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ottica di riduzione dei fabbisogni finanziari stante la possibilit di aumentare, anche
tramite la maggiore soddisfazione del personale, la qualit dei servizi erogati.
Analizzando casi diversi di sperimentazione, introdotti a seguito della legge denomi-
nata Bassanini ter nel 1998, abbiamo riscontrato tutti i benefici rinvenibili nella let-
teratura sul telelavoro, constatando come in molti contesti locali il telelavoro sia en-
trato stabilmente tra le modalit organizzative e c ulturali delle strutture pubbliche che
lo hanno sperimentato.
Approfondendo due casi studio, quello della Provincia Autonoma di Bolzano e quel-
lo della Regione Toscana, e analizzando i risultati ottenuti abbiamo potuto affermare
che l utilizzo del telelavoro nelle organizzazioni pubbliche, nella prospettiva di stru-
mento di miglioramento dell organizzazione, Ł auspicabile oltre che possibile.
I risultati di queste sperimentazioni hanno evidenziato come i due enti abbiano potu-
to recuperare giornate improduttive per malattia, razionalizzare gli spazi degli uffici,
introdurre una gestione per obiettivi e una valutazione dell efficienza del lavoratore
basata sulla prestazione anzichØ sulla presenza, un cambiamento dei processi in con-
nubio con un aumento della motivazione dei dipendenti. Quest ultimi hanno potuto
ridurre le spese ed il tempo per lo spostamento verso gli uffici, ritornare ad un orario
di lavoro pieno ,ridotto in precedenza per motivi familiari ( con recupero per l ente di
professionalit e costi di ricerca e formazione del personale), contribuendo al miglio-
ramento dell ambiente con riduzione delle emissioni dei gas di scarico e del traffico
urbano.
Il lavoro svolto Ł partito nel primo capitolo dall analisi dell attuale contesto econo-
mico, in bilico tra il passato industriale e un futuro di dematerializzazione, dove gra-
zie alle tecnologie della comunicazione che consentono la mobilit e l ubiquit , mol-
te persone gi oggi , spesso inconsapevolmente, tel elavorano.
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Assunto ci abbiamo descritto, nel capitolo secondo , le modalit in cui il telelavoro
si manifesta, i suoi benefici e svantaggi, constatando, grazie anche ad uno studio eu-
ropeo, come sul piatto della bilancia i vantaggi abbiano un peso maggiore in termini
di sostenibilit .
Nel proseguire con il terzo capitolo, a testimonianza della dei risultati dello studio
precedente, sono state analizzate le situazioni del telelavoro in Giappone, negli Stati
Uniti, iniziatori del telelavoro e leader nella sua applicazione anche a livello di pub-
blica amministrazione soprattutto nel governo federale, nella Unione Europea, con
un breve approfondimento su alcuni Stati Membri e in particolare in Italia citando gli
esempi piø noti.
Nello stesso capitolo sono stati inseriti i risultati statistici sulla diffusione in Europa
del telelavoro partendo dal 1999 fino al 2002 utilizzando dati provenienti da vari stu-
di e correlandoli con gli andamenti della diffusione delle ICT nelle aziende e nelle
famiglie.
Da quanto esposto nel terzo capitolo Ł risultato che la diffusione del telelavoro Ł cor-
relata con le tecnologie ICT e la loro penetrazione nei settori economici.
Nel quarto capitolo, quindi, sono state descritte alcune delle tecnologie e degli stru-
menti utilizzati ed utilizzabili per migliorare ed attuare il telelavoro, con un atten-
zione particolare a quelle che permetteranno una maggiore diffusione della banda
larga, una maggiore mobilit ed un livello di inter azione superiore tra soggetti lonta-
ni.
Formato il quadro generale ci siamo occupati, nel capitolo quinto, della situazione
italiana con particolare riferimento allo stato della Pubblica Amministrazione e alle
possibili motivazioni ed utilizzazioni del telelavoro attraverso vari esempi gi attuati.
Sommario
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All interno del successivo capitolo sesto abbiamo delineato il quadro normativo ita-
liano, per quanto riguarda il telelavoro in ambito pubblico, partendo dall analisi
dell accordo quadro europeo del 2002 e confrontandolo con la normativa italiana a
partire dalla legge Bassanini-ter del 1998 che introduce la figura del telelavoro nel
settore pubblico, continuando con il D. P.R. n. 70 del 1999 che ne stabilisce la rego-
lamentazione, terminando con il contratto nazionale quadro del 2000 e il contratto
del comparto Regioni e dell Autonomie Locali. Si Ł evidenziato come il contenuto
dell accordo europeo, recentemente recepito con diverse forme negli ordinamenti na-
zionali e sottoscritto dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, delle categorie
produttive e delle amministrazioni pubbliche a livello europeo, sia gi presente nel
nostro ordinamento.
