occorre dare dimostrazione in maniera compiuta e rigorosa, attraverso uno strumento che
abbia un’importanza ed una forza intrinseca pari a quella del bilancio tradizionale.
Inizialmente la posizione delle aziende italiane nei confronti del Social Reporting si
divideva su due grandi scuole di pensiero, la prima incentrata sul concetto di reputazione
(di derivazione anglosassone), la seconda che richiamava alle esigenze di responsabilità
sociale e di eticità nello sviluppo del business (di tendenza francese).
Progressivamente si è sviluppata una diversa dimensione del bilancio sociale che assume il
ruolo di uno strumento di management per misurare il valore creato in favore di tutti gli
stakeholder dell’impresa e per dirigere in modo efficace l’azione manageriale.
Un’ attenzione particolare a tutti gli interlocutori dell’azienda si trasforma sempre in una
grande capacità di innovare e di rinnovare il proprio business”.
3
L’attività di rendicontazione sociale è inizialmente stata relegata ad un ruolo marginale,
senza alcun coordinamento con il governo dell’impresa; attualmente si evidenzia un
crescente interesse a raccordare tra loro il bilancio sociale, il bilancio ambientale e il
codice etico con la pianificazione strategica e la gestione dell’impresa quali budget e conto
economico.
L’integrazione che unifica bilancio ambientale e bilancio sociale prende il nome di dual
bottom line; se poi questi si integrano a loro volta con il conto economico e finanziario,
arrivando a raccogliere in un unico documento sintetico tutti gli aspetti dell’operato
dell’azienda, si parla di triple bottom line (triplice approccio).
Oggi si parla di triple bottom line ad indicare la “focalizzazione contemporanea” sui temi
della prosperità economica, la qualità ambientale e la giustizia sociale.
4
Il tutto in un’ottica di miglioramento continuo.
Si delineano, pertanto, i seguenti obiettivi:
-economici: vendite, cash flow, ritorno sugli investimenti;
-sociali: rispetto della diversità, rispetto dei diritti umani, standard di lavoro adeguati, ecc.;
-ambientali: zero rifiuti, zero emissioni, riciclaggio.
Ad essi si aggiungono quelli derivanti dall’intersezione delle tre aree, ossia:
3
A. M. Chiesi –A . Martinelli , M. Pellegatta “IL BILANCIO SOCIALE, IL SOLE 24 ORE SPA 2000
MILANO
4
G. Rusconi, M. Dorigatti (2004) “TEORIA GENERALE DEL BILANCIO SOCIALE E APPLICAZIONI
PRATICHE”- Persona, Imprese e Società 2
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-obiettivi socio-economici: creazione posti di lavoro, miglioramento degli skills, stimolo
economia locale, ecc.;
-obiettivi socio-ambientali: salute e ambiente, rispetto e protezione ambiente naturale
locale, cambiamenti climatici;
-obiettivi di eco-efficienza: efficienza nell’uso delle risorse, attenzione al prodotto, life-
cycle analysis.
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1.2. STAKEHOLDERS E RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA
La responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility – CSR) è stata
definita, sul Libro Verde
5
della Commissione Europea del 2001, come “integrazione
volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni
commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Nel documento è specificato che
essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obblighi
giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo di più nel capitale umano,
nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate”.
Il tema della CSR va inquadrato, peraltro, nell’ambito delle politiche per la competitività
dell’impresa e del sistema economico, ricollegandosi direttamente con il concetto di
“sviluppo sostenibile”. Sostenibilità significa “capacità di un’organizzazione (o società) di
continuare, in maniera duratura nel tempo, le proprie attività, tenendo in debita
considerazione l’impatto che queste ultime hanno sul capitale naturale, sociale e umano”.
(ISEA – Institute of Social and Ethical Accountability, Accountability 1000 framework).
In altri termini, la CSR è il contributo che le imprese offrono allo sviluppo sostenibile.
Tutto ciò favorisce, all’operatore economico, un accrescimento della razionalità nella
conduzione dell’impresa e di una serie di informazioni che ridurrebbero il rischio connesso
con la sua attività di scelta.
L’ impresa, nel perseguire i suoi obiettivi, instaura con l’ambiente una molteplicità di
relazioni complesse, cercando di contrastare processi di entropia degenerativi verso
l’ambiente che la ospita.
L’analisi dei risultati e quindi dei rendimenti gestionali avviene mettendo in luce tutti i
flussi economici di interscambio che essa attiva ed individuando i livelli di “soddisfazione”
di coloro che direttamente o indirettamente partecipano e/o subiscono gli effetti della
gestione.
L’ambiente in cui l’impresa opera può essere esaminato attraverso l’individuazione delle
parti e dei gruppi sociali che lo compongono e dei flussi di interscambio che fra essi e
l’impresa si attivano:
Ambiente fisico, culturale, tecnologico, sociale, politico ed economico.
5
emanato dalla Commissione Europea con l’intento di promuovere un quadro europeo per la responsabilità
sociale d’impresa.
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L’ambiente economico contiene il mercato che rappresenta l’ambito più specifico in cui si
estrinseca l’attività dell’impresa.
