2
neta di banca nonché di connessi servizi, di combinazioni di
processi dell’assicurazione e della gestione patrimoniale...”.
3
L’impresa e il soggetto d’istituto
Sopra ho ricordato la definizione di impresa elaborata da Masi-
ni. In prima approssimazione essa si configura come un istituto
economico sociale nel quale assumono una rilevanza preminente i
lavoratori e i conferenti il capitale proprio.
Il concetto di impresa richiama non solo l’aspetto economico
dell’istituto stesso, ma anche “...le persone che ne fanno par-
te, con tutti i vincoli di finalismi extra - economici...”.
4
Tra i fini immediati dell’impresa rientra anche “...il soddi-
sfacimento delle attese non economiche (concorso alla realizza-
zione della persona) di chi presta lavoro partecipando in essa
con la propria personalità globale...”.
5
L’impresa deve porsi anche come parte attiva dello sviluppo, non
solo economico, ma anche sociale del Paese o dei Paesi in cui
opera questo “...secondo i piani e i programmi espressione della
volontà delle collettività territoriali costituite in struttura
3
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 15 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
4
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 15 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
5
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 16 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
3
democratica pluralistica ordinata da un appropriato sistema giu-
ridico...”.
6
L’impresa resta in ogni caso “...la cellula fondamentale della
produzione nell’economia...”.
7
In tutti i tipi di impresa sono
presenti quattro caratteristiche fondamentali:
1. produzione di merci o servizi utili per la collettività socia-
le;
2. combinazione di prestazione di lavoro e capitale;
3. produzione di tributi (diretti e indiretti) connessi al lavo-
ro, capitale e risparmio;
4. rischio collegato ai cambiamenti interni strutturali nonché
alla partecipazione all’ambiente con la connessa dinamicità.
8
6
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pagg. 16 -17 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
7
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 14 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
8
Masini Carlo, “Lavoro e Rispamio” pag. 15 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
op,cit.
4
Le finalità dell’impresa si ricollegano quindi al suo carattere
di istituto economico sociale.
Riferendoci per ora al lavoro e al capitale, è chiaro che la re-
munerazione monetaria di questi due fattori di produzione costi-
tuisca la finalità di carattere strettamente economico più imme-
diata.
9
Le persone fisiche cui fanno capo tutti i fini dell’impresa
(perciò detti istituzionali) costituiscono il soggetto
d’istituto.
10
9
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” ed. UTET Torino 1988 2ªristampa.
10
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” ed. UTET Torino 1988 2ªristampa.
5
L’azienda di produzione e il soggetto economico
Passare dal concetto di impresa a quello di azienda (e più pre-
cisamente a quella che ai fini del presente lavoro interesse,
ovvero l’azienda di produzione) vuol dire focalizzare
l’attenzione sull’aspetto economico dell’impresa.
L’azienda di produzione si può considerare “...l’ordine stretta-
mente economico...”
11
dell’impresa. Per ordine economico si in-
tende “...la disposizione di accadimenti economici ad unità se-
condo proprie leggi...”.
12
L’attenzione nei confronti dell’azienda di produzione (anche se
è necessario che l’aspetto economico trovi una propria afferma-
zione nel rispetto di caratteri “...sociali, etici, religiosi,
politici...”
13
dell’istituto impresa), rende necessario focaliz-
zare l’attenzione sui fini economici dell’impresa stessa.
Il soggetto d’istituto nella sua considerazione prettamente eco-
nomica, è detto soggetto economico.
14
Il soggetto economico può essere definito come “...l’insieme
delle persone fisiche nell’interesse delle quali l’istituto è
11
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 18 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
12
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 18 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
13
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 18 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
14
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 41 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
6
posto in essere e governato...”.
15
Al soggetto economico spettano
attese e prerogative che riflettono i fini istituzionali econo-
mici.
In prima approssimazione le persone fisiche cui pertengono tali
interessi sono, da una parte i lavoratori, dall’altra i portato-
ri di capitale (cosiddetti interessi economici interni
16
).
Il soggetto economico per ciascuna azienda è unico.
