Introduzione
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La letteratura, attraverso un modello economico, reputa la politica informativa quella
migliore in quanto neutrale e avente un impatto positivo sul benessere sociale, e
sostiene che la bassa performance del software Open Source sul mercato può
essere frutto della presenza di asimmetrie informative ma anche di altri fattori, tra i
quali: l’esistenza di elevati switching cost (o costi di transizione)2 che bloccano il
consumatore sulla tipologia di software dominante (quello proprietario) e la presenza
di effetti di rete (per una descrizione dettagliata si rimanda ai punti 2.4 e 2.4.1) che
fanno sì che i sistemi di software più diffusi godano di un significativo vantaggio
competitivo rispetto ai sistemi meno popolari.
Con la consapevolezza di tutto ciò, il presente lavoro ha come obiettivi quelli di
“investigare” sull’effettivo utilizzo del software Open Source nella Pubblica
Amministrazione; di ricercare i motivi che spingono alcune Pubbliche Amministrazioni
ad adottare la soluzione open, anziché quella proprietaria, e le problematiche che
spesso ostacolano la diffusione di quest’ultimo.
Questa tesi si compone quindi dei seguenti capitoli:
♦ Il Capitolo 1 descrive il contesto di riferimento, accennando al processo di
informatizzazione che sta attraversando la Pubblica Amministrazione e
soffermando maggiormente l’attenzione sulle caratteristiche tipiche del Software
Libero/Open Source e sulle maggiori differenze con il software proprietario che
rendono il primo un’alternativa potenzialmente vantaggiosa dal punto di vista
economico e tecnico.
♦ Nel Capitolo 2 si fa il punto sullo stato dell’arte relativo alla letteratura in merito
all’argomento Open Source e Pubblica Amministrazione e alla letteratura
“consolidata” sul mercato del software, che trova nel funzionamento di
quest’ultimo una spiegazione allo scarso utilizzo da parte dei consumatori. Oltre
alla letteratura si fa un breve accenno alla politica adottata dalla Commissione
Europea, da alcuni Paesi comunitari e dai legislatori nazionale e regionale, e si
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Gli switching cost possono essere interpretati in diversi modi: il costo di imparare come si usa il software, il costo di
installazione, il costo di migrazione verso altre applicazioni.
Introduzione
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conclude considerando due casi di adozione dell’Open Source in virtù della sua
presupposta superiorità tecnica rispetto al software proprietario.
♦ Il Capitolo 3 contiene una descrizione della metodologia di indagine adottata e
un’illustrazione del campione esplorato, delle variabili osservate e degli indici
utilizzati per svolgere l’analisi dei dati.
♦ Nel Capitolo 4 vengono presentati e interpretati i risultati della ricerca, con
riferimento ai dati raccolti con lo strumento del questionario on line. Il capitolo è
suddiviso in sezioni dedicate ai diversi aspetti del fenomeno indagato e attraverso
il ricorso a strumenti di statistica descrittiva e rappresentazioni grafiche si realizza
un quadro di carattere prevalentemente “quantitativo” dello stato delle
applicazioni del software Open Source nel territorio regionale.
♦ Nel Capitolo 5 trovano dettaglio i risultati della ricerca qualitativa che vede
protagonisti nelle tre sezioni del capitolo gli enti sottoposti ad una approfondita e
libera intervista in merito alla loro scelta di adottare il Software Libero/Open
Source e di avviare il processo di migrazione.
♦ Il Capitolo 6 raccoglie i principali risultati di entrambe le ricerche, fornendo un
quadro d’insieme sul livello di utilizzo dell’Open Source nella realtà emiliano-
romagnola, sulle motivazioni che hanno spinto gli enti intervistati ad intraprendere
la strada del Software Libero/Open Source e sulle problematiche che questi
stanno affrontando. Infine, nel capitolo si sintetizzano le caratteristiche che
dovrebbe possedere un ente affinché l’applicazione dell’Open Source possa
risultare più semplice.
♦ Nel Capitolo 7 vengono esposte le principali conclusioni a cui si è giunti; in
particolare, si fa riferimento alle azioni che la Pubblica Amministrazione potrebbe
intraprendere per rimuovere specifiche problematiche e per superare l’attuale
situazione di dominio completo (in determinate aree di applicazione) del software
proprietario, favorendo quindi la concorrenza.
Introduzione
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Alla fine di ogni capitolo un riquadro riepiloga i concetti fondamentali esposti.
La conduzione di un’analisi a livello regionale invece che nazionale e la mancata
rappresentatività statistica dei dati ottenuti possono essere una limitazione per le
conclusioni a cui si è giunti, ciò nonostante (visto il significativo numero di enti
analizzati) queste possono essere facilmente proiettate su altre PA o livelli superiori
di governo.
1. Contesto di riferimento
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1. Contesto di riferimento
1.1 Il software nella PA
Il processo di modernizzazione, che ha interessato la Pubblica Amministrazione negli
ultimi dieci anni, sta introducendo in maniera considerevole la tecnologia informatica
e telematica per semplificare il rapporto con il cittadino e l’impresa.
