4
La città negli ultimi anni, oltre ai problemi prima menzionati, è diventata
tristemente famosa a livello internazionale per la terribile violenza che colpisce le
sue donne. Dal 1993 a Ciudad Juárez vengono rinvenuti cadaveri di donne
brutalmente seviziate ed uccise. L’intervento tardivo da parte dello Stato
messicano di fronte all’irrefrenabile violenza ha messo in dubbio la credibilità
dello Stato stesso e ha provocato l’intervento delle Organizzazioni Internazionali
in Difesa dei Diritti Umani. Contemporaneamente le famiglie delle vittime,
abbandonate a loro stesse, hanno più volte criticato l’operato del Governo e per
questo motivo si sono organizzate in associazioni e si mostrano parte attiva nel
tentativo di frenare quest’ondata di violenza. Ancora oggi, purtroppo, continuano
a sparire donne a Ciudad Juárez e sembra che la città da più di dieci anni sia stata
presa in ostaggio da assassini senza volto.
L’intento del lavoro è quello di mostrare la gravità del fenomeno e
l’assenza dello Stato, addirittura per quel che attiene ai doveri istituzionali.
L’impunità di chi commette questi brutali assassinî è seme di ulteriore violenza ed
è la realtà che oggi vive Ciudad Juárez. Inoltre vi è un continuo clima di violenza
e di minaccia nei confronti di tutti coloro che si sono battuti e interessati al caso
nel corso degli anni, in qualità di giornalisti o di avvocati, di militanti nella difesa
dei diritti umani o di genitori a cui hanno brutalmente ucciso la figlia.
Nonostante le autorità statali abbiano arrestato diverse persone nel corso
degli anni con l’accusa di essere gli esecutori materiali dei molteplici assassinî, i
metodi utilizzati non hanno né convinto né tranquillizzato la società civile,
soprattutto di fronte alle denunce di tortura fatte da parte degli arrestati che hanno
aumentato la diffidenza della società civile nei confronti delle istituzioni.
5
Capitolo 1. Cenni storici di Ciudad Juárez .
Ciudad Juárez situata nello stato di Chiuhuahua, nel Messico
settentrionale, sorge, quasi come sorella-gemella, di fronte ad El Paso, città
nordamericana del Texas. I due centri sono divisi dal fiume Rìo Grande e
appartengono entrambe alla regione di “frontiera”, della quale fanno parte i
seguenti stati: Baja California, Sonora, Chiuhuahua, Coahuila, Nuevo Leon,
Tamaulipas.
1
Ciudad Juárez è l’antica El Paso del Norte che, nata alla fine del XVI
secolo quale presidio coloniale spagnolo, si ampliò durante il XVII secolo con la
fondazione della Missione di Nostra Signora di Guadalupe.
2
La città prese il suo nome odierno nel 1888 in memoria di Benito Juárez.
3
Nelle valli fertili intorno a Ciudad Juárez vennero a diffondersi piccoli centri
commerciali, soprattutto presso le comunità minerarie, ma fino al 1884, data di
arrivo delle ferrovie, tutta l’area prosperò poco e fu afflitta da problemi economici
dovuti alla creazione nel 1848 della nuova frontiera secondo le disposizioni del
Trattato di Guadalupe-Hidalgo, ed alle scorrerie dei Comanches e degli Apaches,
che danneggiavano il commercio.
4
1
O. J. Martínez, Ciudad Juárez: el auge de una ciudad fronteriza a partir de 1848. Messico,
Fondo de Cultura Económica, 1982, p.15.
2
Ibid.,p.23.
3
Presidente del Messico dal 1861 al 1872. Diede risalto a El Paso del Norte nel 1865-’66 quando
vi si rifugiò con il suo governo, durante l’occupazione francese.
4
Ibid.,pp.34,35.
6
1. La costruzione delle ferrovie e la Zona Libera.
Nel decennio del 1880, grazie alle concessioni elargite dal Governo
messicano, la compagnia nordamericana del Santa Fè-Topeka, chiamata Ferrovia
Centrale Messicana, diede avvio alla costruzione di una vasta e moderna rete
ferroviaria, che mise in comunicazione le principali città settentrionali con la
capitale. La prima ferrovia arrivò nella zona di Ciudad Juárez-El Paso nel 1881, e
fu portata a termine nel 1884. La città texana di El Paso e Ciudad Juárez
divennero importanti nodo ferroviari, collegando molti punti industrializzati degli
Stati Uniti con il centro del Messico.