17
L’unità del
soggetto economico costituisce il presupposto per l’attuazione di
un unica direttiva generale unità di comando generale.
18
Secondo Masini “...solo un comportamento secondo giustizia e ca-
rità, che tra l’altro tenga conto delle condizioni di azienda e
ambiente, consente di soddisfare le attese di ciascuna persona
del soggetto economico...”.
19
Al soggetto economico, direttamente o per delega ad altri sog-
getti, spettano i seguenti compiti:
− iniziativa della costituzione e formazione iniziale
dell’azienda;
15
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 41 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
16
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 41 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
17
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 45 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
18
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 46 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
19
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 45 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
7
− esercizio del governo economico dell’azienda funzionante;
− decisioni di cambiamento o estinzione dell’azienda.
20
L’esercizio di tali prerogative spesso non è consentito a tutti
i membri del soggetto economico; può altresì verificarsi il caso
che ai membri del soggetto economico non sia consentito soddi-
sfare le loro attese di carattere prettamente economico. I moti-
vi che portano alle situazioni evidenziate si possono far risa-
lire a condizioni personali delle persone fisiche del soggetto
economico stesso, oppure a condizionamenti di carattere politi-
co, sociale e di diritto positivo. A tale proposito è stato
introdotto il concetto di soggetto economico improprio per rife-
rirsi a tutte quelle situazioni nelle quali a gruppi di persone
facenti parte del soggetto economico viene impedito l’esercizio
delle prerogative e delle attese loro spettanti. Altre persone
che fanno parte del soggetto economico o esterne al medesimo si
appropriano di queste prerogative o attese, esercitando per pro-
pri fini le prerogative e conseguendo le attese.
21
In prima approssimazione, considerando membri del soggetto eco-
nomico i lavoratori e i conferenti di capitale, gli interessi di
20
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 46 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
21
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 42 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
8
carattere economico si concretizzano nella remunerazione dei lo-
ro apporti, rispettivamente lavoro e capitale.
22
Affinché i loro interessi siano adeguatamente tutelati, è neces-
saria la loro presenza, tramite operatori qualificati, sia nelle
fasi di decisione proprie dell’attività di governo economico,
sia nelle fasi di verifica dell’effettiva realizzazione delle
decisioni assunte.
23
22
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 51 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
23
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 51 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
9
Del resto, pur considerando la molteplicità delle persone che
costituiscono il soggetto economico, l’unicità di quest’ultimo
dipende dall’aspetto sostanziale della remunerazione, derivante
da un unico risultato ottenuto dalla combinazione dei fattori di
produzione di cui tali persone sono portatrici.
24
Membri del soggetto economico possono diventare “...anche i cre-
ditori per finanziamenti in proporzioni tali da imporre il con-
siderato riconoscimento...”.
25
La molteplicità di attese che hanno come riferimento l’azienda
di produzione e la rilevanza che taluni rapporti hanno per le
economie private e pubbliche, portano a ritenere che il soggetto
economico non debba essere necessariamente limitato alle catego-
rie dei lavoratori e dei conferenti capitale.
26
Oltre alla possibilità di “ampliamento” del soggetto economico
con l’inclusione di soggetti diversi dai lavoratori e dei confe-
renti del capitale, un altro fenomeno, cui sopra ho fatto cenno,
riguarda la possibilità che si formi un soggetto economico co-
24
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 53 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
25
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 54 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
26
“In relazione al livello di criticità dei corrispondenti inte-
ressi, possono entrare a far parte del soggetto economi-
co...anche persone diverse dai prestatori di lavoro e dai confe-
renti di capitale. E’ il caso frequente dei creditori per finan-
ziamenti in proporzioni e per “rischio” particolarmente eleva-
ti...”. G.Airoldi, G.Brunetti, V.Coda, “Lezioni di economia azienda-
le”, pag. 95 ed. Il Mulino Bologna 1989.
10
siddetto “improprio”. Pensiamo, a titolo esemplificativo al fe-
nomeno della public company statunitense dove di fatto i mana-
gers esercitano le prerogative proprie dei conferenti capitale
impossibilitati, questi ultimi, ad incidere sulle decisioni di
governo economico a causa della polverizzazione delle quote a-
zionarie, che rende problematica la formazione di una maggioran-
za azionaria.
