L'avvento degli attuali mass/media ed il livello tecnologico raggiunto da cinema,
radio, stampa e televisione ha esaltato e sublimato il ruolo e le possibilità della
comunicazione mettendo al servizio dell'uomo le più sofisticate attrezzature tecnologiche in
questo settore.
I comunicatori hanno imparato a conoscere le leve decisionali più intime dell'uomo le
attese, le esigenze da soddisfare, nel bene e nel male hanno imparato a sfruttare l'arte della
comunicazione pubblicitaria in tutte le varianti: diretta, redazionale, industriale, indiretta,
tabellare.
Ma ciò che risulta più rilevante è il rapporto simbiotico stretto fra i mass/media ed il
moderno sistema di comunicazione rappresentato dalla pubblicità "advertising" e dalla
variante gemella "publicity" comprendente le pubbliche relazioni e appunto la
sponsorizzazione, queste nuove forme di pubblicità hanno trasceso la semplice
comunicazione reinterpretando la pubblicità in una veste nuova che rivela il carattere più
intimo del prodotto, per cui un biscotto come un sapone da barba una passata di pomodoro
come un presidente di una nazione sono ciò che la loro pubblicità rappresenta o ha saputo
rappresentare della loro immagine.
Tutto ciò è tanto vero che immensi sono divenuti gli investimenti pubblicitari nei più
svariati settori: sportivo, culturale, politico, radiotelevisivo.
La pubblicità negli ultimi vent'anni si è adattata a questo suo nuovo ruolo
sviluppando forme di comunicazione come la sponsorizzazione: meno diretta, più
suggestiva, più duttile, soprattutto più adatta a comunicare senza dover subire il vaglio
critico della coscienza del pubblico.
La sponsorizzazione moderna nasce attorno al 1975 con la stipula di contratti
milionari a volte miliardari e con la partecipazione di giur.isti esperti nel formulare le
clausole di accordi così delicati nella loro stesura.
Non si parla più di un fenomeno approssimativo, dilettantesco ma debutta una nuova
formula di contratto: il contratto di sponsorizzazione che cambia completamente il
linguaggio del settore delineando con più precisione le esclusive, la quantità degli spot da
girare, le dimensioni del logo verbale e le prestazioni dello sponsor e dello sposee, dal 1975
il fenomeno cresce rapidamente raggiungendo una precoce maturità nell'80/81: in cinque
anni la sponsorizzazione guadagna il dieci per cento dell 'investimento totale effettuato in
grande pubblicità il fenomeno è maturo
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e non sottrae più quote ad altri mezzi di
comunicazione.
In questo periodo si sviluppano parallelamente alla sponsorizzazione le televisioni
commerciali che sono la chiave del successo poichè i due settori risultano collegati le
sponsorizzazioni contano perchè conta la televisione.
All'epoca la RAI/TV aveva il monopolio della comunicazio!le televisiva e concedeva
un limitato spazio alla pubblicità non garantendo nessuna produttività agli investimenti in
pubblicità.
L'avvento della sponsorizzazione moderna ha permesso di sfruttare gli avvenimenti
di grande rilievo sportivo per diffondere indirettamente i messaggi pubblicitari attraverso il
mezzo televisivo in modo da aggirare l'ostacolo del monopolio radiotelevisivo: lo sci, il
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Matura nel senso che la percentuale acquisita sul mercato pubblicitario non tende più ad aumentare.
campionato di Formula 1 si trasformano in un cavallo di Troia ideale per ottenere
indirettamente l'apparizione dellogo sul teleschermo ed insieme ,"ai network commerciali
permettono al mercato della pubblicità di aprirsi ccstringendo la RAI a rompere il
monopolio e ad offrire gli spazi pubblicitari richiesti dalle imprese.
Questa è in brevi linee l'evoluzione storica della sponsorizzazione moderna nel
nostro paese.
A questo punto è necessario un cenno al profilo giuridico della sponsorizzazione
moderna che si realizza attraverso un investimento significativo
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di un impresa sull'
immagine di un atleta, di manifestazione sportiva o culturale allo scopo di ricavarne
notorietà, prestigio ma soprattutto risultati economici in tempi brevi in termini di vendite e
profitto.
Alla stregua di un investimento pubblicitario l'investimento sponsorizzazione deve
garantire risultati entro l'esercizio dell'anno ed il ritorno d'immagine deve realizzarsi
immediatamente in un incremento del fatturato.
Solo criteri di questo tipo danno una giustificazione agli investimenti nel settore della
grande sponsorizzazione.
La gran parte degli investimenti che si fanno ogni anno nella sponsorizzazioni sono
realizzati in ambito sportivo perché dove c'è lo sport c'è l'evento seguito dal grande pubblico
che richiama la presenza dei mass/media e degli sponsor, questo è il legame determinante
che amplifica l'effetto pubblicitario di una sponsorizzazione.
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Una cifra cospicua ben superiore alle erogazioni d'uso a titolo di munificienza.