5
Sorsero anche altre linee che collegavano il confine del Messico con il
centro (Matamoros-Monterrey 1882, Nogales-Guaymas nel Pacifico 1888, Nuevo
aste-Città del Messico 1888, Pietras Negras-Durango 1892).
6
Lo sviluppo delle ferrovie diede impulso al commercio e l’impresa
ferroviaria occupò il primo posto in queste regioni. I salari elevati attiravano al
nord la popolazione, in special modo nei centri urbani. Tra il 1895 e il 1910, il
tasso annuale di crescita della popolazione nelle città della frontiera messicana era
del 2.0% annuo, mentre la crescita annua registrata nel resto del paese era del
1.2%. Gli stati di Coahuila, Durango, Nuevo Leon, Chihuahua e Sonora
attraevano continuamente migranti, e negli ultimi due stati furono raggiunte tappe
significative alla fine del Porfiriato (1876-1910).
7
Per la crescita economica di Ciudad Juárez occorreva espandere la Zona
Libera, già esistente a Tamaulipas, inserendovi anche la frontiera di Chihuahua.
Per questo motivo il Governo messicano nel 1885 adottò una politica di
commercio libero lungo la frontiera, che durò per alcuni anni e tutto il territorio
nel lato messicano venne chiamato “Zona Libre”, ovvero Zona Libera.
8
Prima dell’ampliamento della Zona Libera anche nella frontiera dello stato
di Chihuahua, Ciudad Juárez era una cittadina modesta con piccole strade, orti e
vigneti, e un’economia che si basava su tre stabilimenti che vendevano stoffa,
5
O. J. Martínez, Ciudad Juárez: el auge…cit.p.39.
6
Ibid., pp.39-40.
7
Ibid.,p.38
8
Fascia di territorio a nord del Messico, esente da imposte di importazione. Venne abolita nel
1905, risorse nel 1930 ed esistente fino a qualche decennio fa nella Baia di California e in parte
nella zona dello stato di Sonora. O. J. Martínez, Ciudad Juarez:…cit ,p.41.
7
medicine, ferramenta e altri articoli. Nel giro di due anni divenne una città
moderna con attività commerciali, imprese e una massiccia migrazione di
commercianti da tutto il nord del Messico ed anche dall’estero.
9
Ciudad Juárez superò commercialmente El Paso e divenne un centro di
distribuzione delle merci inviate a Chihuahua e ad altri stati del nord, comprese le
vicine regioni americane. Grazie alle facilitazioni ottenute nella Zona Libera e alla
costruzione delle linee ferroviarie, si elevò il livello di vita nella frontiera
messicana, in seguito allo sviluppo agricolo, commerciale ed industriale.
10
L’economia della frontiera nordamericana, invece, subiva un notevole
ristagno sia per l’aumento del contrabbando in quelle zone, sia a causa della
Guerra Civile americana (1861-1865).
11
9
Ibid.,p.41.
10
Ibid.,pp.42,43.
11
O. J. Martínez, Ciudad Juárez: el auge…cit, pp.31,32.
8
2. La soppressione della Zona Libera ed il cambiamento economico di
Ciudad Juárez .
Il successo conseguito dalla Zona Libera divenne un problema per i
commercianti del sud degli Stati Uniti, ma anche per gli stessi commercianti
messicani dell’interno, che protestarono con i rispettivi governi sostenendo a gran
voce che il commercio libero era la prima causa del contrabbando.
12
Il giornale di Ciudad Juárez, Revista Internacional, affermò, invece, che i
doganieri nordamericani erano i veri responsabili del contrabbando, in quanto non
prendevano sufficienti misure di prevenzione. Le pressioni esterne ed interne
erano così forti che, nel 1891, il Governo messicano emanò un decreto, il quale
deliberava che “qualsiasi manifattura della zona Libera fatta con materie prime
straniere o nazionali doveva pagare il 90% delle imposte regolari, se veniva
inviata all’interno dello stato”. Un’altra clausola del decreto, aggiunta nel 1896,
elevava al 18.5% le imposte su tutti gli articoli stranieri che entravano nella Zona
Libera, e anche una tassa municipale del 1.5% sopra le imposte di importazione.
13
Queste misure provocarono l’aumento del costo della vita in tutta la zona
di frontiera. Nella zona di Ciudad Juárez scarseggiava inoltre l’acqua per via
dell’appropriazione indebita di acqua del Rìo Grande da parte delle fattorie
nordamericane del Colorado e del New Mexico, tanto che ci fu un forte calo nella
produzione agricola, una delle principali attività della città.
