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conseguimento di un certo grado di eccellenza in una o più fasi della catena del
valore e dalla possibilità di trarre vantaggio dalle sinergie tra le business unit.
La psicologia, ma già a partire dalla semplice riflessione sul singolo
individuo, evidenzia come sia un fattore comune la volontà ostinata di
soddisfare i propri bisogni, cominciando da quelli primari ma è noto che lungo il
cammino verso il benessere si incontrino anche dei freni, delle inibizioni, degli
ostacoli, meccanismi regolatori e drammatiche contraddizioni, soprattutto
quando ci si confronta con lo status quo della collettività.
L’obiettivo di questo scritto è quello di contribuire alla diffusione del tema
della Resilience individuale analizzata nelle sue varie sfaccettature, per
agevolare la comprensione del fatto che ogni persona possiede questa
caratteristica, ma da ciascuna, personalmente, dipende che possa essere
sviluppata, se ci si concede mutuamente la possibilità di farlo; grazie a questa è
possibile affrontare più facilmente gli eventi, anche in sede lavorativa, ma non
solo, permette una migliore conoscenza di se stessi e migliora la qualità della
vita.
Sotto questa luce, la Resilienza può essere vista come un processo di
ridiscussione dell'impresa in tutti i suoi aspetti, dalla strategia alla struttura
organizzativa, dalle risorse umane alla cultura aziendale. Si tratta, in sostanza,
di una forza che guida un processo di cambiamento profondo che non si limita
soltanto ad agire sugli aspetti strettamente materiali della gestione dell'impresa,
ma che ne modifica le prospettive, gli obiettivi, i valori che guidano ogni visione
all'interno del complesso aziendale, contribuendo per tale via, alla ricostituzione
ed al rafforzamento di quella coesione fra le componenti dell'azienda che ogni
crisi tende, inevitabilmente, a dissolvere.
Una volta riscoperta e consolidata, la Resilienza non deve partire da
eventi straordinari ma si concretizza nella quotidianità, nella normalità del
lavoro, delle giornate che si susseguono pedissequamente.
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Ho scelto un punto di vista interessante e molto studiato ovvero
l’individuo nel suo ambiente di lavoro: l’impresa.
Nella relazione tra queste due ottiche si colloca la possibilità di un
conflitto, in modo che il vantaggio di uno possa far eclissare l’altro.
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Il primo capitolo è dedicato interamente alla definizione del tema,
argomento di questo scritto, al suo significato nelle diverse discipline e al
meccanismo che regola la resilienza.
Il capitolo secondo, invece, considera il singolo individuo e le sue
problematiche nell’organizzazione, le cause dello stress e come le diverse
personalità si attivino davanti ad un problema (cfr. §§ 2.2, 2.3); si parlerà di
Resilience individuale e come questa possa riemergere dalla latenza
permettendo così di superare vittoriosamente qualsiasi situazione difficile sorga
lungo il proprio percorso. Il secondo capitolo cerca anche di sottolineare
l'importanza della cultura d'impresa quale collante per le realtà organizzative
internazionali (crf. §2.4). La necessità di passare da una metodologia di
gestione delle risorse umane entro limiti burocratici e di ottimizzazione dei
risultati, ad una vision che educhi alla valorizzazione strategica delle
conoscenze e competenze; l'uomo considerato non solo per ciò che è in grado
di fare ma anche per chi è, rappresenta il motore principale di questo capitolo:
un potenziale veicolo, cioè, per diffondere cultura, esperienze e tecnologia.
In questo contesto, nel terzo capitolo si analizza, in generale, il fenomeno
dell'internazionalizzazione nelle economie mondiali (cfr. § 3.1). Un breve
excursus sulle trasformazioni organizzative che derivano dal fenomeno della
crescita internazionale, accompagna la successiva descrizione dei sentieri di
espansione, che devono essere intrapresi, in questo mondo che promette ma
non è certo di mantenere (cfr. § 3.2). Questo capitolo non ambisce a toccare
concetti generali come l'evoluzione della strategia d'impresa, né vuole perdersi
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nell'analisi delle mille sfaccettature che tale disciplina evidenzia. L'intento é,
invece, di soffermarsi sulle strategie competitive che ogni organizzazione deve
adottare, con obiettivi, logiche ed ambiti di volta in volta diversi.
Al loro interno, poi, ci si vuole focalizzare sulla ricerca, lo studio, il
raggiungimento e la sostenibilità del vantaggio competitivo come elemento
fondamentale per raggiungere il successo (cfr. § 3.5).
Il quarto capitolo, ad immagine del secondo, dove le protagoniste
saranno le organizzazioni, intese come insieme di persone, si guarderà al loro
status quo attuale, le problematiche per un’impresa che opera in un settore
generico e cercherò di identificare quali siano le peculiarità grazie alle quali,
un’impresa, possa essere considerata resiliente (cfr. §§ 4.1, 4.3); si
mostreranno, dunque, come le caratteristiche di resilienza individuali possano
calzare anche per la situazione sistemica.
