INTRODUZIONE
La crescente complessità che pervade la maggior parte dei problemi centrali della
società attuale, caratterizzata dalla convivenza, talvolta forzata, di molteplici interessi e
posizioni, che possono a volte portare allo sfociare di aspri conflitti, implica, per
definizione, la necessità di considerare una moltitudine di variabili, aspetti, o ancora,
prese di posizione, di natura estremamente diversa.
L’incapacità nel gestire tale crescente complessità ha, nei fatti, condotto la
pianificazione territoriale verso una crisi generalizzata, che ha portato ad un
allargamento, a volte incolmabile, del divario fra i diversi interessi e le diverse posizioni
coinvolte nei processi pianificatori, spesso generalmente identificati nel contesto della
sfera pubblica o della sfera privata.
La complessità insita nei problemi pianificatori si distingue per una moltitudine di
dimensioni diverse che intervengono nella caratterizzazione dei problemi stessi ed è
dovuta, in definitiva, a due caratteri fondamentali legati, da una parte, alla complessità
implicita degli attuali sistemi sociali, economici, territoriali e politici e dalle mutue
interrelazioni che si stabiliscono tra di essi e, dall’altra, alla conseguente promozione di
un auto-coinvolgimento e di una auto-collaborazione tra diversi soggetti, caratterizzati
da diverse istanze e rivendicazioni, che tende ad essere imposta da coloro i quali si
sentirebbero danneggiati se fossero lasciati al di fuori dei meccanismi del processo
decisionale.
Negli ultimi anni il tema della partecipazione dei vari soggetti all’interno dei processi di
trasformazione territoriale, e comunque, in termini generali, all’interno di un qualsiasi
progetto i cui effetti si ripercuotono su una molteplicità di attori, ha destato dunque
sempre maggiore interesse dando luogo alla nascita di un dibattito ancora nel pieno del
suo svolgimento.
Un tema interessante, che è subito emerso in tale dibattito, è quello della necessità di un
intervento coordinato, e in qualche maniera corale, di tutti gli attori coinvolti, non tanto
Introduzione III
e comunque non esclusivamente per dei motivi di principio o di eticità, ma piuttosto per
la sua influenza innegabile sulla efficienza ed efficacia dei risultati del progetto in
discussione.
Ciò è stato sviluppato all’interno di nuovi approcci partecipativi nati negli ultimi anni in
risposta alla crisi generalizzata della pianificazione territoriale e all’esigenza, sentita sia
nel contesto europeo che internazionale, della adozione dei principi di sostenibilità e
dell’integrazione tra diversi strumenti.
Una possibile chiave di apertura che tenda ad una pianificazione partecipata può essere
rappresentata dai moderni strumenti informatici, che annullano, per definizione, le
distanze fisiche e rompono schemi gerarchici che spesso irrigidiscono o impediscono il
confronto aperto e costruttivo fra le parti.
In numerosi ambiti si denotano d’altra parte importanti carenze sia dal punto di vista
della strutturazione dei processi che da quello degli strumenti disponibili per favorire e
gestire in modo proficuo l’elaborazione della informazione, che costituisce la base di
ogni processo realmente partecipato.
In questo contesto, l’esigenza di disporre di nuovi strumenti che permettano di dipanare
l’intricata matassa degli effetti e delle situazioni che potrebbero caratterizzare la
situazione futura diventa cruciale, soprattutto in processi che vedano coinvolti l’attore
pubblico come responsabile del processo. Ciò per permettere, da un lato, una effettiva
facilitazione dell’atto pianificatorio, che tenda verso meccanismi di presa di decisione
più informati, strutturati in modo migliore, capaci di elaborare in maniera appropriata
l’informazione e quindi in definitiva più efficaci ed efficienti, e, dall’altro, per rendere
l’intero processo realmente esplicito e trasparente in tutte le sue fasi, così da tendere
verso una sua effettiva democratizzazione.
In definitiva il presente lavoro di Tesi di Laurea intende offrire un contributo
relativamente a tali importanti tematiche, affrontando sia da un punto di vista teorico
che metodologico ed operativo gli importanti aspetti legati alla pianificazione
partecipata e alla sua integrazione con le Nuove Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione (NTIC).
La trattazione teorica ripercorre rapidamente quelli che sono i caratteri principali della
crisi della pianificazione territoriale, ponendo l’accento sui fattori che ne stanno alla
base ed evidenziando le possibili risposte integrate nei nuovi paradigmi della
IV Introduzione
sostenibilità, che attribuiscono alla partecipazione un ruolo chiave. Si vuole fornire un
contributo personale scomponendo il concetto di partecipazione e delineandone le sue
forme caratteristiche, gli obiettivi perseguiti e i metodi principali che possono venire
adottati per una sua effettiva traduzione in pratica.