11
Compiti del soggetto economico
Al soggetto economico spetta innanzitutto l’iniziativa di costi-
tuzione e formazione iniziale dell’impresa.
27
Durante il periodo di funzionamento compito del soggetto econo-
mico è quello di curare direttamente o indirettamente tramite
persone singole o costituite in organi, che l’impresa consegua
con economicità le finalità del soggetto d’istituto.
28
Lo sviluppo dell’impresa conduce spesso alla necessità che la
stessa si doti di una struttura organica complessa. Il soggetto
economico ha il compito, in questi casi, di scegliere le persone
cui spetteranno compiti di governo economico in sua vece. Resta-
no di pertinenza del soggetto economico compiti di controllo
dell’operato dei soggetti delegati nonché un potere più generale
di direzione; spetta al soggetto economico il potere di approva-
re le decisioni e le direttive di carattere generale, così come
27
“In un Paese progredito almeno tre esigenze primarie spingono
alla costituzione dell’impresa:
a) lavoro da occupare per conseguire fra l’altro un salario fami-
liare in misura da consentire anche un risparmio familiare;
b) risparmio con propensione all’investimento in capitale
d’impresa che frutti rimunerazioni monetarie miste di periodi-
co e di saltuario accertamento e prelevamento;
c) domande di beni di consumo, di beni strumentali, di credito e
di connessi servizi, di assicurazione.”
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 55 - 57 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
28
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 55 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
12
l’approvazione di quanto è avvenuto nonché “...dei documenti
massimi di calcolo dei risultati economici...”.
29
L’esercizio indiretto delle prerogative del soggetto economico,
specialmente in strutture complesse, è una necessità in quanto
il soggetto economico può essere costituito da membri non dotati
delle necessarie competenze per l’esercizio del governo economi-
co nonché di riscontro e sindacato del medesimo.
30
In strutture complesse si assiste oltre al fenomeno della dele-
ga, anche alla formazione di organi collegiali. Si hanno così
assemblee formate da membri del soggetto economico, collegi e
comitati esecutivi di amministratori e, con riferimento in
special modo alle società di capitali, collegi di sindaci. Que-
sta struttura deve in ogni caso garantire “...la rappresentati-
vità proporzionata secondo giustizia dei membri del soggetto e-
conomico...”.
31
E’ infatti necessario non solo che le istanze di
questi trovino adeguata rappresentatività, ma anche che gli inte-
ressi delle diverse categorie di persone trovino un adeguato
contemperamento.
32
Consideriamo i lavoratori e i conferenti di capitale.
29
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 55 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
30
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 55 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
31
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 56 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
32
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 57 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
13
Per quanto riguarda i primi, l’apporto di lavoro nell’impresa
deve garantire: ”...................................
− un compenso monetario periodico sufficiente per attingere il
tenore di vita individuale e familiare giudicato socialmente
degno della persona umana nell’ambiente economico - sociale
del Paese in cui si lavora;
− eventuali altri compensi monetari saltuari;
− un’occupazione duratura nella medesima impresa;
− un contributo alla previdenza per i casi di infermità persona-
le e dei membri della famiglia, per eventuali tempi di disoc-
cupazione e per il tempo di pensionamento;
− un contributo per altre forme di assistenza , secondo il cri-
terio però dell’affermazione della libera personalità umana e
della priorità del nucleo familiare rispetto ad altre comuni-
tà;
− un ambiente d’impresa conforme alla persona umana;
− la facoltà di dimissioni dall’impresa a date condizioni, se-
condo il principio di libertà del lavoro;
− condizioni definite per il licenziamento;
− la partecipazione diretta o indiretta alla definizione dei
compiti per lo svolgimento del lavoro; la partecipazione al
governo economico dell’impresa e perciò al sindacato del mede-
14
simo quando i prestatori sono membri del soggetto economi-
co.”.
33
I conferenti capitale, le cui attese devono essere contemperate
con quelle dei lavoratori, si attendono in genere da loro appor-
to quanto segue ”...