Tuttavia lo sponsor non compra solo la prestazione dell'atleta o la manifestazione
sportiva ma paga soprattutto per identificarsi nel ruolo d'artefice, di creatore
dell'avvenimento o del personaggio, manifestando in questo modo la necessità di crearsi
un'immagine attraverso il medium televisivo.
Tutto ciò perchè l'oggetto della sponsorizzazione ha peso economico solo se compare
sul teleschermo.
Di conseguenza il veicolo scelto dallo sponsor dovrà avere le caratteristiche idonee
per valorizzare al meglio i segni distintivi, per esempio l'esposizione del nome marchio è
eccellente nello sci, nella Formula 1, ma non nel calcio dove per poter percepire i segni
distintivi bisogna attendere le soggettive del calciatore, ecco allora che il calcio è un sport
molto popolare ma poco televisivo l'operazione di veicolazione del marchio avviene a
stento giustificando le ridotte dimensioni dell'investimento sponsorizzazione in questo sport
(si fa per dire) .
La scelta del veicolo sul quale far "transitare" il logo deve essere il frutto di una
scelta razionale attuata però con una buona dose di creatività per mantenere un equilibrio
sostanziale tra l'immagine dello sponsor e dello sponsee senza che l'una prevalga sull'altra,
quanto a dire che un marchio deve ottenere il risultato di far appar~re chi lo veicola ancora
più celebre e viceversa.
Solo una perfetta osmosi fra queste due entità può garantire un risultato eccellente
nella diffusione del messaggio pubblicitario.
Questa breve introduzione ci fa capire quanto l'investimento sponsorizzazione sia un
investimento difficile da effettuare anche con il supporto del computer che permette
attualmente di simulare bilanci, vendite, trend e di conoscere in anteprime i risultati di un
operazione di questo genere.
Tuttavia la scelta comunicazionale sia essa pubblicità o sponsorizzazione è ancora
patrimonio dell'intuito dell'uomo nell'ambito del quale hanno ancora peso esperienza,
cultura, sensibilità, creatività, poichè la pubblicità è prima di tutto r immagine e l'immagine
è un alchimia tra elementi antitetici: rigore e creatività.
CAPITOLO I
IL CONTRATTO DI SPONSORIZZAZIONE
§ 1. Storia del contratto di sponsorizzazione.
Sponsor è un vocabolo polisenso utilizzato sia nel linguaggio comune come in
quello tecnico per indicare fenomeni economico giuridici eterogenei fra loro, questa
caratteristica peculiare fa assumere scarsa efficacia descrittiva alla parola se non viene
utilizzata con riferimento ad uno specifico settore d'applicazione.
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La radice sponsor è indubbiamente d'origine latina ma non è stata recepita nella
lingua italiana direttamente dalla lingua madre, bensì attraverso la mediazione della cultura
inglese dalla quale proviene l'attuale accezione del termine che rappresenta la sintesi del
diverso uso del vocabolo sponsor nella prassi anglosassone dove ha assunto diversi
significati: dapprima "padrino", poi "testimone",
4
(4) in seguito di patrocinatore e solo
successivamente di finanziatore.
3
Cfr.G.BRIANTE-G.SA VORANI, in diritto de//'Informazione e de//'Informatica, 1990, p.634.
4
Cfr. A.FRIGNANI, "La sponsorizzazione, Merchandising e Pubblicità", UTET, Torino, 1993, p.3.
Quest'ultima variante identifica l'attuale accezione del soggetto sponsor nella figura
del patrocinatore di un altro soggetto di cui favorisce l'attività, il suffisso sponsor
incomincia ad assumere il significato di: "advertiser paying cost of brodcast program into
which advertisements of his wares are introduceded"
5
, recentemente integrato con la
specificazione "a person or a firm thats provides funds for a brodcast or for a musical,
artistics or sporting event".
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L'evoluzione del termine raggiunge poi il suo significato più attuale nella variante
radiotelevisiva direttamente importata dagli U.S.A.: "a form which finances to the
brodcasting as a television a radio program and receives in return the advertisement of its
service or product" con la quale s'introduce l'innovativa figura di uno sponsor finanziatore di
programmi radio televisivi a scopo pubblicitario.
7
In seguito con il recepimento nella lingua italiana, il significato si dilata
ulteriormente ricomprendendo nella sua portata il finanziamento di eventi musicali, artistici
e sportivi, estranei all'originario settore radio televisivo, al punto che nella accezione più
attuale con il neologismo sponsor si identifica una forma particolare di comunicazione
pubblicitaria dell'età contemporanea la cui identità resta ancora da precisare tanto dal punto
di vista tecnico quanto sotto l'aspetto giuridico.
5
Cfr. Oxford Illustrated Dictionary, Oxford, 1965, p.800.
6
Cfr. Oxford Illustrated Dictionary, New York, 1980, p.660.
7
“Webster's New Enciclopedic Dictionary”. Cfr. V.FRANCESCHELLI, in Giurisprudenza commentata, 1987, I, p.289.