Conclusa l analisi dello stato dell arte, nell ult imo capitolo, sono stati approfonditi
due casi studio: uno riguardante la Provincia Autonoma di Bolzano, scelto perchØ
uno dei primi esperimenti in Italia negli Enti Locali a cui Ł seguita la stabilizzazione
del telelavoro nella organizzazione, l altro Ł il caso della Regione Toscana iniziato
nel 2001 come sperimentazione e, dopo i positivi risultati raggiunti, ora approdato ad
una seconda fase,dove l Ente in accordo con le parti sociali ha il fine di stabilizzare e
ampliare la platea dei possibili telelavoratori.
Questi due casi ci hanno permesso di porre in evidenza come il telelavoro sia ritenuto
positivo dai telelavoratori che ne hanno beneficiato in termini di minore stress, spese,
maggior tempo libero ed autonomia con evidenti aumenti della motivazione. Questo,
in coordinazione con una nuova visione del lavoro improntata al risultato e alla pre-
stazione, ha permesso di aumentare la produttivit ridurre le assenze, migliorare la
valutazione e ridurre i costi e spazi degli uffici. Questi esperimenti hanno confermato
come il telelavoro possa avere nuove prospettive di sviluppo e possa essere conside-
Sommario
VIII
rato ed utilizzato come strumento di innovazione e miglioramento sostenibile nella
pubblica amministrazione.
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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Capitolo1. Nuovi contesti e la societ del futuro
1.1 Dal carbone al silicio.
La fecondit del suolo, il succedersi delle stagion i, il grado di insolazione, il clima e i
ritmi ecologici hanno da sempre condizionato tutte le economie della Terra e la stes-
sa sopravvivenza dell’uomo ne Ł stata legata. Nel corso della Storia, l uomo ha sem-
pre cercato di imprimere il suo ritmo all’attivit economica utilizzando dapprima l’e-
nergia degli uomini, degli animali, del vento e dell’acqua e del fuoco gettando le basi
per l’integrale condizionamento della vita economica da parte delle macchine. Nel
1698, un inglese di nome Thomas Savory, invent una pompa azionata da vapore per
espellere l’eccesso di umidit dalle gallerie sotterranee delle miniere. La combinazio-
ne del carbone e della macchina a vapore segn l’inizio dell’era moderna per l’eco-
nomia e il primo passo del lungo viaggio per la sostituzione della manodopera con
l’energia meccanica.
Durante la Prima rivoluzione industriale, l’energia prodotta dal vapore fu utilizzata
per l’estrazione dei metalli, per la produzione tessile e per la fabbricazione di una va-
sta gamma di beni che prima di allora erano stati manufatti. La nave a vapore sostitu
quella a vela e la locomotiva prese il posto del carro a cavalli, migliorando notevol-
mente il processo di movimentazione delle materie prime e dei beni finiti.
La Seconda rivoluzione industriale ebbe luogo tra il 1860 e la prima guerra mondia-
le. Il petrolio inizi a competere con il carbone e l’elettricit permise di realizzare
motori, illuminare le citt e fornire comunicazione in tempo reale. Come avvenne
con la rivoluzione del vapore, il petrolio, l’elettricit e le invenzioni del periodo con-
tinuarono a spostare il peso dell’attivit economica dall’uomo alle macchine.
L organizzazione del lavoro mut , evolvendo la sua struttura sulle linee dello Scien-
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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tific Management di F.W. Taylor che trov la sua es altazione applicativa nella catena
di montaggio della industria automobilistica americana di Henry Ford.
La Terza rivoluzione industriale inizi a prendere forma immediatamente dopo la se-
conda guerra mondiale, ma solo ora inizia ad avere un impatto significativo sul modo
in cui la societ organizza le proprie attivit eco nomiche.
Il sogno di creare un surrogato meccanico dell’essere umano Ł vecchio come il mon-
do. Piø di duemila anni fa Erone Alessandrino descrisse automi che potevano simula-
re l’aspetto e il comportamento di animali, uccelli e persone. Nel 1738, il francese
Vaucanson strabili i suoi compatrioti con un picco lo flautista completamente auto-
matizzato; Voltaire fu cos colpito dalla replica in miniatura del flautista da battezza-
re Vaucanson « il rivale di Prometeo ».
