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0. Introduzione
Il suono che ascoltiamo in uno spazio chiuso Ł il risultato della complessa combinazione tra il suono
diretto che proviene dalla sorgente sonora e il suono indiretto, costituito dalle molteplici riflessioni
che ci giungono all orecchio dalle varie superfici della stanza. La qualit acustica di un locale
dipende perci da moltissimi fattori, che vanno dalle dimensioni della stessa alle caratteristiche delle
superfici, fino alle interazioni tra sorgente, locale e ricevitore.
Tipicamente gli spazi per la musica vengono distinti, sulla base delle condizioni acustiche
richieste, in locali per la produzione e locali per la riproduzione della musica. Per locale di
produzione della musica si intende uno spazio di grandi dimensioni, quale un teatro o una sala da
concerto. Ambienti di questo tipo sono adibiti all esecuzione dal vivo della musica, la quale deve
poter essere ascoltata nel miglior modo possibile da tutto il pubblico presente. ¨ quindi necessario
che le caratteristiche della sala siano tali da rinforzare il suono proveniente dagli esecutori e
irradiarlo verso gli ascoltatori senza alterarne le componenti timbriche. Perci le pareti dovranno
presentare sufficienti aree riflettenti e, soprattutto, diffusive. L utilizzo di materiali assorbenti viene
invece evitato, per quanto possibile, affinchØ il suono non perda energia troppo rapidamente.
Al contrario, un locale di riproduzione della musica deve avere un comportamento acustico quasi
neutro. In questi ambienti la musica viene, appunto, riprodotta attraverso un sistema elettroacustico,
come avviene nelle control room delle sale di registrazione e nei locali d ascolto domestici. La
necessit di avere un ambiente acusticamente neutro Ł dettata dal fatto che le informazioni spettrali,
timbriche e spaziali del suono sono gi presenti sul supporto nel quale la musica Ł stata registrata.
Perci il locale d ascolto non deve aggiungere al suono riprodotto informazioni che non gli
appartengono. In altre parole bisogna minimizzare l accoppiamento acustico (o elettroacustico) tra
l ambiente in cui la musica Ł stata registrata e l ambiente in cui viene riprodotta. Per fare ci
vengono impiegate diverse tecniche di trattamento acustico, come l applicazione di materiali
assorbenti in prossimit delle pareti o di strutture diffusive, a seconda del tipo di effetto acustico che
si deve controllare o eliminare.
Ma ci che differenzia maggiormente i locali di produzione da quelli di riproduzione, al di l dei
diversi requisiti acustici, Ł, come Ł ovvio, la dimensione. Le sale da concerto hanno volumi elevati
per poter contenere un grosso numero di spettatori, mentre i locali di ascolto sono, tipicamente, spazi
abitativi e quindi di piccole dimensioni.
In questo lavoro ci occuperemo esclusivamente di spazi di dimensioni abbastanza ridotte,
cercando di analizzarne i problemi che possono presentarsi e valutando le possibili soluzioni per
risolverli, con particolare riferimento alle caratteristiche acustiche tipiche di un locale d ascolto
amatoriale, quale pu essere un qualsiasi salotto di casa.
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1.1 Definizione di spazio di piccole dimensioni
Oltre ad essere considerato piccolo da un punto di vista fisico, un locale d ascolto domestico Ł
piccolo anche da un punto di vista acustico. Il metro di misura utilizzato in acustica per valutare le
dimensioni di uno spazio Ł la lunghezza d onda λ .
La lunghezza d onda Ł data dal rapporto tra la velocit del suono c e la frequenza ƒ del suono
preso in considerazione.
/cλ = ƒ , (1.1)
con (331.5 0.6 )c θ= + , dove θ Ł la temperatura ambientale in gradi centigradi.
Per comodit utilizzeremo il valore di c = 343 m/s, che corrisponde ad una temperatura
ambientale di poco superiore ai 19 C, valore abbastanza verosimile in spazi chiusi come quelli qui
considerati.
