6
Molte delle scelte che ognuno di noi ha effettato, non sono state
le migliori, e per questo desideriamo cambiarle. Chi non ha
pensato di poter ritornare indietro nel tempo per cambiare la sua
scelta, oppure per riportare in vita un suo caro. Attraverso queste
considerazioni, e con la fantasia delle menti, si sono sviluppate
alcune teorie moderne, su una possibile costruzione di una
macchina del tempo, di conseguenza di un possibile viaggio a
ritroso per prevenire degli eventi o nel futuro per poter arricchirsi.
Per comprendere l’analisi di lungometraggi, che si basano sul
tema del viaggio nel tempo, bisogna comprendere, le teorie
pseudoscientifiche, sulle quali si pone il genere fantastico, che si è
tramutato in genere fantascientifico, il quale ha stabilito su relativi
argomenti pseudoscientifici, che il viaggio nel tempo ha alcuni
paradossi:
7
1. Il paradosso dei Gemelli
Stefania e Massimo, due gemelli decidono di verificare la teoria
d’Einstein
1
e così Stefania nel duemila sale su un’astronave e
viaggia al novantanove per cento della velocità della luce, verso
una stella distante dieci anni luce. Massimo rimane a casa.
Stefania torna verso la Terra alla medesima velocità. Secondo
Massimo il viaggio dura poco più di venti anni terrestri, ma per
Stefania il tempo ha richiesto meno di tre anni. La gravità ha
rallentato il tempo.
Secondo alcune teorie pseudofisiche, l’unico modo per
viaggiare nel tempo è attraverso un buco nero, nel fondo di un
buco nero, alcuni hanno ipotizzato che ci sia una voragine, la
quale terminerebbe con una “singolarità”, ossia con un margine
dello spazio tempo. Nathan Rosen sostiene che forse un buco nero
potrebbe avere al suo interno un cunicolo di tarlo, il buco invece di
sprofondare nell’”infinito”, aumenterebbe la sua curvatura con il
formarsi di un pozzo, il quale formerebbe una seconda superficie
all’altra estremità del buco stesso.
1
Nel 1915, Einstein presentò la sua “Teoria della relatività generale”, nella quale spiega che
la gravità rallenta il tempo, ossia fa rimanere gli orologi di un microsecondo indietro ogni
trecento anni. L’effetto che si provoca ossia di dilatazione temporale, costituito dal
rallentamento del tempo dovuto al moto, si ottiene prendendo una velocità, si divide per la
velocità della luce, si eleva al quadrato e si sottrae ad 1 e se ne calcola la radice quadrata. Una
velocità più veloce della luce, può significare viaggiare all’indietro nel tempo.
8
Con il formarsi di un’entrata ed un’uscita nel cunicolo di tarlo,
attraverso queste sarebbe possibile viaggiare a ritroso nel tempo.
2
Questa invenzione strategica però sarebbe possibile, se noi con
un’apposita macchina spaziale, adeguatamente composta,
riuscissimo a viaggiare in un cunicolo di tarlo, ma sarebbe
possibile solo per un breve periodo, massimo cento anni, potendo
solo ritornare a quel punto di partenza dal quale il cunicolo si è
creato. Ipotizzando questa soluzione, non sapendo con certezza
come sono fatti i buchi neri. Niente macchine del tempo o
congegni fatti per viaggiare nel tempo ma astronavi che attraverso
un ignoto viaggio per l’enigmatico buco nero, riescano a viaggiare
per un tempo poco duraturo. Niente interventi attraverso le più
sconosciute epoche storiche, come osservare le invenzioni degli
Egiziani, la misteriosa scomparsa del popolo Maya ed Inca.
2
Davies Paul, Come costruire una macchina del tempo, Mondadori, Milano, 2003
9
2. L’uccisione di un parente diretto
Se un viaggiatore tornasse indietro nel tempo ed uccidesse per
caso i genitori o uno di loro, poi ritornando al presente, egli come
individuo non esisterebbe più. Anche se non si conosce il motivo
per quale avrebbe dovuto commettere questo delitto, il libero
arbitrio non è soggetto a limitazioni, è possibile che degli eventi
che sono contrari al corso della storia, blocchino le intenzioni di
un soggetto. Pensiero comune è costituito dall’ipotesi che, quando
il viaggiatore temporale interferisce con la storia allora si creano
biforcazioni nell’universo, che può essere costituito da universi
paralleli, nei quali ognuno di noi ha una copia di se stesso, la quale
si sente unica e dà per scontato d’essere la sola.
3. L’eterno ritorno
Un professore costruisce una macchina del tempo, arriva nel
futuro, va in una biblioteca e scorre le riviste più recenti. Nella
sezione di poesia vede una nuova poesia e ne prende nota nei
particolari, poi torna al presente e convoca uno studente e gli
racconta la poesia. Lo studente poi scrive un articolo e lo pubblica
su una rivista di poesie. La rivista era la stessa dalla quale il
professore aveva tratto l’articolo.