Mentre molti artigiani si baloccavano con l’idea di un automa vivente, altri combat-
tevano per realizzare un meccanismo capace di simulare la mente umana e di risolve-
re complessi problemi.
Nel 1821, in Inghilterra, Charles Babbage pubblic un saggio intitolato Observations
on the Application of Machinery to the Computation of Mathematical Tables, che
viene ancora oggi considerato il primo lavoro teoretico moderno dedicato al calcolo
automatico. Nei suoi progetti, Babbage aveva gi in trodotto le schede perforate e
perfino la stampante (cinquanta anni prima che fossero inventate le macchine per
scrivere e le monotype).
La prima macchina da calcolo moderna completamente funzionante fu inventata ne-
gli Stati Uniti, da William Burroughs alla fine del XIX secolo e, sebbene non fosse
programmabile, con il suo successo commerciale contribu a preparare il terreno per
l’introduzione delle macchine da calcolo nel mondo delle imprese americane. Nel
1890, l’US Census Bureau ind una gara per trovare un metodo nuovo e innovativo
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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per elaborare i dati dei censimenti demografici. Il vincitore della gara fu un ingegne-
re che lavorava alle dipendenze del Census Bureau, Herman Hollerit. Il suo progetto
prevedeva il ricorso a schede perforate simili a quelle immaginate da Babbage. La
macchina informatica elettromeccanica di Hollerit port a termine l’elaborazione dei
dati del censimento del 1890 in meno di due anni e mezzo, riducendo di due terzi i
tempi necessari in precedenza. L’inventore si dimise dal suo incarico e fond un’im-
presa, che nel 1924, cambi la denominazione in Int ernational Business Machines: la
IBM. Nel 1946 gli scienziati della Moore School of Engineering della University of
Pennsylvania realizzarono una macchina da calcolo ancor piø sofisticata. L’Electro-
nic Numerical Integrator and Computer, o Eniac: era il primo computer digitale-
elettronico completamente programmabile.
La IBM, che solo due anni prima aveva guardato con sufficienza al mercato poten-
ziale dei computer, predicendo una domanda non superiore alle venticinque unit in
tutto il mondo, decise rapidamente di sfruttare la nuova tecnologia e nel 1953 presen-
t il Modello 650 che poteva essere noleggiata per 3000 dollari il mese. Ancora una
volta, l’azienda sottovalut il potenziale del mercato, valutandolo nell’ordine di qual-
che centinaio di pezzi; ma le imprese americane si rivelarono molto piø determinate,
acquistandone a migliaia negli anni seguenti ed introducendole sempre piø in modo
pervasivo nei processi produttivi: si pass dal mac chinismo della prima rivoluzione
all automatismo industriale; la miccia era stata accesa e l era della automazione, per-
correva i primi anni della sua storia. Nei primi anni 60 nel settore della produzione
dell acciaio ed in quello elettrico si registrarono incrementi di produttivit
dell ordine del 20% grazie all’introduzione del computer negli stabilimenti. II nuovo
approccio all’automazione informatizzata veniva chiamato «controllo numerico»: le
istruzioni di come un foglio di lamiera deve essere laminato, stampato, saldato, rivet-
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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tato o verniciato sono immagazzinate nel programma del computer, che istruisce la
macchina utensile su come realizzare un pezzo e i robot della linea sulla configura-
zione di montaggio. Il controllo numerico Ł stato definito «probabilmente lo sviluppo
tecnologico piø significativo da quando Henry Ford introdusse il concetto di catena
di montaggio».Dal settore industriale la nuova rivoluzione pass al comparto dei ser-
vizi, affermatosi come settore trainante dell economia moderna.
1.2 Tecnologie e nuovi paradigmi organizzativi.
Piø dell’88% dell’investimento totale delle imprese americane degli anni Ottanta, fu
investito in information technology, nel comparto dei servizi. Nel 1992 ogni impie-
gato americano disponeva di hardware informatico per un valore di 10.000 dollari.
Nonostante la consistenza degli investimenti, la produttivit ha continuato a zoppica-
re, crescendo di un misero 1% l’anno. Tra gli economisti si cominci a parlare di «
paradosso della produttivit : non riuscivano a dimo strare che ci fosse stato un so-
stanziale aumento di produttivit in conseguenza de lla massiccia introduzione in a-
zienda di tecnologie informatiche. Nel corso degli anni 90, negli USA il prodotto
per ora lavorata crebbe improvvisamente salendo quasi del 3%.
