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CAPITOLO PRIMO
CRIMINALITA’
ORIGINI DELLA SACRA CORONA UNITA
I RITI LE CERIMONIE E IL PROBLEMA
ATTUALE
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1. Che cos’è l’associazione criminosa
Si definisce criminalità organizzata in quanto sistema dotato di regole gerarchiche e
codici di comportamento propri, con l’efficacia nell’ottenere obbedienza assoluta e omertà
dei suoi membri, attraverso l’intimidazione , il terrore e la certezza della punizione in caso
di sgarbo commesso da uno degli affiliati ; Inoltre organizzazione che gestisce sul mercato
illecito , traffici di armi, prostituzione e droga, e proprio l’investimento economico nella
droga consente oggi alle organizzazioni mafiose di assumere il carattere di multinazionale
del crimine.
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L’ organizzazione criminale è strutturata perfettamente, la cui selezione dei capi avviene
attraverso una lotta senza esclusione di colpi , oltre che con criteri di cernita simili a quelli
dei manager delle grandi aziende ; di solito l’ affiliato alla cosca prima di farne parte riceve
un rito quasi religioso , come ad esempio avviene nella associazione pugliese la Sacra
Corona Unita.
Infatti se studiamo etimologicamente il nome dell’associazione pugliese notiamo che:
-- Sacra: dovuto al fatto che quando si affilia un nuovo membro all'organizzazione questo
viene "battezzato" o "consacrato", come il sacramento religioso.
-- Corona: dovuto alle processioni dove si usa il rosario (o corona) nelle quali si sta uno
accanto all'altro.
-- Unita: perché l'unità fa la forza e bisognava stare tutti uniti come "gli anelli di una
catena"
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.
Le associazioni criminose hanno un forte controllo e sovranità economica ottenuti
attraverso imposizioni di racket e tangenti su porzioni di territorio, avendo inoltre
infiltrazioni e condizionamento dei mass-media ,della burocrazia dell’amministrazione, fino
all’inquinamento delle stesse agenzie di controllo sociale. Il riferimento normativo italiano
in materia trova il suo cardine nella legge n. 646 del 1982, nota anche come legge
Rognoni – La Torre.
Il primo articolo della legge 646/82, introdotto nel codice penale all’art. 416 bis, definisce
alcune caratteristiche strutturali dell’associazione di tipo mafioso.
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Enciclopedia universale curcio
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Enciclopedia Multimediale sito internet www.wikipedia.it
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Una certa tipicità dei delitti
-- La frequenza di rapporti tra i vari consociati ;
-- La saldezza del vincolo associativo ;
-- L’accollo di spese giudiziarie da parte della cosca;
-- I “comparaggi” emblematici ;
-- Il rispetto nei confronti dei capi e del vincolo gerarchico;
-- Il rispetto delle zone di influenza;
-- L’immediatezza e comunque la pubblicità del momento sanzionatorio, conseguente alla
violazione delle “regole di vita”;
-- L’assoluta segretezza del vincolo associativo;
-- L’interscambio dei servizi tra le cosche
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;
La legge fornisce uno schema qualitativo che consente di individuare la forma di
organizzazione interna ed i reati tipici, distinguendo l’organizzazione mafiosa dalla
criminalità comune e soprattutto da forme associative di tipo non mafioso.
È interessante notare come con l’articolo 416bis – che riguarda in particolare la struttura
dell’organizzazione, la gerarchia interna, i rapporti tra i consociati – si passa da una
definizione storicamente e geograficamente connotata (la mafia siciliana, Cosa nostra) ad
una definizione giuridica (il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso) per la
quale contano le caratteristiche sopra sintetizzate, piuttosto che il contesto spazio
temporale in cui si sviluppano.