Vengono evidenziate le profonde trasformazioni che si sono manifestate nella
concezione stessa dei processi pianificatori e dei loro elementi, che portano ad
interpretare tali processi secondo uno svolgimento in cui diventa un fattore necessario la
costruzione progressiva, che dissipa gradatamente l’incertezza riguardo le variabili in
gioco e cristallizza mano a mano una consapevolezza maggiore attorno al problema in
esame.
In questo percorso teorico si integrano gli spunti proposti dalla sfida della introduzione
degli aspetti caratterizzanti le NTIC negli approcci, nei metodi e nelle tecniche di
pianificazione partecipata, affrontati analizzando la forma e i contenuti dello spazio
comunicativo derivante dalla loro applicazione.
Viene comunque posto l’accento sul fatto che l’integrazione delle nuove forme
informative e comunicative, e in generale la pianificazione partecipata, non deve essere
intesa come alternativa alla pianificazione tradizionale ma, al contrario, deve essere
intesa come una nuova opportunità, oltre che per raggiungere criteri di efficacia,
efficienza e sostenibilità nel lungo periodo, anche per restituire credibilità e fiducia al
processo di gestione del territorio.
La trattazione teorica viene conclusa presentando esempi di approcci, di metodi e di
tecniche con lo scopo primario di permettere una comprensione delle loro possibilità
applicative, proponendo quando possibile un orientamento “tecnologico”, offrendo un
contributo di categorizzazione e di definizione del loro possibile ruolo nella
pianificazione.
Il momento centrale del presente lavoro consiste nella applicazione di un metodo di
Foresight, che consiste nella applicazione di una sistematica e partecipativa raccolta di
conoscenza riferita al futuro e in un processo di costruzione di una visione di medio-
lungo termine per calcolare gli impatti di decisioni attuate nel presente e per mobilitare
l’attivazione di azioni condivise, al caso specifico della analisi delle implicazioni
socioeconomiche e territoriali di un grande progetto infrastrutturale su un sistema
transfrontaliero.
Introduzione V
Il caso scelto riguarda il progetto AlpTransit, destinato a generare notevoli cambiamenti
territoriali, economici, politici, sociali e ambientali in particolare su una vasta area
compresa nella parte meridionale della Confederazione Elvetica e in quella nord-
occidentale dell’Italia, definita come regione insubrica.
Il progetto AlpTransit consiste essenzialmente in un potenziamento dei valichi alpini
ferroviari del Lötschberg e del San Gottardo ed è immerso in quelli che sono i caratteri
distintivi della politica svizzera dei trasporti sulla quale il progetto si basa: tale grande
opera viene così a trovarsi inquadrata nel complesso contesto europeo del sistema degli
spostamenti e si troverà a generare importanti implicazioni sul sistema regione insubrica
in un futuro ormai non più molto lontano.
Tali implicazioni sono di difficile stima e quantificazione a causa delle molteplici
posizioni che possono essere assunte o delle diverse politiche e azioni, di natura
essenzialmente infrastrutturale, che dovrebbero essere integrate necessariamente con
AlpTransit, che possono essere messe in pratica dalla molteplicità dei soggetti
decisionali coinvolti.
Malgrado gli sforzi compiuti a diversi livelli istituzionali e politici, la situazione futura
relativa alla chiara definizione di tali importanti implicazioni si mantiene ancora
confusa e quindi insoddisfacente per molti degli attori coinvolti nella definizione delle
scelte future, che non possono valutare puntualmente gli effetti delle azioni proposte e
che permangono quindi in una situazione di stallo decisionale.
Il fine principale sarà così quello di fornire un possibile input iniziale per la nascita di
una discussione partecipata e concreta tramite la costruzione di scenari futuri che
possano in qualche modo creare una conoscenza di base interpretabile come un aiuto
alla decisione per il miglioramento di tale condizione futura.
L’uso di metodi e tecniche di pianificazione partecipata, esplicitato attraverso
l’applicazione di un metodo di Foresight, appare decisivo, in quanto la vastità e la
complessità dei progetti coinvolti sfugge a un qualsiasi tentativo di analisi e decisione
basato sui paradigmi di una pianificazione classica fondata sulla conoscenza di un
numero limitato di soggetti.
I risultati che si otterranno saranno di carattere esplorativo, anche perché risulta
assolutamente impensabile che la portata di progetti quali AlpTransit possa essere
definitivamente e totalmente inquadrata in un singolo lavoro di Tesi di Laurea, ma
cercheranno di dimostrare come la natura stessa del problema e le possibili opzioni di
VI Introduzione
intervento immaginabili possano ricevere un contributo importante dall’uso di tali
metodi e tecniche.