Il quinto capitolo prende in considerazione un’azienda specifica, verrà
analizzato il suo settore per capirne il contesto e, dalla ricerca svolta, si
cercherà di estrapolare gli elementi che la costituiscono. Descrivendone la
storia, la cultura, la mission aziendale e la struttura organizzativa, si
approfondiranno, poi, ulteriormente le modalità di svolgimento delle attività e le
peculiarità dei servizi alla clientela, in stretta correlazione col modello di
definizione del posizionamento strategico proposto nel terzo capitolo.
Infine, si descriverà in maniera chiara la scelta strategica di
posizionamento effettuata e i motivi connessi, in modo tale da rendere evidente
come sia essa, la principale fonte del vantaggio competitivo che ha consentito
all’impresa di ottenere un così largo successo nel lungo periodo.
Dai dati ottenuti si valuterà la sua Resilience.
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Questa tesi è il risultato di una ricerca sul campo che ho svolto
nell’autunno del 2006 presso Oracle Italia S.r.l. e classificabile come lo studio di
un caso aziendale (case-study).
L’approccio metodologico utilizzato si avvale di metodi quali
l’osservazione partecipante, l’intervista, l’analisi dei testi scritti prodotti dalla
cultura in esame, e in questo caso anche dell’analisi delle informazioni del Sito
Ufficiale Oracle nonchè della Stampa.
Inoltre, seguendo la linea del tempo, ho ritenuto opportuno cercare di
fornire ai lettori una cornice contestuale il più possibile ricca, che consentisse
loro d’“immergersi” nella cultura specifica dell’organizzazione in esame (cfr. §§
3.1. e 3.2 ).
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Trova giusto spazio in questa sede, rendere noto che non è stato un
lavoro semplice: la scoperta di un argomento prima sconosciuto, la difficoltà nel
trovare fonti a riguardo, il panico davanti ad un foglio bianco, e ancora le troppe
idee che portavano a concludere nulla, le correzioni, gli accorgimenti, le nottate
al pc; tutto questo ha messo alla prova anche me stessa, ho avuto la possibilità
di trattare e analizzare un argomento che allo stesso tempo testavo
inconsciamente sulla mia persona. Ho incominciato a scoprire il grado della mia
Resilience e ho intrapreso anche io il cammino che mi aiuterà ad incrementarla.
Essere resilienti diviene uno stile di vita e difficilmente si torna indietro.
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Questa breve premessa termina nella speranza che il lavoro di ricerca ed
analisi effettuato per stilare questa tesi di laurea possa contribuire in minima
parte ad arricchire le esperienze di ricerca sui temi organizzativi, e rivelarsi utile
a coloro che, impegnati nelle aree manageriali, credano nel miglioramento
continuo, nella cooperazione e nello sviluppo degli individui nel lavoro e delle
proprie organizzazioni.
L’Autrice,
Alessandra Villa
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Nota sulle traduzioni
La ricerca si è svolta in Italia ma la lingua utilizzata per la maggior parte
nelle fonti è stata l’inglese americano, spesso anche specialistico (Psicologia,
Management).
Per fedeltà e trasparenza si è ritenuto opportuno citare in nero la forma
originale in inglese, facendola seguire da una traduzione italiana, nelle note.
La traduzione italiana non è sempre letterale, poiché bada a conservare
il senso contestualizzato della frase originale inglese. In alcuni casi si è preferito
mantenere la forma inglese senza tradurla, ritenendo insoddisfacente qualsiasi
traduzione italiana.
I termini di origine inglese che sono ormai entrati nell’uso comune della
lingua italiana non sono mai declinati al plurale.
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Obbligai i miei pensieri a cambiare argomento. Improvvisamente mi vidi
sulla pedana di una calda, illuminata e gradevole sala per conferenze. Di
fronte a me sedeva un pubblico attento. Io stavo tenendo una lezione di
psicologia sul campo di concentramento!
Tutto quello che mi opprimeva in quel momento divenne obiettivo, visto e
descritto dall'ottica distaccata della scienza. Con questo metodo riuscii a
controllare la situazione, a ergermi sopra le sofferenze del momento e a
guardare ad esse come se appartenessero già al passato. Io e i miei
problemi diventammo oggetto di un interessante studio psico-scientifico
intrapreso da me stesso
Frankl, 1962
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CAPITOLO PRIMO
IL CONCETTO DI RESILIENCE
Mai come oggi l’ambiente economico è stato tanto mutevole e i confini
tra i settori tanto labili. Il concetto di Resilience, nella accezione dell’esperienza
soggettiva, produce sia percezioni di esclusività che di inafferrabilità, non si può
valutare ed analizzare prima di un episodio, è qualcosa che si comprende solo
a posteriori.