L’associazione di tipo mafioso “non è un’associazione per delinquere, ma un’associazione
che delinque, usando il metodo mafioso. L’associazione di tipo mafioso non è
un’associazione che si propone di far ricorso alla forza intimidatrice, ma è un’associazione
che ha già creato intorno a sé terrore ed omertà . Quindi il fine dell’organizzazione e quello
abituale di delitti , l’accumulo di enormi quantità di ricchezza di denaro e di beni per poi
riessere rinvestiti sempre in modo illecito.
L’importanza di questa norma è la sua strategia , che ha consentito di superare la
concezione della lotta alla criminalità mafiosa incentrata esclusivamente sulla dimensione
personale della repressione .
L’evoluzione del fenomeno mafioso , infatti aveva posto in rilievo la competente
economico finanziaria delle organizzazione criminali , divenute soggetti economici capaci
di agire sui mercati e di distorcerne i meccanismi di funzionamento , attraverso l’utilizzi
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Gianluigi Ponti. Compendio di Criminologia . Capitolo 6. La criminalità organizzata
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delle enormi risorse economiche e finanziarie reperite nella gestione di nuove attività
illecite , dal traffico degli stupefacenti al contrabbando , dalla speculazione edilizia agli
appalti pubblici , svolte anche oltre i confini nazionali , e spesso in sinergia con gruppi
criminali stranieri.
La legge Rognoni - La Torre ha indicato strumenti e percorsi nuovi per aggredire le mafie
sul terreno economico e finanziario colpendo , anche attraverso le misure di prevenzione
patrimoniale del sequestro e della confisca , le ricchezza e le risorse economiche che
costituiscono il risultato economico delle illecite attività , la fonte del finanziamento delle
stesse organizzazioni criminali mafiose e dunque , la ragione profonda della loro
persistente pericolosità per i sistemi economici e per la convivenza civile.
Concludendo le organizzazioni criminali (la mafia, la ’ndrangheta, la sacra corona unita, la
camorra e le nuove mafie di importazione) soffocano la vita civile, impediscono lo sviluppo,
limitano e ostacolano l’esercizio dei diritti e delle libertà, tendono a condizionare lo stesso
funzionamento della Democrazia, infiltrandosi nelle Istituzioni e nelle Amministrazioni,
imponendo un modello di relazioni sociali feroce e primitivo e violando le regole che la
società si è data
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.
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Commissione Parlamentare Antimafia XIV legislatura anno 2006. I beni confiscati
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2. Le origini della Sacra Corona Unita .
“La malavita pugliese è abbastanza pericolosa ed è molto più avanzata delle altre
perché ha assorbito tutte le mentalità, sia della mafia siciliana sia della 'ndrangheta
calabrese sia, infine, della camorra campana. La Puglia era un campo aperto a tutti. In tutti
gli anni di frequentazione con queste persone abbiamo assorbito la loro mentalità e si è
iniziata a costituire la Sacra corona unita” . ( detto dal pentito Salvatore Anacondia )
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Varie sono state le motivazione del perché della nascita di questa associazione
criminale in Puglia.
Innanzitutto come premessa dobbiamo dire che negli anni settanta la Puglia non era
teatro di lotte criminali ma solo terra di conquista per le faide siciliane e calabresi , punto
strategico per l’importazione ed esportazione dei traffici illeciti. Poi come, vedremo una
delle cause è stata la presenza di boss campani nelle carceri Pugliesi e la piena
mancanza di una struttura di controllo e di repressione da parte dello Stato per tener testa
al nuovo fenomeno criminale nella regione. Di importanza fondamentale dovuta alla
nascita della Sacra Corona Unita sono i vari contesti sociali economici e culturali.
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Il
problema dell’occupazione era, ed è ancora oggi , irrisolto , in quanto l’esercito di
disoccupati faceva altro che ingrandire la manodopera criminale. Due erano le alternative
per i padri di famiglia , o emigrare al nord Italia , o essere sfruttati dai capo clan per il
traffico illecito di sigarette con l’Albania e altre attività.