L’unica cosa che è certa, sarebbe l’esistenza di un presente nel
quale noi viviamo e interagiamo per tutto l’arco della nostra vita.
10
E’importante vivere il presente più del futuro, cercare di prevenire
alcuni avvenimenti, ma in linea generale bisogna vivere e godersi
quel breve tempo che c’è stato dato e diffidare del futuro. Perché
vivere il presente è anche aver vissuto il passato e godersi il
futuro.
11
Capitolo 1
LA FANTASCIENZA NEL CINEMA
L’arte cinematografia, ovvero la settima arte, come le arti visive,
implica la condizione per lo spettatore, di assistere non ad un
evento reale ma ad un gioco. Si va al cinema o al teatro per trovare
la vita, ma se non c’è differenza tra la vita e questi allora è inutile
che lo spettacolo in sé esista. Lo spettacolo può essere paragonato
ad altre forme visive, denominate paradrammatiche, ossia il
sogno, momento nel quale un soggetto assume una subidentità,
ottenendo una percezione molto simile alla realtà, nella quale è
autore, attore, spettatore. Non può usufruire di una facoltà che
può avere solamente nella vita reale, ossia la possibilità di
astenersi, la possibilità delle scelte di alcune azioni, nelle quali sia
completamente coinvolto. Altro fenomeno paradrammatico, è la
condizione del ludo infantile, il bambino non ha preconcetti, e nel
suo ludo utilizza una delle capacità del genere umano, la fantasia.
Un processo che amplifica le funzioni sensitive ed intellettuali,
inoltre come un fattore indispensabile al movimento animale
volontario od involontario. Gli esseri viventi hanno sviluppato tre
facoltà, una prima quella di assimilare il nutrimento, presente in
tutti gli esseri, una seconda sentire o percepire, presente nella
specie animale e nell’uomo ed in ultimo la facoltà di pensare, che
contraddistingue la specie umana dagli altri esseri viventi. E’
proprio il pensiero che riesce a far distinguere la sensazione
12
dall’immagine, anche se è un fattore indispensabile al prodursi
d’attività della facoltà intellettiva, la fantasia, non è una di queste.
Proprio la fantasia, si è sviluppata nel cinema in un determinato
genere, oltre al fantastico, nel genere fantascientifico. Benché il
cinema di fantascienza sia spesso riconosciuto come genere
autonomo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico
era ben presente fin dagli esordi del cinema. Le opere di
fantascienza sono state utilizzate per esplorare delicati temi sociali
e politici, spesso senza dimenticare di offrire, nel contempo,
intrattenimento per lo spettatore con effetti visivi ben curati. Il
cinema è adoperato, infatti, come un mezzo che permette di
portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche
come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i
sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e
meraviglia nello spettatore.
Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno
solo dagli anni cinquanta, il primo film di fantascienza è
considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) del 1902
di Georges Méliès, l'inventore dei primi effetti speciali
3
. Le
pellicole che costituiscono dei punti fermi nella storia del genere,
sono Aelita, King Kong, Frankenstein, ma anche Metropolis del
1927 di Fritz Lang, La vita futura di William Cameron Menzies
del 1936 o ancora il meno noto Paris qui dort del 1924 di René
Clair. Con i primi anni cinquanta avviene la codificazione del
3
Regosa Maurizio, Breve storia del cinema, Bcm , Milano, 1998
13
genere, assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno
fantacinema, Ultimatum alla Terra di Robert Wise e La cosa da
un altro mondo di Christian Nyby e Howard Hawks, entrambi del
1951. Uomini sulla Luna di Irving Pichel del 1950 è stato spesso
considerato il primo vero film di fantascienza. La fantascienza
cinematografica si caratterizza in questi anni soprattutto come
un'avventura basata sullo Spazio, che si tratti di partire dal nostro
pianeta per esplorarne l'infinito (Il pianeta proibito, 1956), oppure
che siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra.
Negli anni Cinquanta avviene una specie d’esplosione della
diffusione della fantascienza, che è presente dai romanzi ai
fumetti, dai cartoni animati ai giocattoli. È avvertibile il
cambiamento portato da un nuovo influsso culturale: da un lato vi
è l'entusiasmo per la nascente industria aerospaziale, dall'altro
sognare il futuro deriva dal desiderio di astrarsi dal reale del
presente e soprattutto dimenticare la guerra.
