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aggiornati e a capire quali funzioni fossero adatte a proteggere il sistema, le
incompatibilità con alcuni programmi e la lentezza del computer causata dal
peso di altri, nonché le sostituzioni necessarie di hardware e periferiche,
hanno alla lunga ampliato i miei “orizzonti informatici”.
Ed è qui che scatta l’ispirazione: il computer ideale fa davvero parte di una
visione utopica?
Ho scelto di dedicare il lavoro finale di laurea specialistica a cercare una
risposta a questa domanda, soprattutto perché a mio avviso Apple ne
fornisce un’interpretazione molto valida ed efficiente.
Realizza una propria immagine facendo leva in prima battuta sulla diversità
rispetto a Windows e poi su aspetti psicologici considerevoli dell’attenzione
del consumatore: il design delle macchine, la tecnologia avanzata del
sistema operativo, la filosofia di approccio al mercato e ai clienti, la
superiorità qualitativa, l’intuitività degli applicativi.
Stupisce sapere che Apple è stata la prima ad introdurre il concetto di
computer per il settore consumer, mentre Windows era ancora limitata al
settore professional e che, nel giro di pochi anni, la situazione della Mela
precipita a vantaggio di una vastissima espansione di Windows.
Sorprende ancora di più sapere che solamente la reciproca collaborazione
aiuta la società di Cupertino a riprendersi una discreta porzione di mercato e
che la sua piattaforma ha compiuto un grande avvicinamento alla rivale e,
contrariamente alle previsioni più scontate, la concorrenza è più aperta e
attiva che mai.
Sono gli eventi storici che Apple ha affrontato che hanno assemblato e dato
forma alla sua cultura organizzativa, la cui analisi porta a comprendere al
meglio i comportamenti e le strategie che la società assume, assieme alla
tipologia di reputazione che matura agli occhi dei consumatori reali e
potenziali.
Il brand building di Apple è il risultato di un processo che non può non
basarsi sulla storia travagliata della società e sulla lotta per accaparrarsi un
7
posto di rilievo nel panorama informatico; la cultura organizzativa è un
tassello di questo processo e, come tale, intrisa degli effetti relativi ad
episodi del passato.
Esplicitare questo legame permette di capire l’attualità del fenomeno Apple
e di comprendere come l’azienda, anche senza possedere effettivamente una
piena posizione di leadership, possa rappresentare la scelta di milioni di
utenti, stufi di un sistema operativo lento e fonte di continui problemi, che
decidono di abbandonare per sempre.
Ecco perché la storia di Apple, ma anche di Windows e dell’informatica, è
trattata come fil rouge di tutto il lavoro: seguendolo si scoprono le varie
tessere che compongono il puzzle del brand building.
La tesi si compone di due parti.
La prima è denominata visione storica d’insieme perché predomina un
resoconto storico del panorama informatico in generale che prosegue con
specifiche valutazioni strategiche sia di Apple che di Windows, ma con
ovvio riguardo alla società di Cupertino.
La seconda è denominata brand building della Mela nell’ottica di
inquadramento della cultura organizzativa di Apple, sia in ambito teorico
che nella relativa applicazione, nonché del processo, fondamentale al
lavoro, arricchito di quegli aspetti psicologici che costituiscono il presente
di Apple e sono parte integrante della sua immagine.
Nello specifico, il capitolo uno è incentrato sulla formazione di un contesto
di riferimento attraverso degli stadi evolutivi: dal primo utilizzo del termine
informatica al susseguirsi di quattro generazioni che includono
importantissime novità nella tecnologia, in un’ottica inedita che considera
l’home consumer come possibile utilizzatore di computer.
Il capitolo due prosegue discernendo dal panorama generale la storia di
Apple Computer, appositamente rimarcata ed evidenziata nei suoi tratti e
contesti più salienti per farne risaltare la strategia: la tipologia di mercato e
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di ostacoli riscontrati, la battaglia per lo standard, il recupero dallo stato di
crisi.
Il capitolo tre si sposta sulla cultura della società di Cupertino, mostrando la
filosofia che si trova dietro ai suoi prodotti, e si occupa della rilevante fase
del rilancio di immagine affrontata intelligentemente attraverso un
approccio rinnovato al mercato, una brand extension azzeccata e un
connubio fondamentale per il cambio di architettura.
Parte prima
UNA VISIONE
STORICA D’INSIEME
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1. Il panorama informatico
E’ uno studioso francese, laureatosi nel 1950 alla facoltà di Fisica e
Chimica di Parigi, il pioniere dell’informatica.
Philippe Dreyfus è il primo ad utilizzare nel 1962 il termine informatique
per indicare la gestione automatica dell’informazione mediante calcolatore
1
.
Seppur esclusivamente sotto il profilo concettuale, è senz’altro questo
l’avvenimento che ha decretato la nascita di una disciplina significativa.
Una scienza che è stata successivamente classificata seguendo molteplici
definizioni, conoscendo rapida crescita ed importantissimi sviluppi,
trasformandosi da mero supporto all’attività umana per funzioni complesse
a elemento costante ed imprescindibile della quotidianità di ogni soggetto,
fino a riuscire a dettare, in uno dei suoi più noti e rilevanti rami evolutivi,
nuovi paradigmi di tempo e spazio
2
.
