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Europeo a cui l’Italia aderì nel 1957. L’anno di avvio del boom viene
considerato il 1958 e le centinaia di testi di pubblicità analizzate,
ricavate dai 52 numeri sia de “L’Espresso” sia di “Epoca” di questo
anno ci rimandano il clima di un’Italia che passò dal dopoguerra al
“miracolo economico”. Vorrei sottolineare come le parole e la grafica
delle pubblicità rendano con grande efficacia ed immediatezza il
periodo storico proprio perché esse costituiscono, qualcosa di più
importante di una semplice forma di comunicazione.
Volendo dare una definizione generale di pubblicità possiamo dire che
è l’insieme delle attività con le quali un’impresa richiama l’attenzione
dei potenziali consumatori sui propri prodotti così da sostenerne o
svilupparne le vendite. E’ articolata in campagne destinate a uno
specifico prodotto o alla diffusione dell’immagine della marca
(pubblicità istituzionale) su differenti mezzi di comunicazione (media)
quali la stampa, la televisione, la radio, il cinema, i manifesti. Ogni
campagna è basata sulle indagini di mercato e sugli obiettivi di
vendita stabiliti dal marketing ed è generalmente affidata per la
realizzazione a società specializzate (agenzie di pubblicità) che
provvedono a stabilire le strategie, a individuare il pubblico (target)
destinatario del messaggio, a scegliere i media più adatti e il loro
impiego nel tempo (piano-media), nonché a commissionare agli
5
specialisti (copywriter, creativi, grafici, sceneggiatori, registi,
fotografi) l’esecuzione del messaggio pubblicitario.
Non si può negare che la pubblicità eserciti anche un ruolo sociale
estremamente forte, che consiste nel contribuire al processo di
modernizzazione facendo accettare le innovazioni agli individui e
nell’offrire conoscenze che consentono loro di meglio orientarsi nella
società.
Nel 1958 le riviste e i settimanali erano la tessera di appartenenza ad
una schiera di italiani che ambivano ad essere tali e quali la pubblicità
mostrava e che erano in procinto di varcare la soglia del boom.
L’Italia era il paese della bassa lettura dei quotidiani (come dei libri) e
dell’altissima diffusione dei periodici, sia d’informazione, sia
femminili e popolari.
L’indagine, come si è già detto, abbraccia solo la pubblicità presente
sui settimanali “L’Espresso” ed “Epoca” nel 1958. Essi sono
caratterizzati da diversi generi editoriali e anche da altri fattori come
ad esempio un diverso numero di pagine: “L’Espresso” era composto
da circa 24 ed “Epoca” tra le 84 e le 115. “Epoca” era diretto ad un
pubblico familiare ma comunque acculturato, “L’Espresso” ad uno più
intellettuale e di sinistra o comunque laico e queste caratteristiche
comportavano la possibilità di segmentare il target come poi si vedrà
6
leggendo i testi pubblicitari. “L’Espresso” si rivolge ad un pubblico
particolarmente scolarizzato e culturalmente moderno: si caratterizza
per contenuti politici, sociali, di costume, di economia e per il forte
interesse per l’attualità. “Epoca” si indirizza alla famiglia nella sua
globalità con una gamma di contenuti estremamente variegata che va
dall’attualità al costume (da notare soprattutto la presenza del colore
rispetto al bianco e nero de “L’Espresso”) ma aveva un affollamento
spesso eccessivo di pagine di pubblicità.
Lo specifico periodico consente quindi, di contattare specifici
segmenti di mercato, in considerazione del fatto che ciascuna rivista
possiede una propria audience.
Nel decennio che va dagli anni 50 ai 60, l’Italia (se considerata
rispetto a Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e Giappone)
ha avuto il maggior tasso di incremento medio annuo in termini reali
degli investimenti pubblicitari sui mezzi tradizionali (+11,2%)
1
.