La piø bassa frequenza udibile dall orecchio umano Ł di 16 Hz, che, applicando la relazione
(1.1), corrisponde ad una lunghezza d onda λ di 21,4 m.
Questo valore Ł piø piccolo rispetto alle dimensioni tipiche di una sala da concerto, le quali
possono superare i 50 m, per quanto riguarda la loro dimensione lineare maggiore.
Se invece lo paragoniamo alle dimensioni di un piccolo locale d ascolto, il valore di 21,4 m
diventa decisamente grande. Infatti, quando parliamo di locali d ascolto, intendiamo una stanza, di
norma rettangolare, del volume massimo di 80/90 m3, che difficilmente potr avere una dimensione
lineare superiore agli 8 m senza essere paragonata a un corridoio.
Alla luce di questo possiamo affermare che un locale d ascolto Ł uno spazio di piccole
dimensioni rispetto alle basse frequenze, ovvero a quelle che presentano una lunghezza d onda
maggiore. Ed Ł proprio il comportamento acustico a queste frequenze che caratterizza le piccole sale
e che spesso costringe a interventi di correzione, anche di grande entit .
1.2 Teoria modale
Alle basse frequenze il campo acustico all interno di uno spazio chiuso di piccole dimensioni Ł
dominato dalle risonanze dell ambiente stesso. Queste risonanze sono il risultato dell instaurarsi di
onde stazionarie all interno del locale. Tale condizione si verifica quando l onda riflessa dalla parete
si sovrappone all onda del suono proveniente dalla sorgente, dando cos luogo ad una interferenza
costruttiva.
Di conseguenza un suono con frequenza uguale a quella di risonanza verr rinforzato, in termini
di pressione sonora, dalla vibrazione dell aria contenuta all interno della stanza. Le frequenze che,
invece, ricadono al di fuori delle frequenze di risonanza non ricevono alcun sostegno energetico da
parte del comportamento acustico del locale.
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1.3 Acustica geometrica
Abbiamo detto che al di sopra della frequenza di Schroeder una descrizione del campo sonoro da un
punto di vista modale non ha piø alcuna utilit pratica, perchØ le risonanze sono talmente
sovrapposte tra loro da non poter piø distinguere i singoli contributi di queste al suono complessivo.
Perci Ł necessario introdurre un nuovo modello che possa descrivere il comportamento del suono
alle alte frequenze in modo piø semplice.
L idea Ł quella di utilizzare un metodo di natura geometrica basato sul concetto di raggio sonoro,
anzichØ su quello di onda, che si propaga nello spazio lungo traiettorie rettilinee e che viene riflesso
in modo speculare quando incontra un ostacolo. Il modello Ł valido solo se si considerano frequenze
con lunghezza d onda trascurabile rispetto alle dimensioni dell ambiente e degli oggetti presenti in
esso. Il metodo dell acustica geometrica Ł molto utile nello studio della risposta acustica di un
ambiente ai fenomeni transitori, sia che si tratti di suoni impulsivi isolati, sia che si tratti delle fasi di
transizione che precedono e seguono lo stato stazionario di un suono.
La legge di riflessione speculare stabilisce che il raggio incidente e quello riflesso si trovano
sullo stesso piano e formano angoli uguali con la perpendicolare alla superficie d incidenza,
premesso che la superficie sia uniforme, ovvero non presenti irregolarit di dimensioni paragonabili
a quelle della lunghezza d onda del suono. Una conseguenza di ci Ł il fatto che il raggio incidente
su due pareti perpendicolari tra loro sar parallelo al raggio riflesso dopo la seconda riflessione.