L’etimologia della parola informatica deriva dalla compressione di
inform(ation electronique ou autom)atique.
Analizzandone i tratti distintivi e salienti del consolidamento, si può
affermare con identità di vedute che l’informatica è la scienza che si occupa
della conservazione, dell'elaborazione e della rappresentazione
dell'informazione
3
.
1
http://it.wikipedia.org/wiki/Informatica
2
G.Fabris, Il nuovo consumatore: verso il postmoderno, Franco Angeli, 2003
3
C.Gioacchino, Elementi di informatica generale, Franco Angeli, 2006
11
Ad un primo acchito, l’informatica può sembrare qualcosa di estremamente
macchinoso e complesso, lontano dalla fruibilità di massa, dedicato ad una
nicchia di esperti scienziati e matematici.
Nulla di più sbagliato.
Le tappe fondamentali dello sviluppo informatico rendono notevolmente
più visibile il contrasto tra l’apparente artificiosità contenuta nella
definizione e il reale cambiamento apportato alla società, tipico di tutte le
grandi scienze.
E’ innegabile che la base di tale disciplina sia rappresentata da tirannici
aspetti matematici e scientifici, ma è altrettanto indiscutibile che questi
ultimi sfocino in ambiti e tipologie di consumo di stampo storico, sociale,
psicologico
4
.
Sotto il profilo pratico, l’informatica assume i contorni di un movimento
culturale che fa dell’innovazione un punto di forza: continue ed importanti
evoluzioni soprattutto di hardware, ma anche di software, affondano le loro
radici nelle università americane, durante la compromettente fase storico-
sociale della Seconda Guerra Mondiale, per poi diffondersi rapidamente nel
mondo civile.
Questo passaggio e specialmente le innovazioni che ne scaturiscono
permettono l’avvicendarsi delle quattro generazioni di evoluzione nell’era
informatica, fasi che vanno di pari passo con l’andamento storico della
società, con la crescita dei bisogni individuali e collettivi, con il progresso
della potenzialità creativa umana e con il susseguirsi di nuovi ideali
culturali.
4
M.Bozzo, La grande storia del computer, Dedado, 1996.
Sono pochi i manuali che raccontano adeguatamente nascita e sviluppo dell’informatica: la
continua e costante evoluzione che caratterizza la tecnologia rende qualsiasi supporto cartaceo
obsoleto nel giro di pochi mesi. La gran parte del capitolo è stata elaborata con il sussidio di un
unico manuale, a mio aviso il più semplice e completo, che, per ragioni di praticità, cito solamente
in questo riferimento.
12
1.1. La prima generazione (1941 – 1956)
Nelle università americane i maggiori cervelli del mondo realizzano
progetti nel campo della fisica e della tecnologia al servizio delle forze
armate impegnate nella Seconda Guerra Mondiale.
I paesi coinvolti nelle operazioni belliche si fronteggiano non solo sul
campo di battaglia, ma anche nei centri di ricerca, per realizzare sistemi di
attacco e di difesa sempre più efficienti.
In Inghilterra, il celebre matematico Alan Turing collabora alla costruzione
degli elaboratori Robinson e Colossus, il cui compito è la decifrazione dei
codici segreti tedeschi intercettati durante il conflitto
5
.
Sebbene questi macchinari siano formati solamente da un ammasso di
servomotori e metallo, risultano essere la realizzazione di un primo passo
verso il computer digitale.
Grazie ad una incondizionata passione per la matematica e ad una lampante
capacità inventiva, Touring da inizio all’era tecnologica, la cui spinta
evolutiva ed innovativa è motivata dagli enormi investimenti economici che
le superpotenze attuano nella ricerca militare.
Il tubo a vuoto (o valvola termoionica) è il primo componente elettronico
“attivo” realizzato dall’uomo che conduce a questa fase generazionale.
Per “attivo” si intende un componente che, grazie ad una fonte esterna di
energia, è in grado di innalzare la potenza di un segnale posto al suo
ingresso
6
.
I maggiori progressi vengono raggiunti in America, dove nel febbraio 1945
dall’Università della Pennsylvania giunge la soluzione al problema posto
dall’esercito degli Stati Uniti: un calcolatore in grado di risolvere ad
altissima velocità i problemi balistici d’artiglieria.
5
http://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Turing
6
http://it.wikipedia.org/wiki/Tubi_a_vuoto
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J. Presper Eckert, John W. Mauchly e Herman H. Goldstine costruiscono,
purtroppo troppo tardi per la guerra ed enormemente fuori budget, il primo
calcolatore elettronico della storia: l'Eniac, Electronic Numeral Integrator
and Computer.
L'Eniac pone fine all'era dei calcolatori meccanici, dal momento che gli
ormai superati interruttori vengono sostituiti dai più innovativi tubi a vuoto.
Le istruzioni da eseguire sono contenute in unità separate dell'elaboratore,
coordinate da un gestore del flusso delle informazioni e la programmazione
è effettuata attraverso connessioni elettriche per mezzo di spine e
commutatori.