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Inoltre la situazione economica in Puglia non era rosea ; grandi latifondi non sviluppavano
l’industria dell’agricoltura per queste terre incolte , e in più grossi capitali di denaro e di
persone fuggivano per paura della criminalità .
Se facciamo una ricerca storica constatiamo già che nel 700 vi era un collegamento
tra i grandi signori latifondisti e Briganti , per il mantenimento del potere e la lotta contro lo
stato prima Borbonico e poi Francese. Quindi che la criminalità organizzata abbia delle
radici molto profonde e storiche , è un fatto relativo al passato , mai debellata dalle autorità
locali. Poiché i Briganti venivano protetti oltre dal Signore , anche dalla comunità del
Villaggio.
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Audizione Salvatore Anacondia davanti alla Commissione parlamentare Antimafia XI legislatura anno 1994
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Gianluigi Ponti. Compendio di criminologia. Capitolo 7 . Teoria dei conflitti culturali
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Giuseppe Ayala . Le inchieste . Eurispes. Capitolo I . Il contesto economico , sociale e culturale
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Professore Francesco Gaudioso. Brigantaggio , repressione e pentitismo nel mezzogiorno.
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Ora, come nel 700 ,anche negli anni settanta vi era una forma di stretto legame tra i
mafiosi e popolazione civile , dove il capo clan rappresentava quel sostentamento
economico per le famiglie pugliesi. Purtroppo ancora oggi , notiamo una forte protezione
da parte delle comunità locali nei confronti di criminali , soprattutto in alcuni quartieri
malfamati della regione , dove durante gli arresti di mafia le forze dell’ordine fanno ,si
trovano contro di un intero quartiere popolare per impedire gli arresti .
Fatta questa premessa relativa al contesto storico ,sociale ed economico in Puglia
ripercorrendo per grandi linee si sviluppa la genesi. della Sacra Corona Unita , attingendo
alle spontanee dichiarazioni rese dinnanzi alla Commissione Antimafia da Salvatore
Anacondia pentito di Mafia. Questa terra come si è inizialmente parlato è stata meta del
soggiorno obbligato di molti mafiosi originari di altre regioni meridionali.
A Fasano ( BR) si trovava a scontare parte della pena Amedeo Pecoraro, affiliato al clan
dei Madonia di Portanova, vicini ai Corleonesi di Liggio e Riina. Inoltre vi erano i corleonesi
Filippo Messina, Stefano Fontana, Giuseppe Baldi.
Nelle carceri pugliesi si trovavano anche gli affiliati della Nuova Camorra Organizzata
(NCO) di Raffaele Cutolo. Nel 1979 lo stesso Raffaele Cutolo organizzerà a Lucera un
incontro con camorristi e criminali pugliesi con l’intenzione di arruolarne alcuni; lo stesso
Cutolo aveva intenzione di fare della Puglia un feudo della NCO, tra i novanta” esponenti
di ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra e criminalità leccese. Ma successivamente un
summit avvenuto a Galatina (LE) tra i vari esponenti dei clan Mafiosi e ‘Ndrangheta
calabrese e con la collaborazione di alcuni boss pugliesi e la NCO, aveva il fine di
rovesciare l’organizzazione di Cutolo , la cui struttura rigidamente piramidale.
L’esponente di spicco di questo progetto fu il Mesagnese Giuseppe Rogoli, in quanto
voleva dissociarsi dai napoletani e santizzare la propria famiglia ; sostenuto dal calabrese
Umberto Bellocco, il boss di Rosarno , arrestato nel 1983 a Casalabate (in provincia di
Lecce) per un tentativo di sequestro di persona. Nel carcere di Bari, Rogoli conoscerà
Bellocco, il quale lo “battezzerà” con il grado di santista e gli trasmetterà i codici di
affiliazione della ‘Ndrangheta. Per santizzazzione, nel gergo malavitoso, creare una
nuova famiglia , fondare in poche parole una nuova generazione, . la santizzazione si ha
quando un'organizzazione più importante ne legittima un'altra. Per Anacondia , Bellocco
detterà le regole della Sacra Corona Unita , perché è lui e il padre della ‘Ndrangheta.