14
1.1 Le avventure nello spazio
Quando arrivò negli anni sessanta, il film di Kubrik, 2001-
Odissea nello spazio in questo campo vi fu una rivoluzione
4
. Il
lungometraggio apre il genere delle avventure nello spazio, già in
linea diretta dal racconto più classico, quello del viaggio in paesi
lontani, esotici e misteriosi, pieni di pericoli e di sorprese. La
fantascienza nasce nell'ambito del positivismo, e della cultura
industrialista e tecnicista europea. L'idea è che la tecnica renda
possibile il miglioramento della vita quotidiana e collettiva. Su
quest’idea di base, la fantascienza inizia a fantasticare non solo
attorno a società e città "del futuro" più o meno prossimi, ma
anche a profetizzare i limiti di queste idee di progresso e d’uso
della tecnologia. Gli "antecedenti" del genere sono: Luciano di
Samosata con Icaromenippo, del II secolo, persino Keplero con
Somnium del 1634, Cyrano de Bergerac, Storia comica degli stati
e imperi della Luna, del 1657, fino a Voltaire Micromégas, del
1752 e Swift, I viaggi di Gulliver, del 1726. Nella seconda metà
dell'Ottocento, quando il genere diventa di consumo, la
fantascienza ha in Jules Verne e in H.G. Wells i maggiori
esponenti. Verne è autore di romanzi pieni di fiducia positivista
nel progresso scientifico. Wells interseca problemi sociali e
politici del suo tempo con gli effetti non desiderati della ricerca
scientifica.
4
Chiavini Roberto, Pizzo, Gian Filippo, Tetro Michele, Il Grande Cinema di Fantascienza,
Da “2001”al 2001, Gremese Editore, Roma, 2001
15
Nel 1971 il tecnico degli effetti speciali del film di Kubrik,
Douglas Trumbull, tenta la strada della regia con 2002- la seconda
odissea, uno dei migliori esempi di fantascienza spaziale, a bordo
della “Valley Forge” un solitario giardiniere spaziale andrà per
salvare le specie naturali del nostro pianeta, affidandoli a piccoli
robot.
Risposta sovietica a 2001 Odissea nello spazio, è Solaris di
Andrej Tarkowskij, pellicola che in realtà ha ben poco a che
spartire con il film di Kubrik e se ne distacca. Nel 1974 esordio
alla regia di John Carpenter con una compiuta parodia ossia Dark
Star composta da un capitano in stasi criogenia, da un computer
propenso a mettere nei guai l’equipaggio e da bombe senzienti
desiderose di auto-detonare. Lo spunto si protrae fin alle recenti
creazioni, e versioni come Mission to Mars di Brian De Palma, del
1999, Il Pianeta rosso di Anthony Hoffman fino a Fantasmi da
Marte di John Carpenter del 2001. Altro fenomeno del genere
spaziale, Star Trek- il film di Robert Wise, giunto dopo la serie
televisiva nel 1979, ed i successivi lungometraggi, diretti da altri
registi. Il gran rilancio del genere avventura, avviene con Guerre
stellari del 1977 di George Lucas, uno dei cardini su cui si è
costruito il cinema di fantascienza degli ultimi trent’anni.
Prendono spunto da Guerre stellari, I magnifici sette dello spazio
1980 di Jimmy Muratami, Scontri stellari oltre la terza
dimensione di Luigi Cozzi del 1978, la space opera della Disney
The Black Hole- il buco nero di Gary Nelson, del 1979, Battaglie
nella galassia del 1978, di Richard Colla e Le avventure di Buck
16
Rogers nel 25° secolo del 1979 di Daniel Haller. La saga di
Guerre stellari, continua con L’impero colpisce ancora (1980), Il
ritorno dello jedi (1983), Star Wars Episodio I- La minaccia
fantasma (1999), Star Wars Episodio II- L’attacco dei cloni
(2002), Star Wars Episodio III- La vendetta dei Sith (2005). Altra
avventura nello spazio, si svolge con Flash Gordon del 1980 di
Mike Hodges, una megaproduzione volutamente parodistica delle
vicende dell’eroe dei fumetti, si ricorda per la colonna sonora dei
Queen, per l’unico ruolo fantascientifico di Ornella Muti e
Mariangela Melato. Krull, 1983 di Peter Yates, Dune di David
Lynch, sono due film, molto conosciuti, e d’efficacia narrativa,
con accurati effetti visivi. Vi sono anche altri conosciuti
lungometraggi, molto efficaci nel divulgare il genere
fantascientifico delle avventure nello spazio, come Atto di forza
del 1990, uno dei lavori fantascientifici più riusciti dell’olandese
Paul Verhoeven, miscela d’azione ed effetti speciali che non trova
punti particolarmente deboli. Stargate 1994 di Roland Emmerich,
è l’ambizioso tentativo di coniugare mito e fantascienza con la
storia dell’antico Egitto. Screamers- Urla dallo spazio ( 1995) di
Christian Duguay, in una trasposizione del racconto Modello due
di Philip K. Dick. Paul Anderson e dai suoi sceneggiatori nel 1997
con Punto di non ritorno, l’idea del viaggio interdimensionale,
demoni che popolano le dimensioni a noi precluse, il risultato non
è quello che ci si aspetta. Anderson nel 1997 dirige anche Starship
Troopers- Fanteria dello spazio ma anche aveva caratterizzato il
primo episodio della serie di Robocop.