5
parallelamente ad una apertura di spazi di azione per soluzioni
gestionali di taluni servizi maggiormente ispirate alle logiche
di mercato;
- lo snellimento dell’assetto strutturale delle organizzazioni
pubbliche;
- la conseguente riduzione del grado di burocratizzazione delle
attività attraverso la semplificazione di talune procedure;
- una maggiore focalizzazione dell’attenzione della singola
Amministrazione sui processi organizzativi;
- una maggiore flessibilità organizzativa ed operativa capace di
tradursi in un aumento della capacità di soddisfazione delle
esigenze della collettività.
Nel momento in cui, con la legge n. 241 del 1990, si è stabilito
che tutta l’attività amministrativa è retta da criteri di economicità
e di efficacia, c’è stata una copiosa proposta di modelli di
gestione esternalizzanti: alcuni già esistenti, come le concessioni,
le società miste, i consorzi, sono stati rinnovati e, se ne indica
un’ampia e quasi generalizzata applicabilità da parte di tutte le
Pubbliche Amministrazioni; altri sono, viceversa, nuovi ed
6
innovativi e dalle connotazioni tuttora da definire per un utilizzo
di assoluta certezza.
Le attività di manutenzione delle infrastrutture di servizio
pubblico, in tale contesto, hanno assunto rilievo centrale
nell’ambito della gestione, richiedendo un approccio integrato e
multidisciplinare che l’Ente di gestione difficilmente oggi è in
grado di assicurare con la dovuta efficienza.
Ecco che nasce, dunque, l’esigenza di individuare imprese terze,
siano esse a partecipazione pubblica o private, che possano
provvedere non solo ai singoli interventi di conservazione in
funzione delle esigenze (o emergenze) che volta per volta l’Ente
di gestione si trova a dover affrontare, ma più in generale, ad una
gestione integrata dell’infrastruttura che faccia fronte anche a
tutte quelle attività tecniche, propedeutiche e funzionali agli
interventi esecutivi stessi (monitoraggio telematico,
progettazione, programmazione, ecc.) che l’Ente gestore non può
più efficacemente svolgere attraverso risorse interne.
Ciò potrebbe spiegare l’introduzione, nella gestione dei
patrimoni immobiliari pubblici, della locuzione di origine
7
anglosassone global service, volendo enfatizzare cioè l’elemento
connesso all’approccio globale di cui l’attività manutentiva
necessita nell’attuale prassi operativa.
Il global service viene, infatti, definito come la filosofia che
regola, in maniera integrata, tutti i molteplici servizi gestionali e
manutentivi che hanno attinenza con un determinato patrimonio
immobiliare o con le attività che in esso si svolgono, con lo
scopo di creare i presupposti per economie di scala nella
gestione, unitamente a efficienza nelle attività di coordinamento
e controllo da parte dell’utente, ovvero dell’Ente Pubblico.
8
CAPITOLO 1
IL GLOBAL SERVICE COME STRUMENTO
NUOVO DELL’AMMINISTRAZIONE
“PER RISULTATI”.
1.1 Il processo di esternalizzazione (o terziarizzazione) della
Pubblica Amministrazione.
Il cambiamento che ha riguardato negli ultimi anni il sistema
delle amministrazioni pubbliche, da alcuni definito processo di
aziendalizzazione
1
, è interpretabile come la ricerca delle
condizioni di funzionamento che consentono di erogare servizi
sia a costi contenuti, sia di qualità elevata. In quest’ambito si
colloca l’assunzione di filosofie, logiche e strumenti gestionali
che caratterizzano il segno della rivoluzione manageriale e
permettono di ridisegnare la Pubblica Amministrazione, a partire
1
CISPEL,” Il Comune nuovo. La modernizzazione dei servizi: imprenditorialità, qualità,
garanzie”. Roma, 1996; V. Parisio, “La gestione dei servizi pubblici locali: tradizione ed
innovazione nel quadro della collaborazione tra pubblico e privato”, in Giust. Civ., 1992.
M. Clarich, “Privatizzazioni e trasformazioni in atto all’Amministrazione italiana, in Diritto
Amministrativo, N.4/1995, p. 519 ss.;
9
dalle micro unità organizzative, fino ad arrivare alle
organizzazioni complesse.
Parallelamente è divenuta sempre più stringente l’esigenza di una
riduzione della complessità organizzativa, tecnica ed economica
che distingue le Amministrazioni Pubbliche, attraverso la ricerca
di soluzioni più idonee a valorizzare l’attività finale, cioè il
soddisfacimento dei bisogni della collettività e rendendo al
tempo stesso più razionale la gestione di alcuni servizi.