Il lavoro di Tesi, che prenderà avvio dopo la presente introduzione, è suddiviso in tre
parti.
La Parte Prima è di carattere prettamente teorico: nel primo capitolo si tratterà il tema
dei nuovi paradigmi disciplinari della pianificazione territoriale, introducendo
rapidamente i motivi alla base della attuale crisi della pianificazione tradizionale per
passare alla presentazione della pianificazione come dottrina complessa, illustrando il
significato del paradigma della sostenibilità in tale disciplina e del nuovo ruolo delle
moderne tecnologie nello scenario attuale.
Nel secondo capitolo ci si concentrerà sulla precisa definizione di partecipazione,
definendone i concetti che ne stanno alla base, inquadrandone le diverse forme di
attuazione secondo diverse scale di classificazione e concludendo il capitolo
presentando i motivi più pratici che stanno alla base della necessità della partecipazione.
Il terzo capitolo sarà dedicato alla definizione di uno schema di classificazione dei
metodi della pianificazione e di un modello partecipato, sul quale possono giocare un
ruolo importante le NTIC e la partecipazione elettronica.
Il quarto e ultimo capitolo della Parte Prima proporrà una rassegna di approcci, metodi e
tecniche che possono tradurre nella pratica gli aspetti teorici caratterizzanti le diverse
fasi del processo di trasformazione territoriale scomposto secondo lo schema di
classificazione metodologica presentato nel capitolo precedente.
A partire dalla Parte Seconda la Tesi assumerà un carattere più applicato e sarà dedicata
nello specifico alla descrizione succinta ma esaustiva della regione analizzata e dei
caratteri salienti del progetto analizzato.
Nel quinto capitolo verrà quindi definito il sistema in esame e il problema che si
intenderà affrontare, per passare, nel sesto capitolo, alla descrizione del contesto in cui
nasce e si trova ad essere inserito il progetto AlpTransit.
Il settimo capitolo sarà dedicato alla descrizione dei caratteri salienti dei progetti, delle
opere, delle infrastrutture e delle politiche relative al caso in esame, necessaria per una
definizione del modello di analisi che verrà implementato a partire dalla successiva
Parte Terza.
Introduzione VII
Nella Parte Terza, infatti, la Tesi si farà empirica e tratterà della applicazione di un
metodo di Foresight al caso di studio.
L’ottavo capitolo definirà la Cross Impact Analysis, la tecnica alla base del processo
implementato, e descriverà il software La Macchina del Tempo utilizzato per la
generazione di scenari futuri.
Il nono capitolo definirà in maniera essenziale ma esaustiva i caratteri teorici dei metodi
bayesiani per il trattamento della incertezza e proporrà un confronto con la tecnica
impiegata nello studio, con lo scopo di offrire un migliore inquadramento teorico della
applicazione pratica.
Il decimo capitolo descriverà il modello preliminare di cross impact e la procedura
partecipata di raccolta di giudizi impiegati per la sua validazione, posta in atto tramite
una applicazione creata ad hoc ed ispirata alla filosofia dei metodi Delphi.
Dopo avere ottenuto il modello definitivo di analisi, il capitolo undicesimo presenterà le
simulazioni effettuate e i risultati ottenuti, creati con finalità esplorative, per
rappresentare un primo fondamentale elemento, di carattere analitico, di aiuto alla
nascita di un confronto costruttivo.
Nel dodicesimo capitolo verranno descritte le caratteristiche di una particolare
applicazione software basata sull’utilizzo della tecnica delle mappe concettuali e sul
Web, IHMC CmapTools, utilizzata per sfruttare i particolari vantaggi della applicazione
di risorse informatiche in un processo partecipato di condivisione e di auto-
accrescimento della conoscenza.
Il tredicesimo e ultimo capitolo descriverà la fase conclusiva della applicazione di
Foresight, presentando un “modello di conoscenza” accessibile via Web, utilizzato per
la presentazione dei risultati dello studio in una forma facilmente accessibile,
particolarmente adatta in una dimensione partecipativa.
Nelle Conclusioni di questa Tesi si proporrà una sintesi degli aspetti centrali del
presente lavoro, con alcuni commenti e considerazioni finali.
In Appendice, l’Allegato 1 proporrà una descrizione dei metodi Delphi, mentre
l’Allegato 2 conterrà le tabelle relative ai dati inseriti nel modello.
L’Allegato 3 sarà costituito da un CD-ROM contenente le copie dei questionari
utilizzati nella fase di raccolta di informazione per la validazione del modello
preliminare di cross impact, il software La Macchina del Tempo, il file del modello di
VIII Introduzione
cross impact definitivo, le mappe realizzate con IHMC CmapTools e il sito Web creato
per consentire un loro rapido accesso.