L acustica geometrica permette anche di visualizzare il comportamento di un raggio sonoro
all interno di uno spazio chiuso considerando ogni riflessione come se provenisse da una sorgente
virtuale S posta dietro la superficie d incidenza simmetricamente alla sorgente reale S. La sorgente
immagine emette ipoteticamente lo stesso segnale di quella reale e le sue caratteristiche direzionali
sono simmetriche. Si possono descrivere riflessioni multiple creando una sorgente immagine del
second ordine S , simmetrica a quella di prim ordine S . E cos via, fino a che il raggio sonoro non
incontra una parete totalmente assorbente o la sua energia si esaurisce. Infatti ad ogni riflessione il
raggio perde energia a causa dell assorbimento da parte delle superfici, alle quali Ł associata un
coefficiente di assorbimento acustico α, il quale vale 0 se una superficie Ł totalmente riflettente e 1
per una superficie totalmente assorbente. Questo coefficiente dipende dall angolo d incidenza e dalla
frequenza del suono incidente, variabili che modificano lo spettro di potenza del suono riflesso e che
ne riducono l intensit . Tuttavia, solitamente, si utilizza un valore medio del coefficiente di
assorbimento, calcolato sui valori relativi a tutte le superfici dell ambiente.
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1.4 Problemi acustici nei locali di piccole dimensioni: riepilogo
Terminata la descrizione di come si comporta il campo sonoro all interno di uno spazio di
dimensioni ridotte, pu essere utile riepilogare i problemi acustici che Ł possibile incontrare e che
possono degradare, anche sensibilmente, la qualit della nostra esperienza d ascolto:
Alle basse frequenze il campo sonoro Ł dominato dalle caratteristiche delle risonanze
modali, le quali possono determinare variazioni considerevoli nella risposta in frequenza,
dando luogo a fenomeni di colorazione (variazioni del timbro).
Inoltre la distribuzione della pressione sonora, dominata anch essa dai modi, Ł fortemente
simmetrica e presenta zone a maggiore e minor pressione.
Le risonanze piø energetiche e piø simmetriche sono quelle relative ai modi assiali, i quali
rappresentano la causa principale delle distorsioni acustiche alle basse frequenze.
La presenza dei modi in uno spazio con pareti contrapposte parallele pu dar luogo a
fenomeni di interferenza tra onde riflesse (echo flutter), determinando accentuate variazioni
nella risposta in frequenza (vedi paragrafo 2.1.3).
Modi con uguale frequenza di risonanza (degenerazione) causano un ulteriore incremento
energetico di quella frequenza, favorendo l insorgere di fenomeni di colorazione e dei
battimenti nella fase di decadimento.
Anche i modi troppo isolati in frequenza possono generare effetti di colorazione, a causa
della distribuzione in frequenza dei modi eccessivamente disomogenea.
Distribuzioni non omogenee del materiale assorbente possono dare luogo a decadimenti del
suono a doppia pendenza.
Variazioni, anche importanti, della risposta alle basse frequenze possono scaturire anche dal
posizionamento degli altoparlanti all interno della stanza. Questo definisce quali modi
vengono effettivamente eccitati dal suono e se l interferenza con le pareti produce effetti
degradanti per la qualit (SBIR).
Alle frequenze medio-alte, le riflessioni che giungono all ascoltatore con un breve ritardo si
combinano al suono diretto, rinforzandolo e variandone le caratteristiche timbriche. Le
prime riflessioni troppo energetiche possono essere fonte di disturbo.
Le prime riflessioni laterali, essendo le piø percepibili, devono essere attentamente
controllate, in quanto causa di effetti di colorazione, sonorit e spazialit . Tuttavia le
riflessioni laterali, se contenute entro certi limiti, conferiscono al suono una sensazione
piacevole all ascolto.
Le riflessioni con ritardi maggiori non si combinano al suono diretto e possono essere
distinte come una ripetizione del suono originale, se abbastanza energetiche rispetto alle
altre riflessioni (eco).
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Distanze troppo ridotte tra una parete e l altoparlante (o l ascoltatore) determinano fenomeni
d interferenza costruttiva e distruttiva tra suono diretto e suono riflesso, noti con il nome di
comb filtering, che sono causa di colorazione.
