u n turismo meno qualificato
e meno esigente, che si affida a viaggi organizzati e massificati29. Quindi
fondamentale Ł passare da un turismo passivo , dove gli spazi vengono
sostanzialmente consumati, ad un turismo attivo , che promuove e tutela
le sue peculiarit storico-artistiche ed ambientali e favorisce un approccio
conoscitivo anzichØ il mero svago30.
Ma vediamo nel dettaglio cosa implica questa nuova visione del turismo.
28
http://www.emas-
ecolabel.it/site/itIT/ContentChannels/Archivio_News/News/pecoraro_turismo.html
29
F. Vallerani, I luoghi, i viaggi, la folla. Spazi turistici e sostenibilit , Universit di Padova,
1997, pag. 47
30
Ibid. pag. 41