− una remunerazione monetaria periodica soggetta a rischi di
fluttuazione;
− eventuali altre remunerazioni monetarie saltuarie;
− la conservazione del valore capitale dell’investimento con ri-
guardo anche a nessi con le variazioni dei valori economici
della moneta opportunamente definiti; però il valore capitale
è soggetto al rischio di riduzione fino all’annullamento, ed a
seconda delle condizioni giuridiche assunte con la scelta di
una struttura di soggetto giuridico dell’impresa (nel diritto
positivo italiano secondo la struttura proposta di società per
azioni, società in nome collettivo, impresa individuale, ecc.)
può essere richiesto alla economia della persona che ha confe-
rito capitale - risparmio un diverso intervento di copertura;
− la possibilità sia pure molto limitata, secondo modalità defi-
nite, di recuperare in forma e in misura varia una disponibi-
33
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pagg. 57 - 58 ed. UTET Torino
1988 2ªristampa.
15
lità di valore per indirizzarla ad altri investimenti o al
consumo;
− la partecipazione diretta o indiretta al governo economico
dell’impresa quindi al sindacato del medesimo quando il confe-
rimento di capitale è a condizioni tali da far divenire la
persona membro del soggetto economico.”.
34
Perché tali soggetti possano soddisfare le loro complementari
attese, è necessario quindi sia garantita un loro esercizio (di-
retto o indiretto) delle prerogative proprie del soggetto econo-
mico.
Nella realtà il capitale assume una preponderanza rispetto al
lavoro, escludendo quest’ultimo dalla partecipazione diretta o
indiretta all’esercizio delle prerogative del soggetto economi-
co. In questo caso solo i conferenti capitale possono essere
considerati quali membri del soggetto economico stesso.
35
Così come spesso le attese proprie dei conferenti il capitale
“sovrastano” le attese dei lavoratori estromettendoli
dall’essere parte del soggetto economico, spesso questo avviene
34
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pagg. 58-59 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
35
“In tal caso, però, secondo giustizia e carità molte condizioni
limitatrici devono essere poste ai diritti dei conferenti ri-
sparmio - capitale a tutela delle condizioni di remunerazione e
di attività dei prestatori di lavoro per aderenza immediata del
lavoro stesso alla persona umana.” Masini Carlo, “Lavoro e Rispar-
mio” pag. 59 ed. UTET Torino 1988 2ªristampa.
16
anche a discapito del capitale stesso. Persone non sufficiente-
mente rappresentative dei conferenti il capitale (e di chi col-
labora nell’impresa) assumono il ruolo di organi del governo e-
conomico scegliendo altresì coloro ai quali è demandato il sin-
dacato dell’amministrazione dell’azienda di produzione. Tali
soggetti diventano “...soggetto economico improprio, contro i
principi di etica, di sociologia, di psicologia e di economia
d’azienda.”.
36
Molteplici interessi, ad esempio quelli dei creditori o comunque
di “...istituti coi quali ha relazioni l’impresa sono per lo più
ignorati, mentre potrebbero partecipare in modo opportuno al
sindacato generale del governo economico dell’impresa”.
37
In genere nelle imprese, costituite in forma societaria, si ha
un soggetto economico improprio costituito dal capitale di co-
mando, oppure da alcuni amministratori o dirigenti.
38
Il lavoro è legato all’impresa da un mero rapporto contrattuale.
Non partecipa mai (tranne in casi giudicati patologici) al go-
verno economico dell’azienda. Non è generalmente prevista la
possibilità di arrivare alla definizione della remunerazione del
proprio apporto rispetto “...alla altre economie che concorrono
36
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 60 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
37
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 60 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
38
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 60 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
17
in modo complementare all’unitario movimento economico
dell’impresa”.
39
Al lavoro in genere è preclusa una partecipazione nell’impresa
anche indiretta per mezzo di una rappresentanza negli organi
propri del soggetto economico. Non è altresì “...fatto consape-
vole ... della sua partecipazione all’impresa.”.
40
39
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 60 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.
40
Masini Carlo, “Lavoro e Risparmio” pag. 61 ed. UTET Torino 1988
2ªristampa.