Tempi di riverberazione troppo lunghi possono togliere definizione alla musica, anche se
una riverberazione eccessivamente breve non fornisce alla musica la sonorit necessaria ad
un ascolto gradevole.
Il campo sonoro all interno di un locale di piccole dimensioni Ł poco diffuso e quindi pu
variare in base alla posizione di ricezione.
Questa rassegna dei problemi acustici di un locale di piccole dimensioni pu aiutarci a
comprendere la natura di una distorsione acustica. Per poter correggere un difetto Ł necessario
conoscere il fenomeno che lo ha generato. Solo cos saremo in grado di scegliere, tra le tante
possibili, la soluzione piø adatta al nostro problema.
2. Il trattamento acustico: soluzioni per un ambiente hi-fi
La correzione acustica di una locale domestico si scontra, di norma, con limiti dovuti alle dimensioni
dello spazio e allo scopo d uso di esso. Ad esempio, per smorzare una risonanza modale con
frequenza centrale molto bassa, non potr usare pannelli assorbenti, i quali richiederebbero uno
spessore molto elevato e poco si adatterebbero ad un locale polifunzionale.
Fortunatamente, le soluzioni possibili, e le possibili combinazioni di queste, sono numerose e di
vario tipo. Potremo eliminare una fonte di disturbo acustico scegliendo un ambiente di proporzioni
adeguate, costruendo una contro-parete non parallela, applicando alle pareti materiali assorbenti o
utilizzando una struttura assorbente o diffusiva, sfruttando l arredamento della stanza o arredandola
allo scopo, oppure collocando gli altoparlanti e la posizione d ascolto in maniera opportuna.
In questo capitolo vedremo varie teorie su quali siano le caratteristiche piø favorevoli per un
ambiente adibito all ascolto di musica riprodotta. Inoltre saranno esaminate le caratteristiche
acustiche di diversi materiali e di diverse strutture che possono essere utilizzati nel trattamento
acustico di una stanza. Infine verranno valutati gli effetti dovuti alle caratteristiche della sorgente e
alla sua posizione rispetto al locale e all ascoltatore e l applicazione delle nuove tecnologie nel
campo del controllo delle risonanze modali.
2.1 Dimensioni ottimali di una stanza a forma di parallelepipedo
Alla fine del paragrafo 1.2.4 Ł stato anticipato che, per evitare effetti indesiderati di colorazione
causati dalla bassa densit modale alle basse frequenze, bisogna avere proporzioni e dimensioni del
locale adeguate. Infatti la distribuzione in frequenza dei modi di un ambiente Ł dovuta
principalmente alle dimensioni lineari del locale, le quali determinano la presenza di modi troppo
isolati o di fenomeni di degenerazione. La scelta di proporzioni adeguate dello spazio pu ridurre gli
effetti udibili delle risonanze modali. Ed Ł per questo che numerosi ricercatori hanno indirizzato i
propri studi alla ricerca del rapporto ottimale tra le dimensioni del locale (room ratios).
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Tutti gli studi eseguiti a riguardo, a parte i piø recenti, utilizzano i principi della teoria modale
esposti nel paragrafo 1.2, basandosi sulla Error! Reference source not found.. Un dato rapporto
delle proporzioni viene valutato in base al calcolo dei modi, come esemplificato nel paragrafo 1.2.2,
e in base alla loro distribuzione in frequenza. I limiti di questo approccio sono quelli gi visti per la
teoria modale, ovvero che si considerino spazi vuoti di forma parallelepipeda con pareti quasi
totalmente riflettenti dove tutti i modi sono eccitati uniformemente dalla sorgente. Tuttavia, come
sappiamo, il posizionamento della sorgente all interno della stanza fa si che l energia venga trasferita
soltanto ad alcuni modi e in quantit variabile. Inoltre la percezione delle risonanze modali da parte
dell ascoltatore dipende dalla sua posizione all interno della stanza. Per questi motivi, gli studi piø
recenti valutano il rapporto delle dimensioni del locale in base alla posizione delle sorgenti
all interno di esso.