Una delle modalità più funzionali al raggiungimento della
semplificazione organizzativa è indubbiamente l’esternalizza-
zione di tutte le attività dell’organizzazione/azienda che è
presumibile siano gestite in maniera più efficiente ed efficace da
un terzo produttore, attraverso un’entità giuridica ed economica
distinta
2
.
2
D. Sorace,” Servizi pubblici locali e iniziativa privata”, in Econ.Pubbl. N.1/2-1993; G.
Donna , “Il cambiamento organizzativo al comune di Torino”, Azienditalia, N. 3/1997; E.
G. Di Fava , “Le società strumentali”, Azienditalia, N. 7/1997. G. Corso, “La gestione dei
servizi locali tra pubblico e privato” in Nuove Autonomie, N. 4/1995. G. Sanviti “I modelli
di gestione dei servizi pubblici locali”, Bologna, 1995.
10
Assume sempre maggior rilevanza la ricerca di soluzioni
tecniche e soprattutto organizzative che siano in grado di
assicurare alla Pubblica Amministrazione:
- flessibilità delle strutture;
- elevata professionalità delle risorse;
- innovazione dei processi e dei servizi prestati;
nel rispetto delle esigenze del contenimento dei costi, sia di
investimento che di gestione, e del soddisfacimento dei bisogni
di cui sono portatori gli utenti dei servizi.
Tali ricerche, spesso mutuate dall’esperienza di altri paesi, hanno
condotto a tecniche di management che prendono il nome di
outsourcing (affidamento dei servizi all’esterno o
terziarizzazione) e che vengono considerate come un indirizzo
dei processi tendenti ad una concreta e fattiva riorganizzazione
delle attività di gestione per esigenze di innovazione
manageriale. Esse tendono a raggiungere l’obiettivo di ottenere
vantaggi di natura economica riguardanti anche gli aspetti di
11
funzionalità organizzativa, nonché di miglioramento della
capacità competitiva grazie a migliori impieghi di risorse
3
.
Nonostante le difficoltà a tracciare un quadro chiaro ed esaustivo
in un campo ancora connotato da turbolenze interpretative, da
trasformazioni e sperimentalismi,è impossibile non riconoscere
l’esistenza di un processo di sviluppo e maturazione
dell’esternalizzazione, che delinea uno scenario dei servizi
caratterizzato da alcune caratteristiche principali:
- la tendenza all’integrazione dei diversi aspetti della gestione
(tecnica, energetica, patrimoniale, amministrativa ecc.)
all’interno di strutture in grado di operare secondo una visione
a sistema;
- il consolidamento di organizzazioni di tipo industriale, dotate
degli strumenti e dei metodi necessari all’integrazione dei
diversi ambiti gestionali e al management degli aspetti
specialistici ed operativi;
3
AA.VV., “Servizi pubblici locali verso il mercato”. Roma, 1998. C. Solustri , “Gestione e
manutenzione dei patrimoni immobiliari”, Roma, 1997, p. 51; L. Marinò, “Il processo di
esternalizzazione nelle aziende sanitarie”, in Organizzazione Sanitaria, N. 6/1997, p. 7; C.
Talamo, “La manutenzione in edilizia: le coordinate di una nuova professione”, Rimini,
1998, p. 137.
12
- la terziarizzazione ad un unico soggetto dei servizi non
istituzionali, necessari ad una organizzazione per perseguire
efficacemente i propri obiettivi, fino a forme di totale
esternalizzazione e integrazione dei servizi ( global service ).
(fig. 1)
Di indubbia rilevanza è l’esternalizzazione di alcuni servizi
trasversali all’attività istituzionale dell’Amministrazione
interessata, che presentano singolarmente caratteristiche tali per
cui non esistono sostanziali controindicazioni alla gestione
esterna da parte di aziende profit.
L’esternalizzazione dei servizi di supporto delle pubbliche
amministrazioni, si colloca nel terreno più ampio della
privatizzazione, poiché di questa rappresenta una peculiare
forma
4
.
4
K. P. Voytek, “La privatizzazione dell’erogazione pubblica dei servizi: teoria, evidenza,
implicazioni”, in Problemi di Amministrazione Pubblica, N. 1/1993; G. Berti, ”Pubblica
Amministrazione e modelli privatistici, Bologna, 1994; G. Palma, “La riforma della
Pubblica Amministrazione”, in Scritti in onore di Pietro Virga, Milano, 1994; S.