La vera rivoluzione industriale del nostro Paese è stata la seconda,
dopo la ricostruzione postbellica
2
. E’ un periodo particolare
nell’ambito della storia economica del nostro paese. L’economia
italiana infatti esce praticamente da una situazione di sottosviluppo
per inserirsi tra i primi dieci paesi industrializzati. Ciò significa che le
1
Cfr. Vanni Codeluppi, Che cos’è la pubblicità, Carocci editore, Roma, 2001, p. 29.
2
Cfr. Gian Luigi Falabrino, Pubblicità serva padrona, Il Sole 24 Ore, Milano, 1999, p. 13.
7
distanze che separavano la popolazione italiana da quella degli altri
paesi industrializzati, in quanto a livello di benessere, si sono ridotte
nel periodo considerato. L’intensità e la tumultuosità con cui si
realizza il processo di crescita, mette in moto modificazioni strutturali
che investono l’intera vita economica e sociale del nostro paese. Sono
anni in cui tutte le variabili del sistema sembrano esplodere
improvvisamente, raggiungendo entità non più ripetibili nella storia
del nostro processo di sviluppo.
Il reddito nazionale netto cresce mediamente di 6,5 punti percentuali
all’anno; quello per abitante del 5,8 per cento; gli investimenti lordi
del 10,6; le esportazioni del 14,5; le importazioni del 20,5; i consumi
privati del 6,7 e quelli per abitante del 6 per cento.
Ed in questo generale processo di espansione si inserisce anche la
spesa per consumi privati
3
. Sono oggetti quotidiani che ormai passano
inosservati come i detersivi, i dentifrici, i frigoriferi. Nella famiglia
tradizionale europea sarebbe stato impensabile che il marito
sparecchiasse o lavasse i piatti ed è per questo che fin dall'inizio la
pubblicità ha parlato alle donne facendo balenare loro l'evitabilità del
destino di mani screpolate di ore e ore ai fornelli (cibi precotti,
frullatori, tostapane). Ci mostra i primi "scatoloni tv" che i più
3
Cfr. Carmela D’Apice, L’arcipelago dei consumi, De Donato, Bari, 1981, p. 23.
8
fortunati della borghesia di quegli anni, correvano ad accaparrarsi il
più delle volte, come per altri beni di consumo, a costo di firme in
calce a cambiali e pagherò. Del resto, basta interpretare le immagini
delle pubblicità per rendersi conto dei vali livelli di aspirazione
dell'italiano di quegli anni. I poderosi segni, perlopiù grafici, incitano
all'acquisto di frullatori, lavatrici semi-automatiche, frigoriferi da 120
litri, lucenti stoviglie.
Per quanto riguarda i prezzi: un frigorifero costava, mediamente,
120.000 lire; un materasso con fodera 20.000 lire; la margarina 60 lire
l'etto; una lavatrice 130.000. Li vedremo più approfonditamente nei
prossimi capitoli, precisamente nel primo si analizzeranno le
pubblicità de “L’Espresso” e nel secondo affronteremo quelle di
“Epoca”, alla fine di entrambi i capitoli si vedrà qualche immagine
pubblicitaria fotografata dai due giornali; nelle conclusioni, infine, si
tenterà di rilevare le differenze ed affinità dei contenuti dei testi
pubblicitari nei due settimanali, ed attraverso questi, approfondire il
momento storico.
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CAPITOLO I
“CON LA 500 AL SESTRIERE”
“L’ESPRESSO” NEL 1958
10
I
“L’Espresso” è un settimanale di attualità politica, economica e
culturale, fondato a Roma nel 1955 da Arrigo Benedetti ed Eugenio
Scalfari. Era finanziato da Adriano Olivetti, che inizialmente,
d'accordo con Benedetti e Scalfari, pensava a un quotidiano sorretto
da un'alleanza fra varie "firme" industriali, ma poi - per le difficoltà
sopraggiunte - si scelse la periodicità settimanale, economicamente
meno impegnativa
4
. “L’Espresso” è stato protagonista di numerose
campagne di denuncia della corruzione e del malgoverno. Diretto
quindi, soprattutto alle origini, ad un pubblico intellettuale di sinistra,
si riscontrano le caratteristiche generali della maggior parte dei suoi
lettori, attraverso le pubblicità di determinate categorie merceologiche
e di servizi molto diverse da quelle di “Epoca” che vedremo nel
prossimo capitolo. Categorie che riguardano quindi soprattutto la
cultura ed il turismo, ma ritroviamo anche elettrodomestici, benzina,
alcolici, prodotti per la cura del corpo, abbigliamento ecc.