La causa di ci risiedeva nella massiccia introduzi one tout-court di computer, robot
ed attrezzature tentando di applicarle a strutture organizzative e processi tradizionali
rendendole incapaci di manifestare il loro potenziale e rimanendo sotto-utilizzate.
Le imprese cominciarono a ristrutturarsi in funzione della nuova tecnologia in
un ottica computer-friendly attuando processi di re-engineering dei processi e delle
strutture, nuovi concorrenti globali provenienti dal Giappone sfidarono i colossi au-
tomobilistici Americani forti del loro metodo giapponese: la lean production e il just-
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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in-time. Il principio Ł la combinazione di nuove tecniche manageriali con macchine
sempre piø sofisticate al fine di produrre di piø con meno risorse; essa coniuga i van-
taggi della produzione artigianale evitandone i costi con quelli di quella industriale di
massa evitandone la rigidit . Una nuova visione man ageriale basata sulla riduzione
dei costi di produzione, sull aumento della qualit dei processi e dei prodotti,
sull ottimizzazione degli spazi impiegati e sulla forte collaborazione tra i componenti
la struttura permise ben presto alle imprese nipponiche di raggiungere risultati netta-
mente migliori rispetto a quelli dei concorrenti Americani: allo stabilimento Toyota
bastavano 16 ore per costruire un’automobile, con un impiego di spazio di circa mez-
zo metro quadro per automobile l’anno e con 0,45 difetti di fabbricazione per esem-
plare, allo stabilimento General Motors di Framingham invece quasi 30 ore e quasi
un metro quadro, ottenendo 1,3 difetti per esemplare. La Toyota, dunque, era in gra-
do di costruire un’automobile piø velocemente, in meno spazio, con meno difetti e
con met del lavoro. Ispirandosi al modello giappon ese, le imprese americane ed eu-
ropee hanno ormai iniziato a porre in essere cambiamenti nella struttura organizzati-
va per adattarla alle nuove tecnologie: stanno appiattendo progressivamente la tradi-
zionale piramide gerarchica, trasferendo competenze e responsabilit sempre piø
ampie a reti e gruppi.
Il fenomeno del reengineering sta spingendo verso una radicale revisione delle moda-
lit di gestione delle attivit economiche grazie a nche alle ulteriori innovazioni tec-
nologiche nel campo delle telecomunicazioni che aprono la porta a nuovi approcci
alla gestione economica di tipo reticolare.
Dalla fine degli anni sessanta Ł cominciato lo sviluppo delle reti telematiche prima
per esigenze militare e poi per scopi scientifici: dalle ceneri di ARPANET, creata dal
dipartimento della difesa americano, nacquero diverse reti per connettere supercom-
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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puter localizzati nelle maggiori universit e che n egli anni si Ł trasformata
nell attuale Internet, la rete di tutte le reti, dove messaggi viaggiano via cavo telefo-
nico, fibra ottica satellitare o wireless. Secondo alcuni studi la rete cresce ad un tasso
di oltre il 150% l anno, creando nuovi posti di lavoro, nuove imprese, nuove abitudi-
ni ed influenzando la nostra societ .
1.3 Un’ economia piø leggera.
La nuova economia delle reti sovrasta il concetto di mercato geografico, abbatte muri
e confini permettendo di collegare fornitori e clienti per condividere risorse intangi-
bili come conoscenza, informazioni e risorse fisiche nella convinzione che, mettendo
in comune le forze, ognuno possa ottimizzare i risultati in un contesto di win-to-win
strategy. E un approccio opposto a quello fino ad ora imperante dove il gioco del
mercato Ł basato sulla capacit di ammassare e detenere propriet escludendone gli
altri per collocarsi in una posizione di vantaggio a danno della societ .
Il ruolo della propriet privata sta cambiando radi calmente, con effetti di straordina-
ria portata sulla societ . Per tutta l’era moderna, propriet privata e mercati sono stati
sinonimi; anzi, la stessa economia capitalistica Ł fondata sull’idea di scambio di beni
in liberi mercati. Un processo cos connaturato alla societ in cui viviamo da impedi-
re d’immaginare un modo diverso di strutturare l’ativit economica. Il mercato Ł un
elemento importante e pervasivo della nostra vita. La parola «mercato», apparsa nella
lingua inglese intorno al dodicesimo secolo, si riferiva a uno spazio fisico in cui ven-
ditori e compratori trattavano merci e bestiame, ma gi alla fine del diciottesimo se-
colo, il termine aveva perso ogni legame con qualsiasi riferimento geografico ed era
utilizzato per descrivere astrattamente il processo di compravendita di beni. Perfino
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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le idee di libert individuale, di diritto inaliena bile e di contratto sociale non sono che
sfaccettature di questa essenziale e imprescindibile convenzione sociale.