Gli ambiti elencati si articolano in conformità dei gruppi sociali ed economici che li
compongono
6
:
- consumatori o utilizzatori di beni e servizi;
- concorrenti;
- lavoratori dipendenti;
- fornitori di beni e servizi;
- finanziatori a titolo di capitale di credito;
- finanziatori a titolo di capitale proprio;
- stato, pubblica amministrazione e collettività locali.
Parti e gruppi interagiscono con l’impresa e ogni singolo soggetto partecipa a più ambiti e
ricopre più ruoli in diversi gruppi sociali.
Questi elementi rendono l’impresa come:
1) utilizzatrice di un ampio spettro di input di fattori produttivi economici e non economici
(beni economici e beni liberi), capitale, lavoro e risorse naturali acquisiti con o senza
controprestazione, dall’ambiente fisico (risorse naturali ed energie), dallo stato e dalle
collettività locali (infrastrutture e legittimazione), dalla popolazione (lavoro, sistema dei
valori). D’altra parte ci sono gli investimenti che solo inizialmente provengono dagli
apportatori di capitale proprio;
2) utilizzatrice di risorse acquisite e centro di interscambio coi fornitori di beni e servizi,
coi fornitori di mezzi monetari o spendibili, coi clienti/consumatori e concorrenti;
3) produttrice di ricchezza netta (differenza tra la produzione lorda e i consumi relativi e
remunerati verso gli apportatori di risorse (lavoratori, stato, finanziatori interni/esterni);
4) produttrice di effetti sull’ambiente (benefici e costi sociali)
Il processo di programmazione e controllo della gestione d’impresa dovrebbe in realtà
ridefinirsi inserendo negli obiettivi e nelle strategie dell’impresa la salvaguardia
dell’equilibrio nelle relazioni intrattenute con tutti i gruppi sociali e con l’ambiente
legittimando così il suo comportamento.
Appare evidente dunque che la vita dell’impresa dipenda dalle responsabilità sociali che le
derivano dall’essere mediatrice, come produttore e distributore di ricchezza, tra gli opposti
6
I soggetti coinvolti nel concetto di gestione socialmente responsabile d’impresa sono tutti i “portatori
d’interesse”, definiti stakeholders.
9
obiettivi dei sistemi di cui fa parte; responsabilità sociali che si qualificano come l’obbligo
dell’impresa di rispondere alle richieste della società, una funzione volta a garantire il
miglioramento continuo della qualità della vita, lavorativa e ambientale.
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La produzione/distribuzione della ricchezza posta in essere dall’impresa coinvolge ambiti
sociali interni ad essa, ma si riflette anche su terzi esterni toccando, direttamente o
indirettamente, e si parla di esternalità, tutta la collettività cioè gli uomini che la
compongono ed il patrimonio naturale, industriale, tecnologico e culturale che essa
possiede.
L’impresa possiede una responsabilità micro-economica (o aziendale) segnalata dal vettore
di obiettivi dato da reddito/cash, sopravvivenza/sviluppo, obiettivi individuati alla
massimizzazione dei profitti azionari.
Dal punto di vista macro-economico essa si segnala vitale, a prescindere dalla profittualità
espressa nei confronti dei proprietari, se rispondendo a tale responsabilità crea valore
aggiunto contribuendo alla formazione del prodotto interno lordo nazionale.
Il profitto in generale, però, rappresenta solo parte dell’attività dell’impresa e la presa
d’atto solo in termini economici e finanziari potrebbe assumere carattere degenerativo
della responsabilità e costosità delle scelte sociali. Ove il sistema delle imprese non si
assumesse responsabilità sociali coerenti con l’intensità e l’estensione dei rapporti con
l’ambiente, le imprese stesse nelle attuali dimensioni potrebbero essere costrette in spazi
limitati da risultare non vitali, compromettendo la sopravvivenza in un’economia di
mercato. L’impresa inoltre adatta i suoi comportamenti al contemporaneo perseguimento
di un doppio equilibrio dinamico di tipo economico-sociale.
Al crescere dunque del potere economico dell’impresa deve crescere il livello degli
obiettivi sociali che essa persegue: il potere di scelta si coniuga quindi con l’assunzione di
responsabilità socio-economiche, considerando anche, la non corrispondenza automatica
tra momento economico e momento sociale.
L’impresa infine, così come informa i terzi del raggiungimento dell’obiettivo economico,
tutelando la propria immagine di efficace trasformatore economico, perseguendo il suo
equilibrio sociale dovrebbe informare gli stessi del suo operare in tale ambito, così da
utilizzare l’informazione medesima come strumento di tutela/mantenimento di un corretto
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A. Matacena - IMPRESA E AMBIENTE, “IL BILANCIO SOCIALE”,CLUEB-BOLOGNA 1984
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clima sociale in modo da non mettere in pericolo la sua legittimazione e quindi la sua
sopravvivenza.
Sorge così l’esigenza di informare i terzi sul modo in cui l’impresa svolge i diversi ruoli
che le derivano dalle attese dei differenti gruppi sociali con cui lavora; informazione che
occorrerebbe inserire nel sistema informativo dell’impresa stessa per razionalizzare la
decisione avente la doppia valenza.
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