Per quanto riguarda i prodotti più strettamente definibili “culturali”
pubblicizzati su questo settimanale, troviamo moltissima varietà; sul
numero del 5 gennaio, per esempio, e per altre quattro volte fino a
settembre ritroviamo pubblicizzati due dischi di musica classica in
4
www.quotidianiespresso.it, settembre 2005.
11
edizione di lusso a 1500 lire ciascuno. A questo prezzo la Pro
Musica, Circolo Internazionale per la Cultura Musicale, offriva
Beethoven, Wagner, Chopin ecc.
Invece, se si sfoglia “L’Espresso” del 26 gennaio, si legge che Smart
presenta 18 dischi 45 giri al prezzo di L. 800 ciascuno. I dischi Smart
erano tutti confezionati in custodie a più colori e si vendevano solo per
corrispondenza. Troviamo lo stesso messaggio pubblicitario anche il
16 febbraio e il 2 marzo.
Anche la Music Mercury pubblicizza i suoi dischi, ma solo il 28
dicembre.
Passando alle riviste, si nota che sono varie sia per quantità che per
argomento trattato quelle pubblicizzate su “L’Espresso”.
“L’Architettura” ad esempio è presente tutto l’anno, tranne ad aprile,
luglio e settembre:
E’ in vendita presso tutti i librai e le edicole di giornali. Rivista mensile di
cronache e storia dell’architettura diretta da Bruno Zevi. Il fascicolo
comprende: costruzioni moderne a Roma, Bari, Londra, Genova, Stati
Uniti, Giappone. Opere degli architetti Maurizio Vitale, Franco Albini e
Franca Helg, Le Corbusier (…) Editoriali, notiziari professionali, libri e
riviste. L’Architettura non è diretta ai soli specialisti (architetti, ingegneri,
storici dell’arte, geometri, costruttori) ma a tutte le persone colte. Una
12
copia L. 800. Abbonamento a dodici fascicoli annuali L. 8000. Estero L. 12500
5
.
Ma il settimanale più pubblicizzato su “L’Espresso” è sicuramente “Il
Campione”, lo ritroviamo infatti da gennaio a dicembre quasi
ininterrottamente:
Su Il Campione i dieci migliori atleti dell’anno (…) leggendo Il Campione
saprete chi vincerà i campionati del mondo di calcio, conoscerete le
previsioni del 1958. Il Campione il settimanale sportivo d’attualità che si
legge tutta la settimana
6
Sul numero del 19 gennaio leggiamo:
su Il Campione scrivono i giornalisti de L’Espresso Salvatore Bruno (…)
Carlo Gregoretti, Franco Lefevre (…) Sergio Saviane, Emilio Speroni
e su quello del 23 febbraio invece:
Il Campione è il settimanale sportivo di formula moderna che tutti devono
leggere
o, addirittura:
il settimanale che piace a tutti anche a coloro che non amano lo sport
7
.
Presente tre volte nell’arco di tutto l’anno è Critica sociale. Rivista
quindicinale del Socialismo. Fondata da Filippo Turati, esce il 5 e il
20 di ogni mese e si occupa di politica, attualità, storia, filosofia e
varietà attraverso varie rubriche; la troviamo precisamente il 2 e il 30
marzo e il 10 agosto.
5
“L’Espresso”, 5 gennaio 1958, p. 16.
6
“L’Espresso”, 5 gennaio 1958, p. 17
7
“L’Espresso”, 13 aprile 1958, pag. 10.
13
Unica presenza datata 19 ottobre per la rivista “Costume”.
Un po’ più frequentemente troviamo la pubblicità di un’altra rivista,
“Posta”, e precisamente per sei settimane, da fine ottobre agli inizi di
dicembre.