I risultati dei metodi che verranno discussi possono essere utili in fase di progettazione di un
locale d ascolto ancora da costruire o come metro di valutazione per i locali preesistenti. Nel primo
caso si potr valutare quale delle proporzioni proposte meglio si adattano alle necessit
dell ambiente da edificare, mentre nel secondo potremo valutare se le dimensioni del nostro locale di
ascolto siano favorevoli, o meno, e agire di conseguenza con un qualche tipo di trattamento acustico.
2.2 L isolamento acustico
Quando si parla di trattamento acustico ci si riferisce a tutta una serie di correzioni dell ambiente
finalizzate alla creazione di condizioni d ascolto ottimali. Per cui gli interventi possibili tendono ad
eliminare le varie sorgenti di distorsione del segnale audio, affinchØ quest ultimo arrivi all orecchio
dell ascoltatore senza aver subito grosse modificazioni rispetto al segnale originale.
Tuttavia, prima di affrontare le varie tecniche di trattamento acustico, Ł necessario fare alcune
considerazioni su un altro tipo di problema. Fino ad ora abbiamo discusso di come si comporta il
suono all interno di una stanza e a quali particolari fenomeni bisogna fare attenzione per ottenere un
ambiente ad alta fedelt . Ci che ancora non abbiamo valutato Ł l ambiente al di fuori della stanza.
Se l ambiente esterno Ł particolarmente rumoroso, per via del traffico o delle varie attivit umane, il
disturbo provocato pu compromettere la qualit acustica anche di un locale opportunamente
trattato. Anche la trasmissione del suono dall interno della stanza attraverso le pareti pu creare
qualche disagio, soprattutto nel caso di pareti sottili e di vicini insofferenti.
Perci , per continuare ad aspirare ad una stanza di qualit acustica elevata e
contemporaneamente mantenere buoni rapporti di vicinato, Ł necessario isolare il locale.
Fortunatamente l isolamento acustico Ł bidirezionale, nel senso che un intervento volto a isolare la
stanza da fonti di rumore esterne Ł efficace anche per evitare, o se non altro ridurre, la trasmissione
del suono attraverso le strutture divisorie dall interno verso l esterno.
L'isolamento acustico Ł la capacit , che possiede una struttura che separa due ambienti, di ridurre
l energia acustica che si propaga dall ambiente disturbante a quello ricevente. Esso Ł direttamente
legato alla trasmissione del suono tra due ambienti differenti, in uno dei quali c'Ł la sorgente sonora e
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nell'altro il ricevitore. Il suono, emesso dalla sorgente, si propaga nell'aria sino ad incontrare
l'elemento di separazione tra i due ambienti, il quale, entrando in vibrazione, invia energia sonora
verso il ricevitore. Quando il fronte d onda di un suono incide sulla superficie di un divisorio
avvengono diversi fenomeni: una parte dell energia sonora viene riflessa dalla parete e immessa di
nuovo nell ambiente emittente, una parte viene trasformata in energia meccanica dissipata in calore
come effetto dell assorbimento interno della parete, e in parte viene trasmessa attraverso la struttura.
2.3 Materiali e strutture per l assorbimento acustico
Dopo aver trattato gli argomenti relativi all isolamento acustico, torniamo ora a parlare degli
interventi di trattamento che Ł possibile adottare per prevenire l insorgere delle varie distorsioni
acustiche, riepilogate nel paragrafo 1.4. Nel primo capitolo, nell analizzare la natura dei vari
problemi acustici, Ł stata piø volte accennata la possibilit di correggerli utilizzando a volte materiali
e strutture assorbenti oppure elementi diffusivi. Infatti la scelta del tipo di correzione acustica da
effettuare Ł guidata da una serie considerevole di fattori, acustici e non, che devono essere valutati
attentamente.