Le nuove forme di commercio si sviluppano nel ciberspazio, un medium elettronico
che non ha piø nulla a che fare con mercati geograficamente localizzati. Lo sposta-
mento delle funzioni primarie di scambio dal territorio al ciberspazio rappresenta una
novit di enormi proporzioni nell’organizzazione umana e deve essere adeguatamente
compreso, dal momento che comporta anche mutamenti nella percezione che l’uomo
ha di sØ e dei rapporti sociali.
Nella nuova era, i mercati stanno cedendo il passo alle reti, e la propriet Ł progressi-
vamente sostituita dall’accesso. Imprese e consumatori cominciano ad abbandonare
quello che era il fulcro della vita economica moderna: lo scambio su un mercato di
titoli di propriet fra compratori e venditori. In un economia dell accesso Ł piø facile
che sia negoziato l accesso a una propriet fisica o intellettuale, piuttosto che scam-
biata la propriet stessa.
Questo non significa che, nell’era dell’accesso prossima ventura, la propriet privata
sia destinata a scomparire. Piuttosto, Ł vero il contrario: continuer a esistere, ma Ł
molto improbabile che continui a essere scambiata su un mercato. Nella new eco-
nomy, il fornitore mantiene la propriet di un bene, che noleggia, affitta o Ł disposto
a cedere in uso temporaneo a fronte del pagamento di una tariffa, di un abbonamento,
di una tassa di iscrizione. Lo scambio di propriet fra compratori e venditori, l’aspet-
to piø importante del moderno sistema di mercato, cede il passo a un accesso tempo-
raneo che viene negoziato fra client e server.
La nuova economia globale, basata sulle reti, guida e al tempo stesso Ł guidata
dall accelerazione dell innovazione: la legge di Mo ore si Ł rivelata molto accurata e i
cicli di vita dei prodotti si stanno riducendo notevolmente tanto che molte imprese
Capitolo 1. Nuovi contesti e la societ del futuro.
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basano i loro fatturati su prodotti o servizi creati negli ultimi due anni. I nuovi con-
cetti di customer satisfaction, di market oriented tendono ad una maggiore interazio-
ne con il mercato ed il cliente rendendo sempre piø esiguo l intervallo di tempo tra
bisogno e soddisfazione. L ambiente diviene molto dinamico, vario e variabile, dove
il dominio della complessit diviene fattore critic o di successo. Nella nuova econo-
mia la contrazione dei processi, la riduzione del ciclo di vita dei prodotti, l aumento
dei costi di R&S e di marketing spingono le imprese a consorziarsi, a scambiare in-
formazioni e condividere rischi. Il dilemma mercato-gerarchia si risolve spesso in
accordi di cooperazione strutturati in forme di reti burocratiche (franchising, licen-
sing), di reti proprietarie (joint-venture, venture-capital) e in reti sociali (interlocking
directoras).
L’economia, almeno in termini fisici, si sta contraendo. La nuova era privilegia forme
intangibili di potere, raccolte in pacchetti di informazione e di capitale intellettuale. I
beni materiali, ormai Ł un fatto assodato, si stanno progressivamente smaterializzan-
do; nell ottobre del 96, Alan Greenspan governator e della FED osservava: oggi la
massa di quanto prodotto dall economia Ł di poco superiore a quanto prodotto mezzo
secolo fa, mentre il valore aggiunto, depurato dall inflazione Ł piø che triplicato .
Sembra incredibile, ma, fino al 1985, il governo britannico ricorreva ancora al peso
come unit di misura per questo confronto: persino le importazioni di computer era-
no misurate in tonnellate. Oggi, la sola idea di misurare il valore di un computer sulla
base del peso sarebbe considerata ridicola, dato che il microchip di un biglietto di
auguri contiene piø capacit di elaborazione di qua nta ne esistesse in tutto il mondo
nel 1945.
Nel maggio 1999 la Universal Music, una divisione della Seagram, e la Sony Music
Entertainment hanno annunciato l intenzione di distribuire online musica in formato