Le connessioni sono reimpostate ad ogni nuova elaborazione, intervenendo
fisicamente sugli interruttori, quindi questo calcolatore è considerato solo
parzialmente ”programmabile”.
Un’altra significativa macchina, è il Whirlwind: progettato dal
Massachusetts Institute of Technology nel 1945, viene usato dalle forze
navali americane, oltre ad essere il primo simulatore di volo per
l’addestramento dei piloti.
In questo elaboratore è introdotta per la prima volta la memoria a nuclei
magnetici, che non solo lo rende più affidabile, ma lo trasforma nella
macchina più veloce dei primi anni Cinquanta: 500 mila addizioni o 50 mila
moltiplicazioni al secondo
7
.
Nel 1945, lo scienziato ungherese John von Neumann progetta l'Electronic
Discrete Variable Automatic Computer all’interno dell’Istituto di Studi
Avanzati dell’Università di Princeton.
L’Edvac è il primo calcolatore basato su un programma memorizzato,
prototipo dei moderni elaboratori: funziona attraverso le istruzioni di
un’applicazione schedata all’interno della macchina, con il conseguente
7
http://diaf3.bologna.enea.it/galli_lezioni/A_storia/prima.html
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vantaggio che gli operatori non devono modificare le impostazioni
hardware ogni volta che il lavoro subisce una variazione.
Il computer, universalmente noto come macchina di Von Neumann, inizia
la sua attività nel 1952 e rappresenta una significativa evoluzione del suo
predecessore, l'Eniac.
Alla sua progettazione si ispirano i successivi progetti di elaboratore: Seac,
Edsac, Ordvac, Swac, Illiac, Maniac, tutti fondati sull’esistenza di
programmi memorizzati.
Le esperienze acquisite con l'Eniac e con l'Edvac, contemporaneamente ai
progressi dell'elettronica, permettono la realizzazione di modelli in serie
sempre più perfezionati.
Tra i fattori che stimolano la domanda di elaboratori, oltre all’essenziale
rapporto prezzo/prestazioni, vi sono sicuramente l'aumento del costo del
lavoro e la crescita delle attività nella Pubblica Amministrazione.
Con un carico amministrativo ingombrante servono nuovi strumenti di
gestione ed i calcolatori diventano uno strumento essenziale.
Le semplici ma ripetitive operazioni burocratiche, che tipicamente
costituiscono questo settore, sono perfette per essere gestite attraverso gli
elaboratori.
Il primo computer commerciale negli Stati Uniti, l’UNIVAC I, installato
nel 1951 nell’Ufficio del Censimento americano, segna l’origine
dell'informatica gestionale.
L'elaboratore viene ricordato per aver conteggiato le preferenze delle
elezioni presidenziali del 1952-53, prevedendo correttamente la vittoria del
generale Eisenhower.
Il punto di forza di UNIVAC è la capacità di I/O, ovvero l’alto numero di
informazioni o segnali scambiati tra il sistema operativo, i programmi e
l’utente sia in ingresso che in uscita
8
; essendo stato progettato
8
http://it.wikipedia.org/wiki/I/O
15
esclusivamente per l'elaborazione dei dati e in special modo per
applicazioni simili all'Ufficio del Censimento, questa attitudine è senz’altro
preziosa e rilevante.
Per questo, la Eckert-Mauchly Computer Corporation ha realizzato un
nastro magnetico che potesse introdurre nell'elaboratore 40.000 bit di dati al
secondo.
Durante gli anni Cinquanta, i principali utenti dei nuovi calcolatori sono
esercito e marina, ma è il settore dell'aviazione a compiere i più importanti
passi in avanti: nel 1951 l'Air Force acquista il secondo Univac I che attiva
nel 1958 nel New Jersey il sistema di difesa aerea Sage.
Sage, dalle iniziali di Semi-Automatic Ground Environment, è il sistema
adottato da 24 centri nordamericani, dal 1958 al 1983, per controllare lo
spazio aereo statunitense.
L’aviazione militare riceveva nei computer del Sage le informazioni circa la
posizione di tutti gli aerei in volo sugli Stati Uniti.
Il sistema Sage mostra il ruolo fondamentale avuto dal governo americano
come utente, ma soprattutto come stimolo per la nuova tecnologia.
In particolare, l'agenzia governativa ARPA (Advanced Research Projects
Agency) finanzia ed incoraggia lo sviluppo dell'informatica avanzata.
Parallelamente al settore pubblico, arrivano le prime grandi applicazioni
gestionali negli anni Cinquanta nei settori assicurativo e finanziario, per
tenere il passo di un crescente volume di transazioni.
Fra le prime, la Bank of America installa nel 1955 il sistema Erma di
registrazione contabile elettronica, cosicché, intorno al 1954, i calcolatori
IBM e UNIVAC cominciarono ad entrare nelle grandi compagnie di
assicurazioni.
L’avvicendarsi di numerosi passaggi storici che vedono l’elaboratore
affiancarsi all’attività umana dopo anni al servizio del mondo militare, fa in
modo che già nella prima generazione di evoluzione informatica vi siano
importanti novità sotto il profilo hardware.