Queste sono le regole che Salvatore Anacondia testualmente cita durante la seduta:
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Il primo grado è il picciotto; dopo il picciotto, viene il camorrista; dopo il
camorrista, lo sgarrista; dopo lo sgarrista, vengono il santista, il vangelo e poi il sestino.
Dopo il sestino, viene il capo mandamentale, il settimo grado. Dal primo al secondo grado
si è picciotti o camorristi. Lo sgarrista ha una piccola zona, che può innalzare sotto la sua
responsabilità. Il santista è un capo zona, un capofamiglia. Di seguito viene il vangelo,
come il crimine, tutte cose che rappresentano un gruppo. Dopo il Vangelo viene il Sestino
e poi il capo Mandante
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.
Anacondia affermerà che queste regole sono centennali tramandate da
generazione e sono uguali per tutte le associazioni criminose. Lui dice di essere una figura
santista e spiega alla commissione cosa vuol dire santista nel gergo malavitoso . Colui
che visibile e invisibile , che nessuno può togliere questo grado , come la immagine sacra
che non puo essere buttata a terra , ma bruciata è fatta cenere cenere , e così il sandista
la cui figura deve essere , se eliminata , solo ammazzata se si è ovviamente macchiata di
infedeltà . Il marchio del santista e la stella tatuata al centro della fronte, oppure il taglio
sulla fronte come segno di invisibile e visibile.
Da qui si evidenzia l’aspetto culturale nel territorio ionico - salentino , dove vi è una forte
dottrina cristiana ; L’immagine raffigurata del Santo che non può essere buttata per terra ,
come carta qualunque , poiché si commette peccato , ma bruciato .
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Riprendendo il discorso su Rogoli grazie al suo appoggio , la nuova organizzazione
pugliese potrà estendere il proprio controllo sulle province di Brindisi, Lecce e parte del
tarantino, nonostante nell’intenzione iniziale ci fosse stato il progetto d’una influenza
sull’intera regione. Giuseppe Rogoli, era figlio di un pastore mesagnese, è nato il 13
agosto 1946. Al suo ritorno in Italia, dopo alcuni anni vissuti in Germania, si rende autore
di una rapina a Giovinazzo ai danni di un istituto di credito. La rapina degenera
nell’omicidio di un tabaccaio ivi presente e costa al mesagnese una condanna
all’ergastolo. Al fratello, Emanuele Rogoli, complice durante la stessa rapina, sono
comminati 24 anni di reclusione.
Nel giro di pochi anni, Giuseppe Rogoli darà vita ad un’organizzazione agguerrita,
temibile, capace di controllare il territorio. Il 25 dicembre del 1981 , nella cella numero 12
del carcere di Bari , nasceva la Sacra Corona Unita . Strutturata gerarchicamente in
maniera piramidale, l’organizzazione ha il suo vertice nel suo fondatore, Giuseppe Rogoli,
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Seduta davanti Commissione Antimafia XI legislatura anno 1994
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Professore Mario Proto .La doppia dipendenza . Destra e Sinistra nella Terra del Rimorso .conclusioni
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il quale assume il ruolo di Vecchio, Nonno, o addirittura Dio. Nell’aprile del 1984, nella
cella di Rogoli, ne è stato anche rinvenuto lo statuto.
A seguito delle immediate difficoltà insorte all’interno della S.C. U sorgono gruppi criminali
antagonisti “ La Remo Lecce Libera “ - La “ Nuova famiglia Salentina “ costituita nel 1986
dal leccese Pantaleo De Matteis e nel 1990 la spietata “ Rosa dei Venti “ fondata da
Giovanni Tommasi - e “la Sacra Corona Libera “.
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Giuseppe Ayala . Le inchieste .Capitolo 2. La nascita del fenomeno mafioso in Puglia.