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aspetti delle nostre relazioni con gli altri quali l empatia o
l imitazione di altrui comportamenti. Grazie a queste connessioni
tra mente e comportamenti viene messo in luce il carattere sociale
della mente umana. Il rapporto tra il femminile e la propria
autostima basato Ł condizionato dai pregiudizi che sono affibbiati
gratuitamente alle donne dalla societ . La bassa au tostima insieme
ai fenomeni denigratori verso le donne, fanno si che la donna sia
relegata ai confini della societ nella sua tipica posizione intorno al
focolare domestico, precludendole ogni altra attivit .
Nel secondo capitolo verr trattato il rapporto com plesso tra
donne e denaro visto da un lato come fonte di sussistenza e
risarcimento per le ore spese fuori le mura domestiche, ma dall altro
come passione e impegno. Il rapporto delle donne con il denaro Ł
complesso perchŁ per il genere femminile, il denaro Ł sempre stato
simbolo della supremazia maschile che si realizzava attraverso il
portare a casa lo stipendio, che serviva a sostenere le spese familiari.
Alla donna toccava amministrarlo quasi inconsapevolmente come
qualcosa che proveniva dall esterno, senza poterne cos
comprendere interamente il suo significato. Nel momento in cui
anche la donna inizia a maneggiare il denaro, superando le difficolt
iniziali dovute alla sua estraneit a questo mondo di cui ella non ha
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mai fatto parte, si impadronisce di un mondo cucito addosso al
genere maschile rivoluzionando gli schemi e dando inizio ad un
sostanziale cambiamento. Si prender in considerazi one la questione
della parit dal punto di vista delle varie istituz ioni e del loro
contributo alla sua realizzazione, senza trascurare le leggi sulla
parit , partendo dalla costituzione Italiana arriva ndo alle Leggi
Comunitarie, in un excursus che passa attraverso la spiegazione del
gender mainstreaming e delle azioni positive.
Nel terzo capitolo verranno messe a confronto le due
prospettive di carriera di donne e uomini. Partendo dal diverso
approccio dei due generi alla sfera lavorativa, dagli ostacoli che la
donna in carriera incontra come quello della doppia presenza, si
passi a descrivere come la donna sia arrivata a svolgere mestieri
prima prettamente maschili riuscendo a superare gli ostacoli della e
dalla societ fino ad arrivare in vetta, senza tras curare di soffermarsi
sulla fatica della donna nel tenere insieme i pez zi del suo
quotidiano puzzle.
Nel quarto capitolo verr stilato una sorta di reso conto sul
cammino verso la parit , evidenziando tutte le dire ttive e le azioni a
favore del genere femminile confrontandole con la realt nel
tentativo di trovare in questa le convergenze e le divergenze di
9
questo faticoso ma importante cammino. Si conclude il capitolo col
paragrafo dedicato alle prospettive future, nel quale vengono messe
in luce tutte le conquiste fatte e gli obiettivi raggiunti, grazie ad una
maggiore consapevolezza delle proprie capacit prim a di tutto da
parte delle donne stesse e poi dalla societ che do vr aprirsi sempre
piø alla loro presenza attiva perchØ solo cosi le donne potranno con
grinta e coraggio arrivare a ricoprire tutti i ruoli fino ad ora occupati
in prevalenza dagli uomini.
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CAPITOLO I
LA MENTE DELLA DONNA
1.1 Il cervello umano: tra neuroscienze ed apprendimento
Ogni atto di comunicazione parte dal cervello umano o meglio dai
cervelli umani, viene trasmesso ad altri cervelli umani e da loro
interpretati, sulla base del modello della comunicazione che
stabilisce che in questo atto ci siano tre fondamentali passaggi:
emittente, messaggio e destinatario.1
Il cervello Ł inesorabilmente il laboratorio dei nostri pensieri e come
tale d vita si al pensiero casuale ma altres ai c omportamenti
riflessi. Attraverso lo studio del cervello possiamo far luce
sull aspetto immateriale del pensiero, sui suoi lati piø oscuri che ci
conducono a ricollegarlo al sociale e in particolar modo al mondo
femminile.
Da un punto di vista della percezione e dell elaborazione
dell espressione umana, bisogna far riferimento ad alcune funzioni
di base del nostro cervello che ci permettono di partire da dati
1
G. Galiotto, L. Galiotto, Il cervello umano alla ricerca del comportamento comunicativo
violento,modalit fisiologica, genetica, evolutiva o condizionamento sociale?, Cambiamenti
sociali e nuove forme della violenza, F.Angeli, 2006, p.161
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puramente fisici e anatomici per poi collegarli all aspetto piø di
nostro interesse ad essi correlati, ovvero il sociale.
Anatomicamente il cervello Ł diviso in piø aree differenziate di
funzionamento tra loro collegate, ogni area infatti non agisce mai in
completa indipendenza dal resto ma in costante dialettica con tutti
gli altri settori. Il costante afflusso di funzioni esercitate dalla mente
umana non rimane mai separato dal resto del cervello che Ł in
perenne comunicazione interattiva.
Nella parte piø esterna del nostro cervello troviamo la corteccia,
grazie alla quale riusciamo ad adattarci ad ogni ambiente esterno ma
soprattutto riusciamo ad adattare ci che ci circon da alle nostre
necessit , funzione questa notevolmente importante che risponde
alla cosiddetta educabilit ambientale .
La corteccia cerebrale Ł quella parte che si occupa di costruire,
attraverso i neuroni, le reti neurologiche specifiche in relazione agli
ambienti in cui si trova ad interloquire, traendo stimolo dalle
situazioni disparate che si trova ad affrontare.