Queste prime pagine intendono descrivere l'evoluzione del fenomeno e la sintesi dell
'indagine storica condotta dagli autori che si sono occupati di questa nuova figura negoziale
prendendo le mosse dal carattere liberale dell'antico mecenatismo per giungere sino al
ritorno pubblicitario dell'attuale variante della sponsorizzazione.
Tuttavia pur se prima facie il fenomeno del mecenatismo sembrerebbe avvicinabile a
questa nuova forma di comunicazione pubblicitaria ad una verifica più attenta si riscontra la
mancanza dell'elemento fondamentale e caratteristico degli accordi di questo tipo: la
necessità di un ritorno pubblicitario.
Quest'ultimo anticamente era rappresentato dalla fama, dalla celebrità e dal potere del
Mecenate ed assumeva rilievo di per sè indipendentemente dalla diffusione del nome del
"patrocinatore", contrariamente a quanto accade nella sponsorizzazione moderna dove la
tecnologia del medium televisivo ed un economia di mercato aperto sono necessarie per
ottenere un risultato in termini ritorno pubblicitario.
Le pagine che seguono si limiteranno a circoscrivere l'ambito dell'indagine ai soli
strumenti giuridici che caratterizzano l'accordo di sponsorizzazione sintetizzandone le
principali varianti attraverso le quali è avvenuta l'evoluzione storica in modo da consentire
al lettore il migliore orientamento possibile nell'approccio al fenomeno.
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Questa forma di pubblicità non ha comunque mantenuto legami con il passato nelle varianti attuali.
§ 1.1. Il Mecenatismo una forma di "protosponsorizzazione".
Il fenomeno nelle sue forme più antica e più elementare è caratterizzato da un
finanziamento erogato in pieno spirito di liberalità con il quale s'intende favorire una
determinata attività senza far sorgere alcun tipo di obbligo nei confronti del beneficiario a
cui si chiede esclusivamente di autorizzare l'erogazione della somma di denaro utilizzandola
per il fine concordato.
La causa dell'accordo riposa sullo spirito di liberalità da cui è mosso il mecenate e
la notorietà del finanziamento rimane circoscritta ai contraenti senza obbligo di
pubblicizzare l'atto nel confronti di terzi; un accordo come questo che manca di qualsiasi
elemento di corrispettività che non prevede alcuna obbligazione fra i contraenti e nessuna
forma di ritorno pubblicitario altro non è se non una donazione.
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La figura del Mecenatismo resta poi del tutto autonoma rispetto alla sponsorizzazione
anche se in certi casi è impropriamente identificata con quest'ultima nel tentativo di
definirne alcune varianti, del resto al di là di queste ipotesi l'orientamento di quasi tutti i
paesi Europei è quello di ritenere i due fenomeni distinti pur restando presente in entrambi
l'aspetto del patrocinio in senso lato.
I concetti si qui espressi saranno chiariti meglio dalle definizioni che si rintracciano
negli esempi forniti dal materiale consultato, come la rivista inglese Sport and Leisure che
descrive la sponsorizzazione:
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Si tratta più precisamente del patrocinio di un Mecenate ben distinto rispetto alla figura dell'accordo di
sponsorizzazione sviluppatasi sin dalle prime manifestazioni attorno all'elemento essenziale della commercialità
incompatibile con lo spirito di liberalità tipico dell'antico patrocinio.
"a commerciai deal between the two parties, usually evidenced by written contract
with the sponsor expecting to receive something in return” distinguendo a sua volta il
fenomeno dal mecenatismo inteso come "philantrophic gift".
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La medesima distinzione che ritroviamo nel testo francese Sponsoring, le
parrainage pubblicitaire
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che sottolinea allo stesso modo la differenza fra la figura dello
sponsor e del mecenate:
"Le Mecenè est plus discret que lo sponsor. Il ne fait as necessairement de son
entreprise le paternaire privilege du public. En revanche, pour le sponsor, etre vu cite par
les medias constiute une finalites premières de l'action" .
In sintesi il Mecenatismo rappresenta giuridicamente un atto di liberalità trattandosi
di un assistenza materiale o finanziaria data senza alcuna pretesa di ottenerne in cambio un
ritorno pubblicitario contrariamente alla sponsorizzazione vero e proprio business deal:
con l'obbiettivo specifico di promuovere pubblicitariamente ciò che è oggetto del contratto;
in seguito la struttura dell'accordo si è modificata verso una variante che prevede
implicitamente la divulgazione pubblicitaria del nome del mecenate pur mantenendo
inalterati i ruoli del finanziatore e del beneficiario.
10
Cfr.M.BIANCA, "Jl contratto di sponsorizzazione", Maggioli, Rimini, 1990, p.34 nota 46.
11
Cfr.V.PLAT-PELLEGRINI, "Sponsoring le parrainage pubblicitaire", Delmas, Paris, 1987, p.18.