La maggior parte delle iniziative svolte sino ad oggi si sono incentrate sul
trasferimento del punto di contatto con il cittadino e l’impresa dal tradizionale ufficio
pubblico a quello virtuale integrato, e sul supporto e miglioramento dei processi
interni alle Amministrazioni.
Si è avviato un sostanziale rinnovamento, una rivoluzione digitale da molti definita e-
government3, che consente alle Pubbliche Amministrazioni di offrire alle imprese ed
ai cittadini un servizio sempre più puntuale ed efficiente.
Nel contesto attuale, caratterizzato da forti vincoli di bilancio, la Pubblica
Amministrazione punta alle nuove tecnologie come strumento di modernizzazione,
semplificazione e trasparenza dell'azione amministrativa.
La maggior parte delle Amministrazioni si dota oggi di strumenti informatici ed
organizzativi necessari all'informatizzazione ed automazione dei propri processi,
scegliendo autonomamente gli strumenti e i livelli di realizzazione
dell'informatizzazione dell’attività amministrativa e tenendo conto di un giusto
rapporto costi/benefici.
Come ormai in ogni aspetto della vita, l'uso dell'informatica è omnipervasivo anche, e
soprattutto, nell'amministrazione: non vi è atto che non passi prima o poi da un
computer.
Prodotto “intelligente” e frutto dello sviluppo dell’Information Technology, il computer
per poter funzionare ha bisogno di programmi (software applicativi). Questi
consentono di scrivere e protocollare documenti, gestire archivi e bilanci, navigare su
internet, ascoltare musica o visualizzare filmati, …, e sono diventati da alcuni anni la
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Con questa espressione si fa spesso riferimento all’impiego delle tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione;
poiché non esiste una definizione condivisa, nella maggior parte dei casi per e-government si intende il fenomeno di riforma
della Pubblica Amministrazione che vede nelle tecnologie informatiche l’elemento necessario che rende più agevole la
realizzazione di cambiamenti progettati a priori (le ICT ricoprono un ruolo di facilitatore) oppure che rende possibili specifiche
azioni che non sarebbero altrimenti concepibili (ICT ricoprono un ruolo di abilitatore).
1. Contesto di riferimento
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componente cruciale nell’organizzazione dei processi della Pubblica
Amministrazione.
Sebbene il panorama delle possibili forme di acquisizione del software sia
abbastanza ampio è possibile identificare per la Pubblica Amministrazione due
macro-tipologie di prodotti (Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, 2003):
♦ Pacchetti - in questo caso la Pubblica Amministrazione acquisisce il diritto di
utilizzare un prodotto software esistente (eventualmente personalizzato).
Tale acquisizione è regolata da opportune licenze che indicano i vincoli e i diritti
che sono garantiti al titolare della licenza stessa. Normalmente, l’Amministrazione
che acquisisce una licenza d’uso per un pacchetto riceve solo una copia del
programma eseguibile e non dispone del codice sorgente4, in quanto le aziende
produttrici ritengono che questo sia la preziosa fonte dei loro ricavi. Alcuni esempi
di tali prodotti sono MS Windows, MS Office, Oracle DB e Oracle Portal.
♦ Software custom - sono le applicazioni sviluppate (o manutenute) ad hoc da un
fornitore per una specifica esigenza di una o più Amministrazioni clienti.
Normalmente questo tipo di sviluppo viene eseguito all’interno di un contratto di
servizio per il quale l’Amministrazione corrisponde al fornitore un compenso che
copre le spese di sviluppo (o manutenzione) del software richiesto.
Ovviamente si considerano software custom, le sole componenti applicative e non
i software di sistema e di base sulle quali esse funzionano (per esempio il sistema
operativo).
Il rilevante ruolo che la Pubblica Amministrazione (Centrale e Locale) ricopre nel
mercato dell’Information Technology (secondo il Rapporto Assinform del 2006 la
spesa per IT nel 2005 è stata di 2.979 milioni di euro) e il ricorso ingente a software
proprietari vengono confermati da indagini nazionali che, misurando l’ammontare
della spesa sostenuta dal settore pubblico, dimostrano come annualmente si spende
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Tutti i software possono esistere in due formati: un formato “sorgente” ed uno “eseguibile”. La parte sorgente è il codice del
programma scritto con qualsiasi linguaggio di programmazione (es. C, Java, ecc.), e consiste in una serie di comandi e di
istruzioni per il calcolatore scritte da un programmatore. Il sorgente può essere letto da tutti, e chiunque, se è in grado di farlo,
può apporre modifiche o migliorie. La parte eseguibile invece è la traduzione di quel codice in un linguaggio comprensibile solo
al calcolatore (linguaggio binario costituito solo da 0 e 1) e consiste in una traduzione eseguita da un apposito programma
chiamato compilatore.