Quando ci si trova di fronte ad una distorsione acustica, la prima cosa che bisogna chiedersi Ł se
si vuole tentare di eliminarla preservando l energia sonora all interno della stanza, oppure se si
preferisce farlo disperdendo parte del suono. La decisione dipende principalmente dalla quantit di
riverberazione che si vuole ottenere. Se l ambiente Ł troppo riverberante la scelta ricadr
sull impiego dell assorbimento, mentre se l ambiente Ł gi piuttosto smorzato sar piø opportuno
ricorrere alla diffusione. In realt , dato che le distorsioni si presentano a frequenze diverse, pu
essere necessario l impiego simultaneo di piø di un tipo di trattamento per controllare al meglio le
varie zone di frequenza. Inoltre l uso esclusivo dell assorbimento rischia di rendere l ambiente
troppo smorzato, eliminando anche gli effetti benefici delle riflessioni, come la spazialit e la
sonorit . Quindi i due tipi di trattamento sono complementari tra loro e, se utilizzati in modo
appropriato, possono essere entrambi di aiuto per la costruzione di un locale d ascolto di qualit .
Iniziamo con l analizzare le tecniche di assorbimento del suono, descrivendone i principi di
funzionamento e il campo di applicazione. Quello che tentiamo di fare Ł fornire le conoscenze e gli
strumenti per poter effettuare una scelta adeguata alle molteplici situazioni che si possono incontrare
quando si affrontano locali di ascolto problematici.
2.4 La diffusione del suono e i diffusori acustici
Il trattamento acustico per assorbimento, come abbiamo appena visto, offre strumenti in grado di
controllare le varie distorsioni del suono quasi a tutte le frequenze, eccetto forse quelle vicine alla
soglia di udibilit . Tuttavia, per creare un assorbimento omogeneo che copra tutte le frequenze
possibili, pu essere necessario abbondare nei materiali e nelle strutture assorbenti. Questa Ł proprio
la maggiore limitazione che si riscontra nella correzione acustica di un ambiente: l eccessivo
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impiego di assorbimento in un locale di piccole dimensioni si traduce in un acustica non ottimale del
locale stesso, il quale diventa troppo smorzato.
Un locale per l ascolto di musica ha bisogno di un sostegno energetico da parte delle riflessioni
che conferisca al suono complessivo una serie di qualit importanti, come la brillantezza, la
spazialit , la definizione, la pienezza e la sensazione di un suono acusticamente vivo. Questi
attributi, per , non sono del tutto raggiungibili attraverso il solo controllo delle riflessioni speculari,
le quali non garantiscono un energia sonora distribuita in maniera sufficientemente omogenea.
Quello che occorre Ł quindi un altro tipo di trattamento acustico, che permetta di scampare al rischio
di distorsioni sonore e contemporaneamente assicuri un campo acustico un po piø uniforme. I
diffusori acustici rispondono a queste esigenze e, unitamente ai dispositivi di assorbimento, possono
contribuire alla creazione di un ambiente d ascolto di ottima qualit .
In precedenza Ł stato visto come la diffusione del suono pu essere ottenuta in vari modi. Ad
esempio l irregolarit della forma della stanza contribuisce a diminuire la simmetria spaziale del
campo sonoro, mentre la presenza di oggetti o strutture all interno dell ambiente determina
diffusione del suono a certe frequenze. Anche le asperit delle pareti possono diffondere il suono a
quelle frequenze la cui lunghezza d onda Ł paragonabile alle dimensioni delle sporgenze, mentre le
superfici convesse, come quelle degli assorbitori policilindrici (vedi par. 2.3.6), hanno la capacit di
disperdere il suono in direzioni diverse da quella dell onda incidente. I diffusori acustici veri e propri
sono dispositivi progettati appositamente per la diffusione del suono e, in quanto tali, hanno
caratteristiche migliori rispetto alle superfici non specifiche.