Ancora, sui numeri del 2 e del 9 marzo leggiamo che:
E’ uscito il fascicolo speciale della rivista Itinerari dedicato a: Il Piano
Vanoni e la società italiana a cura di Rossi e Scalfari. Una franca
discussione sul Piano Vanoni e la politica economica italiana. Una
coraggiosa testimonianza della pubblicistica democratica. L. 900.
Mentre solo il 2 marzo si legge:
Lo sapete che Historia diretta da Alessandro Cutolo è la sola e unica
pubblicazione storica di risonanza internazionale? 5000000 di lettori in
Europa, Historia è la più varia la più interessante la più economica. Cento
pagine cento lire.
Ed infine il 5 ottobre è l’unica settimana dell’anno in cui viene
pubblicizzato “Quattroruote”.
Ma le pubblicità più frequenti sono sicuramente quelle delle ventuno
diverse case editrici che ogni settimana propongono le loro novità: su
“L’Espresso” del 19 gennaio c’è l’Ilte, Industria Libraria Tipografica
Editrice ed è la sua unica presenza nell’arco di tutto l’anno
considerato:
14
In vendita in tutte le librerie dal 16 gennaio, primo anniversario della morte del
grande maestro, “Toscanini visto da un critico” di Andrea Della Corte. Un
esauriente biografia critica su Arturo Toscanini, maestro insuperato di tutti
i tempi. L’eccezionale interesse di quest’opera originale è dovuta all’alta
considerazione dell’Autore, critico fra i più esperti del mondo (…) Il
volume rientra nelle collana “Biblioteca Storica della Ilte”(…) prezzo
L.3500 (…)
Sono pubblicizzate anche due enciclopedie: L’Enciclopedia
Universale Curcio che è presente esclusivamente in tre settimane di
maggio; e l’Enciclopedia Tumminelli in due volumi a L. 14000 con
rilegatura in tela, e a L. 17000 con rilegatura in pelle. Inoltre era
possibile il pagamento rateale.
Sempre della Tumminelli sul numero del 26 gennaio troviamo “Vita di
Gesù Cristo” di Giuseppe Ricciotti con illustrazioni e tavole in nero e
a colori. L’edizione era rilegata in tela e il prezzo indicato era L. 7000;
si poteva trovare in libreria o riceverlo per posta ed anche qui era
concesso il pagamento a rate. Il “Diario Romano (1608-1670)” di
Giacinto Gigli, a cura di Giuseppe Ricciotti era definito “un
documento palpitante della vita romana del Seicento”. Troveremo la
Tumminelli inotre nel numero del 2 febbraio, a marzo, giugno, nel
numero del 31 agosto “Come ci si deve nutrire” di Vittorio Puntoni e
infine a novembre.
15
Einaudi è molto presente durante tutto l’anno tranne nei mesi di
luglio e settembre, troviamo, ad esempio, le
Strenne Einaudi: Perrault e altri “I racconti delle fate. Fiabe francesi della
Corte del Re Sole e del secolo XVIII”, con tavole a colori e in nero,
rilegato con astuccio a L. 6000. Un libro Einaudi il dono più gradito
8
Il 6 aprile invece sono pubblicizzate le Novità Einaudi come
“Socialismo e classe operaia a Torino dal 1892 al 1913” di Paolo
Spriano.
“Ore giapponesi” di Fosco Maraini è invece la proposta in ultima
pagina della Leonardo da Vinci Editore il 19 e il 26 gennaio correlato
dai commenti positivi di alcuni personaggi illustri che lo avevano
letto. Sono presenti all’interno del testo fotografie in nero e a colori,
disegni e mappe e la rilegatura è in tela, anche qui è presente il prezzo:
L. 3800. Ritroviamo solo altre due volte questa casa editrice nell’arco
dell’anno: il 6 e il 13 luglio con “Al paese di Utopia. Viaggio in
URSS” di Tommaso Fiore.
Le Edizioni Italiane vantano un’unica presenza in tutto il 1958:
8
“L’Espresso”, 19 gennaio 1958, p. 22