Amorosino, voce “Regolamentazione e deregolamentazione”, della Enciclopedia Treccani,
Roma, 1994. L. Anselmi (a cura di), "L’Azienda comune", Rimini, 1995; L. Anselmi, “Il
processo di trasformazione della Pubblica Amministrazione. Il percorso aziendale”, Torino,
1995.
13
È ricorrente nella letteratura giuridica la tendenza a sottolineare
la difficoltà di attribuire una interpretazione univoca a tale
concetto, sebbene nella prospettiva più ampia presupponga il
trasferimento della proprietà dal soggetto pubblico a quello
privato. Senza dubbio negli ultimi anni tale concetto è stato
utilizzato per indicare politiche diverse dal trasferimento di
proprietà ed in questo senso sono stati considerati fenomeni di
privatizzazione anche l’outsourcing dei servizi pubblici e tutte le
azioni governative con la finalità di approssimare il
comportamento delle organizzazioni di natura pubblica alle
regole di comportamento delle aziende private, o di introdurre
meccanismi di competizione in mercati tradizionalmente privi.
All’interno delle pubbliche amministrazioni, esistono quindi
delle attività che potrebbero essere svolte da unità economiche
distinte, che per ragioni diverse, invece, possono essere sottratte
al mercato ed introdotte nell’organizzazione pubblica.
La scelta di esternalizzare può essere effettuata per differenti
motivazioni ed in vista del raggiungimento di obiettivi diversi
5
.
5
M. Trabucchi , “Rapporto sanità ’97. I nodi del cambiamento”, Il Mulino, Bologna, 1997.
14
In generale si può dire che la produzione esterna di alcuni servizi,
per i quali non si ravveda la necessità di svolgimento da parte
dell’operatore pubblico, ritenuta tendenzialmente più efficiente
della gestione diretta, è confermata dall’evidenza empirica.
In un’ottica di integrazione delle amministrazioni pubbliche,
l’esternalizzazione delle funzioni generiche, favorisce il
conseguimento di economie di scala e di scopo altrimenti
difficilmente realizzabili. In questo caso i servizi interessati,
potrebbero estendersi a quelli di gestione e manutenzione
ordinaria del patrimonio immobiliare e tecnologico, alla gestione
degli acquisti, del sistema informativo ecc…
L’esternalizzazione da un altro punto di vista consente di creare
strutture organizzative pubbliche alleggerite delle attività non
strettamente legate alla professionalità degli individui e
focalizzate sul core-business del processo di erogazione del
servizio pubblico.
Se si prende come esempio una qualsiasi azienda sanitaria, si può
notare che il suo fine istituzionale è il servizio-cura.
15
Accanto a tale servizio, vi sono dei servizi secondari o accessori
quali ad esempio: il servizio lavanderia, il servizio ristorazione, il
servizio di pulizia, la farmacia, il trasporto di persone, la
manutenzione delle apparecchiature non sanitarie, il servizio di
gestione ordinaria del patrimonio immobiliare e tecnologico, di
gestione degli acquisti, il servizio biblioteche
6
.
6
C. Ruta, “Sanità e management”, Milano, 1993.
16
Fonte: Orlandini, 1994.
In questo caso, l’analisi dell’attività istituzionale dell’Ente
proprietario dell’immobile, porta a scomporre per poi ricomporre
in una prospettiva unitaria ma orizzontale, la sequenza di attività
afferenti a servizi diversi, per poi controllare le modalità e le
condizioni del loro svolgimento, valutando sotto il profilo
congiuntamente economico ed organizzativo – gestionale, la
possibilità che solo alcuni dei servizi o attività siano prodotte
Servizio
lavanderia
Servizio
ristorazione
Servizio
cura
Servizio
pulizia
Servizio
manutenzione
Servizio
farmacia
Servizio
trasporto
17
direttamente dall’azienda sanitaria
7
.
La privatizzazione di tali servizi, comporta, pertanto,
l’enfatizzazione di una nuova funzione dell’Amministrazione:
quella di fornire gli input necessari, o comunque il quadro di
programmazione, nell’ambito del quale gli interventi devono
essere collocati.
7
L. Anselmi, “L’equilibrio economico nelle aziende sanitarie. Strumenti per una gestione
manageriale efficace”, Milano, Il Sole-24 ore, 1996.
18
Management Alcuni servizi
Servizi di consulenza
Modello rigido
Il fornitore del
servizio possiede
tutte le competenze
Modello flessibile
Il fornitore del
servizo agisce
da interfaccia
Servizi operativi
Global Service
Tutti i servizi
Esternalizzazione della gestione Gestione interna
"House Keeping"
Politiche di gestione
Figura 1. Le forme di esternalizzazione dei servizi di supporto tramite il
global service.