Di seguito verr illustrato il fenomeno della diffusione e le qualit che un diffusore deve
possedere per essere considerato efficiente. Inoltre verranno elencati i vari tipi di diffusori in
commercio (sotto ne sono riportati alcuni), il loro meccanismo di diffusione e la loro applicazione
all interno di una sala d ascolto di piccole dimensioni.
2.5 Il posizionamento delle sorgenti e dell ascoltatore
¨ una credenza molto diffusa tra gli appassionati di musica che l elemento piø importante per un
ascolto ottimale sia rappresentato dalla qualit degli altoparlanti. Questo Ł certamente vero se si
paragona un sistema economico ad un impianto hi-fi di fascia alta. Tuttavia le differenze di
prestazione tra impianti diversi diventano trascurabili quando si paragonano sistemi di alto livello. ¨
stato dimostrato che la variazione del posizionamento dello stesso altoparlante in un ambiente chiuso
ha effetti sulla nostra percezione maggiori di quelli evidenziabili mantenendo invariata la posizione e
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cambiando l altoparlante con un altro di uguale livello. E allo stesso modo, lasciando invariata la
posizione delle sorgenti, lo spostamento della posizione d ascolto pu modificare sensibilmente il
contenuto spettrale dei suoni che vengono percepiti.
Come Ł stato descritto nel primo capitolo, il comportamento acustico di un ambiente dipende
dalle interazioni reciproche tra l ambiente stesso, gli altoparlanti e l ascoltatore. La maggior parte
degli effetti acustici sono strettamente legati alle propriet di questi tre elementi. Perci , modificando
le caratteristiche degli stessi, Ł possibile controllare l entit di questi effetti e la loro influenza sulla
percezione sonora. Fino ad ora abbiamo parlato soltanto del trattamento acustico dell ambiente,
ovvero alle varie tecniche di correzione di uno spazio tramite la modifica dei suoi parametri. Ora
vedremo come sia possibile migliorare la qualit dell ascolto variando le posizioni all interno della
stanza di altoparlanti e ascoltatore.
2.6 Il controllo attivo delle basse frequenze - Digital Room Correction
Un altoparlante all interno di una stanza interagisce con le propriet dell ambiente, le quali tendono
a dominare le caratteristiche del suono che viene percepito dall ascoltatore. Alle medie e alte
frequenze i metodi di tipo passivo, che sono stati descritti nei paragrafi precedenti, riescono a
controllare l influenza dell ambiente sul suono diretto in maniera efficiente e senza grossi problemi
di spazio o di denaro. Fintanto che le onde sonore hanno lunghezze d onda ridotte in confronto alle
dimensioni dello spazio, Ł sufficiente utilizzare qualche elemento assorbente o diffusivo per evitare
che si creino distorsioni acustiche dovute alle prime riflessioni.
Scendendo alle basse frequenze, le tecniche di correzione acustica passiva incontrano alcune
limitazioni, legate soprattutto alle dimensioni eccessive che devono avere i dispositivi per poter
controllare efficacemente l ampiezza e il decadimento delle risonanze modali. Nemmeno un ottimo
posizionamento delle sorgenti all interno della stanza risolve del tutto il problema, in quanto Ł
possibile ridurre l eccitazione di alcuni modi, ma non di tutte le risonanze modali possibili.
Viste le difficolt che si incontrano nel controllo del suono alle basse frequenze con metodi
convenzionali di tipo passivo, negli ultimi anni Ł cresciuto l interesse nella possibilit di risolvere il
problema attraverso il controllo attivo del campo acustico alle frequenze modali. Il concetto di fondo
del controllo attivo del suono consiste nel modificare il suono diretto in modo da ridurre l influenza
delle risonanze modali sul campo acustico complessivo.