La mansione del cervello corticale Ł quindi quella di interfaccia tra
essere umano e ambiente senza la quale l individuo non sarebbe
capace di interagire con l ambiente esterno, non essendo in grado di
stabilire alcuna relazione di adattamento educativo.
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La corteccia appare divisa in due emisferi: destro e sinistro, ognuno
dei quali ha una funzione precisa anche se le due parti sono in stretta
relazione tra loro attraverso fasci di fibre nervose che formano il
corpo calloso.
L emisfero destro Ł deputato alle informazioni relative al linguaggio
non verbale legato al fattore spazio, mentre l emisfero sinistro Ł la
parte che si occupa del fattore tempo, si occupa cioŁ dei linguaggi
logici, verbali e matematici.2
I due emisferi sembrano a volte prevalere l uno sull altro,
poichØ l azione di una parte a volte sembra escludere quella
dell altra. Per questo motivo bisogna sempre tenere lo sguardo su
una visione d insieme, senza mai separare i mondi ma leggendoli
sempre nella loro complementariet .
La funzione di adattamento della corteccia nasce quindi dal suo
essere divisa tra due piani mentali che ci offrono nella loro
complementariet , una relazione d insieme che assur ge al ruolo di
adattamento ambientale della stessa corteccia. Solo una buona
dialettica tra le parti e un buon interscambio di informazioni tra i
2
G. Galiotto, L. Galiotto, Il cervello umano alla ricerca del comportamento comunicativo
violento,modalit fisiologica, genetica, evolutiva o condizionamento sociale?, Cambiamenti
sociali e nuove forme della violenza, F.Angeli, 2006 , p.164
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due mondi permette al cervello di agire e muoversi nelle diverse
situazioni che gli si prospettano.
Sotto il sistema corticale troviamo il sistema limbico che Ł il
centro regolatore dei bisogni primari dell esistenza, attraverso il
sistema limbico l individuo massimizza gli stati di piacevolezza
arrivando a soddisfare i bisogni primari che apportano sensazioni
positive e a rigettare d altra parte le esperienze negative che sono
vissute come penalizzanti dallo stesso.
L esperienza limbica ci indirizza nella scelta degli ambienti che
riteniamo piacevoli sulla scorta di esperienze positive che le stesse
ci hanno procurato, e a rigettare eventi che all opposto ci hanno
causato dolore o sofferenza.
Un ruolo fondamentale nel cervello umano viene ad essere
occupato dall amigdala che Ł la sede delle nostre emozioni, questa
ghiandola custodisce le nostre sensazioni mettendole in moto in
maniera inconsapevole, questi ricordi sono portati a galla senza che
noi possiamo averne una conoscenza consapevole.3
Le esperienze limbiche si riflettono considerevolmente nella
comunicazione tra persone, in quanto questa Ł fatta di comunicati
che si basano sulle esperienze limbiche del mittente del messaggio,
3
A cura di W.Siciliano, Comunicare al femminile con Intelligenza emotiva, p.24, dispensa ad
uso didattico
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per cui chi recepisce il messaggio sentir il peso di quelle esperienze
sul contenuto finale del messaggio.
Siamo partiti da un analisi anatomica del cervello umano per
arrivare a collegarlo con il sociale e la comunicazione, che Ł alla
base delle relazioni interpersonali e il cui processo complesso e
variegato, verr piø innanzi trattato.
1.2 Relazione tra il cervello e le relazioni interpersonali
Per esaminare al meglio le relazioni tra il cervello umano4 e il
suo rapporto con le relazioni interpersonali, bisogna prima fare delle
doverose precisazioni.
Per prima cosa bisogna dire che il pensiero umano Ł s condizionato
dalle regole biologiche che regolano la nostra esistenza ma altres
bisogna dire che le modalit attraverso le quali si forma il pensiero
umano sono per tutti gli uomini uguali, percorrono per cosi dire gli
stessi sentieri fisiologici.
Noi propendiamo per un approccio, relativo alla natura umana,
basato sulla positivit e la benevolenza degli esse ri umani, secondo
4
rapporto inteso come punto di partenza nella comprensione delle relazioni interpersonali che
inevitabilmente traggono la loro linfa dal cervello
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il quale non esistono pensieri violenti naturalmente nell individuo,
ma sono gli ambienti che possono rendere un soggetto capace di
elaborare un pensiero tale che pu anche culminare in una
concretizzazione di questo pensiero e portare, inevitabilmente a
gesti violenti. I diversi ambienti in cui una persona si trova a
relazionarsi portano ai diversi comportamenti tenuti dagli individui
in un certo momento storico.
Ogni relazione interpersonale significante implica la
condivisione di una molteplicit di stati d animo c ome le emozioni e
tutte le sensazioni somatiche. In queste relazioni gioca un ruolo
fondamentale il cervello, che attraverso la sua complessa
architettura interna ci permette di spiegare aspetti diversi delle
relazioni interpersonali quali l empatia, l imitazi one e l iscrizione di
intenzioni ad altri individui.5
Lo studio delle relazioni interpersonali Ł importante perchØ mette in
rilievo il carattere sociale della mente umana, grazie al quale si pu
comprendere come la mente si sia organizzata ed evoluta.
5
G. Galiotto, L. Galiotto, Il cervello umano alla ricerca del comportamento comunicativo
violento,modalit fisiologica, genetica, evolutiva o condizionamento sociale?, Cambiamenti
sociali e nuove forme della violenza, F.Angeli, 2006 ,p.181