14
Alla depressione agricola si affiancò il calo delle attività commerciali.
Nonostante la contestazione della comunità della frontiera contro il decreto, il
Governo eliminò del tutto la Zona Libera nel 1905, con la motivazione che queste
zone avevano beneficiato abbastanza di questo privilegio commerciale.
15
Per il susseguirsi di tutti questi avvenimenti la popolazione di Ciudad
Juárez passò da 29 mila abitanti, esistenti nel periodo di massima efficienza della
Zona Libera, a 8700 dell’inizio del 1900.
16
Durante il XX secolo la città modificò il suo orientamento economico
trascurando l’agricoltura, il commercio e l’industria e privilegiando un turismo
12
Ibid.,p.44.
13
Ibid.,pp.46,47.
14
Ibid.,p.48.
15
Ibid. pp.49,50.
16
O. J. Martínez, Ciudad Juárez:..cit., pp.50.51.
9
prevalentemente di svago, consistente anche in gioco d’azzardo, corride di tori,
combattimenti di galli e boxe.
17
Molti promotori dei divertimenti “illegali” si trasferirono da El Paso a
Ciudad Juárez in seguito alle continue pressioni da parte dei gruppi moralisti della
città, i quali erano solo una parte di un movimento nazionale riformatore, che
sfociò successivamente nel Proibizionismo.
Ciudad Juárez iniziò ad appoggiarsi al settore dei servizi come principale
attività economica, in conseguenza dell’abolizione della Zona Libera, dipendendo
sempre di più da El Paso e dalle correnti dei visitatori nordamericani.
18
Di contro El Paso divenne un centro industriale e agricolo notevole, dove
si producevano macchinari per l’agricoltura, per le miniere, materiali di
costruzione, articoli domestici, stoffe e molti articoli di consumo. Furono creati,
nel 1890, gli stabilimenti dell’American Smelting and Refining Company
(ASARCO) e la Southwestern Cement Company. Il problema della scarsezza
d’acqua nell’area di El Paso fu risolto dagli agricoltori attraverso pompe
centrifughe interrate nel letto del Rìo Grande per una profondità di 15-20 metri
sotto terra.
19
Il movimento di emigrazione di gente da Ciudad Juárez e da altre parti
della frontiera a El Paso era solo una parte di una grande emigrazione dal Messico
agli Stati Uniti che iniziò alla fine del XIX secolo.
20
Il costante arrivo di migliaia di migranti a Ciudad Juárez, la principale città
intermediaria della frontiera, aggravò ancora di più la precaria condizione
economica della città.
Nel 1907 il numero di emigranti crebbe a seimila; quando la domanda di
manodopera era bassa o non esisteva, i funzionari federali degli Stati Uniti
chiudevano la frontiera e si determinava una continua agglomerazione umana
nella città di Juárez, con un flusso d’immigrati che continuava ad arrivare
dall’interno.
21
17
Ibid.,p.51.
18
Ibid.,pp.51,52.
19
Ibid.,p.54.
20
J. Durand, D. S. Massey, Clandestinos Migracíon Mexico-Estados Unidos en los albores del
siglo XXI. Zacatecas, Universidad Autónoma de Zacatecas, 2003,p.3.
21
O. J. Martínez, Ciudad Juárez:..cit.p.57.
10
3. Gli anni della Rivoluzione.
Nel 1911 divampò l’epica rivoluzione messicana per abbattere la dittatura
di Porfirio Díaz che, dimentico delle riforme di Benito Juárez, non aveva sollevato
le classi popolari dalla loro secolare miseria, tutelando solo i ceti privilegiati e
sottoponendo l’economia del paese al capitale straniero.
Le bande partigiane di Orozco e di Pancho Villa si mossero in aiuto di
Francisco Madero, capo del movimento rivoluzionario, e, supportate dalla
popolazione, sconfissero le truppe governative per cui Diaz fuggì per sempre
all’estero.
22
Il primo scontro importante della Rivoluzione tra i maderisti e le forze
governative si ebbe proprio a Ciudad Juárez nel 1911, successivamente, venne
quasi a scontrarsi in battaglia aperta contro El Paso, quando gli Stati Uniti
schierarono le truppe lungo il lato nordamericano per protestare contro gli attacchi
realizzati dai banditi e dai rivoluzionari messicani appostati lungo la frontiera
messicana. Le truppe americane varcarono la frontiera con l’esercito nel 1916,
dopo l’attacco di Villa alla città di Columbus (New Mexico).