1.1 Definizione formale
La trasposizione del vocabolo nella lingua italiana, benché abbia
comunque evidenti origini latine, è “Resilienza”: termine poco impiegato , ma
da qualche anno sottoposto ad una congrua adozione multidisciplinare, per
spiegare alcuni fenomeni comportamentali che hanno avuto esiti di successo.
Si parla di Resilience quando si trattano argomenti appartenenti al
campo della Fisica (ingegneria) e della Biologia.
Consultando qualsiasi dizionario o enciclopedia, alla voce suddetta
troviamo questa definizione:
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi
1
E ancora:
Capacità di autoripararsi dopo un danno
2
È possibile considerare la resilienza anche come unità di misura della
resistenza fisica di un materiale il cui contrario è l’indice di fragilità.
1
Definizione tratta da Il dizionario della lingua italiana, G. Devoto e G. C. Oli, Ed. Le Monnier
2
Definizione tratta da Wikipedia, L’Enciclopedia libera; www.wikipedia.org
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A questo punto si afferma con sicurezza che l’interpretazione di un
vocabolo assume valenze differenti a seconda del contesto in cui lo si inserisce.
Le Scienze Sociali adottano ora questa parola applicandola agli individui
e la definiscono come capacità umana di affrontare le avversità della vita,
superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato (Grotberg, 1996). Con
tale significato, il termine viene spesso associato a stati di tensione, stress,
ansia e tutti quegli eventi che possono creare situazioni difficili che
quotidianamente la vita ha in serbo per ciascun individuo.
La Psicologia porta oltremodo in dote ulteriori supporti che ne rifiniscono
la delineazione concettuale, sostenendo che la resilienza è qualcosa in più della
semplice resistenza ad eventi traumatici proteggendo il proprio io dalla
distruzione, ma è pure la possibilità di reagire positivamente a scapito delle
difficoltà e la voglia di costruire utilizzando la forza interiore propria degli esseri
umani. In pratica non è solo sopravvivere a tutti i costi, ma è avere la capacità
di usare l’esperienza nata da situazioni difficili per costruire il futuro.
La Teoria Sistemica considera la famiglia intesa come un sistema e la
resilienza sarebbe un grande sussidio nei momenti di crisi dato che la si
considererebbe come la capacità che ha un sistema di resistere ai cambiamenti
provocati dall’esterno, per sovrapporsi e superare queste crisi, approfittando del
cambiamento qualitativo e mantenendo la coesione strutturale attraverso il
processo di sviluppo (Hernandez Córdoba, 1997). Questo perché nel mezzo di
una ipotetica crisi, una famiglia tende a mutare la sua struttura, i suoi elementi
coesistono e resta unita per resistere alla crisi impravvisa, ma non è in grado di
valutare quanto ancora potrà sopravvivere senza modificarsi, cosicché
perseverando con gli atteggiamenti ordinari, ne determina lo sfaldamento.
Per costruire un impianto basale solido deve quindi trovare elementi
interni ed esterni che le permettano di essere meno vulnerabile e frenare
questo crollo, contrastandone l’aumento in termini dimensionali, e
successivamente superarlo cosicché il sistema possa avere la possibilità di
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ristrutturarsi, riequilibrarsi e rigenerarsi, magari imparando proprio da questo
evento: l’obiettivo è di uscirne rinforzati traendone i giusti insegnamenti, e
costituendo nel contempo un impagabile bagaglio comportamentale; che potrà
essere sfruttato per la sua “immunizzazione” da situazioni similari.
Le applicazioni legate all’ambito familiare portano, come logica
conseguenza, ad una loro naturale attuazione anche a livello delle ben più
complesse strutture aziendali, portando l’Economia all’utilizzo di questo termine
tecnico. È possibile definire la resilienza di un’azienda, mettendola in paragone
nel suo comportamento ad un organismo vivente: un’impresa resiliente continua
a crescere ed evolversi con lo scopo di andare incontro ai bisogni e alle
aspettative dei portatori di interesse. Questa si adatta con successo ai
cambiamenti che disturbano anticipando i rischi, riconoscendo le opportunità e
configurando prodotti e processi solidi.
Ne consegue che la resilienza necessita sia dell’eccellenza dei processi
interni che della consapevolezza di situazioni emergenti nei sistemi esterni
includendo cambiamenti a livello di regolamentazione, socio-economico ed
ambientale.
1.2 Aspetti generali della scienza
Indipendentemente che si tratti di persona o di una azienda,
confrontando tra loro individui o entità economiche, e prendendo come termine
di paragone il loro percorso-vita, la cosa su cui cade indiscutibilmente
l’attenzione è che considerando gli ostacoli comuni che hanno dovuto
affrontare, alcuni riescono a superare le crisi, altri non ce la fanno.
Anche le modalità d’approccio ad esse e ai metodi per affrontarle sono
profondamente differenti.
La questione ora diventa l’individuazione esatta delle qualità della
resilienza che permettono ad alcuni individui di farcela nella vita, contrariamente
ad altri.