23
Dopo l’assassinio di Madero il generale Huerta, che era stato il mandante
di tale omicidio, si installò al potere instaurando un regime conservatore e di
terrore. Nel 1914 Huerta, però fu costretto a fuggire per la reazione dei capi
popolari, ovvero di Zapata, Carranza, Obregón, Gonzales, Villa, che avanzarono
su Città del Messico tra lotte e devastazioni. La caduta di Huerta segnò la fine
definitiva dei tentativi conservatori di arrestare la rivoluzione.
24
Questi avvenimenti rivoluzionari portarono sconvolgimenti in tutto il
territorio messicano e in tutta la zona di frontiera. Qui la produzione di mais
diminuì del 40%, le manifatture del 25%, e la produzione mineraria in generale fu
più bassa. La situazione era più critica nelle campagne circostanti dove risiedeva il
90% della popolazione, che viveva in estrema povertà e privazione.
25
Questi fattori produssero un’altra corrente emigratoria in massa verso gli
Stati Uniti che iniziò nel 1910 e continuò fino al 1920, conosciuta come la fase del
“enganche”. Questa corrente si caratterizzò per la combinazione di tre fattori: il
22
M. Plana, Messico dall’indipendenza a oggi. Firenze University Press, 2003, pp.257,258.
23
O. J. Martínez, Ciudad Juárez:..cit.,pp.60,61,62.
24
M. Plana, Messico dall’indipendenza…cit.,pp.277-297.
25
O. J. Martínez, Ciudad Juárez:..cit.,p.63.
11
sistema privato e semiforzato di contrattazione di manodopera, la Rivoluzione
messicana e il suo seguito di rifugiati, ed infine l’ingresso degli Stati Uniti nella
Prima Guerra Mondiale, che limitò l’immigrazione europea e sviluppò una
domanda costante di manodopera a basso costo proveniente dal Messico.
26
Da Ciudad Juárez emigrarono circa 23 mila persone. L’instabilità in
Messico coincise con lo sviluppo economico del sud-est degli Stati Uniti, dove vi
era un’elevata domanda di manodopera, che costituiva una opportunità per gli
emigranti messicani. L’agricoltura, le ferrovie, le miniere e le fonderie erano i
principali settori che attraevano i messicani. Gli emigranti che attraversavano la
frontiera si possono classificare in due categorie: quelli che fuggivano per via
delle persecuzioni, come i rifugiati politici, e quelli che emigravano per ragioni
economiche, per cercare la pace e il lavoro negli Stati Uniti.
27
I controlli applicati dai funzionari statunitensi erano molto severi, si
esigeva un esame fisico molto accurato e la sicurezza che gli emigranti non si
convertissero in un peso pubblico.
Le condizioni di agglomerazione e insalubrità, nella quale vivevano gli
emigranti a El Paso, provocò l’esplosione del tifo nella città. Nel maggio del 1917
il Congresso degli Stati Uniti approvò una legge che obbligava gli emigranti a
pagare otto dollari per persona nonché ad essere in possesso del passaporto.
28
In virtù di questa legge diminuì in misura drastica l’emigrazione dei
messicani proprio quando esisteva una forte richiesta di manodopera e quando il
popolo messicano affrontava una crisi economica e sociale molto grave. Nel 1918
fu creato un comitato di beneficenza pubblica nella città di Juárez, per far fronte
alla carenza dei servizi di base e all’affollamento degli emigranti poveri, oltre ai
poveri già esistenti e numerosi della città, ma nello stesso anno, tuttavia
l’epidemia mondiale dell’influenza spagnola causò una gran quantità di morti.
29
El Paso raddoppiò il numero dei suoi abitanti dal 1910 al 1920, le persone
di origine messicana rappresentavano il 52% della popolazione. Parte di essa
costituiva manodopera a basso costo nei settori dell’economia di El Paso sempre
attivi, nonostante le perturbazioni indirette della rivoluzione messicana.
30
26
J. Durand, D. S. Massey, Clandestinos Migración Mexico-EstadoUnidos...cit.p.47
27
O. J. Martínez, Ciudad Juárez: el auge…cit.,p.65.
28
Ibid.,p.68.
29
Ibid.,pp.69,70.
30
O.J. Martínez, Ciudad Juárez: el auge…cit.,p.74.